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Autore: visbs88    09/01/2011    5 recensioni
Lo scontro tra Midoriko e i demoni che ha portato alla creazione della Shikon no Tama.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Fondersi".
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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(Scene varie: c’è chi si butta giù dalla finestra, chi si taglia le vene, chi si spara un colpo in testa, chi si affoga…)
Visbs88 torna a seminare la disperazione! Perdono ç.ç
“Perché, perché, perché non scrive Vita da mercenari?” direte voi. Bella domanda ù.ù sarei anche ispirata, ma do la precedenza ad altre cose… questa ff la potevo pubblicare solo oggi ç.ç
Con l’inizio della scuola, riuscirò ad aggiornare! (perché inizio a scuola i capitoli ù.ù) Prometto *.*
Cerco, intanto, di farmi perdonare con le dediche a RikaRed, Harte, eien91, Alys93, lovlygirl e ZoeyeJames per aver recensito la mia shot “Cinquant’anni”, a kik_ketta e RikaRed per averla messa nelle preferite, a Misao13 per le ricordate e a Misao13 e ZoeyeJames per le seguite *.* grazie!
Ed ora… la pazza qui presente scrive su Midoriko!
Buona lettura!
 
- Somma Midoriko, volete davvero entrare in quella grotta?
Un folto gruppo di uomini si era radunato di fronte ad una spelonca dall’aspetto inquietante, e sembravano piuttosto preoccupati.
Era una mattinata piuttosto uggiosa, il cielo era plumbeo e prometteva pioggia.
Tutti guardavano una sacerdotessa, ritta davanti all’entrata della caverna.
Era una donna bellissima, dai lunghi capelli neri che scendevano sulle spalle in morbide onde, lo sguardo deciso e sicuro, ma anche dolce. Sembrava quasi una guerriera, per via della spada che portava al fianco, più che una miko.
- Sì, sterminatori – pronunciò. La sua voce, calma e cristallina, risuonava come il canto degli uccelli – E’ mio dovere sconfiggere quei demoni che vi danno tante noie.
- Ma, somma Midoriko… - un uomo alto e robusto si fece avanti – L’intero villaggio si è mosso contro di loro, e…
- Non temete per la mia vita – lo interruppe lei, decisa – Voi sterminatori siete esperti nell’uccidere i demoni, ma non possedete alcun potere spirituale. Lasciate che me ne occupi io.
Un mormorio percorse la piccola folla dopo quelle parole.
- Andiamo, Kirara – disse Midoriko.
Una piccola nekomata, un demone gatto, si fece avanti con un dolce miagolio. Era color panna ed aveva la coda divisa in due. Sembrava, in apparenza, solo un tenero micetto, ma ad un cenno della sacerdotessa un vortice di fuoco l’avvolse. Si era trasformata in un’enorme felino somigliante ad una tigre. Lanciò un breve ruggito, quindi si apprestò a seguire la padrona, che si era incamminata iniziando ad entrare nella grotta.
La folla restò immobile, mentre le prime gocce di pioggia cominciavano a cadere.
 
Midoriko avanzava spedita, senza alcun timore. Anche se fosse dovuta morire combattendo, avrebbe dato prova del suo valore. Il suo potere spirituale avrebbe trionfato. Cominciò ad avvertire dei movimenti nell’ombra.
Mormorò una breve formula, congiungendo le mani e chiudendo gli occhi. Delle fiammelle rischiararono il buio della caverna, cosicché non avrebbe dovuto combattere nell’oscurità.
Non si spaventò per nulla alla visione che apparve ai suoi occhi.
Era arrivata al fondo della spelonca, e di fronte a lei c’era un ammasso brulicante di demoni. Constatò che erano tutti piuttosto deboli, ma il loro enorme numero formava un’aura maligna a dir poco spaventosa. Sarebbe riuscita a contrastarli?
Si agitavano, strisciando gli uni sugli altri, sibilando e guardandola con i loro inquietanti occhi famelici, vedendo in lei un possibile prossimo pasto. Kirara ringhiò loro contro.
- Calma, Kirara – la redarguì Midoriko. La nekomata si avvicinò di più alla padrona.
- Sono qui per sterminarvi, temo – disse la sacerdotessa, un pallido sorriso sul volto. Estrasse la sua katana dal fodero, e l’elsa scintillò alla tremula luce delle fiammelle. Era un’arma carica di potere spirituale, il suo solo tocco purificava a morte le creature maligne. I demoni, avvertendo il pericolo, iniziarono ad agitarsi ancora di più. Poi, come rispondessero ad un segnale ben preciso, attaccarono tutti insieme.
Midoriko e Kirara li attendevano. In perfetta sincronia, schivarono i demoni e iniziarono a combattere.
La nekomata dilaniava i demoni con le unghie e con i denti, ringhiando e ruggendo in continuazione. La battaglia, per lei, si prospettava incredibilmente cruenta.
La miko, invece, sembrava danzare.
Saltava, colpiva, purificava, tornava indietro, riattaccava. Non un solo movimento brusco tra i suoi, non una mossa che non fosse attentamente calcolata.
Era rapida, letale. I suoi capelli seguivano come un’ombra sinuosa i movimenti del suo corpo perfetto. Se qualcuno fosse stato lì a guardarla, sarebbe di certo rimasto incantato da tanta grazia.
 
Fuori, il tuono cominciava a rombare.
 
Passò un’intera giornata.
- Ma quanti sono? – si domandò Midoriko. Non aveva certo perso la calma, ma aveva l’impressione che i demoni fossero un numero infinito. Alcuni addirittura entravano all’interno della caverna, sfuggiti alla sorveglianza degli sterminatori, e andavano ad ingrossare quel numero già immenso.
Durante la notte, non smisero di combattere, né, all’esterno, i fulmini cessarono di cadere.
 
Il secondo giorno, la stanchezza cominciava a farsi sentire, soprattutto per Kirara. Midoriko era solo affannata, ma temeva per la vita della propria compagna. I demoni attaccavano, non lasciavano un istante di tregua, erano freschi, loro. Dopo un attacco, venivano uccisi, venendo rimpiazzati sempre da compagni nuovi, che andavano inesorabilmente incontro alla stessa fine.
 
La seconda notte, la battaglia non era ancora terminata.
Sembrava non poter avere fine, mai. La sacerdotessa credeva di essere lì da sempre, a ripetere gli stessi movimenti controllati, meccanici, fluidi. Che stavano diventando poco a poco, piano piano, più stanchi. Il suo potere spirituale e quello della spada cominciavano ad esaurirsi.
- Kirara! – gridò improvvisamente Midoriko.
La nekomata rispose con un ruggito, mentre con un balzo si faceva più vicina alla padrona.
- Scappa! Va’ via da qui! – le ordinò la sacerdotessa, senza smettere di combattere.
Il demone gatto la guardò. Nei suoi occhi si leggeva la volontà di rimanere, di combattere, di morire al fianco della proprio padrona.
- E’ un ordine! Gli sterminatori si prenderanno cura di te! – gridò ancora Midoriko. Parlare le faceva perdere un po’ della sua concentrazione, ma doveva salvare la compagna.
- Kirara!
Quel grido sembrò scuotere la nekomata. C’era un tale senso di comando, in quel nome, che aveva sentito pronunciare tante volte con dolcezza, un senso di preoccupazione e di dovere, che sentì l’obbligo di obbedire. Con un paio di balzi, si allontanò dai demoni.
Lanciò un ultimo, lungo sguardo a Midoriko, uno sguardo carico di rimpianto e di desiderio di rimanere con lei. Ma non poteva. Lanciò un ultimo ruggito, come a volerle dire addio, e con rapidi balzi fuggì verso la caverna. La sacerdotessa eresse una potente barriera, in modo da impedire ai demoni di inseguirla. Ora, Midoriko li avrebbe affrontati da sola.
Con un colpo della sua katana più potente degli altri, causò un’onda di potere spirituale che uccise almeno un paio di decine di demoni. Molti di loro si bloccarono.
- Siamo rimasti voi ed io – disse piano Midoriko – Chi vincerà? – mormorò poi. Sorrise appena, senza saperne il motivo. Sarebbe stata quella la sua morte?
Fu distratta dai suoi pensieri.
I demoni si agitavano, molto di più del previsto.
Uno dei più grossi, dalla forma di drago, ruggì spaventosamente, quindi mangiò un altro demone.
Midoriko sgranò gli occhi. Avevano intenzione di uccidersi a vicenda?
- Ma che… - non riuscì a formulare il pensiero.
Tutti gli youkai si mossero contemporaneamente verso il dragone.
Il potere demoniaco di quest’ultimo cominciò ad ingigantirsi, mentre sotto lo sguardo stupefatto della miko molti mostri venivano assorbiti dal demone maggiore.
In breve tempo, la grotta fu occupata solo dal drago.
Si era fuso con tutti gli altri, dando origine ad un’unica creatura spaventosamente potente e maligna. Un’enorme bestia color rosso fuoco, con più zampe dai taglienti artigli e zanne affilate. La lunga coda sferzava l’aria, mentre la cresta le conferiva un aspetto ancora più selvaggio.
Midoriko la fissava con la bocca leggermente aperta. Si affrettò a richiuderla: era meglio così. Un solo avversario era meglio di centinaia.
- A noi due, youkai – mormorò, prima di slanciarsi verso di lui.
 
Al di fuori della grotta, sopra il villaggio degli sterminatori, le nubi nere non cessavano di vomitare pericolosi fulmini e lampi, mentre la pioggia cadeva scrosciante.
- Sarà viva Midoriko-sama? – domandò un uomo al capo villaggio.
- Chissà – fu la vaga risposta – Quel che è certo è che sento una spaventosa aura demoniaca concentrarsi nella grotta. Midoriko-sama dovrà certamente dare il meglio di sé, se vuole uscire viva da lì.
 
Arrivò il terzo giorno.
Il combattimento tra Midoriko e il drago era diventato più violento che mai.
La sacerdotessa utilizzava tutti i suoi mezzi per purificare il drago, ma avvicinarsi troppo voleva significare morte certa, e lei aveva bisogno del contatto, per uccidere lo youkai.
Il potere di quest’ultimo era immenso. Il suo veleno, le enormi sfere di energia demoniaca che creava, le scariche elettriche mettevano in seria difficoltà la sacerdotessa.
“Forse non è davvero meglio così” pensò, il volto tirato, pallida.
Il suo fisico esile cominciava ad essere provato. E malgrado lei fosse duramente allenata anche la fame e la sete iniziavano ad emergere. Faceva il possibile per ignorarli, ma la fatica incombeva su di lei.
La sua energia spirituale cominciava a scarseggiare, ne aveva troppo abusato.
Finché, la terza notte, tutto ebbe fine.
Il drago le si era lanciato contro, lei non era riuscita a scansarsi. L’aveva scagliata contro la parete rocciosa, facendole perdere la spada, quindi afferrata con una delle sue innumerevoli zampe. La portò verso la propria testa, con l’intenzione di divorarla.
“Non finirà… così” pensò Midoriko, stringendo i denti.
Aspettò di essere abbastanza vicina al demone, poi posò entrambe le mani sul suo capo. Si sarebbero uccisi a vicenda, pensò.
- Purificherò la tua anima! – gridò la sacerdotessa.
Usò tutto il suo potere spirituale, prosciugando le ultime forze che le erano rimaste. Il demone le oppose tutta la propria forza demoniaca.
Questo scontro di malignità e purezza ebbe un effetto catastrofico.
Enormi ondate di energia si espansero per la grotta, mentre la terra cominciava a tremare. I sassi cadevano dal soffitto.
L’anima di Midoriko e quella del dragone si fusero insieme, così come i loro corpi.
La sacerdotessa urlò dal dolore, mentre anche il suo nemico ruggiva disperato.
Uno squarciò si aprì nel petto della donna, mentre la vita abbandonava entrambi.
Una piccola Sfera di cristallo fuoriuscì dal buco nel petto di Midoriko. Era rosa, scintillante, pura.
Era nata la Sfera dei Quattro Spiriti.
Brillava nell’oscurità, di una luce quasi sinistra.
 
All’esterno, gli sterminatori avevano percepito quello scontro di aure titaniche. Il giorno dopo, quando il sole finalmente tornò a fare capolino tra le nubi, molti uomini entrarono nella grotta per controllare.
Videro Midoriko fusa insieme al dragone, come a formare una sola creatura pietrificata. Il bellissimo volto sereno, come fosse addormentata. Grida sgomento si alzarono fra di loro, finché il capo villaggio non notò un luccichio sul pavimento della grotta.
Raccolse la piccola Sfera, quindi guardò Midoriko.
- E’ stata creata da te, non è vero? – mormorò – La custodiremo, in tua memoria.
Fece un cenno ai suoi uomini, e tutti uscirono.
In quel momento, la storia della Sfera dei Quattro Spiriti iniziò. Una storia fatta di sangue, dolore, battaglie per il potere. Una storia che portò alla morte un numero elevatissimo di creature, esseri umani, demoni e mezzo demoni. A partire dalla sua creatrice.

 
Finita *.*
Dunque, per una volta sono piuttosto soddisfatta XD il personaggio di Midoriko mi ha sempre affascinata, così come la sua battaglia. Ammetto di averla resa molto simile al mio personaggio preferito di Claymore, un altro anime, Teresa dal Sorriso ^.^ chi la conosce noterà alcune somiglianze *.* mi sono ispirata a lei ù.ù
Per quanto riguarda Kirara, mi sono riferita all’anime, dove c’è un accenno al fatto che Midoriko non potesse essere completamente sola contro tutti quei demoni, malgrado la sua immensa forza… e a quanto pare la sua compagna era proprio la nostra amata gattina *.*
D’accordo, fatemi sapere che ne pensate!
Kissoni! Visbs88
P.S.: abbiate fiducia, recensirò tutto quello che devo recensire… aspettatemi! *.*
   
 
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