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Autore: Crawloutofthesea    05/01/2011    2 recensioni
"Chantal mi parlava e intanto la mia mente mi aveva portato in un locale, la musica che pulsava nelle orecchie, la droga che cominciava a fare effetto.
Ero reduce da uno sballo.
Non ricordavo esattamente come l'avevo conosciuta, ma di certo ricordavo il sapore delle sue labbra."
Elisabeth e Cassie condividono un segreto e starà a loro decidere come affrontare la realtà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Elisabeth.
 
Aprii gli occhi e contemplai il soffitto.
Quel giorno sarebbe ricominciata scuola, e diversamente dalle mie compagne, la cosa non mi interessava minimamente.
Sarebbe stato il solito giorno noioso e monotono,con la solita gente, le solite facce, i soliti discorsi. Era tutto così deleterio.
Tirai un lungo sospiro e mi diressi allo specchio: avevo un aspetto raccapricciante. 
Mi stavo svogliatamente dirigendo in bagno quando un tonfo acuto, proveniente dall'enorme finestra che si affacciava sulla strada, attirò la mia attenzione.
Mi avvicinai al davanzale dalla finestra e scorsi Grace, mia sorella minore, che agitava le braccia facendomi cenno di aprire la porta d'ingresso.
Negli ultimi tempi Grace aveva preso il vizio di uscire di nascosto la notte, chissà dove e chissà con chi, tornando poi la mattina strafatta e maleodorante.
Scesi le scale e aprii la porta facendo meno rumore possibile.
Quella mattina era messa peggio del solito, perciò non le feci domande e mi limitai a scostarmi per lasciarla passare.
Accigliata,la osservai salire le scale; indossava solamente delle calze a rete ed un'enorme maglia con sopra il nome di una band.
 
Mi diressi in cucina per riempirmi lo stomaco e vi trovai mia madre intenta a discutere, con il suo nuovo compagno Josh, su come dipingere il salone.
- Vorresti dipingere il nostro salone di ceruleo? - urlò mia madre, inarcando il sopracciglio - Spero che tu stia scherzando -
- Tesoro, sai che è il mio colore preferito! -
- Scordatelo! -
Josh scostò una ciocca di capelli dal viso di mia madre e le sussurrò, con fare malizioso, qualcosa all'orecchio; ne seguì una risata stridula e squillante.
Tossicchiai per far notare la mia presenza.
- Buongiorno - dissi
Si voltarono all'unisono e mia madre, scansandosi da Josh, rispose - Non dovresti essere già uscita di casa, tu ? -
- Dovrei - 
- Patatine di prima mattina, Elisabeth? Non ti sembra esagerato? - disse mentre cercava di ricomporsi. Digitò qualcosa sul telefonino,
dando l'impressione che fosse indispensabile, ma non è detto che lo fosse.
 
Ne addentai una per dispetto e mi diressi verso le scale. 
- Non fare tardi a scuola! - borbottò mia madre.
 
Domai la mia scalcagnata chioma rosso fuoco con la piastra; mi truccai in fretta e furia e indossai le prime cose che mi capitarono sott'occhio. 
Varcata la soglia di casa mi imbattei in Drake.
-Buongiorno splendore-  disse bloccandomi il passaggio con il suo corpo muscoloso e sexy.
Lo scrutai - Che diamine vuoi? - 
- Bhè, tu sai cosa voglio-  si avvicinò sempre di più facendo sfiorare i nostri nasi.
Riaprii gli occhi che non mi ero accorta di aver chiuso. Mi fissava con grande intensità.
Mi infuriai per la confidenza che si era preso.
- Drake, non farò sesso con te - 
Non aveva l'aria di aver capito che il mio era un rifiuto. 
- Piccola - disse aggrottando la fronte - So che mi vuoi , tutte mi vogliono -
Per poco non scoppiai a ridere, invece lo scansai e senza rispondergli, mi incamminai verso scuola.
 
 
Cassie.
 
I raggi filtravano attraverso la tenda, gettando strisce orizzontali in ogni angolo della stanza. 
La mamma entrò volteggiando con un pennello in mano - Buongiorno piccola mia, ancora quì?-
Scrollai le spalle.  Era tutto un deja vù.
Il trasferirsi, il ritornare a scuola senza conoscere uno straccio di persona. Quella situazione cominciava a straziarmi.
-Perchè ci siamo trasferiti di nuovo, mamma?- sbottai guardandola in cagnesco
Si sedette sul divano accanto a me, sembrava quasi disperata, o forse era tutta scena.
- Cassie -  disse a voce così bassa che feci fatica a sentirla - ci sono cose che non po puoi capire -
Chissà cosa mi ero aspettata intavolando quella conversazione. 
Le scoccai un'occhiataccia - Ah si? - le feci - E quali sarebbero? - 
Si alzò e senza voltarsi disse - Quando sarai piu grande capirai -
- Certo, come sempre -
Fece per dire qualcosa ma non aspettai per vedere la sua reazione. Infilai le converse e me ne andai.
 
 
Elisabeth.
 
La scuola consisteva in un grande e antico edificio che si sviluppava su tre piani. A Carroll Gardens era considerata la migliore.
Ogni anno ,il primo giorno di scuola dopo il rientro dalle vacanze estive, si svolgeva una riunione per dare il benvenuto ai nuovi arrivati. 
Si trattava di un incontro noiosissimo, in cui il preside cercava in tutti i modi di intrattenere i ragazzi, uscendosene con battute, o meglio freddure, e parlando a sproposito.
Mancavano 15 minuti alla campanella, perciò optai per una passeggiata.  Iniziai ad incamminarmi con nonchalance verso il marciapiede, quando la vidi.
Il suo viso era incorniciato da capelli lunghi fino alle spalle. Osservandoli avevo pensato subito all'oro: sì, perché i suoi capelli erano dorati, e risplendevano sotto la luce del giorno.
I tratti fini del suo viso luminoso mettevano in risalto le sue labbra piene, rosee, che abbozzavano un timido sorriso nella mia direzione.
Per un istante non mi ricordai più come si facesse a respirare.
-Oddio no- pensai in preda alla frustazione - è lei-
Quando mi voltai nella direzione opposta ci mancò poco che andassi a sbattere contro Chantal.
-Ciao El- esclamò sorridendo - Hai un'aspetto orribile- 
Rise.
Le scoccai un'occhiataccia - Non ho avuto tempo- risposi seccata.
-Si nota- mi squadrò da capo a piedi - comunque, com'è stato il tuo soggiorno a Londra?- 
-Fico- dissi - e tu? dove sei stata quest'estate?-  in realtà la cosa non mi interessava, ma glie lo chiesi per accontentarla.
-Non puoi capire! Ho conosciuto un tale..certo ancora ci sentiamo ma di certo non come prima-
Chantal mi parlava e intanto la mia mente mi aveva portato in un locale, la musica che pulsava nelle orecchie, la droga che cominciava a fare effetto. 
Ero reduce da uno sballo.
Non ricordavo esattamente come l'avevo conosciuta, ma di certo ricordavo il sapore delle sue labbra.
-El?El, mi stai ascoltando?- la sua voce stridula mi riportò alla realtà.
-Si, certo- dissi in modo troppo poco convincente.
-Ok, lasciamo stare- liquidò l'argomento con un gesto della mano e sospirando aggiunse - Come vanno i preparativi per la festa?-
Cazzo, la festa. Me ne ero del tutto dimenticata.
- Oh,bene- mentii - Abbiamo quasi finito-
-Perfetto-disse- Io entro, vieni con me?-
-No, devo prima controllare una cosa- 
-Ok, a dopo El- si sistemò il cerchietto e si diresse verso l'ingresso della scuola.
La fissai allontanarsi, in silenzio. Dio, quant'era vanitosa.
Quando non fu piu a portata di vista, contai fino a 30 ed entrai. Avevo un disgustoso groppo alla gola, ma deglutire non servì a mandarlo via.
 
 
Cassie
 
Elisabeth mi fissava. Lo stesso sguardo vacuo che mi aveva rivolto l'ultima volta che ci eravamo viste.
Non saprei dire quale fu la sensazione che mi pervase quando la vidi. 
Sorrisi, non sapendo cos'altro fare. 
Pensai di raggiungerla, ma prima che potessi prendere una decisione si voltò e sparì in mezzo alla folla.
  
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