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Autore: Lord Revan    04/01/2011    1 recensioni
"Cazzo, è tardissimo!". Questo è il pensiero di Randall, mentre corre verso il negozio. La serata a base di alcol, erba e Call of Duty: Black Ops ha fatto più danni di quello che pensava. Randall, Randy per gli amici, è proprietario di una videoteca - negozio di videogiochi, che gestisce assieme ai suoi amici Zod, - chiamato così per via dell'aria austera che ricorda il cattivo di Superman II - un tipo timido, taciturno e ragionevole e Simon, il cui vero nome è Robert. Solo che tutti lo chiamano Simon, e i perchè si sono persi nei meandri tel tempo.
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nerdz "Cazzo, è tardissimo!". Questo è il pensiero di Randall, mentre corre verso il negozio. La serata a base di alcol, erba e Call of Duty: Black Ops ha fatto più danni di quello che pensava. Randall, Randy per gli amici, è proprietario di una videoteca - negozio di videogiochi, che gestisce assieme ai suoi amici Zod, - chiamato così per via dell'aria austera che ricorda il cattivo di Superman II - un tipo timido, taciturno e ragionevole e Simon, il cui vero nome è Robert. Solo che tutti lo chiamano Simon, e i perchè si sono persi nei meandri del tempo.

La sorpresa assale Randy quando arriva di fronte al negozio e lo trova già aperto. Fra un "Chi cazzo..." e un "Come cazzo...", il ventiseienne entra nel locale e vi trova Zod, intento a spazzare il pavimento: "Zod? Come sei entrato?" chiede il riccioluto e corpulento proprietario.
"Con la chiave. Ho preso la tua di riserva ieri sera, quando stavo uscendo da casa tua. Visto lo stato in cui ti eri ridotto, ho pensato che stamattina avresti fatto tardi. Ho avuto ragione." risponde l'omino.
"L... la chiave... ma ieri sera c'eri anche tu?" chiede perplesso Randy. E' difficile che i suoi amici si ricordino della presenza di Zod alle varie serate quando ne escono distrutti. Questo perchè il ragazzo è visivamente abbastanza insignificante, oltre ad esserlo a causa della sua personalità chiusa.
"Certo. Io ci sono sempre, anche se tu non te lo ricordi mai." risponde il commesso.
"Beh, questo è perchè te ne stai sempre in disparte. Sei troppo anonimo, amico, devi darti una svegliata!" le parole di Randall risuonano nel locale mentre lui si dirige verso il retro per togliersi il cappotto. In quel momento, la porta si apre ed entra un ragazzino. Dieci, dodici anni. Il piccolo commesso posa la scopa e si porta dietro al bancone, sfoderando un sorriso che nasconde solo in parte la sua aria inquietante: "Ciao."
"Ciao..." il ragazzino sembra quasi spiazzato dal sorriso del tetro commesso, ma si riscuote subito: "Avete Final Fantasy XIII?"
Dal nulla sbuca Randall, con indosso una felpa che riproduce una vecchia locandina de L'Impero Colpisce Ancora: "No, li abbiamo finiti. Ce ne hanno date poche copie e i giapponesi del quartiere le hanno spazzolate come piranha con un bue."
Il bambino ci mette qualche secondo a realizzare. Guarda stupìto Zod che guarda stupìto Randy, poi si gira ed esce dal negozio, deluso. Il proprietario sa che ora dovrà affrontare l'ira del suo amico - commesso: "Perchè l'hai fatto? Abbiamo una valanga di copie di Final Fantasy XIII!"
"Perchè non voglio traviare le nuove generazioni." risponde pacato il corpulento ragazzo. "Traviare le nuove generazioni? Sei impazzito?" chiede incredulo il commesso.
"In quanto gestori di un negozio di films e videogames è nostro preciso dovere accertarci che i nostri clienti possano coltivare passioni sane, che non li portino sulla cattiva strada. Quando un ragazzino come quello mi chiede Final Fantasy io ho il preciso dovere, per salvaguardarne gusti e sanità mentale, di dirgli di no! Se mi avesse chiesto GTA, Mass Effect, Uncharted, Halo o Gears of War le cose sarebbero state diverse. Ma certi prodotti andrebbero vietati ai minori!" i riccioli di Randall ballano mentre lui fa il suo spiegozzo.
"Hai appena citato cinque giochi che sarebbero "vietati" a quelli della sua età. Comunque non ho capito perchè se un prodotto non incontra i tuoi gusti tu non lo vendi. Ok, Final Fantasy XIII non ti piace, ma tu stesso l'hai provato e finito, prima di decretare questa sentenza." obietta Zod.
"Si, ma io sono maggiorenne e schermato contro certe porcate! Quanti anni avrà avuto quel ragazzino? Undici? Quel gioco gli avrebbe fatto il lavaggio del cervello, portandolo un domani a preferire il film di Alien vs Predator a Terminator o Tron!" ribatte il proprietario del negozio.
Zod sgrana gli occhi e chiede: "Sei pazzo? Cosa c'entrano ora quei film?"
"Tutto c'entra! Certi prodotti ti fanno il lavaggio del cervello, e in men che non si dica arrivi a preferire le cose super scintillanti senza sostanza a quelle veramente valide, che hanno un'anima immortale!" colpito dall'aria epica che ha assunto il discorso di Randall, Zod lo conclude, sostenendo (a bassa voce, per non iniziarne uno nuovo) che il suo amico stavolta ha esagerato con l'erba.

[...]

"Simon!" nessuna risposta. "Simon!" nessuna risposta. "Ehi, dov'è Simon?" chiede Randall al suo amico.
"Sei qui da tre ore e solo adesso te ne accorgi? Non c'è, stamattina non l'ho visto." risponde il commesso.
"E tu non potevi dirmelo prima, clone malriuscito di Venom?" chiede Randy, riferendosi alla t-shirt indossata da Zod: "Provo a chiamarlo."
"Già fatto, ho provato anche a casa. Non risponde." dice il minuto ragazzo, insensibile agli insulti del suo "capo".
"Si deve trovare. Che culo: ecco la persona giusta a cui chiederlo." risponde Randall, riferendosi al ragazzo che sta per varcare la soglia del negozio.
"Ciao ragazzi." il nuovo arrivato si chiama Tom. Vive con la testa "perennemente chiusa in una bolla di sapone", come dice Simon: "Avete mica..."
"Zitto, Tom. Hai visto Simon?" lo interrompe Randall.
"Simon?" chiede il ragazzo. "Si, Simon. Hai presente, il tuo amico? Quello deficiente che esagera nel fare tutto quello che fa e poi alla fine non lo trovi più? Ecco, noi non lo troviamo più. L'hai visto? Stamattina?" l'ultima domanda viene aggiunta appena si rende conto che Tom potrebbe riferirsi ad una qualsiasi delle volte in cui i due si sono incontrati nell'arco delle loro vite.
"Stamattina no, Randy, mi spiace." risponde sconsolato il cliente. Alto, più dei due amici e magro, ma non quanto Zod, Tom sfoggia una sobria t-shirt verde con maniche bianche che riproduce sul petto il simbolo di Lanterna Verde. "Avete Cataclysm?" chiede all'improvviso il ragazzo, come se si fosse svegliato solo ora da uno stato di trance.
"La fica, questa sconosciuta!" escalma Randy, dirigendosi verso il retro bottega.
Zod ne prende una copia dallo scaffale alle sue spalle e lo posa sul bancone: "Ecco, Tom. Se vedi Simon, digli di farsi vivo."
"Certo, Zod, grazie." risponde il ragazzo, prima di uscire dal negozio.
"Ma lo vedi in che stato è? Poi ci stupiamo se quel cretino non si trova! Guarda che amici rincoglioniti ha!" esclama nuovamente il corpulento padrone del negozio, mentre torna dietro al bancone con un cellulare.
"Veramente l'ultima cosa che siamo sicuri che ha fatto è stata una festa scassona a casa tu..." "Zitto, sto telefonando." il proprietario interrompe l'amico, mentre tiene il cellulare contro la propria guancia.
"Ciao, Vince! Sono Randy, un amico di Simon! Ascolta, lo abbiamo perso. L'hai mica visto, stamattina? Grazie, grazie lo stesso." Randall compone un altro numero, preso da un'agendina.
"Quella è la sua? Non dovresti invadere la sua privacy..." dice Zod, ignorato dall'amico.
"Sharon? Ciao Sono Randy, un... pronto? Che stronza!" il commento di Randy all'atteggiamento della ragazza dall'altro capo del telefono diverte Zod, che fatica a soffocare una risata.
"Che cazzo hai da ridere? Dobbiamo trovarlo!" dice il corpulento ragazzo, mentre compone un altro numero. Nel frattempo, entra un altro cliente, il minuto ragazzo si appresta a servirlo.
"Buongiorno. Volevo l'ultimo film della serie di Indiana Jones." dice l'uomo.
"L'Ultima Crociata?" chiede Zod, lasciando in un certo senso perplesso il cliente: "No... come si chiama... Il Regno del Teschio di Cristallo."
"Ehm... sì... glielo prendo subito." dice il minuto commesso, allarmato dal fatto che Randall ha finito di telefonare ed ora sta prestando attenzione a quello che succede al bancone.
"Buongiorno. Di cosa ha bisogno?" chiede il titolare.
"Grazie, ma ho già detto al suo collega..." obietta il cliente.
"Lo so, ma lui è nuovo e certe cose non sa dove sono. Dica a me." dice Randall.
"Ecco qua. Sono dieci dollari." Zod spiazza il suo capo, e sfrutta il suo momento di indecisione per concludere la vendita. Il cliente se ne va, soddisfatto ma un po' allarmato dall'atteggiamento di "quel ciccione".
"Gli hai venduto quella roba?" escalma costernato Randy.
"Sì. Perchè, qual è il problema? Era maggiorenne e "schermato", quindi rientra perfino nei tuoi assurdi parametri." risponde pacato il timido ragazzo.
"Ti rendi conto di cosa hai fatto? Avergli venduto quel film è stato come legittimare la mania hollywoodiana di sequel ad alto costo e bassa qualità! Potrei licenziarti per questo!" ribatte il titolare.
"Esagerato! Guarda che Hollywood continuerà a fare quei film anche se noi non li vendiamo." risponde Zod.
"Se continuano a farli è perchè tutti ragionano come te!" esclama un Randy quasi fuori controllo.
"Li faranno comunque, perchè il consumatore-tipo andrà sempre a vedere certe cose." dice pacato Simon, apparso all'ingresso.
"Si, ma... Simon! Dove cazzo sei stato? E' tutto il giorno che ti cerchiamo!" Randall è quasi incredulo.
"Nel tuo giardino." risponde il nuovo arrivato, che indossa gli stessi vestiti sporchi che indossava la sera prima.
"Come?" chiede Zod.
"Sì, nel suo giardino." ribadisce Simon, indicando Randy: "Quando ce ne siamo andati, ero troppo fatto per poter andare a casa da solo, così ho deciso di aspettare che mi passasse, e mi sono messo a riposare nel giardino di Randy. Mi sono svegliato mezz'ora fa e sono venuto qui." spiega il ragazzo.
"Te l'avevo detto, di non criticare i suoi amici scassoni." commenta sarcasticamente il più magro dei tre, mentre il titolare deve ancora riprendersi, e quando lo fa esclama: "Niente più droga, per quell'uomo!" indicando il suo redivivo amico.

[...]

"Dove vanno questi?" chiede Simon, senza sapere cosa ciò comporterà.
"Nello scaf..." inizia Zod, prima di essere interrotto da Randy: "Nel bidone."
"Perchè nel bidone?" chiede Simon.
"Perchè è porcheria, ne abbiamo già discusso stamattina col Costume Alieno." risponde il titolare, riferendosi al minuto commesso.
Simon guarda i suoi amici con aria interrogativa, poi guarda le copie di Final Fantasy XIII che ha in mano, poi di nuovo gli amici: "Cosa?"
"Uff... Randy è convinto che Final Fantasy XIII possa traviare le nuove generazioni." spiega Zod.
"Non quel gioco, ma tutti i giochi così... giapponesi!" dice Randall: "I giapponesi cercano di copiare tutte le caratteristiche dei film di Hollywood e li fanno diventare luoghi comuni! Se giochi a Vanquish ti sembra di avere Stallone anni 80 come personaggio principale!" continua il corpulento ragazzo.
"Ci risiamo... ma stamattina non era così radicale." commenta Zod.
"Dai, non sono tutti così..." prova a controbattere Simon, ma Randy lo interrompe subito: "Ah no? Dimmi, quanti Resident Evil hai giocato che non finiscono con un conto alla rovescia e una super esplosione!"
Simon,  non essendo in grado di controbattere, viene travolto dal fiume verbale di Randy, fino a che non è Zod, per la prima volta forse nella sua vita, a sbottare: "Ma basta! Maledizione! Sei un nerd con un negozio di videogiochi! Questa per te è Disneyland! Però devi vendere questa roba, non filosofeggiare! Non puoi continuare a rompere i coglioni così! Ma che cazzo!"
I due amici, del tutto disorientati, si guardano e poi posano di nuovo gli occhi su Zod, ora in silenzio, che ha assunto un'espressione che non gli avevano mai visto: "Credo sia ora di chiudere." dice Simon.
"Si, è già tardi. Che si fa stasera?" cambia improvvisamente discorso Randy: "Pizza e Black Ops da me?"
"Ho dell'erba!" aggiunge Simon, causando un moto di entusiasmo da parte di Randall "Sì! Allora passiamo dalla pizzeria e poi andiamo a casa mia! Avanti Zod, dammi una mano a chiudere!"
Di fronte ai due, ora esagitati, resta il minuto ragazzo, consapevole di aver di fronte una serata del tutto simile alla precedente.
  
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