Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: PetitLondoner    09/01/2011    4 recensioni
Hermione Granger si svegliò di soprassalto.
Qualcosa le diceva che quella giornata sarebbe stata indimenticabile.
Non sapeva ancora che da giorno la sua vita sarebbe cambiata, irrimediabilmente.
E il motivo di tutto ciò era lì di fianco a lei, ancora addormentato.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa è la triste storia di un amore sorto troppo presto.

Un amore senza eguali,  forte, indissolubile.

Vi prego di leggere questo racconto ascoltando in sottofondo la canzone “Kiss the rain”, perché è con essa che queste parole sono uscite dal mio corpo, dalla mia anima e si sono unite, formando questa malinconica storia.

Ecco il link : http://www.youtube.com/watch?v=so6ExplQlaY.

Vi ringrazio in anticipo, spero che vi piaccia.

Bye, guys ! *.*

 

 

 

 

 

Hermione Granger si svegliò di soprassalto.

Qualcosa le diceva che quella giornata sarebbe stata indimenticabile.

Non sapeva ancora che da giorno la sua vita sarebbe cambiata, irrimediabilmente.

E il motivo di tutto ciò era lì di fianco a lei, ancora addormentato.

Era passato poco dalla serata in cui lei e Ron Weasley avevano dichiarato ufficialmente il loro fidanzamento: le nozze si sarebbero svolte un mese dopo, a Maggio, per volere di lei, amante della primavera.

Hermione si alzò dal letto e andò a farsi una doccia veloce.

Amava sentire l’acqua calda scorrere sul suo corpo, sul viso, sugli gli occhi rigorosamente chiusi, la faceva rilassare, la faceva estraniare per qualche minuto dal mondo esterno.

Quella volta però non riusciva a scacciarsi di dosso quella fastidiosa sensazione che l’aveva svegliata di soprassalto.

Si vestì ed andò a preparare la colazione, senza bacchetta : amava cucinare alla “babbana”.

Le faceva ricordare la mamma, scomparsa qualche anno prima per un tragico incidente.

Preparò un toast per lei e per Ron, e riempì i loro bicchieri di succo di zucca, il suo preferito.

Proprio in quel momento Ron entrò  in cucina, ancora in pigiama, sbadigliando.

“Sei sempre il solito, Ron, immagino che ti abbia svegliato il profumino dei toast!” lo sbeffeggiò Hermione, scoccandogli un bacio sulle labbra.

“Cofa te lo fa penfare?” chiese lui, la bocca piena.

Hermione scoppiò a ridere : Ron non sarebbe mai cambiato e lei, dopotutto, lo amava così com’era.

“Niente, niente… Piuttosto, che orario hai oggi? Perché non so se sarò a casa per pranzo, devo sbrigare delle pratiche urgenti che penso mi terranno impegnata qualche ora in più in ufficio…” mormorò, sbuffando, Hermione.

“Oggi esco prima, ti ricordi che ho la visita al San Mungo per lo svenimento dell’altro giorno? Chi me lo fa fare, ma sai mamma com’è… Ha insistito, ha detto che sennò non sarebbe stata tranquilla… Secondo me non è nulla, però mi ha già prenotato la visita” rispose lui.

“Ah, è vero… Si vede che sto facendo molti straordinari, è ovvio che avevi la visita… Ma dove ho la testa?”

“Herm, tranquilla, non c’è nessuno più che ti valuta, puoi anche fare  a meno di imparare a memoria tutti i miei impegni, oltre che i tuoi, le ricette che ti da la mamma, e gli orari dei tran, tras…tram… Insomma, quei cosi” la sbeffeggiò Ron.

Per tutta risposta, Hermione gli fece la linguaccia e sparì nella camera da letto per vestirsi.

Fu immediatamente raggiunta dal fidanzato.

“Cosa credevi che me ne stavo di là solo soletto, mentre tu ti cambi? “ domandò malizioso il rosso, abbracciandola da dietro e scoccandole un bacio sul collo nudo, che le provocò un inevitabile brivido.

“Ron, per favore… Devo andare a lavoro… Ron, no, cosa fai… Roon!”

Hermione quella mattina arrivò in ritardo al lavoro.

 

 

 

“Signor Weasley, la prego si sieda, cerchi di stare tranquillo” esordì il medico del San Mungo, dopo aver ricevuto i risultati delle analisi del rosso.

La sua faccia non prometteva niente di buono.

“La prego, dottore, mi dica. “ ribattè Ron preoccupato, rosso in viso.

“Io amo il mio mestiere” cominciò il medico “ ma a volte mi pento di averlo scelto. Sa, essere dottore non significa solo visitare i pazienti, fare una diagnosi e arrivederci. No, noi gioiamo, soffriamo con loro, entriamo nelle loro storie, nelle loro vite. “ fece una piccola pausa, emettendo un leggero sospiro, come se quel discorso gli stesse costando una enorme fatica.

“Dottore, per favore.” Ron non riusciva a stare fermo al posto, sapeva che ciò che lo attendeva non era nulla di buono.

“Vede, lei è affetto da qualche mese da una rarissima malattia, i cui studi sono appena cominciati, ma sono arrivati a tal punto da poter affermare che è molto grave. E’ quasi estranea da sintomi, qualche svenimento al massimo, per questo che quasi nessuno sa di esserne affetto. Il fatto è che…” la voce del medico si incrina.

“Miseriaccia, dottore, parli! “ urlò Ron, disperato dalla notizia appena ricevuta.

“Il fatto è che… Se trascurata, si rivela mortale entro pochi mesi. E noi… Noi non abbiamo ancora trovato nessuna cura. ”

Silenzio.

Nessun sentimento è adatto per descrivere ciò che Ron Weasley sentiva nel cuore.

Silenzio.

Nessuna parola.

Niente.

Nessun movimento d’aria.

Il vuoto, l’oblio, nel quale Ron sprofondò.

 

 

 

 

 

 

Furono dieci giorni e dieci notti che Hermione Granger non smise di piangere.

Furono dieci giorni e dieci notti che Ron Weasley non aprì bocca.

 

 

 

 

“Hermione.” Un sussurro, la voce roca, non più abituata a parlare.

Uno sguardo.

In esso, mille parole.

Tutto il dolore che il destino ha deciso di arrecare a questa giovane coppia.

“Ron” un singhiozzo.

Un altro.

Ancora un altro.

Hermione si gettò per terra, incurante del dolore che la botta col pavimento le aveva procurato.

Si prese la testa tra le mani, e iniziò a parlare, parlare, a sfogarsi.

“Perché… Perché… Non abbiamo fatto niente…” una sorta di preghiera a quel Dio che forse si era dimenticato di lei.

Hermione era molto credente, ma in quei dieci giorni neanche la religione aveva avuto il  potere di farla uscire di casa, di darle la forza di affrontare la realtà.

“Hermione.” Di nuovo quel sussurro.

Un grido di aiuto.

Poi, un abbraccio.

Il primo, dopo dieci giorni.

“Amami, Hermione. Come non mai. Ti prego, fammi vivere, fammi amare, come mai prima d’ora. “

Una lacrima.

La prima di Ron Weasley.

Sposami. Sposami subito. Partiamo, viaggiamo. Andiamo lontani, io e te. Dove nessun problema, nessuna malattia, ci può raggiungere. In un posto sconosciuto, andiamo via da qui. Ti prego Hermione, guardami negli occhi e accetta ciò che ti chiedo.”

Hermione alzò lo sguardo, ma non riusciva a trattenersi dal non pensare che tutto ciò sarebbe presto finito.

Che entro pochi mesi, settimane, giorni, non avrebbe più rivisto quegli occhi.

Quei dannati occhi azzurri.

“Io… Ron, non ce la faccio… Non posso sopportare la tua assenza… Non posso vivere senza di te… Cosa ne sarà di me? Stronzo, brutto stronzo perché mi fai questo!” così dicendo, Hermione prese a picchiarlo.

Pugni, schiaffi.

Sfogando tutto il dolore.

Quell’insopportabile realtà che si faceva ogni giorno più vicina.

Ron non si mosse, non cercò di fermarla.

Non sarebbe stato giusto.

Dentro di sé si odiava, si disgustava, per ciò che le stava facendo, pensando al mondo nel quale l’avrebbe lasciata vivere, senza di lui, persa e disorientata.

“Stai fermo, certo! Non sei tu che dovrai rimanere qui, a vivere, da solo… Oh, Ron ti odio!! Non vorrei mai averti conosciuto… Ti odio, ti odio cazzo… La mia vita non avrà più un senso…” Hermione si gettò sul divano, singhiozzando disperatamente, mentre Ron desiderava solo svegliarsi da quell’incubo.

Non gli importava di lui.

Del fatto che aveva poco tempo ancora da passare in quel mondo.

Ma gli importava di lei.

Lei, che avrebbe lasciato sola, ad affrontare la vita, senza di lui.

Voleva eliminare tutto questo, voleva che Hermione non si fosse mai innamorata di lui, cosi che ora sarebbe stata felice con un altro, avrebbe avuto un’altra vita, lontano da questo dolore.

Ad un certo punto lui crollò.

Svenne, cadendo a terra con un tonfo.

“Rooon! “

Un urlo straziante.

“Ron, ti prego, non ora… Sposami… Ti prego, dammi la possibilità di diventare tua moglie… “

Il destino non volle ancora la scomparsa di Ron.

Forse quel Dio si era ricordato di Hermione ed aveva deciso di ascoltare la sua ultima perghiera.

Una corsa al San Mungo, dove Ron passò la notte, mano nella mano di Hermione, che aveva smesso di piangere.

 

 

Le nozze furono anticipate di due settimane.

Hermione quel giorno si guardò allo specchio : era felice.

Poco importava se quello poteva essere l’ultimo, il penultimo giorno con Ron.

La cosa importante è che stavano per unirsi, definitivamente.

Stava per diventare sua moglie.

Quando entrò in chiesa non fu attratta dalle spettacolari decorazioni, dai migliaia di fiori, dalla musica, ma da lui.

Dai suoi occhi.

Dal suo viso.

Da lui, che la stava aspettando, col sorriso in volto.

Quel sorriso che aveva imparato a conoscere e ad amare, fin da quel 1 Settembre sull’Hogwarts Express, quando era alle prese con un buffo ragazzino incapace di cambiare colore ad un topo.

Aveva imparato ad amarlo col tempo, con i litigi, con le gelosie.

Non importa se ci hanno messo del tempo per capire il loro sentimento e dichiararsi.

L’importante è che ora stanno per suggellare il loro patto d’amore.

I loro occhi non si persero per un istante, fino a che li chiusero per baciarsi, quando il prete diede loro l’invito.

Un bacio lento,  ma intenso.

Non seppero dire quanto durò, ma il suo ricordo rimase impresso nella loro vita.

Per sempre.

 

 

“Ti amo.”

“Ti amo.”

 

 

Quello fu l’ultimo giorno di Ron Weasley.

Una sola ed ultima lacrima scese sul volto di Hermione, ma nonostante ciò lei era serena : ciò che le permise di andare avanti fu la sicurezza che lui, dall’alto, non l’avrebbe mai abbandonata.



  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: PetitLondoner