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Autore: maleka    07/01/2011    4 recensioni
...Jasper continuò a fissare l’immagine del soldato riflessa nello specchio. Era così diversa da quella che aveva visto la prima volta che, con tanto orgoglio, aveva indossato quell’uniforme: non c’era più fierezza… non c’era più nobiltà...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jasper Hale, Maria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Perché prima c'era Lei'
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Aveva sempre voluto diventare un Confederato. Vestire la divisa, impugnare un fucile, combattere in nome della Madre Patria. Senza esitazione e codardia, guidato dal sacrificio e dall’onore e da milioni di altri buoni propositi. E perché non ammetterlo? Spinto dalla gloria, soprattutto. Perché voleva diventare un eroe, lui… un eroe agli occhi di tutti.
Ma non aveva mai veramente pensato alle conseguenze che la sua scelta avrebbe davvero comportato. Fuggire e abbandonare la propria casa, la propria famiglia, perché loro non volevano capire quanto fosse importante per lui diventare un soldato.
Voltare le spalle a tutti, cercando di ignorare quella punta di amarezza che gli scalfiva il cuore; cercando di scacciare con tanta forza quel pentimento che a volte lo assaliva, ripensando all’immagine di sua madre in lacrime, così disperata e ossessionata dal pensiero che non avrebbe più rivisto quel suo adorato figlio… troppo convinta che, quella
sporca guerra, glielo avrebbe ucciso.
Era stato difficile, all'inizio, affrontare quell’uragano di emozioni che, specialmente durante la notte, gli tormentava l’anima con tanta ferocia… Eppure ci era riuscito… aveva vinto se stesso e aveva dominato su ogni sentimento e sensazione che cercava di sopraffarlo.
Già… aveva vinto se stesso… o così aveva creduto.
Jasper continuò a fissare l’immagine del soldato riflessa nello specchio. Era così diversa da quella che aveva visto la prima volta che, con tanto orgoglio, aveva indossato quell’uniforme ormai logora: non c’era più fierezza… non c’era più nobiltà.
Tutto era scomparso, per lasciare spazio a quell’espressione spietata e ferina… a quegli occhi cremisi, così truci, così disumani.
Cos’era rimasto di quel ragazzo nato nel Texas?
Una candida mano femminile si posò, leggera, sulla sua spalla mentre il viso di un angelo nero si avvicinava, piano, al suo. Due occhi così simili ai suoi incrociarono il suo sguardo, mentre due labbra carnose e lascive si piegavano in un sorriso.
Jasper fissò quella donna stretta a lui per un breve istante, poi serrò le palpebre. Nella sua mente, rivide il volto di sua madre rigato dalle lacrime. «Non andare», lo implorava. «Lei ti ucciderà».
«Cos’hai?», gli chiese Maria accarezzandogli il volto.
Lui riaprì gli occhi e la guardò di nuovo, l'espressione vuota e nessuna emozione nel cuore. «Niente», sussurrò.




Spazio autrice (o.O):

E rieccoci qui… questa volta sarò breve!
Non credo che la storia in sé abbia bisogno di specifiche spiegazioni; l'unico punto che merita una nota è quel Lei alla fine... è riferito alla guerra naturalmente, ma ho voluto che potesse riferirsi indirettamente anche a Maria che, alla fin fine, è stata colei che ha davvero ucciso Jasper.
L’idea ha preso spunto da uno dei commenti che la mia carissima Dragana ha lasciato a una delle mie storie, quindi non esito a dire che questa è dedicata a lei, che non riuscirò mai a ringraziare abbastanza per tutte le belle parole che scrive commentando le mie fanfic… è una storiella senza pretese ma spero che ti piaccia!!!
Oltre a lei voglio, naturalmente, ringraziare chi ogni tanto mi legge e mi recensisce (e scusate se questa volta non vado nello specifico): grazie, grazie, grazie e ancora grazie!!!
Alla prossima, kiss!

   
 
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