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Autore: eileireen    15/12/2005    5 recensioni
svegliarsi con un presentimento... a volte conviene non fare troppo caso al proprio istinto...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante non abbia ancora aperto gli occhi, sento che questa non sarà una bella giornata.

E la cosa non mi piace affatto…

Questo fu il primo pensiero di un affascinante shinigami, immerso ancora nel dolce tepore del suo letto, reduce da sogni di cui non ricordava altro che la sensazione di oppressione, a cui oramai era abituato.

Si alzò dal letto, senza curarsi di quel presentimento che sentiva dentro di sé.
Tsuzuki Asato sapeva che era meglio godersi la sua vita in pace prima che i guai venissero a cercarlo, anche se, effettivamente, è una sorta di eufemismo dire che Asato si stava godendo la vita, dato che era morto da un bel pezzo.

Non che quando era in vita se la godesse, anzi, tutto il contrario…

E tutto per colpa dei due occhi lucenti con cui, in quel momento, si stava guardando allo specchio, con un’espressione di velato rimprovero.

Ma ormai non aveva più importanza, il passato è passato, soleva dirsi spesso…

Ma nemmeno lui ci credeva veramente…

Tsuzuki Asato era quello che si potrebbe definire “animaletto d’ufficio”: nonostante fosse un dormiglione nullafacente mangiatore di dolci a sbafo, quando si interessava ad un caso, diventava un segugio di prim’ordine, e metteva tutto se stesso nel suo lavoro, cosa che non sempre si rivelava positiva…

Lavoro lavoro lavoro, sempre e solo lavoro! Meno male che almeno non era solo!
Mentre si dirigeva a passo svelto verso l’ufficio, pensò al bel ragazzo che in quel momento, come tutte le mattine, stava sorseggiando il suo caffè, immerso in chissà quali pensieri, aspettando che lui arrivasse per cominciare a compilare scartoffie su scartoffie…

Nonostante la torre di documenti che lo aspettava fiduciosa sulla sua scrivania, Tsuzuki Asato non poté fare a meno di sorridere…

Forse, dopotutto, non sarebbe stata una brutta giornata...


******



“TSUZUKI!!! DOVEVI ESSERE IN UFFICIO UN’ORA FA!!! SI PUO’ SAPERE DOVE ERI FINITO?!”

“ mi scusi, capo Konoe!! Le assicuro che non accadrà mai più!”

“ FILA A LAVORARE!!!!!!!”

“ subito signore!”

incredibile come il capo Konoe potesse darti un buon giorno così arzillo alla sua età…

“ buongiorno, Hisoka. Dormito bene?”

“ ma bravo. Sei riuscito ad arrivare ancora in ritardo: è la quarta volta, questa settimana” lo salutò il suo collega, che aveva già iniziato a riempire le carte ammucchiate sopra la sua scrivania.

Tradotto col normale linguaggio degli esseri umani, significava: “ vedi di non arrivare più in ritardo, mi fai preoccupare”, ma questo ovviamente Tsuzuki non poteva immaginarlo.

Lo stava aspettando?

“ lo so, lo so. E sto anche facendo un sacco di straordinari. Credevo che capo Konoe mi avrebbe come minimo retrocesso a spazzino, questa mattina…”

“ siediti e lavora.”

Ma che tono duro! Questo ragazzo ha bisogno di una donna…

“ non ho bisogno di nessuna donna, io! Lavora!!!”

si era dimenticato delle capacità empatiche del suo collega…meglio cominciare a lavorare, altrimenti ne avrebbe avuto fino a notte fonda…

del tutto incurante dell’effetto che il suo pensiero aveva avuto su Hisoka, Tsuzuki si immerse sbuffando nei suoi doveri…


bisogno di una donna?! Ma quando mai!
Quelle combinano solo guai: spendaccione, ciarliere, nervose... mai nella sua vita!
O nella sua morte, ovviamente…

E poi, lui non voleva una donna…

Voleva qualcuno che non avrebbe mai potuto avere, come i bambini capricciosi…

voleva qualcuno di cui fidarsi, qualcuno che lo facesse sentire bene, che lo capisse…

qualcuno come…

“ Tsuzuki…?”

“ cosa c’è, Hisoka?”

“ ti stai rovesciando il caffè sui pantaloni…”


“ …”

“ AHIAAAAAA!!!!!!!! SCOTTASCOTTASCOTTASCOTTA!!!!!!”

“ scemo…”

ma a vederlo saltellare da una parte all’altra dell’ufficio, riuscì a trattenere a stento un sorriso.

Come può un uomo di cento e passa anni essere ancora così bambino??

Dopo aver distrutto mezzo ufficio, scompigliato gran parte delle carte e rovesciato tutto il caffè, Tsuzuki si accasciò sulla sedia, con il fiatone.

Ma bene.

Aveva macchiato sia camicia che pantaloni di caffè…

“ Hisoka, io devo andare a cambiarmi i vestiti, mi copri tu?”

“ fai in fretta”

sempre di molte parole, il ragazzino!

Mentre si dirigeva al suo appartamento, lo shinigami ripensò all’espressione che aveva colto per una frazione di secondo sul viso di Hisoka…

Sembrava quasi…

Che stesse sorridendo…

E sorrise anche lui…

Forse, in fondo, il ragazzino non aveva bisogno di una donna…


******

“ Hisoka, dov’è Tsuzuki?”

“ è andato a cambiarsi perché si è rovesciato tutto il caffè sui pantaloni”

Tatsumi, sempre elegante nel suo completo, rimase come interdetto sulla soglia del loro ufficio, ma poi sorrise.

Tsuzuki non era affatto cambiato.

“ la copia della relazione sul vostro ultimo caso sai dov’è?”

“ credo che ce l’abbia ancora Tsuzuki nel suo appartamento, se non l’ha ancora consegnata.”

“ no, non l’ha ancora fatto. Raggiungilo e portami il rapporto per favore, prima che capo Konoe vada su tutte le furie.”

Detto ciò, Tatsumi scomparve chiudendo la porta, con un leggero sorriso sulle labbra…

…saranno felici, dopotutto…


Hisoka si avviò subito verso l’abitazione di Tsuzuki.

Quello scemo…

Doveva consegnare quella relazione almeno una settimana fa, dove avrà avuto la testa?

Il vento soffiava, nel cortile dell’ Enma-cho, e portava con sé il profumo e i petali dei ciliegi in fiore…

Cercando di non pensare, il ragazzo affrettò il passo.


Ben presto arrivò davanti alla porta della camera del collega…

Fece un respiro profondo ed entrò.

Come al solito, il caos regnava sovrano..

Poi era Hisoka quello che aveva bisogno di una donna…!

“ Tsuzuki…? Dove sei?”

solo allora sentì lo scroscio della doccia.

Probabilmente non si era accorto che era entrato in casa sua.

Sul letto c’erano ancora i pantaloni e la camicia che aveva macchiato con il caffè…

Li prese in mano e li strinse a sé…

…si sentiva ancora il profumo della sua pelle…

in quel momento, Tsuzuki, coperto solo dall’asciugamano, fece la sua comparsa nella camera da letto.
Di certo non si aspettava di vedere Hisoka che stringeva i suoi vestiti…

Che espressione che aveva…

“ Hisoka…che ci fai qui?”

Il giovane shinigami butto all’aria i vestiti, rosso in faccia. Che cretino! Non è che il collega gli aveva attaccato la stupidità?

“uhm…ah-ehm….s-se lasci i vestiti macchiati sul copriletto macchi anche quello. scemo…”

detto questo raccattò i vestiti che si erano accasciati per terra e li butto nel cesto della lavanderia, ma il colore vermiglio del suo viso tradiva le emozione che gli agitavano il sangue.

Quanto era stato stupido! Come aveva potuto fare una cosa tanto idiota, nella SUA stanza?!

E intanto Tsuzuki era rimasto attonito, e lo guardava, fra il preoccupato e il divertito, incerto sul da farsi.

Fu Hisoka a interrompere quell’imbarazzante silenzio.

“ Tatsumi…mi ha detto di venire a prenderti la relazione, quella che era da consegnare venerdì scorso”

“ah.”
“ dov’è?”

“ credo che sia sul tavolino” disse Tsuzuki, facendo un gesto vago con la mano verso quello che a prima vista sembrava un cumulo di macerie.

“ E COME CREDI CHE FARO’ A TROVARE UN DOCUMENTO IN QUELLA CONFUSIONE?!?”

anche dopo l’urlata, Tsuzuki non si scompose, anzi dovette girarsi per nascondere il sorriso che non era riuscito a trattenere…

ma a quanto pare non si voltò abbastanza rapidamente.

“ COS’HAI ORA DA RIDERE??”

“nulla, davvero! Stavo solo…”

“STAVI SOLO RIDENDO DI ME!”

ORA Hisoka cominciava a scaldarsi…

“no, no! È che..”

“ CHE COSA?!”

e adesso che poteva dirgli Tsuzuki?

“ è che sei troppo carino quando ti arrabbi!”

calò il silenzio.

Hisoka non sapeva se era più arrabbiato, sorpreso o…felice.

Tsuzuki invece rimase girato dall’altra parte, in un silenzio imbarazzato.

Ma Hisoka poteva sentire che era sincero, che le sue parole erano state sincere.

E non sapeva se fosse un bene o un male.

“ perché…mi hai detto…”

“…che sei carino quando ti arrabbi? Perché è vero. E se non te l’avessi detto, tanto l’avresti scoperto da solo.”

Ancora silenzio.

“ senti Hisoka…”

“ Tsuzuki, prima vestiti, poi aiutami a cercare il documento.”

Si era dimenticato che non aveva indosso praticamente niente! Annuì, prese i vestiti e andò in bagno a cambiarsi.

Aveva fatto bene?

Non lo sapeva, ma di sicuro non ne era pentito.

Appena fu vestito, uscì dal bagno e si avvicinò a Hisoka.

Aveva già trovato il documento, e lo aspettava davanti alla porta.

I loro cuori cominciarono a battere forte, quasi all’unisono.

Erano appena usciti nel corridoio deserto, illuminato dalla luce del sole di quella meravigliosa giornata nell’Enma-cho.

“ aspetta.”

Hisoka gli si stava avvicinando.

E i loro cuori battevano ancora più forti.

Ormai erano vicinissimi.

“Hisoka…”

“ hai sbagliato a fare il nodo della cravatta….”

Tsuzuki se ne accorse solo in quel momento: probabilmente non ci aveva fatto caso prima perché era troppo distratto dal pensiero del compagno….che ora era lì, a meno di un passo da lui.

Gli slacciò il nodo malfatto e cominciò a rifarglielo, con cura, senza fretta.

Entrambi sentivano brividi di intensa follia lungo la schiena, e sapevano, o speravano, che anche l’altro provasse la stessa cosa…

Hisoka non lo guardava, concentrato sulla cravatta, mentre invece Tsuzuki non riusciva a staccargli gli occhi di dosso…
Quando finì di allacciargliela, i loro occhi finalmente si incrociarono: ed entrambi sapevano come sarebbe andata a finire, ed entrambi volevano che andasse a finire così.

Chiusero piano piano la porta di entrata, senza fare rumore, lasciando di nuovo deserto il corridoio inondato di luce.




******





Nonostante non abbia ancora aperto gli occhi, sento che questa sarà una bella giornata.

E la cosa non mi dispiace affatto…

Questo fu il primo pensiero di un affascinante shinigami, immerso ancora nel dolce tepore del suo letto, la cui chioma corvina si mescolava con un’altra castana di un bel ragazzino che dormiva abbracciato a lui.

…e la cosa non mi dispiace affatto…

Fine.

  
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