Erano finalmente riusciti a tornare lì, nel luogo segreto di Julia. Non stavano in pace da soli ormai da tanto tempo, a causa del loro continuo dover stare in guardia e impegnarsi al massimo affinché nessuno sospettasse di loro. A Winston sembrava di aver aspettato quel giorno da secoli, in quel momento infatti lui si trovava quasi tranquillo, forse... sereno? In quei tempi era una cosa rara e unica.
Ora l'uomo era sdraiato sulla nuda terra, aveva osservato distrattamente prima il cielo, le nuvole, gli uccelli, poi l'erba, gli insetti. Tutto gli piaceva perché tutto era naturale e, soprattutto, vero, senza bugie: lo scarafaggio che adesso stava camminando su quello stelo d'erba non era sicuramente un agente della psicopolizia. Parlando di persone, invece, non sarebbe stato certo così convinto. Per quel che ne sapeva, anche il suo vicino di casa Parson, lo zelante servitore del Partito un po' imbecille, avrebbe potuto esserlo.
Proprio tutto in quel paese era organizzato in modo tale che nessuno riuscisse a non pensare per più di mezzo minuto al governo, solo quelli troppo stupidi per farsi domande ne erano capaci.
Julia, mentre lui faceva queste riflessioni, gli era distesa di fianco e dormiva di un sonno poco profondo (anzi, non era per niente escluso che stesse solo sonnecchiando o che facesse finta).
«Ehi!» chiamò sottovoce.
Per tutta risposta lei mugolò e aprì gli occhi.
"Come sospettavo, è sveglia" si disse.
«Ti sei mai chiesta in che stagione ci troviamo ora?»
A quella domanda l'altra sbuffò.
«No, non me n'è mai importato molto. Scusami, ma voglio riposarmi,» disse lei, girandosi dall'altra parte per non farsi più disturbare.
"Questa è una delle tante cose che continuano a nasconderci" pensò l'uomo "chissà cos'altro ignoriamo, non perché non l'abbiamo mai saputo, ma perché ce l'hanno fatto dimenticare".
Winston provò a concentrarsi sui particolari della natura che lo circondava che non aveva osservato bene in precedenza, cercando di stamparsi in mente ogni singolo dettaglio di ogni singola cosa.
Grazie a questo sforzo notò un piccolo petalo color rosa chiaro che svolazzava portato dal vento. Decise di seguire la scia di quegli strani boccioli, non aveva mai visto niente del genere e non sapeva da quale fiore provenissero.

La giovane si svegliò di soprassalto, aveva appena avuto un incubo. Ancora leggermente scossa chiamò il suo amato, lui però non rispose, si era spinto troppo lontano per sentirla.
Fortunatamente lui arrivò lo stesso, pronunciando il suo nome a gran voce.
«C'è qualcosa che devi assolutamente vedere!» le disse, cercando di non urlare troppo forte, rischiavano di essere sentiti.
Poi la prese per mano e la condusse verso il luogo dal quale era venuto, qualche volta addirittura sbagliando strada per l'emozione.
«Già è pericoloso qui, se fai così ci beccano di sicuro,» lo ammonì Julia. Rendendosi conto che aveva ragione, lui si impose di calmarsi un po'.
Arrivati a un certo punto lui le chiuse gli occhi, dicendo che aveva una sorpresa da mostrarle.
Appena li riaprì, la donna si trovò davanti a uno spettacolo meraviglioso: cinque ciliegi pieni di fiori, ai quali il vento rubava dei petali per spargerli tutt'intorno al prato in cui si trovavano.
Davanti a tutto ciò, lei non poté fare altro che meravigliarsi e sussurrare un "oh" emozionato per lo stupore.
«Sai, Julia, credo proprio che siamo in primavera.» le disse lui sorridendo.


Credits:
Questa fanfiction ha partecipato al Xmas Tree Party su Fanworld.it con il prompt: primavera, ciliegi in fiore.