I giorni di una vita

Elisa aveva preso la sua decisione.

Si era ritagliata del tempo per se stessa, nella sua frenetica vita, ed aveva pensato, pianto, gridato e soprattutto ascoltato il suo cuore. 

Conosceva fin dall'inizio quale sarebbe stata la sua scelta, ma nonostante tutto le era difficile muovere anche solo un passo verso questa. Daltronde, avrebbe dovuto rinunciare a molto e per quanto il cuore la spingesse da una parte, la testa le diceva ben altro.

Poteva sradicare tutta la sua vita, costruita su mattoni di razzionalità e quotidianità, e inseguire quel qualcosa che forse l'avrebbe fatta stare meglio?

Quel lunedì mattina si presentò all'appuntamento, con la mano sinistra impegnata a trascinare un trolley abbastanza piccolo, ma significativamente grande, che poteva solo dare l'impressione di un viaggetto di pochi giorni.

La stazione era affollata e rumorosa, ma non poteva fare a meno di notarlo tra la folla.

I loro sguardi si intercettarono subito e un sorriso involontario comparve sui loro volti.

Elise lo raggiunse e si fermò a pochi centimetri di distanza da lui. Entrambi guardavano dritto verso le rotaie vuote, in attesa.

"Lo sapevo che saresti venuta. Ammetto che, però, iniziavo ad avere qualche dubbio, visto che mancano solo pochi minuti" le disse lui, continuando a mantenere lo sguardo fisso davanti a se.

Lei lo osservò di sottecchi e titubante fece scorrere una mano tra i suoi capelli neri, beandosi di quel leggero contatto agognato da tempo.

"Mi piace farti aspettare. Lo faccio sempre." rispose, facendogli una leggere carezza sul viso.

Le afferrò la mano e la strinse nella sua, come per darle forza. Sapeva quanto fosse stato difficile per lei, ma si era ripromesso che mai nella vita l'avrebbe fatta pentire di averlo scelto.

"Ancora aspetto la risposta a quella domanda" sussurrò appena lui, ma fu abbastanza perchè Elisa lo sentisse.

"Voglio che me la fai come si deve" controbattè lei, stampandosi sul viso un sorrisetto provocatorio.

Si voltarono l'uno verso l'altra ed entrambi sapevano che presto sarebbe arrivata quella domanda, nei tempi e nei modi giusti, e complici di un nuovo inizio si lasciarono indietro tutto, salendo su quel treno.

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Questa è una storia senza pretese, nata con l'intento di dare forma a un'idea che avevo in mente da un po.

Ogni capitolo d'ora in poi avrà 300 o 500 parole, devo ancora decidere, ma non di più.

Sarà qualcosa di leggero e basato sulla descrizione di alcuni attimi di vita dei protagonisti, quindi conterrà una serie di racconti.

Spero mi seguirete...

A presto.