Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Lorelei95    09/01/2011    9 recensioni
Avete presente, almeno lontanamente, la storia del gobbo di Notre-dame? Quella con Esmeralda e Febo e gli zingari?
Bene, allora dimenticateli tutti, perchè, al loro posto, compariranno i personaggi di Naruto!
La storia non è una versione manga del romanzo di Victor Hugo, ma un racconto di due giovani opposti che avranno a che fare con i pregiudizzi della loro epoca. Senza dimenticare gli amici(e i nemici) che tenteranno di aiutarli(di dividerli).
Contando di avervi incuriosito, avverto che sarà una storia di alcuni capitoli, quindi non vi ruberà troppo tempo.
Leggete ed entrate a Parigi nel 1482!
Genere: Commedia, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Notre-Dame de Paris

Capitolo 1

Siamo nel Basso Medioevo, più precisamente al 1482° anno del Signore.

La splendida città di Parigi è contaminata da zingari provenienti da ogni dove, che celano la loro malignità e cupidigia dietro a balletti sfarzosi o a giochi di prestigio.

E io, Sasuke Uchiha, come capitano delle guardie di questa città, li devo controllare tutti, dal primo all'ultimo, che siano qui per le loro normali usanze vagabonde o per l'ardente desiderio di ruberie.

E' appena giunto un fastoso e insolente circo che ha subito stimolato la curiosità del popolo, suscitando anche il mio sospetto per questa nuova agglomerazione di gitani.

Salgo a cavallo, mentre la gente che mi riconosce mi fa un rapido inchino per poi allontanarsi velocemente; meglio non avere a che fare con me, la mia parola è legge, sottostante solo a quella dei dignitari di Sua Maestà il Re di Francia o del sovrano in persona.

Sprono l'animale dal manto nero e lucido, che vale molto di più di molti popolani messi assieme che vivono meschinamente alle spalle dei più agiati, ad avvicinarsi alla piazza dove i saltimbanchi stanno sistemando le carrozze della lunga carovana.

Noto un ragazzo castano, tatuato sotto agli occhi da due triangoli rossi rovesciati che sta facendo roteare tra le mani alcuni birilli e delle sfere variopinte, una giovane dalla coda bionda in sella ad un elefante che aiuta a sistemare l'albero portante per il tendone, un uomo dai capelli argentei che tira fuori da un immenso baule una miriade di maschere.

Tutti ridono e hanno un sorriso stampato sulle labbra, falso come la loro immagine d'altronde.

-Desiderate qualcosa, Monsieur?- Una donna formosa mi scruta dal basso.

Mi sorprendono le sue vesti; non porta una gonna, ma dei calzoni verdi come la sua pesante giubba. Ma, più di tutto, m'incuriosisce il piccolo rombo azzurro sulla fronte, probabilmente di una falsa pietra perchè la loro razza non vive nella prosperità.

-Sono Sasuke Uchiha. Ero venuto a controllare che tutto fosse in ordine, Madame...?-

-Mademoiselle Tsunade, se permettete. Vedete qualcosa che non vi aggrada, Monsieur?-

-No, mi sembra tutto secondo le norme...-

Non termino il discorso perchè un giovane passa di corsa davanti al mio cavallo, facendolo imbizzarrire.

Calmata la bestia, mi accorgo che quello zingaro non si è fermato per porgermi le sue umili scuse, ma ha continuato per la sua strada come se fossi stato un mercante qualunque! Ciò mi innervosisce parecchio, nessuno osa mancarmi di rispetto.

-Prima che possiate fare domande vi risponderò immediatamente: quel ragazzo che è appena fuggito è Naruto Uzumaki e fa parte della nostra compagnia. Dovreste scusarlo, non riflette mai prima d'agire e nemmeno dopo, non era intenzionato a farvi un torto...-

-Sicuramente avrete ragione ma esigo delle scuse.-

Lei sospira. -Sarebbe inutile che ve lo mandi sotto mia richiesta perchè non ascolta nessuno e tanto meno prende ordini, soprattutto se è convinto di non aver errato.-

Non mi arrendo, io sono sempre una figura di spicco in questa città!

-Come posso trovarlo?-

-Quando sentirete il suono di un cembalo al calar della luce, seguitelo e vi condurrà da lui.-

La osservo intrigato ma non accenna ad una spiegazione se non per prestarmi congedo ed incamminarsi verso un giovane, dai capelli rossi come il fuoco della dannazione eterna, che non ha mai smesso di fissarci.

Stringo le briglie del cavallo, colpendolo sui fianchi coi talloni e, mentre lui trotta verso la caserma, mi domando se, osservando ciò che mi ha detto quella gitana, troverò il ragazzo, tra i cui capelli biondi come il grano maturo vi si cela un orecchino a cerchio sull'orecchio sinistro, che risplende dell'oro degli sceicchi arabi.



Tengo la mano appoggiata sul pomo della spada, camminando a testa alta nelle strette viuzze della nostra incantevole capitale.

L'illuminazione sta rapidamente scemando sotto alla linea dell'orizzonte, costringendo le donne di buona famiglia a terminare in fretta l'impiego assegnato per poter tornare alle loro calde e sicure abitazioni, dando il cambio alle lucciole e ai gigolò che escono a popolare il buio.

Ho tolto la corazza, per non attirare eccessivamente l'indiscrezione della gente che spesso provoca danni ben più gravi di uno stiletto ben affilato.

Ho tentato di non dare ascolto al mia curiosità che, assillante e suadente come la voce del Diavolo, mi obbliga a cercare quel giovane.

Osservo il tramonto che tinge di rosso il mio volto adamantino, dello stesso colore della carnagione degli angeli.

Poi odo un cembalo coi suoi piatti argentati che, scossi, sottolineano lievi il colpo sulla tesa pelle animale.

Aumento il passo, trascinato dalla musica ritmica che avvolge il mio cuore austero e sommergendolo di uno strano sentimento, come una naufrago che, esausto e felice per le avventure provate, sprofonda con gioia nel mare turchino.

Alla fine scorgo delle figure che danzano sul bordo della Senna, trasportate da una brezza antica.

Ma una in particolare colma la mia vista, soffiandomi all'orecchio frasi profane.

Il ragazzo gira su se stesso con una piroetta, coi capelli biondi che rassomigliano ad un'aureola splendente; alza le braccia e batte sul cembalo, continuando a ballare, accompagnato dal vento che malevolo gli alza la casacca, scoprendo il pretto dal bruno bronzo.

Lo osservo incantato e noto come la corrente sembra seguirlo, come un partner che non vuole abbandonare la sua metà.

Poi spalanca gli occhi e mi fissa giocoso, aumentando il passo di danza.

Le sue iridi mi sorridono maliziose, azzurre e luminose come i vetri dei rosoni di Notre-Dame.

Il ballo si blocca e il ragazzo con esso, inchinandosi insieme ai compagni agli applausi della piccola folla di orfanelli che si era formata senza che me ne accorgessi .

Infine tutti si allontanano, decisi a trovare qualcosa da rubacchiare mentre io scocco un'ultima occhiata allo zingaro e mi volto per andarmene, col passo posato di chi sa che verrà seguito.

-Monsieur! Aspettate!-

Sorrido compiaciuto, aspettando che mi raggiunga.

Potrò gustare ancora con gli occhi il suo piacevole corpo, senza dimenticare che mi deve delle scuse, volente o nolente.





Corro per fermarlo, chiunque esso sia.

Ho visto come mi guardava e non sono riuscito a resistere dal giocare con lui, catturandolo nella trappola dei miei passi.

Tra quei bambini smunti e vispi si distingueva, per le vesti pulite e per il portamento virtuoso e nobile.

No, probabilmente ne sarei rimasto affascinato comunque.

Mi fermo ad un metro da lui, scrutandolo in viso con attenzione e rimanendo maggiormente soggiogato dal suo sguardo nero come la pece che, se bruciata, infiamma tutto ciò che incontra con la velocità di un battito di ciglia.

Eppure la sua persona è fredda e distante, quasi irreale nella sua pelle di bianco latte che mi è piacerebbe poter bere dalle sue labbra sottili e ghignanti.

I capelli lucenti e lisci sono cupi come il cielo un'istante prima dell'alba.

Gli angeli possono apparire agli uomini? Sicuramente ho peccato e lui è venuto a riscuotere la mia anima corrotta.

Perchè lui è certamente un arcangelo vendicatore, potente quanto Uriel che cacciò Adamo ed Eva, profanatori dell'Eden.

-Monsieur, potrei conoscere il vostro nome?-

-Sasuke Uchiha.-

-Naruto Uzumaki, per servirvi.-

Accenno un imbarazzante inchino; io non sono avvezzo a questo genere di rispetto, sono un ragazzo scapestrato, sempre con la testa tra le nuvole e solo quella vecchiaccia di Tsunade riesce a spaventarmi, tanto da ottenere da me un minimo di riguardo nei suoi confronti.

Che mi succede? Quest'angelo oscuro mi sta ipnotizzando e muovendo come una docile marionetta?

Lui china di poco il capo, senza scostare gli occhi dai miei, come se temesse di rompere una qualche specie di magia.

-Desideravate qualcosa da me?- Gli domando io, visto che non accenna a voler parlare.

Mostra un sorriso derisorio. -Io esigo solamente le tue scuse.-

-Cosa?!- La sua frase mi toglie il fiato, come se avessi ricevuto un gancio nello stomaco.

E tutto la mia bellissima idea, che fosse in qualche modo interessato a me? Caduta come un castello di carte...

Ma chi si crede di essere 'sto tizio?!! Io non mi scuso proprio di niente!!!

-Oggi hai imbizzarrito il mio cavallo, rischiando di farmi cadere a terra. Devo ringraziare la mia prontezza di riflessi se ciò non è accaduto.-

Io incrocio le braccia, piegando leggermente la testa verso l'alto, come se le stelle potessero ricordarmi quell'avvenimento.

Effettivamente quel pomeriggio correvo a perdifiato, tentando di scappare da Temari che mi lanciava coltelli contro, accusandomi dell'ennesimo pasticcio. Stringo gli occhi, come abbagliato da un fulmine improvviso; l'immagine era tornata alla mente e vedevo un uomo a cavallo che parlava con Tsunade.

Infatti avevo approfittato della paura dell'animale per mettere la maggior distanza tra me e la ragazza.

Dio solo sa cosa mi sarebbe capitato se fossi caduto nelle sue mani.

Torno a guardarlo, ma stavolta con menefreghismo.

-Era per causa di forza maggiore, dovevo salvarmi la pelle e certo non pensavo a te che sicuramente avevi i servetti che ti avrebbero raccattato da terra.-

Ho abbandonato ogni nota di formalismo; il suo sguardo diviene grifagno e appoggia la mano sul fianco sinistro, poco sopra la spada, con l'intenzione di spaventarmi ma ci vuole ben di peggio.

Gonfio il petto, aspettando una sua reazione che sarà sicuramente violenta, lo leggo nei pozzi bui dei suoi occhi.

-Come siamo coraggiosi... E io che pensavo che gli zingari fossero solo capaci di scappare nelle tane alla minima minaccia. Forse ho trovato l'eccezione che conferma la regola; uno stupido moccioso che crede di essere tanto furbo venendo ad insultare il capitano delle guardie di Parigi.-

Per un attimo spalanco la bocca; sarebbe lui il famigerato soldato di cui tutti parlano con paura, sempre pronto a far rispettare la giustizia?! ...Stavolta Tsunade mi ucciderà...

Abbasso lo sguardo, puntandolo sugli stivaletti di cuoio che mi fasciano i piedi.

-Vedo che hai capito, allora non sei così idiota come pensavo.-

Serro i pugni; non reagisco perchè lui ha il potere di cacciare me e tutta la mia “famiglia” dalla città con uno schiocco di dita.

-Chiedimi scusa.-

Lo guardo di nuovo, sgomento stavolta. No! Le mie scuse non le avrà! Mai!

Lui allora sorride perfido, anche se noto dello sbalordimento mal celato insieme, e mi si avvicina. Faccio un passo indietro ma lui ha già premuto il suo pugnale sul lato del mio collo, mentre poggia le labbra sul mio orecchio.

Il mio corpo trema; il freddo della lama e il calore del suo respiro mi confondono, eppure mi eccitano, entrambi.

-Vediamo di aiutarti, che ne dici? Ti suggerisco io cosa devi dire: “Sono stato uno sciocco a mancarvi di rispetto, io che non sono nulla. Oggi ho agito d'istinto, come l'animale che sono. Perdonatemi, che le vostre scuse rendano pura quest'anima, malfidente di Dio.” Coraggio zingaro, ripeti.-

-Ho un nome, io.-

-Per me sei uguale agi altri cani rognosi che abitano questa città e ora, ripeti. Non farmelo dire un'altra volta.-

Fa scorrere lieve la lama di piatto sulla vena tesa del mio collo, con estrema lentezza, sorridendo appena per la piacevole conseguenza che gli offre il mio corpo. I peli delle braccia si rizzano e un brivido mi parte dalla nuca e si diffonde lungo la spina dorsale.

Non parlo ancora e stavolta preme più forte il pugnale freddo come il ghiaccio e perfetto come la morte.

-Se non parli la tua morte sarà breve ma dolorosa, non servirà spiegare la tua scomparsa. Ci sono molte persone cattive che non si fanno molti scrupoli, tu saresti solamente un'altra delle loro vittime.-

Respiro profondamente e accontento questo sbruffone di capitano; proprio a me doveva capitare un tipo così?

-Non mi sembri abbastanza contrito....- Sussurra lui dritto nel mio padiglione auricolare.

Spalanco gli occhi; gliel'ho detto, non si aspetterà mica che mi inginocchi!!

Gira la lama di taglio e mi graffia con la punta.

-Devo convincerti ancora o sei compunto abbastanza? Posso continuare se proprio ci tieni....-

Mi scosto leggermente, per poterlo fissare e assumo la faccia più dispiaciuta che mi riesce, quella da cucciolo bastonato che mi viene così bene.

-Sono stato uno sciocco a mancarvi di rispetto, io che non sono nulla. Oggi ho agito d'istinto, come l'animale che sono. Perdonatemi, che le vostre scuse rendano pura quest'anima, malfidente di Dio.

Posso andare ora, ho intendete divertirvi daccapo con me?-

L'uomo mi si allontana di un passo e una smorfia seria gli si disegna sul volto. Poi ripone il pugnale e io mi rilasso.

-Per stavolta lascerò perdere, gitano. Ma che non accada più.-

Quindi mi mostra le spalle e si incammina.

Io rimango un secondo di sasso, forse per quell'espressione che mi ha sorpreso o per la totale indifferenza nei miei confronti dovuta alla mia origine nomade.

Mi riscuoto dal mio torpore e gli urlo dietro, avendo già dimenticato d'aver rischiato la vita:-Caro il mio capitano delle guardie, il mio nome è e sarà sempre Naruto Uzumaki! Vedete di ricordarvelo!!-

Lui non reagisce e io sbuffo, imbronciandomi; non mi piace essere ignorato.

Poi però alza un mano e sento dire:-Cercherò di farlo, non sia mai che il tuo nome compaia in qualche caso di furto.-

Scandalizzato e furioso gli rispondo:-Io non sono un ladro!!-

-Nemmeno io.-

Argh!! Vuole avere sempre lui l'ultima parola! Già mi sta antipatico.





E' stato un piacere, Naruto Uzumaki.

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Lorelei95