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Autore: Ed4e    08/01/2011    4 recensioni
In Breaking dawn: Alice ha avuto la visione dell‘arrivo dei Volturi, è partita con Jasper, i Cullen si sono divisi per chiamare i rinforzi e Eddy&Bella sono in attesa dell’arrivo dei clan amici…la sera prima che tutto abbia inizio, tra la disperazione di Eddy e l’amore di Bella, emergerà l’entità più profonda del loro amore…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Consiglio di ascoltare in sottofondo, a vostro piacimento, una delle due canzoni:

- " Down " di Jason Walker

- " Rock you soul " di Elisa


Il Mio Tutto

Entrai in casa, ma non mi diede il tempo di dire niente che si avventò su di me come una furia. Ero imprigionata tra lui e il muro, il suo corpo che premeva contro al mio.
In meno di un secondo mi strappò i vestiti, mi prese per le natiche e mi alzo, sbattendomi con forza al muro. Un gemito di dolore mi uscì dalle labbra, ma lui non si fermò. Adesso anche lui era senza vestiti. Mi guardò per un secondo, un solo attimo, negli occhi. Quegli occhi dove vidi tutta la sua sofferenza, ma anche la devozione infinita nei miei confronti.
Era disperato, non voleva perdermi e me lo stava dimostrando, quella sua ferocia, era assurda e…perfetta, non volevo altro. Comprendevo in pieno tutto ciò, era lo stesso per me. Anch’io non accettavo questa situazione: i Volturi e le loro sporche intromissioni, il loro giudizio, la loro condanna in nome di una legge fasulla. Fatta da loro e PER i loro interessi.
Quella stessa legge che ora stabiliva la nostra morte, la distruzione di questa famiglia…la distruzione dei Cullen.
E io come lui non potevo accettarlo, non potevo accettare di perderlo, di morire o di sopravvivere senza di lui, impossibile!
La sua sofferenza era immensa, specchio della mia.
Così mentre entrava veloce, furioso, urlavo…urlavo il suo nome, urlavo che lo amavo, urlavo in preda al piacere più estremo e perverso che mi stava facendo provare il mio uomo, che non parlava, chiuso nel suo dolore più intenso mai provato in 108anni di esistenza, neanche quando, per sua decisione, mi aveva lasciato due anni prima.
Addossata alla parete di casa, sentivo il muro dietro di me sgretolarsi sempre di più. Spingeva senza sosta, non mi dava tregua, sempre più in profondità, sempre più intensamente.
Non riuscivo a riprendere il respiro: fossi stata ancora umana probabilmente sarei morta.
Ma non lo ero, anzi, ero anche io una combattente in quella lotta di corpi, partecipe fino in fondo di tutto il dolore e l‘ingiustizia che provavamo, insieme, ancora una volta…forse l‘ultima. Non riuscivamo a smettere, tutto lo stress accumulato, la paura per nostra figlia, ma non solo, la paura di non riavere mai più un NOI! La paura che fosse spazzato via tutto, che non sarebbe rimasto niente.
Non poteva esistere un mondo in cui Edward non c’era e lo stesso pensava lui di me. Eravamo un tutt’uno: uccidi uno e muore anche l‘altro.
Ero straziata da tutto quel dolore che mi trasmetteva, volevo fargli capire che lo amavo, che dovunque fosse andato lo avrei seguito, anche dopo la morte.
Era mio, lui era il mio amore, quello vero, unico,…irrinunciabile e irripetibile. Ed io ero sua.
Il destino ci aveva uniti e niente avrebbe potuto ormai dividerci. I nostri spiriti si erano uniti in uno unico, eravamo una cosa sola, inscindibile.
Solo NOI e il nostro amore.

Venne in me guardandomi negli occhi, quegli occhi che erano diventati neri, profondi, quasi da far paura.
Sfogatosi mi riporto con i piedi per terra, iniziando a singhiozzare, forte. Non disse niente, io non dissi niente. Lo abbraccia forte, fortissimo, baciandolo su tutto il viso. I nostri occhi s’incontrarono, in quel momento cercai di trasmettergli tutto il mio amore, e questo lo fece calmare un po’. Andammo in camera nostra e ci restammo tutta la notte, ad amarci. I suoi baci erano un inferno, era tutto come un’ultima volta, era un addio il nostro e questo non faceva altro che farmi morire dentro, ma sapevo che, comunque fosse finita, saremmo rimasti insieme.
Dunque era un addio a questa terra e alla nostra cucciola, Renesmee, che giaceva, inconsapevole di tutto, nel suo lettino; così come doveva essere.
Era così piccola…era ingiusto, perché doveva passare tutto questo, perché doveva vivere senza i suoi genitori, senza la sua famiglia.
Almeno ci sarebbe stato Jake, anche se la storia dell’imprinting non mi piaceva sapevo che l’avrebbe protetta e amata come avremmo fatto noi. E con questa consapevolezza mi distaccai dai miei pensieri e mi concentrai solo su di LUI, mio marito, Edward…IL MIO TUTTO. 





DuMbOlAnDiA:     

Rieccomi so che manco da tantissimo  mi dispiace davvero tanto, ma scrivere mi riesce sempre più difficile visto le tante cose a cui devo pensare...e infatti questa shot è stata scritta il 14-12-2009 spero vi piaccia ;)

Un Bacione Miky (Ed4e)   

  
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