A volte bastano delle semplici esperienze per vederci crollare il mondo addosso, per farci capire che ogni singola, minima certezza che avevamo o potevamo avere può cadere, di colpo, fragile come un castello di carte.

 

Fuori dalla finestra “le ombre si allungavano sugli alti monti” gli ultimi animali che ancora potevano vagare si ritiravano nelle proprie tane, gli uccelli nelle case e le persone nei propri nidi.

La porta venne scossa da un gentil battere, il ragazzo si alzò dal divano col telecomando ancora in mano ed andò ad aprire, masticava un pomodoro.

Con alle spalle il sole ormai morto Romano attendeva di entrare in casa, sapeva che sarebbe stato il solito, una lunga litigata sul solito film del sabato sera, ma questa volta avrebbe vinto lui.

La porta si aprì e Antonio lo saluto con un sorriso facendolo accomodare.

Lovino lanciò i dvd sul sofà buttandosi accanto ad essi.

“Allora, eheh, Tonio...che ne dici se per questa volta guardassimo un bel film...come dire con un po' di spessore ecco..” Disse Romano cercando di non urtare come sempre i sentimenti dello spagnolo; ci mise del tatto -sì anche lui ne ha- ma era davvero stufo di sorbirsi ogni sabato sera gli stessi film sentimentali e deprimenti e strappalacrime che per quanto fosse lui solido e forte, lo scioglievano mettendolo in ginocchio, rendendolo fragile; nemmeno lui sapeva perchè ma era così e ne era stufo.

Antonio lo guardò con fare interrogativo e ,dopo aver inghiottito l'ultimo pezzo di pomodoro, rispose:”Che cosa proponi”

“Ho portato qualche classico: Rambo-Pearl Harbor-Top Gun-Guerre Stellari...ti prego almeno un sabato risparmiami una di quelle porcate allucinanti”

Lo spagnolo sospirò “Questa volta e basta, ne ho trovato uno che ti potrebbe piacere”

Lovino lo guardò con occhi che gridavano aiuto, poi colse un bagliore di tristezza nel Suo sguardo e crollò, come sempre.

Non capiva perchè, il sabato sera fosse sempre più vulnerabile, più mite, più...Gentile.

Spagna spense le luci e si mise accoccolato vicino al ragazzo che sbuffava leggermente, appoggiò la testa nell'incavo del suo collo ascoltando principalmente il suo respiro e dimenticandosi del film.

Sussurrò piano:”Non è per il film che voglio che tu stia qui, ma per la bellezza di questo momento dove non litighiamo ma stiamo pacifici fianco a fianco”

A Romano si fermò il cuore un istante e chiuse gli occhi assaporando l'odore di pomodoro dell'aria e lasciandosi cullare dai respiri del compagno.