Una cosa che odio del fare la spesa è mettere tutto a posto. O meglio, di solito lo adoro, avere tutte cose nuove che disponi tu e decidi quale posto fargli occupare e quando e dove spostarle è una cosa che amo. Ma avete presente quei giorni dove vi sembra che dovete rimettere tutto a posto, soprattutto la vostra vita e già vi basta quella e vi sembra anche troppo e l’ultima cosa che volete è combattere contro l’impulso di buttare tutto a terra (il che vi farebbe arrabbiare il doppio del doppio di quanto non lo siate già) perché oltre a dover raccogliere tutto (e vi sentireste idioti dato che ve la siete cercata perché voi avete buttato tutto a terra) dovreste anche pulire perché è matematicamente sicuro che qualcosa si romperà.  Come si dice, oltre al danno anche la beffa.
Oggi  non è uno di quei giorni. Non lo so perché mi è venuto in mente, visto che sono sul divano, completamente rilassato a godermi uno dei migliori film sul rock che hanno mai fatto. No, il titolo non l’ho beccato. D’altronde, non lo becco mai. Per questo ho una precisione da far quasi paura.
Ho fame, ma non mi va di alzarmi: il frigorifero o qualsiasi utensile che contenga cibo è troppo lontano. Forse dovrei disseminare merendine o roba varia in giro per casa….
All’improvviso suona il campanello. Sussulto, non me l’aspettavo.  Sono le 8 di sera, in inverno. Di solito nessuno viene a quest’ora, almeno non senza avvisare. Per questo, so chi potrebbe essere.
Vado ad aprire e tutti i miei sospetti sono confermati; è Matthew.
“Buonasera Dom” dice con un mezzo sorriso.
“Fila dentro. Fuori si gela”  gli ordino. Lui subito si muove ed io lo aiuto tirandolo per il cappotto. Appena è dentro sbatto il portone
“E devi dirmi cosa succede, prima che inizi a preoccuparmi”
Non cerca di smentire i miei sospetti, ormai lo sa che qualora ci provasse non farebbe che confermarli, quindi dice direttamente tutto.
“Verità?”
“Verità”
“Sono venuto per…Hem…dicevo…per..”
“Soggetto verbo e complemento, su Matt”
“Per stare un po’ di tempo con te. Per perdere un po’ di tempo con te. Buttati sul divano a guardare i programmi che parlano di alieni, spazio e universo, psicoanalisi, nuove scoperte e mentre io sono estasiato e tu hai una faccia annoiatissima quasi depressa. Come facevamo prima….Ho comprato i pop-corn….”
Mi guarda interrogativo, come a chiedere l’approvazione della sua teoria/proposta.
“Che ci fai ancora qui? Buttati sul divano”
Ridendo corri in salotto. Io vado in cucina.
“Che vuoi da bere?” chiedo urlando, con la faccia nel frigorifero. Farà anche freddo, ma per me lebevande devono quasi essere ghiacciate per piacermi.
“Qualcosa di caldo”
“Sai che non c’è”
“Beh, non sai fare un tè?”
“No spiacente, non compro quelle schifose bustine che tanto adori”
“Allarga i tuoi orizzonti”
“Era ‘espandi’…”
“No no, era allarga”
“Espandi gli orizzonti”
“Allarga”
“La prossima volta dici ‘cambia prospettiva’”
“Si si certo certo…allora?”
“Allora cosa?”
“Qualcosa di caldo?”
“Ho detto di no!!!”
“Che palle...D’accordo. Allora niente grazie”
Chiudo il frigo prendendo una birra per me e raggiungo Matt in salotto.
“Come ti pare” gli dico, lasciandomi cadere sul divano.
Ovviamente Matt si è già fatto il giro di tutti i canali ed ora sta ricominciando.
“Ma quando ti sintonizzi su un canale, guardi almeno cosa c’è?”
“SShh”
“Prego?”
“Ssssshhhh!!!!”
Sbuffando mi siedo a gambe incrociate sul divano e mi appoggio allo schienale.
Appena prendo un sorso di birra, Matt urla.
“Siii!!!!!! L’ho trovato l’ho trovato!!!!!!! Dom l’ho trovato!!”
“Ma che sei uscito pazzo?!”
Lui si blocca e mi guarda con una faccia innocentissima
“Che ho fatto?”
“Lascia stare, niente…che hai trovato?”
“Guarda”
Quando finalmente presto un po’ di attenzione alla tv, noto che stanno mandando in onda un documentario.
“E allora? E’ uno dei solit…” ma non riesco a finire la frase.
Non riesco più a respirare regolarmente,  mi vengono solamente le lacrime agli occhi.
E’ il documentario sugli alieni che Matt adora di più in assoluto. E’ il programma che guardammo la prima sera che rimase a dormire da me.
Io non sono mai stato uno sentimentale, eppure...
Matt mi guarda strano
“Dom…Dom? Che hai?”
“Niente, niente scusa”
“Hey” sussurri  mettendoti in ginocchio sul divano, avvicinandoti a me “Hey..che succede?”
Ti siedi quasi su di me e inizi ad accarezzarmi la testa.
Ti lascio fare.
“E’ che…mi ricorda tanto..i vecchi tempi quando l’unica cosa che volevamo era divertirci e avere un futuro  migliore, non dovevamo dimostrare niente a nessuno, almeno non a così tanta gente..”
“Forse ancora manca qualcosa da dimostrare, Dom”
“Che vuoi dire?”
“Niente niente, parlavo tra me, ad alta voce. Andiamo a dormire?”
“Vuoi dormire qui?”
“Perché è un problema?”
“Ma figurati! C’è tutta la tua roba, potresti anche trasferirti di punto in bianco qui e non aver bisogno di valigie”
“Mi va bene il divano”
“Non se ne parla. A letto”
“Ma nella stanza degli ospiti è buio…”
“Ti metto una lucina”
“Non ne hai”
“Merda, è vero”
“Dai va bene il divano..”
“Di’ un po’…ti basta un letto singolo o hai bisogno di un matrimoniale per dormire?”
“Un singolo è anche troppo”
“D’accordo. Allora vieni a stare nel letto da me”
 
 
 
 
Gente, questa è una delle 2 shots (come avevo presupposto l’ho divisa in 2 capitoli e spero siano solo 2).
Vedrò di aggiornarla presto :)
See you soon
XxX