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Autore: Sere_Anima    08/01/2011    2 recensioni
Questa è una ff non sull'anime, ma sul libro (di Diana Wyhine Jones) che io trovo fantastico. Comunque, è semplice e corta e alla portata di tutti, anche se non avete letto il libro (a parte qualche nome nuovo che non c'è nell'anime). Spero vi piaccia:)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Howl sorrideva!

Howl sorrideva!

Continuavano a guardarsi, senza mai smettere di sorridere. E intanto tutti sbraitavano e si agitavano per attirare la loro attenzione. Solo quando Calcifer fece ritorno, Howl e Sophie si accorsero anche di ciò che accadeva attorno a loro.

“Calcifer! Non ce n’era bisogno!” esclamò Howl.
“Noi vogliamo restare comunque. E poi fuori sta piovendo” disse Calcifer.

 

Quella sera rimasero tutti al castello, a mangiare e festeggiare. Martha si mise a ballare con Michael nel bel mezzo della stanza. Lettie invece se ne stava a tavola a parlare con Percival, totalmente presa dai suoi racconti. La signora Fairfax e Fanny stavano vicino al focolare ad osservare Calcifer, ancora incredule.

Howl e Sophie invece erano usciti, sul grande prato fiorito. Percorsero il piccolo sentiero fino alla sorgente d’acqua. Howl alzò una mano in alto e poi la posò sulla superficie dell’acqua. La piccola sorgente divenne una fontanella di pietra, tutta decorata con riccioli e angioletti e l’acqua che sgorgava in piccole cascate.

Poi Howl si voltò verso Sophie, che se ne stava ancora a guardare la fontanella con gli occhi persi nell’acqua.

 

“Questo sarà il nostro giardino, che ne dici Sophie? Voglio aggiungere altre fontanelle, delle siepi e una casetta di pietra, con delle rose rampicanti e dell’edera! Sarà stupendo! E poi…”

Howl, che stava saltellando da un posto all’altro per indicare dove avrebbe apportato cambiamenti, si fermò all’improvviso, guardando Sophie.

“C’è qualcosa che non va?”
“Oh no. Va tutto bene. E’ un’idea carina” rispose lei con aria assente.
“Carina?! Sophieee! Sei un caso perso. Ti farò vedere io che sarà molto più che carino questo giardino! Hey fa anche rima eheh.” Poi Howl arricciò il naso e fece la linguaccia a Sophie.

 

Ma lei non riusciva a sorridere. Alzò lo sguardo per guardare meglio il mago, che se ne stava in piedi nel bel mezzo del giardino con le mani sui fianchi e l’aria pensante. Stava osservando un punto, dove avrebbe probabilmente creato un’altra fontanella.

“Ho paura” sussurrò infine.

Howl si girò a guardarla, con un’espressione interrogativa sul viso.

“E perché mai? La strega è morta! Abbiamo ritrovato il principe e il mago Suliman! Il mio contratto è ora spezzato e tu sei tornata giovane! E’ finita, Sophie!”

La ragazza sospirò.

“E’ proprio per questo che ho paura. Ora che farai? Te ne andrai in cerca di altre donne e andrai chissà dove in giro per i tuoi incantesimi. E ci lascerai soli di nuovo. Anzi, mi lascerai sola.”

L’aria interrogativa e allegra del mago scomparve dalla sua faccia, per lasciare posto ad un’espressione compassionevole. Dopo qualche esitazione, si diresse lentamente verso Sophie. Poi sembrò avere un lampo.

“Sai, ti preferivo da vecchia! Eri sempre determinata e testarda come un mulo. E così piena di vita! Beh certo, eri anche una gran ficcanaso…” ed iniziò a sorridere, provocando la stessa reazione anche in Sophie “…e non ti preoccupavi così tanto per me. Anzi, direi che non ti andavo tanto a genio! Comunque, mi sei stata di grande aiuto. Se tu non fossi arrivata, sarei rimasto vincolato a Calcifer e la strega mi avrebbe ucciso. E poi, diciamolo, quel castello era proprio un porcile!”

 

Sophie non poté fare a meno di scoppiare in una sonora risata, perché queste cose, dette dal mago facevano tutto un altro effetto. Ripensò a quanta fatica aveva fatto per pulire l’intero castello, soprattutto il bagno; e a quando aveva ripulito il camino riempiendo la stanza di fumo e cenere e aveva dovuto ricominciare tutto da capo.

Howl si avvicinò a Sophie, mettendole una mano sulla guancia.

 

“Perciò, come potrei andare in cerca di altre donne, facendo finta di non vederti? Insomma, tu sei la mia cara vecchia Sophie, la mia premurosa madre e la mia donna delle pulizie! E penso proprio che nessun’altra possa essere mai come te” disse ancora sorridendo.

“Ah, e io sarei solo questo?! Mi sento offesa! E poi smettila con questa “vecchia Sophie”. Io non rimpiango di essere tornata giovane! Se a te non piaccio è un problema tuo!” esclamò Sophie, facendo la fina imbronciata.

Howl la osservava, continuando a sorridere.

“E che hai da sorridere? E’ tutta la serata che non smetti di farlo!” esclamò lei.

Ma il mago non la stette a sentire e la attirò fra le sue braccia.

“Quanto brontoli! Ti do così fastidio se sorrido?” fece una lunga pausa, tenendo sempre Sophie stretta a sé. Poi continuò:

“Era da tanto che non sorridevo così spontaneamente. E ora che ci riesco, non posso più smettere…Che sia l’amore?”

 

A Sophie venne un balzo al cuore e arrossì. Allora iniziò a ricambiare la stretta di Howl.

 

“Fa’ quello che vuoi. Innamorati anche di altre cento donne. Io non sono nessuno per impedirtelo. Però, promettimi che non scapperai più, da nulla” sussurrò la ragazza.

“Te lo prometto Sophie. E ti prometto anche che non corteggerò nessun’altra donna. Beh, forse sto correndo un po’…” fece una risatina “ Però non voglio più fuggire, soprattutto da me stesso. Non me ne andrò! D’accordo?”

“Sì..”

“E poi…con una Sophie così agguerrita, le altre donne non hanno speranza!”

Sophie sorrise. Si staccò dall’abbraccio e baciò lievemente il mago.

“Però non contarci troppo!” proferì in tono scherzoso.

 

Pian piano tornarono nel castello tenendosi per mano, e non smettendo di sorridere.

  
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