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Autore: Alessandra S    05/01/2011    4 recensioni
Mentre Nick Cantava io mi strinsi nello scialle bianco e una lacrima rigò la mia guancia, ogni ragazza sogna che il ragazzo che ama le dedichi una canzone e poi il fatto che me la cantasse il giorno del nostro matrimonio rendeva il tutto ancora più romantico
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When my dream became the truth

 

 

Ero in ritardo ma ero tranquilla, mia mamma, seduta al mio fianco, scalpitava e urlava a mio padre di andare più veloce. Io, invece, mi limitavo a guardare fuori dal finestrino. «Ale ma non sei agitata ?» mi chiese isterica mamma «No mamma, la sposa arriva sempre un po' in ritardo, e poi sono appena dieci minuti, stai tranquilla». Arrivammo davanti alla chiesa e scesi, ora ero davvero emozionata ! Presi il vestito tra le mani e mi calai il velo sul volto, presi a braccetto mio padre e salii insieme a lui i gradini. Mia mamma entrò ad avvisare che era arrivata la sposa e quando le porte si spalancarono e partì la marcia nuziale sentii il cuore esplodere dalla felicità. Mi padre mi tirò un po' ed entrammo, un passo alla volta, a ritmo di musica. Se mio padre non mi avesse trattenuto io sarei corsa verso il mio sposo e sarei scappata insieme a lui. Nicholas era lì, bello come il sole, che mi aspettava sorridente. Spostai lo sguardo sul viso di mio padre, sembrava felice, a lui non era mai andato a genio Nicholas, diceva che non mi potevo fidare di un vip, mi aveva fatto milioni di esempi di matrimoni tra star finiti col divorzio ma io gli avevo detto che era felice e lui allora non aveva più aperto bocca. Mi ricordo il giorno in cui dissi ai miei che mi sposavo, loro da un lato erano felici ma dall'altro no, avevo solo vent'anni, volevano che mi laureassi e che finissi gli studi ma io non volevo sentir ragioni, io volevo appartenere a lui per sempre. Arrivammo davanti all'altare e mio padre fece il gesto più semplice del mondo ma che per me significava il mondo, appoggiò la mia mano su quella di Nick, come se dicesse "Ok, ora è tua, trattamela bene". Sorrisi al mio dolce papà e poi dedicai il mio sguardo più dolce, e anche un po' impaurito, al mio amore. Salii i due gradini che conducevano all'altare e mi sedetti affianco a Nick. Era suo padre che celebrava la messa, come aveva fatto con Kev. Ero emozionatissima e ogni parola di Paul Kevin Jonas II sembrava lenta e scivolava sulla mia pelle facendomi rabbrividire. Finalmente arrivò il momento, ci alzammo in piedi e Nick mi strinse le mani nelle sue guardandomi felice, nei suoi occhi brillava una scintilla di paura, anche io temevo che qualcosa potesse andare storto. «Tu, Nicholas Jerry Jonas, vuoi prendere la qui presente Alessandra Margherita Pellini come tua sposa, prometti di esserle fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia finché morte non vi separi ?» recitò Paul «Sì, lo voglio» disse emozionato Nick «E tu, Alessandra Margherita Pellini, vuoi prendere Nicholas Jerry Jonas come tuo sposo, prometti di essergli fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia finché morte non vi separi ?» «Sì, lo voglio» dissi decisa «Se qualcuno si oppone a questo matrimonio parli ora o taccia per sempre» disse solenne Paul. Un brivido mi corse lungo la schiena, avevo paura che mio padre decidesse di opporsi. Per fortuna nessuno parlò. «Bene, allora passiamo allo scambio degli anelli» disse Paul. Dal fondo della chiesa arrivò trotterellando il figlio di Kevin e Danielle, Antony, con un cuscino di raso su cui brillavano le nostre due fedi. Arrivato all'altare porse il cuscino al padre di Nick e ritornò dalla madre «Il Signore benedica questi anelli che vi donate scambievolmente in segno di amore e fedeltà. Per Cristo nostro Signore» "Amen". Nick prese l'anello che gli porgeva suo papà e disse mentre me lo infilava al dito «Alessandra, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo» «Nicholas, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo» "Amen" mormorò la folla. «Ora puoi baciare la sposa» disse Paul a suo figlio. Lui mi strinse dolcemente a se e mi scoprì il volto, mi prese le guance tra le mani e posò le sue labbra delicate sulle mie e mi baciò. Rabbrividii dal piacere e strinsi il bouquet in una mano per abbracciarlo come meglio potevo. Staccammo le labbra vogliosi di restare ancora abbracciati ma coscienti che non ci era concesso. La messa finì e tutti uscirono dalla chiesa, io e Nick rimanemmo dentro insieme a Kevin, Joe, Rachele e Alice per firmare il matrimonio anche in comune. Sbrigata la faccenda ci alzammo, io mi strinsi a Nick e ci incamminammo verso l'imponente portone della chiesa, aspettammo un attimo prima di uscire. Lasciamo andare avanti i nostri testimoni e Paul che, nel frattempo, si era cambiato. Nick mi strinse la mani e mi guardò sicuro «Ora … ora sei mia» mi sussurrò all'orecchio «E tu sei mio» risposi. Mi abbraccio e mi sfiorò le labbra con le sue poi mi prese per mano e uscimmo. Una cascata di riso ci inondò. Io, sorridendo, mi strinsi felice a mio marito e lui rise felice. “bacio,bacio,bacio” si mise ad urlare la folla, lui mi strinse il viso tra le mani e mi baciò, passionalmente, un bacio che mi fece diventare le gambe molli e che mi mandò in trip il cervello. Tutti applaudirono e si avvicinarono a noi per scambiare due parole. «Bravo fratello» esclamò Kevin dando due rigorose pacche sulla spalla a Nick, Joe sorrideva e si congratulava ma ci guardava un po' triste, lui ancora non l'aveva trovata l'anima gemella. Mi avvicinai a lui e gli dissi «Prima o poi toccherà anche a te !». Dovevamo andare, avevamo una prenotazione ad un agriturismo per l'una ed era mezzogiorno meno dieci. L'agriturismo non era proprio vicino ! Lo feci notare a Nick e lui mi prese per mano per condurmi alla sua mustang che, per l'occasione, era piena di fiocchi bianchi e lustrini. Mi aprì la portiera e io salii facendo attenzione al meraviglioso vestito che mia mamma mi aveva regalato. In macchina mi tolsi il velo, mi prudeva da morire ! «Sei meravigliosa» mi disse Nick guardandomi incantato, arrossì e biascicai un “Grazie” imbarazzato. Lui si mise a ridere dolcemente e mise in moto. Arrivammo in agriturismo puntualissimi. Avevano allestito un enorme tavolo nel giardino sotto ad un gazebo e c'era un palchetto con delle chitarre, una batteria e un pianoforte. Mi sedetti al fianco di Nick e sua madre si sedette vicino a me mentre mia madre vicino a lui … era la tradizione. Il pranzo durò un'ora e alla fine scoppiavo, avevamo mangiato peggio dei tacchini nel periodo del ringraziamento ! Ci alzammo e la band che i fratelli di Nick avevano ingaggiato iniziarono a suonare Just The Way You are di Bruno Mars e io e il mio sposo aprimmo le danze. Dopo mezz'ora che ballavamo Nick salì sul palco per dedicarmi una canzone.

«Questa è per te amore mio» disse al microfono, si sedette al piano forte e iniziò a cantare.

 

 

«Entered with a broken wing,
When you showed up at me door,
Now, I'm fallen more in love,
then I ever was before.

 

If you must,
Know the truth;
I knew that it was you.
So anywhere, where you are...
I do...

I know that an endless love,
Isn’t something you can’t teach.
With you, there is not a star,
In the sky, that I can’t reach.

If you must,
Know the truth;
I knew that it was you.
So anywhere, where you are...
I do...

So anywhere,
Where you are,
You can trust that I will.
So anywhere,
Where you are,
I do... »

 

Mentre Nick Cantava io mi strinsi nello scialle bianco e una lacrima rigò la mia guancia, ogni ragazza sogna che il ragazzo che ama le dedichi una canzone e poi il fatto che me la cantasse il giorno del nostro matrimonio rendeva il tutto ancora più romantico.

I know that an endless love,
Isn’t something you can’t teach.
With you, there is not a star,
In the sky, that I can’t reach.”

 

Le sue parole mi risuonavano nella testa. Era sempre stato molto dolce.

 

Era una fantastica giornata primaverile, io e Nick stavamo passeggiando lungo le spiagge di Los Angeles mano nella mano. Ad un certo punto lui si fermò a guardare il mare, mi cinse le spalle con le sue braccia forti, oramai erano cinque anni che stavamo insieme, che ci amavamo. Lui si inginocchiò davanti a me e mi prese la mano «Nick … che fai ?» gli chiesi imbarazzata, molte persone si erano fermate a guardare cosa stesse succedendo «Alessandra … vuoi sposarmi ?» mi chiese fregandosene di tutta la gente o dei paparazzi che si erano fermati a scattare foto o a prendere appunti per un articolo. Io mi buttai tra le sue braccia e gridai «SI SI SI SI SI SI !» Stavo piangendo dall'emozione. Nick mi strinse a se, molte persone applaudirono e io sprofondai nel suo petto un po' per la felicità e un po' per la vergogna. Il Giorno dopo eravamo sulla copertina di tutti i giornali “Nick Jonas si sposa”.

 

Mi riscossi quando Nick mi abbracciò, avvicinò le sue labbra al mio collo e mi baciò. Chiusi gli occhi e mi persi in quella fantastica emozione. La festa finì e, dopo aver salutato tutti, tornammo a casa, nella casa dove vivevamo insieme da tre anni. Scesi dalla mustang e Nick mi prese in braccio. Entrammo in casa, io tra le sue braccia. «Ale, ti devo chiedere una cosa» mi disse sdraiandomi sul divano «sì, dimmi» «Ale tu … tu hai mai fatto l'amore ?» mi chiese imbarazzato, io annuì guardandolo. Gli presi la mano e lo condussi un camera da letto. «Mi aiuti ?» gli chiesi indicando la zip del vestito. Lui, con mano tremante, mi slacciò la cerniera. Il vestito si sfilò cadendo a terra, lo presi e lo poggiai su una sedia. Ritornai da Nick e mi strinsi a lui, gli sfilai la giacca blu scuro e la misi su una sedia vicino al mio vestito. Mi sedetti sul letto e lo tirai verso di me dalla cravatta. Lui mi sfilò le scarpe bianche e io gli sbottonai velocemente la camicia che gli tolsi avida. La buttai sul letto per la fretta. Nick si sdraio impaurito sopra al mio corpo, sentivo la sua tensione sul mio corpo.

Gli sfilai la cravatta e, mentre mi alzavo per posarla sulla sedia ne approfittai per sfilargli scarpe e pantaloni. Lui mi abbracciò e salì su di me, mi sfilo il reggiseno un po' impacciato. Posò le mani sul mio seno e mi baciò felice, sentivo la sua paura svanire piano piano. Lo abbracciai dolcemente mentre mi sfilava deciso gli slip. Sentivo l'emozione crescere dentro di me e l'adrenalina invadere il mio corpo. Sentivo le sue mani scorrere sul mio corpo avide di me, sentivo il calore del suo fiato sul mio seno. Gli sfilai i boxer dolcemente, avevo paura di fare qualcosa che lo spaventasse, lo so è una paura sciocca ma io lo vedevo davvero emozionato e non volevo rovinare questo momento. Aprì piano le gambe e lo sentì scivolare dentro di me, delicato, pochi centimetri alla volta. Io accolsi i suoi affondi assecondandoli con il bacino. Sentì il piacere esplodere dentro al mio corpo e mugolai nel suo orecchio, lui fece altrettanto. Mi sentivo leggera, come se potessi prendere il volo se Nick non fosse stato sopra di me. Lui uscì e rise, sì avete capito bene, rise, rise candidamente, come un bambino che ha visto suo papà fare qualcosa di divertente. Sorrisi e lo accarezzai felice. Il suo corpo imponente, che fino a poco fa era teso e emozionato, crollò e lui abbandonò la sua testa sul mio seno. Io mi misi a giocare con i suoi ricci mentre respiravo affannata. «E' stato stupendo Ale» mi sussurrò sorridendo «Mi ha fatto sentire come se volassi, come se tu ed io fossimo invincibili» «Noi due SIAMO invincibili, se staremo insieme nessuno ci batterà» gli dissi prima di crollare in un sonno profondo tra le sue braccia.

   
 
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