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Autore: striklash    04/01/2011    5 recensioni
Da piccolo non riuscivo quasi mai a dormire, stavo sdraiato sul letto e contavo le stelle, perché le stelle erano qualcosa di concreto. Non come le pecore immaginarie che saltano il letto man mano che le conti.
Il giorno del mio sesto compleanno mi sono reso conto che il mondo è più grande del recinto di casa mia, è qualcosa di più delle pareti della mia stanza.
E’ stato il giorno in cui mia madre è morta.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da piccolo non riuscivo quasi mai a dormire, stavo sdraiato sul letto e contavo le stelle, perché le stelle erano qualcosa di concreto.
Non come le pecore immaginarie che saltano il letto man mano che le conti.
Il giorno del mio sesto compleanno mi sono reso conto che il mondo è più grande del recinto di casa mia, è qualcosa di più delle pareti della mia stanza.
E’ stato il giorno in cui mia madre è morta.
All’inizio ero sicuro che sarebbe tornata, non concepivo l’idea di rimanere solo.
Ma gli anni passavano, io crescevo in un orfanotrofio ed il viso di mia madre cominciava a diventare un ricordo sbiadito e lontano.
Mi svegliavo urlando, non ricordavo la voce di mia madre.
Avevo 11 anni quando arrivai alla conclusione che anche il cielo, come il mondo, era più grande.
Ma quello non fu un giorno di morte, fu il giorno in cui conobbi te.
Eravamo arrivati entrambi da poco alla Wammy’s House.
Io incurante e ribelle, tu freddo e distaccato.
Me ne stavo sul prato dietro la scuola, era notte fonda e contavo le stelle come al solito.
Tu ti sei seduto vicino a me in silenzio ed hai guardato verso l’alto.
-Conti le stelle?-
Mi hai chiesto curioso.
Io alzai le spalle.
-Ho sempre voluto sapere quante sono le stelle.-
Hai continuato testardo.
Rimasi in silenzio ancora un po’, poi abbassai lo sguardo su di lui.
-Sono 213-
Sapevo che le stelle erano infinite, nascoste in ogni angolo di cielo. Ma in quel pezzo di stoffa nera sopra di noi ce ne erano 213 e a te andò bene.
Hai sorriso e ti sei presentato.
-Mi chiamo Mihael-
-Io Mail-
I nostri nomi non ci andavano bene, erano qualcosa di comune, qualcosa che tutti potevano considerare una propria conoscenza.
E diventammo Matt e Mello quasi senza un perché.
Ora ho 17 anni, ogni tanto mi riesce ancora difficile dormire, ma quando succede vado in quel parco dietro la scuola e so che arriverai.
Mi chiederai quante sono le stelle, e ti risponderò 213, perché da quella notte io ho smesso di contarle.



Note dell'autrice
Questa è stata un flash.
Studiavo inglese e mi è venuta voglia di leggere qualche nuova recensione.
Ho trovato la tua e mi hai strappato un altro sorriso.
Quindi questa piccola shottina la dedico a te, che mi segui sempre e che mi regali un sorriso ogni volta che mi sento insicura su quello che ho fatto.
Grazie mille cara Sil, ti voglio bene (:
   
 
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