Anche questa storia fa parte del mio bislacco Post serie di "fragole e panna", spero di aver mantenuto IC i personaggi, fatemi sapere che mi causa ansia questa storia XD
Vanno da se gli ovvi disclaimer: La serie Avatar, La leggenda di Aang appartiene a Nickelodeon e a tutti gli altri aventi diritto.
Avvertimenti:
Delirio dell'autrice
Grandi nomi della letteratura internazionale scomodati per il titolo.
Passaggi narrativi sconclusionati
Katara x Aang
Isteria dell'Avatar
Tanto rumore per nulla
Erano ormai diversi anni che, presso il Jasmine Dragon, si tenevano, nemmeno troppo segretamente, i consueti e regolari raduni di quello che un tempo era stato definito da Sokka “il gruppo dell’ avatar”.
Un gruppo che ormai si era ampliato e esteso, rispetto alla formazione iniziale che per molti mesi aveva solcato i cieli sul dorso del bisonte volante.
E ognuno cercava, a modo suo, chi schivando le proprie grane politiche, chi le responsabilità da capo, di partecipare puntualmente, per quanto possibile.
Riunioni, come l’ultima che stava per svolgersi, che avevano lo scopo di farli ritrovare, lì fra le alte e rassicuranti mura di Ba Sing Se, per passare del tempo come se fossero solo un normale gruppo di ragazzi appena ventenni e non alcuni dei più importanti responsabili dell’attuale stato politico del mondo.
Loro,ovviamente, queste adunanze le sfruttavano anche per riuscire a mantenerlo quell’assetto del mondo, dividendo il tempo, non troppo equamente, fra svago e lavoro si rappresentanza.
Con gli anni avevano ammesso di essere più seri e responsabili di quanto alcuni di loro avrebbero mai creduto di diventare, gli impegni politici e la soluzione comune di beghe internazionali venivano spesso messi al primo posto e veniva dedicato loro più tempo di quanto non ne trascorressero in altro modo.
Uno di questi raduni si stava già svolgendo da qualche giorno, ma Katara e Aang erano in ritardo sull’appuntamento a causa di uno strano malessere di lei, ed erano giunti alla sala da the dell’ anziano generale del fuoco solo alcune ore prima.
Avevano avuto giusto il tempo di liberare Appa nell’ ampio giardino e per recarsi poi a salutare il padrone di casa e gli altri membri del gruppo, i quali non mancarono di prenderli in giro per la poca puntualità, quando Katara si sentì nuovamente male, causando il panico nel giovane avatar che la costrinse a riposarsi per tutto il resto della giornata sorvegliandola a vista perchè - Potresti stare di nuovo male e avere bisogno del mio aiuto-
Ottenuta una riluttante libera uscita, la ragazza lasciò Aang a crogiolarsi nella sua apprensione e sequestrò Suki, prelevandola dalla sala dove, assieme a Sokka e Zuko, stavano cercando inutilmente ancora una volta, di sconfiggere Iroh a Pai Sho e la trascinò nel cortile.
Ufficialmente per farsi aiutare nello spazzolare il bisonte volante, cosa che doveva essere assolutamente fatta subito dopo il lungo viaggio, ufficiosamente perché aveva un disperato bisogno di parlare.
-sai, non so davvero come dirlo ad Aang , non vorrei iniziasse a preoccuparsi in maniera assurda per me , non so se lo sopporterei... cioè, già adesso si preoccupa e non sa nemmeno cos’ho!- il tono di Katara non riusciva a mascherare una nota di ansia, mentre, chiacchierando, lei e Suki si occupano di spazzolare Appa.
L’altra ragazza interruppe il lavoro per guardala leggermente divertita - io mi preoccuperei più di come tuo fratello prenderà questa notizia - rilanciò la guerriera Kyoshin prima che entrambe iniziassero a ridacchiare al pensiero della reazione di sokka.
Nei giorni seguenti anche Aang trovò un qualcuno che ascoltasse i suoi crucci e, sebbene cercasse di non dare a veder quanto fosse a disagio, Zuko diede ascolto alle paranoie dell'avatar maledendo Katara e il suo non parlargli chiaro.
- secondo me Katara si è ammalata- affermò il giovane avatar rivolto alla schiena dell’amico che era impegnato a preparare le tazze per il the di tutto il gruppo.
L’altro non riuscì a reprimere un impercettibile sospiro di esasperazione, avendo già avuto, poco prima, un’illuminante discussione con Sokka, in preda a deliri relativi alla condizione della sorella e sulla futura breve vita dell’avatar.
Non percependo la reazione di Zuko, Aang continuò a esporre la sua teoria -Durante tutto il viaggio non c’è stato giorno che non sia stata male, probabilmente ha iniziato a stare male dopo che abbiamo mangiato le verdure che ci ha regalato la vecchietta delle rane gelate, sapevo che non dovevamo mangiarle! - concluse.
Zuko appoggiò anche l’ultima tazzina sul vassoio e, prima di iniziare a parlare, si impegnò per scegliere le parole giuste e non causare ulteriore confusione nei pensieri del ragazzo più giovane.
-E’ possibile che tu ti stia sbagliando e che lei non stia male per quello che pensi- tentò, guardando la confusione crescere negli occhi di Aang e chiedendosi se le sue parole risultassero oscure quanto le massime chiarificatrici di Iroh – dovresti parlarle direttamente e capire se hai ragione – continuò prima di capitolare e attenersi a un discorso più semplice.
- Aang , ascoltami, va a parlarle chiedile che cos’ha. Dille che sei preoccupato per lei e si sistemerà tutto- spiegò più chiaramente, sperando di non aver peggiorato la situazione e convincendo ilragazzo più piccolo a seguire il suo consiglio.o
- secondo me Katara si è ammalata- affermò il giovane avatar rivolto alla schiena dell’amico che era impegnato a preparare le tazze per il the di tutto il gruppo.
L’altro non riuscì a reprimere un impercettibile sospiro di esasperazione, avendo già avuto, poco prima, un’illuminante discussione con Sokka, in preda a deliri relativi alla condizione della sorella e sulla futura breve vita dell’avatar.
Non percependo la reazione di Zuko, Aang continuò a esporre la sua teoria -Durante tutto il viaggio non c’è stato giorno che non sia stata male, probabilmente ha iniziato a stare male dopo che abbiamo mangiato le verdure che ci ha regalato la vecchietta delle rane gelate, sapevo che non dovevamo mangiarle! - concluse.
Zuko appoggiò anche l’ultima tazzina sul vassoio e, prima di iniziare a parlare, si impegnò per scegliere le parole giuste e non causare ulteriore confusione nei pensieri del ragazzo più giovane.
-E’ possibile che tu ti stia sbagliando e che lei non stia male per quello che pensi- tentò, guardando la confusione crescere negli occhi di Aang e chiedendosi se le sue parole risultassero oscure quanto le massime chiarificatrici di Iroh – dovresti parlarle direttamente e capire se hai ragione – continuò prima di capitolare e attenersi a un discorso più semplice.
- Aang , ascoltami, va a parlarle chiedile che cos’ha. Dille che sei preoccupato per lei e si sistemerà tutto- spiegò più chiaramente, sperando di non aver peggiorato la situazione e convincendo ilragazzo più piccolo a seguire il suo consiglio.o
L’effetto che avevano avuto le parole di katara su Aang , l’avatar, il signore di tutti gli elementi,
per quelli che avevano memoria dell’evento, era impressionantemente simile al risultato ottenuto da un generale dell'esercito della terra, tentando di stimolare lo stato dell’avatar attraverso un mistico intruglio che in seguito, sokka classificò, senza appello, come succedaneo del succo di cactus;
-Ma Katara, sei sicura? sicura sicura??- le domandò in ansia il ragazzo.
-Aang…- Katara provò a replicare prima di essere nuovamente interrotta.
-Potresti esserti sbagliata, magari è… non so, magari hai solo mangiato troppo!- tentò di nuovo Aang – Oppure, ho ragione io e si tratta delle verdure, è colpa loro, non sai più cosa ti succede e fra poco vedrai volare in giro le foche giraffa per le allucinazioni- concluse lui fermo sulle sue convinzioni.
Il giovane la fissa silenziosamente in attesa di una risposta vibrando di ansia mentre alle spalle di lui ma perfettamente nel campo visivo di Katara stava Sokka che , piegato sulle gambe, si batteva il pugno sul ginocchio e soffocava a stento le risate con l’altra mano.
Katara tirò un lungo sospiro e riprese a parlare -No, Aang. Per l’ultima volta, indipendentemente da cosa tu abbia sentito dai nostri discorsi: non sono ammalata, non ho mangiato strane zucchine viola, e, Sokka se non la smetti ti ammazzo, si, sono davvero, davvero molto sicura di aspettare un bambino- Spiegò esasperata.
Ancora un attimo di silenzio, era il turno di katara di preoccuparsi.
Magari era stata troppo dura nella sua ultima frase e gli aveva dato il colpo di grazia , magari aveva esagerato.
Addirittura la mano di Aang, appoggiata sul braccio di lei, tremava.
- Katara…-
Aang non concluse la frase e la guardò negli occhi, prima che lui potesse continuare Katara gli prese la mano e la strinse fra le sue, stava per sporgersi verso di lui per abbracciarlo o baciarlo, ma prima che lei potesse decidere cosa fare si riaprì l’abisso.
-… ma sarà maschio o femmina?- una domanda lecita ma a cui lei non poteva, ovviamente, dare risposta.
-Aang non possiamo ancora saper..- No, pare che nemmeno ci fosse tempo per una risposta.
La prima di un elenco che si presentava piuttosto lungo.
-avrà i miei o i tuoi occhi?-
- fra quanto nasce?-
-se gli parlo mi sente secondo te??-
-ma ti crescerà la pancia!-
- il suo cibo preferito, qual è il suo cibo preferito katara?-
- katara, ma potrò portarlo a volare su appa?-
-e a cavalcare i pinguini lo portiamo a cavalcare i pinguini?-
-e katara dominerà l’acqua o l’aria?-
-giuro sarò bravissimo , non mi lamenterò di dover cambiare i pannolini nè di tutti i lavori schifosi che Sokka lascia sempre a Suki- Assicurò Aang con sguardo apprensivo.
La negazione acida di Sokka verso la sua mancanza non colpì affatto le orecchie del ragazzo e nemmeno causò alcun commento della sorella, sommersa dall’ incalzare del giovane avatar che, indisturbato, proseguì gesticolando in sostegno delle sue domande con la mano lasciata libera.
E, mentre Katara lo fissa interdetta incapace di interrompere l’incedere delle domande, Aang coglie l’attimo di silenzio di lei per proseguire nell’esporre i suoi pensieri.
-e i giocattoli? Che giocattoli vorrà? Io avevo quelli degli avatar passati ma a lui non piaceranno–
- ma assomiglierà più a me o a te?-
-oppure a sokka, magari assomiglierà a Sokka, che faremo se assomiglia a Sokka?-
-ma toph si farà chiamare zia?-
Katara pensò che Aang sarebbe potuto andare avanti all’infinito mentre rassegnata, gli lasciò la mano per concedergli di sottolineare meglio quanto suo figlio non avrebbe mai, mai, mangiato nulla che comprendesse le prugne di mare, elemento fondamentale del suo essere un buon padre a detta sua.
per quelli che avevano memoria dell’evento, era impressionantemente simile al risultato ottenuto da un generale dell'esercito della terra, tentando di stimolare lo stato dell’avatar attraverso un mistico intruglio che in seguito, sokka classificò, senza appello, come succedaneo del succo di cactus;
-Ma Katara, sei sicura? sicura sicura??- le domandò in ansia il ragazzo.
-Aang…- Katara provò a replicare prima di essere nuovamente interrotta.
-Potresti esserti sbagliata, magari è… non so, magari hai solo mangiato troppo!- tentò di nuovo Aang – Oppure, ho ragione io e si tratta delle verdure, è colpa loro, non sai più cosa ti succede e fra poco vedrai volare in giro le foche giraffa per le allucinazioni- concluse lui fermo sulle sue convinzioni.
Il giovane la fissa silenziosamente in attesa di una risposta vibrando di ansia mentre alle spalle di lui ma perfettamente nel campo visivo di Katara stava Sokka che , piegato sulle gambe, si batteva il pugno sul ginocchio e soffocava a stento le risate con l’altra mano.
Katara tirò un lungo sospiro e riprese a parlare -No, Aang. Per l’ultima volta, indipendentemente da cosa tu abbia sentito dai nostri discorsi: non sono ammalata, non ho mangiato strane zucchine viola, e, Sokka se non la smetti ti ammazzo, si, sono davvero, davvero molto sicura di aspettare un bambino- Spiegò esasperata.
Ancora un attimo di silenzio, era il turno di katara di preoccuparsi.
Magari era stata troppo dura nella sua ultima frase e gli aveva dato il colpo di grazia , magari aveva esagerato.
Addirittura la mano di Aang, appoggiata sul braccio di lei, tremava.
- Katara…-
Aang non concluse la frase e la guardò negli occhi, prima che lui potesse continuare Katara gli prese la mano e la strinse fra le sue, stava per sporgersi verso di lui per abbracciarlo o baciarlo, ma prima che lei potesse decidere cosa fare si riaprì l’abisso.
-… ma sarà maschio o femmina?- una domanda lecita ma a cui lei non poteva, ovviamente, dare risposta.
-Aang non possiamo ancora saper..- No, pare che nemmeno ci fosse tempo per una risposta.
La prima di un elenco che si presentava piuttosto lungo.
-avrà i miei o i tuoi occhi?-
- fra quanto nasce?-
-se gli parlo mi sente secondo te??-
-ma ti crescerà la pancia!-
- il suo cibo preferito, qual è il suo cibo preferito katara?-
- katara, ma potrò portarlo a volare su appa?-
-e a cavalcare i pinguini lo portiamo a cavalcare i pinguini?-
-e katara dominerà l’acqua o l’aria?-
-giuro sarò bravissimo , non mi lamenterò di dover cambiare i pannolini nè di tutti i lavori schifosi che Sokka lascia sempre a Suki- Assicurò Aang con sguardo apprensivo.
La negazione acida di Sokka verso la sua mancanza non colpì affatto le orecchie del ragazzo e nemmeno causò alcun commento della sorella, sommersa dall’ incalzare del giovane avatar che, indisturbato, proseguì gesticolando in sostegno delle sue domande con la mano lasciata libera.
E, mentre Katara lo fissa interdetta incapace di interrompere l’incedere delle domande, Aang coglie l’attimo di silenzio di lei per proseguire nell’esporre i suoi pensieri.
-e i giocattoli? Che giocattoli vorrà? Io avevo quelli degli avatar passati ma a lui non piaceranno–
- ma assomiglierà più a me o a te?-
-oppure a sokka, magari assomiglierà a Sokka, che faremo se assomiglia a Sokka?-
-ma toph si farà chiamare zia?-
Katara pensò che Aang sarebbe potuto andare avanti all’infinito mentre rassegnata, gli lasciò la mano per concedergli di sottolineare meglio quanto suo figlio non avrebbe mai, mai, mangiato nulla che comprendesse le prugne di mare, elemento fondamentale del suo essere un buon padre a detta sua.
Il ghigno divertito di Sokka che sicuramente stava per mutarsi in qualche battuta pungente a danno del delirante avatar, venne spento da un’occhiata di rimprovero di una katara impegnata a arginare il fiume di domande e riportare sulla via della ragione il suo ormai folle compagno.
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Probabilmente seguirà un secondo capitolo d'appendice ( ammesso che non pretenda anche questo una gestazione di un paio di mesi) dove verrano raccontate le mirabolanti prime reazioni di Sokka alla notizia e i suoi discorsi con uno zuko esasperato e Toph mirabilmente tra il cinico e lo stoico.
Probabilmente questo capitolo subirà un ulteriore editing perchè non mi piace la formattazione del testo >.<
Grazie a tutti quelli che leggeranno, vi vorrò immensamente più bene se doveste lasciare un commento XD