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Autore: Tury    06/01/2011    4 recensioni
Rosso e nero erano gli unici colori presenti in quel mondo. Se non fosse stato per un’eccezione:io.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella mia vita la distruzione ha sempre avuto un ruolo importante. Ancor prima di nascere il mio destino era già scritto. Non ho mai amato questa realtà. Non capivo il motivo dell’essere schiavi della propria razza quando avremmo potuto vivere in modo diverso. Forse era proprio per questi miei pensieri che presto fui abbandonato dai miei simili. Sinceramente non ho mai sofferto quel distacco. In fin dei conti ero diverso anche da loro. Per anni non ho visto altro che occhi rosso scarlatto fissarmi. Rosso e nero erano gli unici colori presenti in quel mondo. Se non fosse stato per un’eccezione:io. Portavo in me un colore nuovo, un colore che nel mondo della distruzione non sarebbe mai potuto sopravvivere. Il verde. Già, i miei occhi erano verdi. Verdi come verde è la speranza. Per anni ho vagato per mondi sconosciuti, incontrando creature sempre nuove. Finché non arrivai nel mondo degli umani. Ciò che più mi colpì fu la moltitudine di colori. Andavano dal nero al bianco, dal rosso al giallo, dal blu al verde e ancora. Qui la distruzione era mascherata dalla costruzione. Conobbi il fuoco scottandomi, il dolore graffiandomi, la determinazione scalando monti, l’acqua bagnandomi. Fu proprio quest’ultima a colpirmi, perché potevo toccarla ma non afferrarla, sentire la sua materia scivolare sulla mia pelle ma non trattenerla. Mi colpì la sua adattabilità, perché riusciva a mutare la sua struttura in funzione dell’ambiente. Desideravo diventare una molecola d’acqua per poter mutare. E poi scoprii che in realtà era l’acqua a far parte di me, a far parte del mio corpo. Piano imparai a gestirla, come se fosse un animale. Rimasi nel mondo terrestre per molto tempo. Ero affascinato da loro. Assumevano strani comportamenti. Per esempio circondavano il corpo dell’avversario con le braccia, come se cercassero di bloccargli ogni movimento. Ma sul volto dell’umano attaccato compariva un sorriso invece di una smorfia di dolore.


Ciò che fanno non provoca dolore. È la manifestazione del bene. Che splendide e nobili creature gli umani.

E ne ero convinto. Almeno fin quando non vidi le guerre e la morte che esse provocavano. I palazzi distrutti e l’acqua bagnare i volti delle persone. E compresi che i demoni, dopotutto, non appartenevano solo al mio mondo.

  
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