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Autore: Berenike    07/01/2011    12 recensioni
Le giornate si facevano sempre più offuscate nella mente della detective. La centrale rappresentava ormai la sua unica salvezza perché rappresentava l'unico luogo in cui potersi beare di quella droga così dolce, ma allo stesso tempo significava soffrire, e tenersi tutto dentro, e ancora, ancora, ancora...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa one-shot alla mia amica Luli87, perchè crede in me più di quanto non faccia io stessa.



Salvezza e Perdizione

L'ennesima giornata passata al distretto. L'ennesimo litigio, gli stessi battibecchi e lo stesso caso complicato di sempre.
La detective Beckett non riusciva più a sopportare il peso che si portava dentro: amava ed insieme odiava profondamente quell'uomo che la seguiva ogni giorno, come sua musa ispiratrice.
Ogni giorno si rendeva conto che gli si avvicinava sempre di più, diventava dipendente dalle sue battute, dalla sua ironia, dalle sue rivelazioni sui casi...
Richard Castle era la sua droga. Bastava che non lo vedesse per un giorno e come un drogato iniziava a sentirsi agitata, depressa, nervosa.
Ma Kate Beckett non era facile da addomesticare: continuava a lottare per la sua indipendenza, persisteva nel cercare di allontanarsi da quell'uomo che ormai riempiva le sue giornate, i suoi pensieri e perfino i suoi sogni.
La cosa peggiore per la detective era continuare, giorno dopo giorno, a recitare quella parte da donna fredda e misteriosa che si era lei stessa costruita. Aveva trovato molti vantaggi, nei primi tempi, nell'affidarsi completamente a quella maschera.
Nessuno poteva entrare e sfiorare il suo piccolo cuore delicato.
Ma Richard Castle, per qualche strano motivo, aveva un potere a lei sconosciuto e senza rendersene conto aveva scalfito quell'armatura ed ogni giorno la penetrava di qualche passo in più.
La corazza della detective la obbligava a non poter parlare con nessuno del proprio stato: Ryan ed Esposito l'avrebbero presa in giro; Lanie? Avrebbe insinuato che lei lo sapeva fin dall'inizio e le avrebbe consigliato di andare direttamente dall'interessato.
Kate sorrise. Andare da Castle.
Per dirgli cosa?
Le giornate si facevano sempre più offuscate nella mente della detective. La centrale rappresentava ormai la sua unica salvezza perché rappresentava l'unico luogo in cui potersi beare di quella droga così dolce, ma allo stesso tempo significava soffrire, e tenersi tutto dentro, e ancora, ancora, ancora...
Certo, Richard Castle non aiutava affatto. Ogni giorno era buono per punzecchiarla con le sue battute, per diventare sempre più malizioso, per apprezzarla in ogni suo gesto...
Ma non capiva che ogni sua frase, ogni suo tocco, erano per la detective insieme salvezza e perdizione.
Kate cercava di allontanarlo, e lui si avvicinava; lei cercava di essere malevola, e lui sorrideva...
La detective cadeva ogni giorno più giù, sempre più giù, nel girone degli innamorati.


Quel giorno, un freddo pomeriggio di gennaio, la detective capii che per lei non poteva esserci altra soluzione che dichiarare i propri sentimenti a qualcuno: Lanie,Ryan, Esposito, un criminale, suo padre, il Capitano... chiunque la stesse ad ascoltare. Per tutto il giorno si guardò intorno stranita, come per cercare la persona giusta da designare a quel compito così difficile.
In realtà erano tutti lì, per lei... Ma...
Forse era il cuore della detective a non essere ancora pronto, a non riuscire a sussurrare quelle due semplici parole, così limpide, così sincere... così dannatamente difficili da accettare.
Kate decise che ne avrebbe parlato con Lanie: era l'unica, al distretto, che la comprendesse e che riuscisse a rimanere seria per più di due minuti di fila (sopratutto questo.)
Così si diresse verso l'ascensore, stando ben attenta a non essere seguita dal suo segugio personale, e salì, senza nemmeno prestare attenzione a chi ci fosse dentro l'ascensore.
Richard Castle.
-Vai da qualche parte? - le chiese, facendola sobbalzare. Kate si girò verso di lui, con sguardo assassino e si spostò, come per farlo scendere.
-Kate – continuò ancora lui, non ottenendo una risposta soddisfacente – in questi giorni... sei strana. Insomma, più strana del solito. Non è che ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare? - la detective teneva lo sguardo ancora basso, le braccia conserte. Perché quell'uomo doveva rendere le cose così dannatamente difficili? Poi Richard sorrise raggiante e scherzò:
-O mi devi confessare il tuo amore eterno? - Kate mandò giù la saliva. Sapeva che se lo avesse guardato negli occhi, lo scrittore avrebbe letto nei suoi occhi color nocciola, la confessione che non si aspettava di sentire.
-Sono solo un po' stanca, sto andando a prendere un po' d'aria. - Gli disse, incurante. Infine alzò gli occhi e cercò di guardarlo come solitamente fissava i criminali.
-Vuoi che ti accompagni? - Richard le prese le mani. Era seriamente preoccupato per lei.
-No, non serve... Tu vai pure a casa... Per oggi abbiamo finito. -
No, ti prego... Non andare... Ti prego... i pensieri della detective non coincidevano con le sue parole.
-Sei sicura? - Richard non le aveva ancora lasciato le mani. Era così caldo, così dolce...
-Certo. - gli disse lei, cercando di concentrarsi come se davanti a sé avesse un serial killer.
Richard le lasciò le mani, sorrise e premette il tasto dell'ascensore che lo avrebbe portato al piano terra. Kate era ancora lì, con lui.
-Per fortuna, sai... c'è Alexis qua sotto che mi aspetta! - sorrise ancora.
Doveva proprio sorridere sempre?
Le porte dell'ascensore si aprirono, traditrici. Richard fece per scendere quando la detective gli urlò:
-Divertitevi! - Lo scrittore si girò appena a guardarla e poi corse via, verso l'unica donna della sua vita.
Kate Beckett rimase qualche secondo immobile, all'interno dell'ascensore. Annusò l'aria nella speranza di poter catturare anche un misero pezzo dell'uomo che era appena uscito.
Patetica. Si disse tra sé e sé.
Poi premette il tasto SU dell'ascensore e salì insieme a lui...
Aveva capito a chi avrebbe rivelato i propri sentimenti.
Non era Lanie, né un criminale, tanto meno il Capitano.
Salì su, sempre più su... Passò il proprio piano, e continuò la sua salita...
Una volta arrivato il macchinario suonò appena, per avvertirla di scendere.
La detective camminò per qualche metro ed infine, trovandosi davanti ad una grande porta, l'aprii.
Il freddo invernale di New York la fece rabbrividire. Non si era portata il giubbotto, ma in effetti non sapeva di finire nel tetto. Corse velocemente verso la balaustra, per scaldare i muscoli e poi, finalmente si lasciò andare.
Aprì i polmoni ed urlò, al vento:
-Richard Castle, IO TI AMO! -
Poi corse di nuovo all'interno del palazzo, scappando dal freddo e dalla neve, che iniziava a scendere lentamente, a piccoli fiocchi.
Aveva deciso a chi svelare i propri sentimenti: a tutti, ma a nessuno. Al vento o forse semplicemente a sé stessa.


Molti piani più in basso, Alexis Castle si aggrappò forte al padre.
-Hai sentito? - gli chiese stupita, fermandosi in mezzo al marciapiede.
Richard Castle sorrise alla figlia.
-I miei fan sono dappertutto! - si pavoneggiò, alzando le mani al cielo in segno d'esultanza.
In realtà, nel profondo del suo cuore sperò segretamente che quell'urlo lontano provenisse dall'unica donna che continuava a rifiutarlo.
L'unica, eccetto Alexis, per cui si sarebbe preso volentieri una pallottola in pieno petto solo per un bacio.
Un misero, dolce bacio.
-Anche io ti amo, Kate- sussurrò piano, nella speranza che il vento portasse le sue parole fino all'orecchio della detective.







ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao a tutti! Questo nuovo anno mi sta decisamente ISPIRANDO! La mia mente è una fonte continua di nuove idee...
Sarà il nuovo anno od il fatto che devo preparare gli esami universitari di Gennaio? Se qualcuno ve lo dovesse chiedere, voi dite che sto studiando... (è quello che faccio io!)
Spero che questa storiella vi sia piaciuta... Ho immaginato una Kate portata agli estremi delle conseguenze delle sue azioni...
Secondo me questa maschera che si è creata prima o poi le si ritorcerà contro, e allora anche lei sentirà il bisogno di esprimere le proprie emozioni!
(noi tutte speriamo che questa succeda PRESTO!)
Buona giornata a tutte e a presto con la continuazione di INSIEME A VENEZIA e di CENERENTOLA VA AL BALLO.
Berenike
ps. ovviamente ogni recensione sarà ben gradita! Non siate gelosi delle vostre opinioni... Ogni vostro pensiero è importante!
   
 
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