E’ lì, di fronte a me, e si avvicina… sempre di più… Mi parla, ma non lo ascolto. Sono troppo impegnata ad osservare quelle sue labbra perfette che si muovono, quegli occhi meravigliosi che mi fissano… Lo vedo, è sempre più vicino e…
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!!!!!!!!!
Maledetta sveglia. Sempre nei momenti meno opportuni eh??
E’ già il sesto giorno che faccio questo sogno e da sei giorni mi sveglio sempre nello stesso momento.
Comunque, ormai sono sveglia e devo prepararmi per andare a scuola…
Oh, ma… non mi sono ancora presentata? Ehm, scusate… è che al mattino non connetto… Sono Elizabeth Thompson, ma tutti mi chiamano Liz. Ho 17 anni e frequento la “Belmont High School” vicino Boston, dove vivo con i miei genitori.
Anzi, ora che ci penso dovrei anche andare a svegliare mia madre, dato che papà è già al lavoro e lei ha rotto la sua sveglia.
-Ehi mamma… svegliati devi andare al lavoro- le sussurro, sperando che mi ascolti e non rimanga sotto le coperte.
Vado a farmi una doccia, mi preparo e dopo aver mangiato un paio di biscotti, sono pronta per andare a scuola. Non avendo la macchina mi tocca prendere l’ autobus, che a quest’ ora è praticamente deserto. Meglio per me, mi piace ascoltare un po’ di musica mentre scorro le strade della città. Mentre ascolto “Just a Dream” mi viene in mente il sogno di questa notte. Beh, se vi state chiedendo chi era quella persona, vi svelo l’ arcano. Si trattava proprio di lui, Daniel Custly, ovvero il mio finto migliore amico.
Perché finto? Beh, perché io ne sono innamorata praticamente da sempre.
La faccenda è leggermente complicata: ci siamo conosciuti alle elementari e da allora siamo sempre stati in classe insieme, sempre vicini di banco. Essendo io molto timida all’ inizio, lui mi rendeva partecipe delle sue chiacchierate e delle sue marachelle. Non ci stancavamo mai. Ma si sa che, crescendo, le persone possono cambiare. Arrivati al liceo, dove devi far vedere che vali perché altrimenti non sei nessuno, Daniel è cambiato. In realtà con me è più o meno sempre lo stesso, solo un po’ meno presente. E’ cambiato con gli altri; è passato dall’ essere un ragazzino dolce e simpatico ad un ragazzo superficiale ed anche un po’ arrogante. E’ diventato uno dei “popolari” della scuola. Vestiti firmati, feste e ragazze. O meglio, sgualdrine. Già, perché quelle che frequenta lui sono sgualdrine.
E’ come se avesse una doppia personalità: quella dolce e divertente con me, quella idiota e superficiale con le altre. Quando lo vedevo con una di quelle ci sto male. Soffro quando si confida con me dicendomi:  -Sai Liz, adesso mi piace Sarah. Secondo te cosa dovrei fare? Essere diretto o girarci intorno per un po’?-
-Lasciala stare e torna da me-vorrei dirgli. Ma mi limito sempre a “non so”, “vedi tu”, “non ne ho idea, non la conosco” e cose così.
Sono finalmente arrivata a scuola, che è ancora semi-deserta,  perciò continuo ad ascoltare la mia amata musica seduta sotto un albero, osservando la gente che man mano arriva. Quando lo vedo il mio cuore perde un battito. Ma come fa ad essere sempre così bello? Per mia fortuna è da solo e mentre lo osservo, lui si gira. Vedendomi mi fa uno di quei suoi sorrisi mozzafiato e si incammina verso di me. Quando finalmente mi è accanto, mi scocca un sonoro bacio sulla guancia accompagnato da un dolce –Ciao Liz!-
-Ciao Dan!- rispondo io con il cuore a mille. Perché ogni volta che mi sfiora mi fa questo effetto?
-Allora, com’è andata la festa ieri sera?- gli chiedo. Vi ho già detto che sono molto masochista?
-Alla grande! Ho flirtato con Sarah tutto il tempo e indovina un po’? Ha funzionato! Certo che è proprio ben messa la ragazza in quanto a corpo…-
-Già… Senti questo pomeriggio ti va di venire a studiare da me? Sai che per mia madre ormai sei di casa perciò…- prongo io, tentando di cambiare discorso. Ormai Daniel viene spessissimo a casa mia per studiare.
-Mi spiace Liz, ma oggi non posso. Devo uscire con Sarah.-
-Ah…- dico io. –Va bene, non c’ è problema- Si certo, come no. –Comunque è tardi e dobbiamo entrare o qui ci sospendono!- In effetti mancano solo 10 minuti all’ inizio delle lezioni.
-Ok, che palle però…- dice lui triste, prendendomi la mano e tirandomi su.
Mentre mi racconta di un tizio che alla festa ha fatto il deficiente tutto il tempo, Sarah si avvicina improvvisamente a noi due, interrompendo le nostre risate.
-Ciao tesoro- dice lei dopo avergli dato un bel bacio su quelle labbra che desidero tanto. Lui risponde intensamente a quello scambio di effusioni, facendomi girare la testa da un' altra parte.
-Senti Dan, ti aspetto dentro ok?- dico io, sperando che si ricordi ancora di me. Non posso più sopportare quella vista. Fa troppo male.
-D’accordo- mi risponde lui non curante, troppo impegnato in quel bacio, che di casto ha veramente poco.
-Si comincia bene la giornata!-penso, dirigendomi verso la mia classe.