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Autore: yobai888    07/01/2011    1 recensioni
Una classe di studenti dovrà partecipare al perverso gioco di un assassino.
So che il primo capitolo non ha nulla a che fare con death note, capirete dopo la connessione.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Questo primo capitolo sembra non avere niente a che fare con death note, non linciatemi, poi capirete.


-Benvenuti nel gioco.

La voce metallica veniva da un punto imprecisato del soffitto.
-Se vi trovate qui è perchè avete bisogno del gioco, lui è qui per aiutarvi.

-Gioco? Che gioco?- la classe iniziava a essere curiosa.
-Il gioco della morte.
-Che scherzo è questo?- Eikichi si era alzato in piedi.
-
Non è uno scherzo, Eikichi.
-Io me ne vado- una scena del genere era normale per Eikichi, solitamente se ne andava dalla classe almeno una volta alla settimana, i prof non sapevano come trattarlo.
Prese la maniglia e la tirò giù.
Si accasciò a terra privo di vita.
Hideko che aveva frequentato un corso di pronto soccorso gli tastò il collo, ma il cuore di Eikichi era già fermo.
-E' morto...- Hideko scoppiò a piangere.
-Bene, che il gioco cominci!

Hayato si svegliò in un bagno di sudore, le coperte fradice e appallottolate erano cadute per terra.
Si fece una doccia veloce e andò a scuola.
Non era la prima volta che faceva sogni così vividi, solitamente riguardavano la sua vita quotidiana, sognava la scuola, gli allenamenti di calcio, casa sua, gli succedeva fin da quando era piccolo, solitamente quello che sognava si avverava, ma non ci aveva mai dato troppo peso.
Ripensò al sogno che aveva fatto, gli venivano i brividi, era la prima volta che faceva un incubo così.
Entrò in classe, era un po' in ritardo ma il professore di matematica non era ancora arrivato, tanto per cambiare.
Non gli era mai stato simpatico il professore di matematica, e probabilmente l'odio era reciproco, anche se si fosse impegnato non gli avrebbe mai dato più di sei, a differenza di Hideko, al prof bastava guardargli sotto la gonna di tanto in tanto per decidere che lei meritava più di otto.
Si lasciò cadere sulla sedia, odiava quella scuola.
Odiava tutto di quella scuola, dai suoi compagni, che si dividevano in diverse categorie: gli sfigati, parlavano sempre di scienze e strani libri di fantascienza, a volte aveva provato a parlare con loro, ma sembrava che non si sforzassero nemmeno di provare a essere simpatici, poi c'erano i fighi, che parlavano solo tra di loro, sembravano irradiare una luce, come se fossero milioni di volte migliori di tutti gli altri, non facevano nulla per escludere gli altri, semplicemente non sembrava che si accorgessero che esistevano altre persone, poi c'erano i dark, i trasgressivi, gli emarginati e i rapper.
Hayato non apparteneva a nessuna di queste categorie.
Il suo sogno era sempre stato quello di chiudere gli occhi e svegliarsi a diciotto anni compiuti.
La porta della classe si chiuse di colpo, facendo girare tutta la classe.
-Benvenuti nel gioco.
La voce metallica veniva da un punto imprecisato del soffitto.
-Se vi trovate qui è perchè avete bisogno del gioco, lui è qui per aiutarvi.
-Gioco? Che gioco?- la classe iniziava a essere curiosa.
-Il gioco della morte.
-Che scherzo è questo?- Eikichi si era alzato in piedi.
-Non è uno scherzo, Eikichi.
-Io me ne vado- una scena del genere era normale per Eikichi, solitamente se ne andava dalla classe almeno una volta alla settimana, i prof non sapevano come trattarlo.
Prese la maniglia e la tirò giù.
Si accasciò a terra privo di vita.
Hideko che aveva frequentato un corso di pronto soccorso gli tastò il collo, ma il cuore di Eikichi era già fermo.
-E' morto...- Hideko scoppiò a piangere.

Hayato fu preso dalle vertiggini, era tutto come nel suo sogno.
Qualcuno urlò e la classe fu presa dal panico.
-Chi sei? Che cosa vuoi?- Eizo urlò a quell interlocutore invisibile.
-Voglio farvi partecipare al gioco.
-Sentite, provare a parlare con lui è impossibile, tutti i giochi hanno delle regole, forse se finiamo questo gioco ce ne andremo- Hayato parlò con la testa bassa, era terrorizzato, come tutti.
-Le regole del gioco sono semplici, ce n'è solo una, sopravvivere. In questo momento non vi trovate a scuola, siete tutti nella mia mente.
-Questo tipo è pazzo, se non posso passare dalla porta esco dalla finestra- lo studente provò a forzare la finestra,  venne ucciso come Eikichi.
-Tra poco uscirete, ma per ora dovete ascoltare le regole. Come ho detto siete nella mia mente e detto io le regole qui. Lo scopo del gioco è uscire dalla scuola, usciti da qui sarete anche fuori dalla mia mente e sarete liberi. Ho disseminato trabocchetti qua e là, non escludo che potranno avvenire dei decessi.
Hayato strinse i pugni, Hideko e una buona parte della classe singhiozzava o era in preda al terrore.
-Io direi che stare qui a piangere non serve a niente, l'ha detto lui no? Un modo per uscire c'è, se staremo uniti riusciremo a scappare, se non volete seguirmi fate come vi pare- era stato Doumeki a parlare, era un ottimo giocatore di calcio e tutte le ragazze gli andavano dietro.
-Bene, che il gioco cominci!

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