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Autore: piuma_rosaEbianca    06/01/2011    6 recensioni
"E allora sì che ti giri verso di loro, verso quelle decine di migliaia di persone tutte lì per te, e gli fai un sorriso di come non ne fai quasi mai."
Sclerata dopo aver visto Bullet in a Bible. Niente di particolare, ma ci pensavo da un po'.
Il rating è settato su giallo per il linguaggio molto "Alla BJ".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sclerata scritta in neanche mezz'ora credo. Introspettiva, con un po' di "cazzo", "fottuto" e "fanculo" sparsi. Forse un po' troppi.
Fa un po' schifo, ma sarà colpa dell'ora, che sono le quattro e non ho sonno.
"Saranno i GD che trasformano le nuvole di lacrime in parole."
Vabbè, la smetto di prendervi tempo e vi lascio ai pensieri di Billie.
Buona lettura.


Sessantacinquemila persone, tutte nello stesso prato.
Tutte ad ascoltarci, ad ascoltarmi.
Tutte per vedermi dare di matto anche a questo concerto.
Tutte pronte ad urlare con me.
Tutte pronte a ridere, a stare al mio gioco.
Mi venerano, cazzo. Mi idolatrano. È quasi spaventoso, inquietante, giuro.
Dal palco li vedo tutti.
Li vedo urlare, ridere, saltare, battere le mani.
Li vedo piangere di gioia, di ricordi.
Vedo coppie baciarsi, vedo amici guardarsi, sorridersi e abbracciarsi.
Vedo legami consolidarsi, seriamente.
Amicizie nascere, fra un pogo e un abbraccio, fra un urlo e un sorriso, fra un "Cazzo che figata" e un "Non ci voglio tornare a casa".
E dal mio posto, su quel palco, sotto gli occhi di 65mila persone, gioco la mia parte.
Prendo la chitarra e suono le mie parti, prendo il microfono e canto, e urlo e parlo con quella gente.
Faccio lo sborone, me la tiro, faccio un po' la superstar, dopotutto è il mio ruolo questo, è il mio posto.
Faccio il cretino, con i miei due migliori amici al seguito.
Sparo cazzate, improvviso cori, urlo, mi squarcio la gola per loro.
Per quelle decine e decine di fan adoranti.
Di fan in attesa. In attesa di cosa poi, ancora non l'ho capito.
In attesa di me, forse. In attesa che mi muova, che dica la mia, che canti le solite canzoni che tutti in quel prato sanno parola per parola, qualcuno anche nota per nota.
In attesa per qualcosa di speciale, che non verrà, ma va bene uguale.
Saranno contenti uguale.
E torneranno a casa fra lacrime e sorrisi, come farò io  e come farà tutta la crew.
In attesa forse che crolli.
Che il loro mito cada, crolli in lacrime sotto il peso delle sue stesse parole.
Ma si fidano, credono in me cazzo, credono in me più di un qualsiasi fottutissimo fedele crederebbe nel suo dio.
Sono il loro dio, cazzo.
E fa paura. Mi fa davvero paura.
Ho paura di scazzare, di andare in palla e fermarmi, di farmi venire un attacco di non so cosa, di strozzarmi, di cadere.
Ho una fottuta paura di deluderli.
Sono quasi vent'anni che faccio musica e ancora nessuno me l'ha mai chiesto.
"Come cazzo fai ogni volta a salire sul palco e cantare quelle canzoni senza piangere?".
C'avrei la risposta pronta.
Sono Loro.
Quelle centinaia di persone con la loro fede ceca, la loro assurda adorazione.
Ogni sguardo che mi rivolgono, carico di tutto quello che un cuore innamorato può provare è una spinta.
Ogni fottutissima volta che suono Wake me up when september ends mi viene da piangere.
Perché cazzo, quella canzone è un macigno. Un macigno di ricordi, di lacrime represse, di grida, di parole mai dette a mio padre, di "Ti voglio bene" urlati al cielo, che non sentirà mai.
E sento un macigno alla gola, a fatica trattengo il tremolio della voce.
E la alzo, quella cazzo di voce.
Chiamo il mio pubblico, lo invoco, in aiuto.
Quei grandiosi, fottutamente grandiosi fan che seguono ogni nostro passo.
Li chiamo, e loro rispondono.
Urlano il loro sostegno in vocali alla rinfusa, in frasi banali come "Siete grandi!", "Vi amo".
E ti viene solo da dire "Oh, beh, fanculo.".
Fanculo a tutto.
Io canto per loro, io sono per loro.
Per ogni lacrima che sgorga da quegli occhi che brillano.
Per ogni goccia di sudore che gli attraversa i capelli.
E vorre piangere.
Vorrei cadere in ginocchio e sciogliermi in lacrime.
Ma sctringo gli occhi. Stringo la chitarra, continuando a suonare.
Mi avvicino al microfono e continuo a cantare.
Controllo la voce, cazzo, non deve tremare, non deve cedere.
E la gola brucia. Cazzo se brucia. E gli occhi bruciano, per le lacrime che non posso versare e il sudore che scivola.
E basta, prima o poi la canzone finisce.
E vai, con quella dopo.
Vai, torna a urlare, a fare il cretino, a saltare e a chiamare la folla.
Torna ad inneggiare contro il potente, contro la politica.
E urlo ogni cosa trattenuto prima.
E urlo, cazzo se urlo.
E la folla con me.
E ognuno, ogni singola persona fra quelle migliaia urla con me.
E mi capisce, e mi appoggia.
E mi è vicina, in ogni modo umanamente possibile.
Vai Billie, ce la fai.
Ti giri un secondo, vedi gli sguardi degli altri, ti sorridono.
Loro capiscono. Loro cazzo, loro che sono davvero tutto.
Loro capiscono e sono vicini.
Fottutamente vicini.
Sono un cazzo di pugno nello stomaco.
E niente, fanculo.
Eddai Billie, fatti meno seghe mentali.
Salta Billie, scarica tutto.
Salta, imbecille, urla.
Salta con i tuoi fan, con la tua band, con la tua crew.
E canta. E suona. E vivi, cazzo.
Vivitela questa cazzo di sera, come se fosse l'ultima.
Come se fosse l'ultimo concerto di tutta la tua vita.
Come se appena spente le luci scoppiasse il sole.
Fanculo Billie. Vivi senza rimpianti, anche stasera.
E magari dopo piangi da solo tutte le lacrime che trattieni ora.
E dopo puoi anche impiccarti cazzo. Ma non puoi deludere Loro.
Loro che si son fatti chilometri per te.
Loro che sono qui solo per vederti splendere della tua luce come ogni sera, come ad ogni concerto.
Non puoi deluderli.
Non puoi, semplicemente.
Non c'è neanche un motivo serio.
Non puoi. Non telo perdoneresti mai.
E allora sì che ti giri verso di loro, verso quelle decine di migliaia di persone tutte lì per te, e gli fai un sorriso di come non ne fai quasi mai.
E li ringrazi per tutto.
Per tutto quello che fanno, per ogni parola che scandiscono, per ogni movimento che compiono, per ogni singola fottutissima cosa che gli viene in mente di fare.
Fanculo Billie, vivi stasera.
Fai di loro la tua aria e respirali a pieni polmoni.
Fai di loro la tua acqua e bevili fino a scoppiare.
Fai di loro la tua birra e ubriacati fino a distruggerti il fegato.
Muori per loro, Billie.
E rinasci, sempre per loro.
L'hai sempre saputo che questa sarebbe stata la tua vita, e ora che ce l'hai vivila.
Falla tua fino all'ultima scintilla.
E vivi cazzo.
E fatti meno seghe mentali, che il cervello ce l'hai già disfatto di canne.



Vabbè, io ve l'avevo detto. Abbiate pazienza, è tardissimo, devo andare a letto.
Ma ci tenevo a pubblicarla.
Se vi è piaciuta (ma anche se vi ha fatto schfo) sarebbe carino lasciare una recensione.
Proprio se vi va eh.
Bene, vi lascio. Vado a sotterrarmi con le coperte.
Buonanotte, buongiorno, buonpomeriggio e sì, buon'epifania :D
Graize dell'attenzione.

Piuma_
   
 
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