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Autore: xXx Veleno Ipnotico xXx    08/01/2011    5 recensioni
Nessun parla mai di cosa può provare un Mangiamorte durante la sua sua prigionia ad Azkaban. Vengono descritti come persone forti, alle quali non importa di niente se non di servire il loro Signore e Bellatrix non è da meno! Il pensiero che un giorno Voldemort tornerà al potere le permette di sopravvivere e la speranza che un giorno questo possa diventare realtà le da la forza di andare avanti! In questa flash ho provato a immaginare ciò che prova la Mangiamorte più fedele, durante la sua prigionia, ricollegandomi verso la fine a una scena presa dal film!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“Il Signore Oscuro risorgerà Crouch! Gettaci pure ad Azkaban, noi aspetteremo! Risorgerà e verrà a cercarci, e ricompenserà noi più di ogni altro più di ogni altro suo seguace! Solo noi abbiamo cercato di trovarlo!”

Queste erano state le sue ultime parole prima di finire ad Azkaban. Un ultimo sputo di veleno per dimostrare la lealtà verso il suo Signore. Una lealtà fatta di certezze. Certezze che l’avrebbero fatta sopravvivere e tornare presto al servizio del suo Oscuro Padrone. Certezze... Che però con il tempo diventarono speranze.

Da anni ormai, si trovava rinchiusa in quel luogo. Vedeva gli altri carcerati morire ed impazzire ogni giorno di più. Ma lei no! Lei era forte, e sarebbe sopravvissuta. Per il suo Signore!

La sua cella, così fredda e arida, era diventata la sua triste dimora in quel lungo periodo.

Non c’erano finestre all’interno di essa e l’aria gelida filtrava pungente attraverso le mura di pietra.

Dal basso soffitto scendevano gocce d’umidità, che cadendo andavano ad unirsi ai resti delle pozze d’acqua stagnante, che avevano preso forma per via del pavimento rotto.

Tutto, attorno a lei, era spoglio e sudicio, tanto che volte risultava quasi esilarante vederla seduta lì in un’ angolo, intenta a torturare quei topi che, loro malgrado, avevano scelto di farle da coinquilini. Lei che era sempre vissuta nel lusso... Ora invece doveva dormire su una lastra di fredda pietra e mangiare brodaglie che poteva ritenersi fortunata se fino a quel momento non l’avevano uccisa!

Ormai non curava nemmeno più il suo aspetto: i ricci corvini le ricadevano ribelli e bagnati sul volto e l’unico oggetto con il quale poteva osservare la sua immagine, era uno sporco ed arrugginito cucchiaio di ferro.

Ma lei sapeva… Sapeva che tutto ciò non sarebbe durato ancora per molto: da giorni, ormai, il marchio nero le bruciava imperterrito sull’avambraccio.

“Lo stesso bruciore di quei tempi” pensava mentre lo sfiorava delicatamente con le fredde dita.

Poi un giorno, quasi all’improvviso, ciò che attendeva impaziente da anni, finalmente accadde!

Una potente esplosione fece tremare le mura della prigione.

Nessuno ne conosceva il motivo, né tanto meno chi l’avesse prodotta.

Bellatrix si alzò barcollante dal suo giaciglio. Pochi passi e ciò che le si mostrò davanti gli occhi la fece gioire, mentre una sua folle risata risuonava eccitata alla vista di quella scena.

Era libera. Dopo anni di prigionia era finalmente di nuovo libera, e presto avrebbe raggiunto nuovamente il suo Oscuro Signore!

   
 
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