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Autore: Lady Numb    04/01/2011    6 recensioni
"Un gradino.
Due gradini.
Tre gradini.
Arrivata al quarto gradino, Natalie aveva la sensazione di aver scalato una montagna, ma finalmente era finita.
Ora c’era solo la porta, bastava suonare il campanello.
Come se fosse facile.
Cosa avrebbe detto una volta che si fosse aperta? “Ehy, ciao fratellone, cosa hai fatto negli ultimi quattro anni?”."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unholy Confessions Series'
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Doveva dirglielo.
Brian Elwin Haner Junior doveva assolutamente prendere in mano un briciolo di coraggio e riferire la novità ai suoi amici.
Erano due ore, da quando gli altri erano arrivati, che se lo ripeteva, senza contare che Mich continuava a lanciargli occhiate intimidatorie, o almeno quella era la sensazione.
Doveva proprio dirglielo.
'Dirci cosa?'.
Brian si voltò verso Matt, che aveva fatto la domanda, e si accorse che tutti lo stavano fissando: dannazione a lui e al suo vizio di pensare a voce alta.
'Io...' cominciò Brian 'Ok, ragazzi, ho una notizia da darvi'
'Sarebbe?' chiese Johnny.
'Oggi ho ricevuto una visita...inaspettata, decisamente inaspettata...' continuò Brian, voltandosi istintivamente verso Zack.
'E guardi me perché...?' chiese l'altro chitarrista perplesso.
'Da chi?' domandò Matt.
'Natalie' rispose Brian.
In quel momento, tutti si voltarono verso Zack e a nessuno sfuggì che improvvisamente il ragazzo sembrava estremamente interessato alle proprie scarpe.
'Nat?' chiese infine Val, rompendo il silenzio che era calato.
'Già...a quanto pare era rimasta in contatto con Jimmy... e dopo...sì, beh, dopo quello che è successo ha deciso di tornare...'.
A Brian non sfuggì il fatto che Zack aveva bruscamente rialzato la testa quando aveva detto che Jimmy sapeva dove fosse Nat ed era certo di non aver immaginato la leggera irritazione che per un momento aveva oscurato il volto dell'amico.
'Come sta?' chiese Lacey.
'Bene...è...complicato...il perché se ne è andata intendo, lascerò che sia lei a spiegarvelo...però sta bene...e credo che abbia intenzione di restare...' spiegò Brian, tenendo sempre sotto controllo le reazioni di Zack, che però era tornato a fissarsi le scarpe e sembrava completamente assente.
'Beh...è una bella notizia...no?' chiese Matt, ignorando volutamente Zacky, non si aspettava nessuna risposta da lui in quel momento.
'Eccome se lo è!' intervenne Michelle, finalmente libera di parlarne.
'Quando pensa di farsi vedere anche da noi?' chiese Val, che dopo la tensione iniziale stava iniziando ad essere molto contenta del ritorno dell'amica, così come Lacey di fianco a lei.
'Suppongo che si possa organizzare qualcosa tutti insieme...' azzardò Brian, ricevendo una serie di risposte affermative da tutti tranne che da Zack, che si stava comportando come se nulla stesse succedendo attorno a lui.
'Ok, allora è deciso...domani?' propose Matt.
'Devo sentire Nat, ma penso che si possa fare...' rispose Brian.
'Zack?' chiese Matt, decidendo che era il momento giusto per smettere di ignorare l'amico e coinvolgerlo volente o nolente nella conversazione.
L'altro si limitò ad alzare le spalle, senza degnare di uno sguardo o di una parola il resto del gruppo.

Matt si scambiò un’occhiata preoccupata con Brian e Johnny: decisamente la reazione di Zack non lasciava sperare in nulla di buono.

 

Più tardi quella stessa sera, Nat stava cercando di far addormentare Jess, che tuttavia sembrava troppo eccitato per mettersi a dormire.

‘Mamma, mamma, mare!’

‘Amore, ci siamo stati tutta la sera al mare, adesso dormi e domani ci torniamo, ok?’ rispose lei, accarezzandogli la testa, generalmente funzionava.

Il bambino annuì, soddisfatto di quella promessa e fortunatamente quindici minuti dopo dormiva come un angioletto.

Nat riuscì finalmente a concedersi una lunga doccia calda, si infilò il pigiama e si lasciò cadere sul letto, quella era stata una giornata veramente stancante.

Sobbalzò quando sentì squillare il cellulare e rispose prima che potesse svegliare Jesse.

‘Pronto?’

‘Ehy, piccoletta!’

‘Vuoi che ti sbatta il telefono in faccia, Bri?’ chiese lei, ributtandosi sul letto.

‘No...ma è troppo divertente, scusami...’

‘Ok, sorvoliamo... com’è andata?’ chiese Nat, nervosa: non sapeva cosa aspettarsi, in fondo non vedeva i ragazzi da quasi quattro anni.

‘Le ragazze sono al settimo cielo... gli altri sono contenti... quasi...’

‘Quasi?’ chiese perplessa Nat, o meglio, fece finta di esserlo, credeva di aver capito cosa intendesse Brian.

‘La domanda che vuoi farmi è ‘cosa ne pensa Zack?’, credo...’

‘Non credo proprio...’

‘Ok, rettifico, la domanda che dovresti farmi è ‘come l’ha presa Zack?’, così va meglio?’

‘Come se te lo avessi chiesto, allora’ ribatté Nat.

‘E va bene, mi hai fregato...’ fu costretto ad ammettere Brian ‘Tornando seri... non l’ha presa molto bene Nat... ma prima che tu lo dica, non credo sia per i motivi che pensi tu... senti, dovrei spiegarti esattamente quello che è successo quando te ne sei andata perché tu capisca, diciamo che Zack si sente in colpa, ok?’

‘Bri... era plausibile allora, ma sono passati tre anni e mezzo!’

‘Nat... senti, hai da fare ora?’

‘A parte dormire no...’

‘Bene, vengo lì, dobbiamo farci una chiacchierata’

‘Io...oh, e va bene’ si rassegnò lei, guardando tristemente il cuscino che mai le era parso così invitante ‘Ma azzardati a suonare il campanello e ti fratturo il polso’.

Per tutta risposta, Brian scoppiò a ridere e riattaccò, mentre Nat fissò perplessa il cellulare: non c’era nulla da ridere, lei faceva sul serio, se avesse svegliato Jess gli avrebbe fatto quello ed altro.

 

‘Guarda che te lo avrei fratturato davvero il polso se avessi suonato...’ esordì Nat mentre aspettava che Brian salisse la rampa di scale per arrivare alla sua porta.

‘Anch’io ti voglio bene, sorellina... a proposito, come l’hanno presa mamma e papà?’ chiese, mentre seguiva la sorella nell’appartamento ‘Ehy, carino...’

‘Certo che è carino, è mio... comunque, credo di aver quasi ucciso nostra madre... ho davvero temuto che le venisse un infarto...’.

Brian ridacchiò, non faticava a crederci.

‘Posso solo immaginare la reazione che hanno avuto davanti a Jess’

‘Ah, guarda, sarei potuta scappare di nuovo e nemmeno se ne sarebbero accorti...’ commentò Natalie divertita.

‘Parlando di questo... veniamo al motivo per cui sono qui, che dici?’

‘Sarebbe?’

‘Credo che sia il caso che ti racconti cos’è successo quando te ne sei andata...’

‘Ok, spara’ disse Nat, abbracciandosi le ginocchia e raggomitolandosi sul divano.

 

Settembre 2005

Brian si diresse a passo spedito verso la porta, chiunque si fosse attaccato al campanello o aveva molta fretta, o aveva voglia di farsi picchiare.

‘Zack, accidenti, che c’è?’ chiese seccato Brian quando vide che il disturbatore era il suo amico.

‘Nat è da te?’ chiese l’altro.

‘No che non è da me, perché dovrebbe essere qui?’ chiese perplesso Brian.

‘L’ho cercata a casa e non c’è, ho chiamato Viki e non l’ha vista, i tuoi non l’hanno sentita, ha il cellulare staccato, Val e Mich non hanno idea di dove sia, Lacey nemmeno, ho chiamato Matt, Jimmy e Johnny e loro non la sentono da ieri sera’.

Brian ci mise un attimo prima di rispondere, non gli piaceva affatto, nemmeno lui sentiva la sorella dal giorno prima e non era da lei sparire in quel modo.

‘Ok, manteniamo la calma... considerato che ultimamente il vostro passatempo preferito è litigare, potrebbe aver pensato di fartela pagare giusto un po’, no?’

‘Andiamo Brian, nemmeno tu sai dov’è, ti pare normale?’ chiese Zack, evidentemente preoccupato.

Brian dovette ammettere che aveva ragione, qualcosa non quadrava.

‘Ma ci sei entrato in casa sua?’ chiese il ragazzo.

‘No, mi sono scordato le chiavi... se ne hai una copia possiamo andare a dare un’occhiata, una cosa è certa, se è in casa non mi vuole aprire’.

Che strano, si ritrovò a pensare Brian, ultimamente molto spesso Nat non voleva parlare con Zack o viceversa.

‘Ok, andiamo’ disse Brian, recuperando la sua copia delle chiavi di casa di Nat e seguendo l’amico verso la sua macchina.

Cinque minuti dopo, Brian stava aprendo la porta dell’appartamento della sorella, dopo aver suonato diverse volte senza ottenere risposta.

Una volta dentro, Zacky si diresse deciso verso la stanza della ragazza, Brian invece andò in cucina.

‘Brian!’.

Il ragazzo corse verso la camera della sorella e la prima cosa che vide fu Zack seduto sul letto che stringeva qualcosa fra le mani.

‘L’ho trovato sul cuscino...’ disse, porgendo quello che sembrava un foglietto di carta a Brian.

Il ragazzo lo lesse e per un istante non capì più nulla.

Mi dispiace.

Non cercatemi, N.

‘Manca tutto... vestiti, oggetti... ha portato via tutto’ disse Zack, che non si era mosso di un centimetro dalla sua posizione.

‘Non... non ha senso... perché lo avrebbe fatto?’ chiese Brian, più a se stesso che a Zack in realtà, non riusciva a realizzare la cosa, sua sorella non poteva essersene semplicemente andata senza una parola.

‘Credo sia colpa mia’.

Brian si voltò di scatto verso Zacky.

‘Cioè?’.

Zack tirò un respiro, poi raccontò a Brian tutto quanto del litigio che aveva avuto con Nat la settimana prima e del suo comportamento da idiota, perché tale era stato e se ne era reso conto, alla festa di Lindsay.

‘Zack...’ iniziò Brian, senza guardarlo in faccia ‘Tu prega, PREGA che io ritrovi mia sorella alla svelta... altrimenti tu con me hai CHIUSO, sono stato chiaro?’.

L’altro si limitò ad annuire, si riteneva già abbastanza fortunato che Brian non avesse cercato di picchiarlo, anche se senza dubbio se lo sarebbe meritato, aveva mandato in fumo da solo una delle cose migliori che gli fossero capitate.

 

‘Non gli ho rivolto la parola per un mese’ continuò Brian ‘Poi Matt e Jimmy mi hanno convinto che forse non era colpa sua... ora che ci penso, Jimmy più che Matt... avrei dovuto capire che sapeva qualcosa...’

‘Beh, ma... è stato allora, no? Voglio dire, sono passati tre anni e mezzo, Brian...’ disse Natalie.

‘Nat, fidati di me, lo conosco, non gli è mai passata, lui è ancora convinto che sia colpa sua se te ne sei andata... e non credo che sarà molto confortante per lui sapere che in parte aveva ragione, ma questo è un altro discorso... quello che sto cercando di dirti è che devi metterti in testa che le cose con  Zack potrebbero essere più difficili di quanto tu stessa non pensi...’

‘Io... Dio, Bri, io non credevo... voglio dire, Zack si è sempre fatto scivolare tutto addosso...se  l’è sempre presa per tutto, ma se l’è sempre fatta passare alla svelta...’

‘A quanto pare tu sei un’eccezione...perché credimi, quando oggi ho detto ai ragazzi che sei tornata, non mi è sembrato propriamente indifferente alla cosa’

‘Cioè?’

‘Credo che non abbia più detto una parola per il resto della serata...no, anzi, ne sono sicuro... a proposito, gli altri proponevano un ritrovo da me per domani, ti va?’

‘Credo di sì... devo chiedere a Viki s può tenermi Jess, ma non credo ci saranno problemi, se ne è innamorata...’

‘Una cosa però devo dirtela: io non mi aspetterei di vedere Zack domani... sa che ci vediamo perché era lì e ha sentito, ma non credo abbia la minima intenzione di esserci’

‘Non è solo perché si sente in colpa, vero? Ce l’ha con me?’

‘Non lo ha mai detto esplicitamente, ma potresti biasimarlo?’.

Nat scosse la testa, era esattamente quello che si aspettava da Zack e, in realtà, che si sarebbe aspettata anche da tutti gli altri, uno su tutti era un prezzo accettabile da pagare, anche se quell’uno su tutti non era un “uno” qualsiasi.

‘Comunque, forse è meglio così... una cosa per volta, come ho detto oggi, gli altri domani...e quando capiterà, anche Zack’ disse infine Nat.

‘Posso darti solo un consiglio?’

‘Certo Bri’

‘Questa cosa dei tuoi tempi va bene, ci ho pensato oggi e hai ragione...ma Huntington non è Washington, a meno che tu non abbia intenzione di tenere Jess chiuso in casa, prima o poi lo verranno a sapere da qualcuno... o incrocerai qualcuno dei ragazzi per strada... potrebbe essere uno degli altri o potrebbe essere lui... e non credo che tu voglia che lo venga a sapere così... quindi in sostanza, ok i tuoi tempi, ma forse conviene che li acceleri un po’, ecco...’.

Nat annuì, Brian aveva ragione, c’erano ottime probabilità che si trovasse davanti a Zack, soprattutto se la passione per la spiaggia del ragazzo era rimasta immutata in quegli anni.

‘Beh...sicuramente prima dovrò convincerlo a rivolgermi la parola... ma hai ragione, so benissimo che non posso evitarlo per sempre... soprattutto perché a Jess il mare piace anche troppo’ rispose lei, sorridendo sull’ultima parte: fortunatamente al bambino non sembrava dispiacere il trasferimento, anzi, aveva la netta sensazione che avrebbe dovuto passare molto tempo sulla spiaggia di Huntington.

‘Se posso... figlio di suo padre’ osservò Brian.

‘Già...’ commentò Nat, indubbiamente suo fratello aveva ragione su quel punto.

‘Ok, ti lascio dormire, ma domani sei attesa da me alle due... e vedi di essere puntuale, se non vuoi che Valary DiBenedetto Sanders venga a prenderti di persona... a proposito, io ti avviso, sarai punita per esserti persa il suo matrimonio’ disse Brian solennemente, facendo ridacchiare Nat.

‘Lo avevo immaginato...ok, a domani fratellone’

‘A domani piccol... Nat, Nat!’ si corresse lui, vedendo che Nat stava per afferrargli il polso.

‘Buonanotte!’ lo salutò angelica lei, prima di chiudersi la porta alle spalle e correre verso il suo agognato letto: aveva bisogno di dormire, dopo quella conversazione aveva decisamente bisogno di spegnere il cervello per una notte intera.

 

‘Sei sicura che non è un problema, Viki?’.

La ragazza si voltò verso Natalie, sorridendo.

‘Nat, ti ho detto che va bene! Vai tranquilla, rivedi tutti quanti e lasciaci qui che noi ci divertiamo, vero Jess?’.

Per tutta risposta, il bambino sorrise e annuì, continuando nel frattempo a giocare con le sue macchinine.

‘Grazie Viki... davvero... avresti tutte le ragioni di odiarmi, lo sai, vero?’.

L’altra si alzò dal tappeto dove stava giocando con Jess e si portò davanti a Nat.

‘Ascoltami bene, Natalie Christine Haner... è vero, ho avuto una certa voglia di prenderti a schiaffi per tutto questo tempo, ma sei tornata, sei qui ed io sono la persona più felice della terra... mi sei mancata, tanto... e non azzardarti mai più a sparire o stavolta verrò davvero a cercarti in capo al mondo, sono stata chiara?’

‘Limpida, Viki... e anche tu mi sei mancata’ rispose Nat, sorridendole.

‘Ovviamente, chi non sentirebbe la mia mancanza?’ ribatté Viki, mentre l’altra scuoteva la testa divertita: Viki era sempre la solita.

‘Ok, allora...vado?’ chiese Nat: era piuttosto agitata all’idea di rivedere tutti, moriva dalla voglia, ma era anche nervosa.

‘Muoviti!’ disse Viki, spingendola scherzosamente verso la porta.

‘Ehy, aspetta...amore, lo dai un bacio alla mamma?’ disse Nat rivolta al figlio.

Il bambino scattò in piedi e corse ad abbracciare la ragazza, dandole un bacio sulla guancia.

‘Dove vai mamma?’

‘La mamma deve andare dallo zio Brian, ma torno presto... tu fai il bravo con Viki, va bene?’

‘Io sono bravo!’

‘Certo che lo sei’ rispose Nat, sorridendo e scompigliandoli i capelli ‘A dopo Viki, e grazie di nuovo’

‘Ma figurati! Divertiti, a più tardi!’.

Nat uscì dall’appartamento di Viki, lanciando un’ultima occhiata a Jess, era nervosa quando si trattava di lasciarlo con qualcuno, anche se si trattava di Viki.

Salì in macchina e dopo qualche istante mise in moto: aveva una paura folle, ma doveva farlo.

E il peggio poi doveva ancora venire, e rispondeva al nome di Zachary James Baker.

 

‘NATALIE!!!!’.

Brian fece appena in tempo a scansarsi prima che Val, Lacey e, per solidarietà, Michelle, si lanciassero addosso alla sua malcapitata sorellina, facendola cadere a terra.

‘Ragazze... ragazze, non respiro... Bri!!’

‘Veditela da sola, fossi matto!’ rispose lui: cercare di ragionare con quelle tre? Lui ci teneva alla vita.

‘Maledetto traditore!’ ribatté Nat, guardandolo molto male mentre Val la aiutava a rialzarsi.

‘NATALIE!!!’

‘Matthew Sanders, non pensarci nemmeno, loro ok, tu mi schiacci!’ esclamò Nat, nascondendosi dietro Brian.

‘Credi che abbia paura a saltare addosso a tuo fratello?’ le chiese Matt, ricevendo un’occhiata sconvolta da Brian.

‘No, è esattamente quello che voglio che tu faccia’ rispose lei: la vendetta era sempre meravigliosa.

‘Presa!’ urlò Johnny, arrivandole alle spalle e abbracciandola da dietro, mentre Brian si spostava e Matt si univa all’abbraccio.

‘Non vale!’ protestò Nat, cercando contemporaneamente di non soffocare.

‘Ci sei mancata, piccoletta’ le disse Matt, ignorando il pizzicotto che Nat gli diede sentendo il soprannome, Brian ai tempi aveva contagiato tutti quanti.

‘Anche voi mi siete mancati... sì, anche tu nanetto!’ rispose Nat, rivolgendosi a Johnny, che le rivolse un gentilissimo terzo dito in risposta.

‘Lo sai che ci devi una lunghissima spiegazione, vero?’ le chiese Val, mentre tutti prendevano posto in salotto.

Nat tirò un bel respiro, ora cominciava la parte difficile, raccontare tutto... o meglio, la storia che si era inventata, non poteva certo dire la verità per il momento, avrebbe significato parlare di Jess, ma non voleva nemmeno che gli altri pensassero che se ne era andata per colpa di Zack.

‘Ok...ragazzi, è... non so bene come spiegarvelo, perché mi rendo conto che può suonare assurdo, ma ho sentito il bisogno di staccare da tutto... mi sentivo come... come se la mia stessa vita mi stesse schiacciando... so che suona assurdo, ma non era una bella sensazione... ci ho pensato bene, ma non riuscivo a vedere nessun’altra soluzione...’

‘Perché sei sparita però?’ chiese Lacey.

‘Perché se ve lo avessi detto avreste cercato di fermarmi... o sbaglio?’ chiese Nat, ricevendo in cambio una serie di negazioni, certo che avrebbero cercato di fermarla ‘Appunto... e poi... avevo paura che se ve lo avessi detto poi non avrei avuto il coraggio di farlo... ma sapevo che dovevo... ne avevo bisogno...’

‘E... con Jimmy?’ chiese Matt, e a Nat non sfuggì la smorfia di dolore sul volto del cantante nel pronunciare il nome dell’amico, la stessa che avevano tutti i presenti in quel momento.

‘Lui... lui mi ha vista mentre caricavo le valigie e... beh, conosci...conoscevi... Jimmy, con lui non si discuteva, o parlavi, o parlavi... e alla fine ho dovuto dirglielo, ma gli ho anche fatto promettere che non avrebbe detto nulla...e come ho detto a Bri, probabilmente per quanto odiasse tenere tutti voi all’oscuro della cosa lo preferiva a perdere definitivamente qualsiasi contatto...’.

Gli altri annuirono e Nat tirò mentalmente un sospiro di sollievo: a quanto pare le avevano creduto.

‘Sei tornata per restare, Nat?’ le chiese Val e le si leggeva negli occhi la speranza di una risposta positiva.

‘Sì... direi di sì...’

‘Oh, questo è quello che volevo sentire!’ esclamò Lacey, battendo il cinque con Val e Michelle.

‘Beh... bentornata Nat!’ disse Matt.

‘Già... siamo tutti contenti di riaverti qui!’ le disse Johnny e Nat non poté fare a meno di pensare che non proprio tutti erano felici.

‘Gli passerà, Nat...’ le disse Michelle, quasi le avesse letto nel pensiero ‘O se la dovrà far passare, comunque...’ aggiunse poi e solo Nat e Brian capirono a cosa si riferiva realmente.

Nat si limitò ad annuire, Zack era un argomento troppo delicato, non era certa di avere il totale controllo delle proprie emozioni quando si trattava di lui e l’ultima cosa che voleva era lasciarsi troppo andare con tutti quanti lì presenti.

 

Zack spense la televisione, a giudicare dalla programmazione di quel pomeriggio, aveva decisamente scelto il modo sbagliato per distrarsi.

Pensò di provare con la Wii, ma subito dopo si ricordò quanto fosse noioso giocarci da solo, per cui lasciò perdere anche quell’idea.

Eppure doveva trovare qualcosa da fare, qualunque cosa, purché lo distraesse dal pensiero che in quel momento Natalie era a casa di Brian.

Complimenti Zack, ti sei appena incastrato con le tue stesse mani, pensò, ormai i suoi pensieri avevano preso vita propria.

Natalie era senza dubbio l’unica vera ferita aperta di Zack, eccezion fatta per Jimmy, ma quello era un altro tipo di discorso e più che di ferita aperta, in quel caso si parlava di ferita fresca.

Jimmy... Jimmy sapeva dov’era Natalie e non gli aveva mai detto nulla.

Il giorno prima, quando Brian lo aveva rivelato, per un attimo aveva provato una fortissima rabbia, Jimmy era uno dei suoi migliori amici, aveva visto quanto ci era stato male, sapeva che continuava a sentirsi in colpa in fondo, eppure non glielo aveva mai detto.

Tuttavia, si era trattato solo di un attimo, in fondo Jimmy aveva solo fatto quello che avrebbe fatto per ciascuno dei suoi amici, seppur a malincuore aveva custodito gelosamente quel segreto fino alla fine.

Ora però Natalie era tornata e con lei tutti i fantasmi del passato di Zack.

Il principale problema di Zachary Baker era che non si era mai davvero disinnamorato di Natalie Haner.

Certo, era uscito con Gena per più di un anno, ma lo aveva capito quasi subito che non avrebbe mai funzionato, perché quando ti ritrovi a paragonare il tempo che passi con la tua ragazza con quello che passavi con la tua ex, decisamente c’è qualcosa che non va.

A volte Zack pensava di essere veramente egoista, perché Gena avrebbe dovuto lasciarla molto prima e non permettere che passasse così tanto tempo e che lei si accorgesse da sola della situazione, ma dopo Natalie Zack aveva perso gran parte del suo coraggio, non aveva il coraggio di lasciare Gena perché sapeva che sarebbe stato di nuovo solo dopo, per cui aveva semplicemente deciso di prolungarla finché poteva.

E ora lei era tornata.

E avrebbe dovuto vederla.

Era inevitabile, d’altronde: era la sorella di Brian, amica per la pelle di Val, Mich e Lacey, compagna di follie di Matt e Johnny, era logico che prima o poi l’avrebbe rivista.

Eppure avrebbe fatto di tutto per evitarlo, soprattutto in quel periodo, dove di motivi per stare male ne aveva più che a sufficienza.

Si alzò in piedi e si diresse a passo deciso verso l’uscita: un giro alla spiaggia, gli ci voleva decisamente un giro alla spiaggia.

 

Zack guardò l’orologio: le nove di sera.

Il suo giro sulla spiaggia si era decisamente trasformato in un soggiorno sul bagnasciuga.

Non era certo di essere sorpreso di vedere Brian che lo aspettava sul portico, in fondo se lo era aspettato, quando quella mattina aveva deciso che non avrebbe messo piede a casa Haner nel pomeriggio sapeva perfettamente che qualcuno avrebbe avuto qualcosa da dire al riguardo, era solo indeciso se puntare su Brian o su Matt.

‘Pensavo fossi andato a lanciarti dalla scogliera’ disse Brian scherzando, una novità in quell’ultimo mese, nessuno aveva molta voglia di scherzare da quando Jimmy non c’era più.

‘E tu te ne stavi tranquillo ad aspettare la notizia?’ ribatté Zack, cercando le chiavi.

‘A dire la verità ti avrei concesso ancora trenta secondi prima di chiamare gli altri e cominciare a mettere sottosopra la spiaggia...’ rispose l’altro, seguendolo in casa.

‘Che c’è Brian?’ chiese Zack, tagliando corto, tanto valeva arrivare subito al punto.

‘Lo sai che non la puoi evitare per sempre, vero?’ chiese Brian, sedendosi al tavolo della cucina mentre Zack metteva una vaschetta pronta in forno, si era reso conto di avere una certa fame.

‘No?’ chiese speranzoso l’altro, ricevendo in cambio un’occhiataccia da Brian.

‘Zack...che ti piaccia o no, è mia sorella e non ho la minima intenzione di perderla un’altra volta... e comunque, credo che farebbe bene anche a te farci due chiacchiere’

‘Prego?’ chiese Zack, sorpreso, aveva un paio di idee sulle cose che facevano bene, ma “fare due chiacchiere con Nat” non era affatto fra quelle.

‘Ascolta... non sta a me dirtelo e non lo farò... ma dal momento che nonostante tu lo neghi sappiamo tutti benissimo che ti addossi ancora la colpa per la sua partenza, forse parlare con Nat potrebbe farti più bene di quanto non credi’

‘Sai qualcosa che dovrei sapere?’ chiese Zack sospettoso: Brian era diventato decisamente strano negli ultimi trenta secondi, sembrava che non riuscisse nemmeno a guardarlo in faccia, come se gli stesse nascondendo qualcosa di importante.

‘Come ti ho già detto, non sta a me...’

‘Senti Brian, senza offesa, ma penso che anche tu possa capire perché Nat non è fra le persone che muoio dalla voglia di rivedere... te lo concedo, forse un minimo di senso di colpa mi è rimasto, ma capirai anche che non è nemmeno una delle persone che più amo al mondo’ pensò, mentre la vocina nella sua testa urlava ‘ipocrita’ a tutto volume.

‘Che tu ce l’abbia con lei è plausibile... ma ti prego, ti prego Zack, fidati di me... parlaci, non dico che devi parlarci domani, ma prima o poi parlaci, ok?’ ribattè Brian, praticamente implorandolo: cominciava a capire come doveva essersi sentito Jimmy in quegli anni, teneva quel segreto da appena ventiquattro ore e già si sentiva un mostro per il fatto di nascondere una cosa così importante ai suoi migliori amici, Zack primo fra tutti.

‘Perché ci tieni tanto, Brian?’ chiese sospettoso l’altro: decisamente quell’atteggiamento non era da Brian, lui era insistente di natura, ma questa volta c’era qualcosa di diverso, Zack era quasi certo ormai che lui sapesse qualcosa di veramente essenziale che però non gli riusciva proprio di cogliere.

‘Perché siamo tutti stufi, io per primo, di vedere che ti fustighi ogni volta che viene fatto il nome di Nat... è ora che anche lei si prenda la sua dose di responsabilità... e c’è, credimi’ rispose Brian.

‘Senti Brian... dammi solo un po’ di tempo, ok? Non sono stupido, lo so che non la posso evitare per sempre, dubito che Val e Mich me lo lascerebbero fare comunque...’ commentò lui, ricevendo in cambio uno sguardo divertito dall’amico ‘Io... non sono pronto a rivederla, non me lo aspettavo, ok?’

‘Ok... te l’ho detto, nessuno pretende che tu la riveda domani, solo non fare l’idiota, d’accordo?’

‘Certo che no, non sono mica te...’

‘Crepa Baker’

‘Ecco, due secondi fa eri il mio migliore amico, adesso mi vuoi male...’.

Per tutta risposta, Brian scosse la testa divertito, poi si alzò in piedi.

‘Ok, io torno a casa... ho lasciato Matt solo con Val e Michelle, credo sia il caso di andare a salvarlo...’

‘Sei malefico, Gates...’ commentò Zack, tirando fuori la sua cena dal forno.

‘Lo so... ci si vede in giro’

‘Ovviamente, buonanotte’

‘Notte Vee!’.

Una volta che Brian se ne fu andato, Zacky finì velocemente la sua cena, poi salì in camera sua e si lanciò sul letto, nascondendo la testa sotto il cuscino: il suo amico aveva ragione e lo sapeva benissimo, ma lui non voleva, non voleva rivedere Natalie.

Trovarsela davanti avrebbe riportato indietro tutte quelle orribili sensazioni che aveva tanto faticato a cacciare via, avrebbe significato sentirsi dire che era colpa sua se lei aveva deciso di andarsene senza nemmeno una parola.

Avrebbe significato, soprattutto, ammettere che nonostante la rabbia verso Natalie per essere scomparsa nel nulla era ancora innamorato di lei.

 

 

Salve a tutti!

Beh, che dire... sono commossa dalle recensioni che ho ricevuto… mi inchino e ringrazio tutti! (dovreste aver ricevuto un messaggio di risposta…se non lo avete ancora fatto, controllate la vostra casella messggi !)

Spero che anche questo chap sia di vostro gradimento...

Bacioni!

Lady Numb

   
 
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