Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Harry Potter Return    10/01/2011    1 recensioni
Un gruppo di accaniti fan non si è arreso alla parola fine posta da J.K. Rowling e ha deciso di continuare a raccontare le avventure di Harry, Ron ed Hermione. Una serie di racconti che narrano ciò che succede dalla fine della Battaglia di Hogwarts al capitolo "19 anni dopo".
Per ulteriori informazioni e per contribuire visitare il sito: http://hpreturn.forumfree.it/
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grandi nuvole cariche di pioggia oscuravano la grande falce di luna che si stagliava sopra la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il maniero si ergeva scuro contro il cielo tenebroso, e le punte delle torri si scorgevano appena, in contrasto con le nuvole plumbee. Nessuna finestra sembrava essere illuminata, segno che le poche persone che vi abitavano dovevano essere addormentate nei loro letti a baldacchino.
   Sul prato verde del vasto parco, ancora bagnato dalla leggera pioggerella estiva che era caduta nel pomeriggio, una donna alzò lo sguardo verso quel panorama, e constatò con piacere che nessuno dei cambiamenti che il castello aveva subito negli ultimi mesi risultava apparente. Poi si voltò, seguita rapidamente dalla sua lunga veste verde smeraldo, e si diresse verso il cancello principale della Scuola.
Gli alti alberi che costeggiavano il sentiero erano leggermente scossi dai gentili sussurri del vento e, alla destra di Minerva McGranitt, della bianca spuma si adagiava con estrema calma sulle rive pietrose del Lago Nero.
L'avvicinarsi dei confini del parco fu annunciato dalla visione di due alte colonne, ognuna sormontata da due cinghiali alati che osservavano il buio all'esterno del cancello.
   « Buonasera, professoressa » la accolse Argus Gazza, scheletrico e contorto custode della proprietà, con un ghigno che voleva assomigliare ad un sorriso « Il signore è in ritardo di un paio di minuti »
   « Non c'è da preoccuparsi, mastro Gazza » iniziò lei dopo pochi secondi « Al San Mungo vorranno prendere le debite precauzioni prima di... »
La seconda parte della frase venne, però, soffocata dall'improvvisa apparizione di una luce, che ondeggiava pigramente dall'altra parte del cancello, poco distante da loro.
   « Non era necessario che mi accompagnassi, Rosmerta » si sentì una voce maschile sussurrare nell'oscurità.
   « Non dire baggianate, Horace, volevi che ti lasciassi arrivare fino a Hogwarts da solo? Sei appena stato dimesso, e non ti sei ancora ripreso completamente! »
   All'improvviso, la fioca luce della luna appena apparsa tra le nubi illuminò l'inconfondibile testa di capelli ricci e biondi di Madama Rosmerta, la proprietaria dei Tre Manici di Scopa, che portava nella mano sinistra una voluminosa lanterna traballante; poco più in là, la figura di Horace Lumacorno, che indossava un piccolo cappello nero e che sembrava aver perso parecchio peso dall'ultima volta che aveva lasciato la scuola, seguiva la donna con passo incerto.
   « Buonasera » li accolse con strana freddezza la McGranitt « Mastro Gazza, può aprire il cancello, per favore? »
   « Grazie, professoressa » iniziò subito Rosmerta, appena si fu avvicinata abbastanza « Come vede, Horace è di ritorno. E più battagliero di prima! »
   « Quanto sei ottimista, mia cara » la interruppe Lumacorno, mentre attraversava il piccolo varco che Gazza aveva aperto nel massiccio cancello d'ottone « La verità è che sono molto provato, Minerva » poi si voltò verso la barista, e proseguì « Puoi tornare ai Tre Manici di Scopa ora, Rosmerta »
   La barista parve molto risentita nell'udire quelle parole, così si limitò a farfugliare qualcosa prima di allontanarsi.
   « Un momento, Rosmerta! » la fermò poco dopo la McGranitt, col suo tono autoritario che non ammetteva repliche « Mi dica, com'è la situazione al villaggio? »
   « Molto oscura » le sussurrò lei mestamente, voltandosi nuovamente verso il cancello della Scuola.
   « Me ne dispiaccio »
   « Io no » intervenne dal nulla Lumacorno.
   « Non sei stato interpellato, Horace » lo liquidò subito Rosmerta « Crede che i Dissennatori torneranno mai a far la guardia ad Azkaban? » continuò poi, rivolta alla McGranitt.
   « Ho i miei dubbi, purtroppo. Non ho più molta fiducia nel Ministero ormai, e credo che non vorranno più servire i Maghi, ora che hanno nuovamente assaporato il male puro » rispose lei con voce ferma « Il nuovo Ministro provvisorio, Kingsley Shacklebolt, ha già fatto molto catturando i Giganti e riportando la tranquillità tra le varie specie magiche » 
   « L'unico posto che lasciano allo sbando è Hogsmeade! » si lamentò seccamente la barista, avvicinandosi pericolosamente al cancello.
   « Ora gli sforzi più grandi sono rivolti a Hogwarts... » sottolineò la McGranitt, rivolgendo un rapido sguardo alla torre di Astronomia « Poi si passerà alla ricostruzione del villaggio »
   « Sarà meglio! Dopo ciò che hanno fatto Mangiamorte, Dissennatori e chissà cos'altro, sembra la brutta copia di Nocturn Alley! Per non contare del povero Aberforth! Sembra essersi ammattito, dopo la Battaglia »
   « E' solo diventato più socievole »
   « E' non è da lui, credimi! Dopo tanti anni al villaggio, non l'ho mai visto discutere così amichevolmente con gli altri negozianti... » 
   « Le persone cambiano » sembrò compiacersi la McGranitt.
   « E i vecchi muoiono! » sbottò dalle sue spalle la voce di Lumacorno, fino ad allora impegnato in un bisbiglio continuo con Gazza « Vuoi passare la notte qui, Minerva? Non vorrei che quest'umidità mi entrasse nelle ossa! »
   La McGranitt volse gli occhi al cielo, si congedò velocemente, e raggiunse i due uomini.
   « Ho qualcosa da discutere con te, Horace » iniziò.
Senza dire nulla, entrambi si immersero silenziosamente nel viale circondato da alti abeti odorosi, e seguirono il tortuoso sentiero che portava davanti all'entrata principale del castello, guidati dalla magica luce delle loro bacchette.
   « Hogwarts è praticamente tornata com'era prima » continuò la McGranitt, leggermente imbarazzata, osservando che il suo compagno era rimasto in silenzio, in attesa di ciò che gli avrebbe detto.
   « Io, invece, sono sempre più malandato » ribatté quest'ultimo, lo sguardo fisso davanti a sé.
   « Horace, non ho intenzione di ascoltare questo genere di lamentele! »
   « Hai ragione, Minerva. Ma dopo quanto è successo al San Mungo... »
   « Non ci pensare nemmeno! »
   « Ma quell'uomo mi si è avventato contro, dicendo che io ero la causa dei suoi mali! »
   « Non devi dare retta a Gilderoy Allock! Ha perso la memoria qualche anno fa, ti avrà sicuramente scambiato per qualcun'altro! »
Lumacorno si fermò all'istante, e sembrò riflettere un poco.
   « In effetti » aggiunse, poi, riprendendo il passo « La sera in cui sono stato ricoverato, Hagrid mi aveva coperto la testa con la parrucca rossa che tenevo in valigia da anni. Diceva che stavo bene con i capelli alla Weasley! »
   « Così si spiega tutto. Ora, piuttosto, vorrei parlarti di una faccenda »
   « Sentiamo cosa c’è di tanto importante da non poter aspettare fino a domani mattina »
   Dal tono di voce, sembrava che Lumacorno stesse per andare al patibolo.
   « Credo che la mia elezione a Preside sia imminente, Horace » iniziò lei, indugiando su come esprimersi.
   « Avrai sicuramente il mio voto, non ti preoccupare »
   « Non è quello il punto » ribatté la McGranitt, anche se nella sua voce si sentiva l'orgoglio per ciò che aveva appena detto il professore « Sono abbastanza sicura della mia elezione, dopo quanto detto dagli altri insegnanti. Tuttavia, vorrei sapere se accetteresti la mia proposta di coprire il ruolo di Vicepreside »
A quelle parole, Lumacorno si fermò per la seconda volta, gli occhi fissi sulla McGranitt. 
   « Lo chiedi a me? »
   « Mi sembra che non ci sia nessun altro qui, al momento! »
   Dopo quella conferma, l'insegnante di Pozioni parve affranto; alla luce della luna, due piccole lacrime apparvero nei suoi occhi.
   « Ne sono lusingato, Minerva » iniziò, riprendendo il passo « Ma temo che dovrò rifiutare »
   Questa volta fu la McGranitt a fermare la marcia verso il castello e a scrutarlo, torva.
   « Per quale impensabile motivo? » sbottò, più irata, che dispiaciuta per il rifiuto.
   « Non ritengo opportuno tornare a insegnare a Hogwarts » rispose lui, senza fermarsi e, quindi, costringendo la donna a raggiungerlo.
   « Non ti farai spaventare da... »
   La McGranitt aveva subito afferrato il problema, ma Lumacorno la zittì.
   « Ho passato quasi due mesi al San Mungo, Minerva! Non ho intenzione di ripetere una simile esperienza! »
   « Diamine, Horace, non sei stato ad Azkaban! »
   « No, per mia fortuna! Ma se non avessi accettato di tornare, due anni fa, ora non mi troverei in questo stato! »
   « Ci sarà pur stato un motivo per cui sei tornato! »
   « Ovviamente si » la voce di Lumacorno si affievolì all'improvviso « E non ne vado affatto fiero, così come Silente non sarebbe fiero del motivo per cui mi ha nuovamente assunto, se fosse vivo »
L'espressione della McGranitt si incurvò, scettica; appena fosse rientrata nell'Ufficio del Preside, avrebbe chiesto chiarimenti a Silente in persona.
   « I tempi oscuri sono finiti, Horace » si trovò a dire « I pericoli sono stati sventati, Voldemort non tornerà »
Lumacorno ebbe un fremito.
   « Come puoi esserne sicura? Hai sentito Rosmerta! Hai letto i giornali! Mangiamorte a piede libero, Dissennatori fuori controllo! »
   « Se dovessimo ispezionare l'intero mondo magico non saremmo mai tranquilli » ribatté lei in un fiato solo.
   « Probabilmente no. Però non sono particolari da dimenticare »
   « Il Ministero se ne sta occupando »
   « Il Ministero! » sbottò lui « Non vorrei ricordartelo, ma fino a poche settimane fa il Ministero era in mano a Voldemort! E nessuno sembrava farci caso! »
   « Quasi nessuno » la voce della McGranitt era colma d'orgoglio; ovviamente lei, quale membro dell'Ordine della Fenice, era venuta a conoscenza della presa del Ministero appena era stata attuata « Però ho piena fiducia in Kingsley Shacklebolt »
Lumacorno si fermò, affaticato dalla camminata, non appena le punte delle torri più alte del castello furono apparse oltre le cime degli alberi che costeggiavano il sentiero. In quel momento, piccole gocce di pioggia iniziarono a bagnare il sentiero davanti a loro.
   « Certo che potevi anche portare una carrozza! » commentò, tenendosi un fianco.
   « Purtroppo Hagrid non è qui, al momento » rispose lei, facendo apparire due ombrelli e porgendogliene uno.
   « E dov'è? »
   « In Siberia. Mi sta aiutando a contattare i futuri insegnanti della Scuola. Ho spedito gufi anche in Transilvania »
   « Cerchi man forte da Durmstrang? »
   « Da chiunque possa darmi una mano. Mi dispiace ammetterlo, ma pochi sarebbero disposti ad ottenere una cattedra a Hogwarts, soprattutto dopo ciò che è accaduto in maggio »
   « E come dar loro torto? » riprese Lumacorno, arrancando verso il castello.
 

***

 
   Con un sonoro "crac", un’esile figura si Materializzò nella notte di luglio.
Appena si fu resa conto di trovarsi di fronte ad un alto cancello sormontato da due cinghiali alati, si avvicinò, scoprendo con meraviglia che esso era leggermente aperto.
   Poi si coprì la testa con il cappuccio della lunga tunica, intenta a non bagnarsi a causa della pioggia che cadeva sempre più impetuosa.
   « Buonasera » la voce di un uomo magro e quasi calvo si udì nel silenzio « Ho il compito di scortarla al castello, signorina »
   La ragazza incappucciata annuì con la testa, e iniziò la salita verso il castello, guidata dalla lanterna nella mano dell'uomo.
Seguirono gli alti abeti con passo svelto per via della pioggia, e ben presto si trovarono vicino a un'abitazione molto rozza, circondata da gabbie e attrezzi di ogni tipo. Sembrava essere disabitata ma, avvicinandosi, le sembrò quasi di udire dei passi all'interno.
Leggermente spaventata, decise che era meglio allontanarsi da quella casa visibilmente malconcia, e proseguì la salita, raggiungendo la sua guida pochi metri più lontano.
   Ben presto si trovarono davanti ad un alto portone di legno, sulla cui sommità era inciso lo stemma della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. L'uomo con la lanterna lo spinse, e ben presto iniziò ad aprirsi un varco. Quando fu abbastanza largo per passare, i due s'infilarono all'interno.
   La ragazza si tolse il cappuccio, finalmente al riparo dalla pioggia, e si guardò intorno. Si trovava in un ampio salone completamente spoglio, se non fosse stato per le varie porte che si aprivano ai lati. Una in particolare attirò la sua attenzione, sebbene fosse chiusa, perché al suo ingresso aveva quattro enormi clessidre, ognuna contenente un tipo diverso di pietre preziose lievemente rifinite. Il suo occhio esperto sapeva riconoscerne il difficile taglio. In fondo alla stanza, poi, una candida Scalinata di Marmo invitava a salire ai piani superiori.
   « Conosce la strada, o devo scortarla fino al passaggio? » le chiese l'uomo, che solo ora, grazie alle fiaccole che illuminavano il Salone, si mostrò essere abbastanza vecchio e molto brutto.
   « Preferirei che mi accompagnasse... »
   Al suono di quelle parole, l'uomo proseguì fino alle scale, sempre con la lanterna dritta puntata davanti a sé, e iniziò a salire i gradini.
   « Tesoro mio, aspettami qui » mugolò poi, rivolto verso il pavimento, appena ebbero raggiunto il primo pianerottolo « Torno tra pochi minuti... »
   Quando passò in quel punto, la ragazza guardò in basso, e vide un gatto stranamente composto che la fissava con due enormi occhi rossi, che sembravano iniettati di sangue. Messa in soggezione, preferì alzare lo sguardo.
Mentre saliva le scale, poi, notò con stupore la straordinaria grandezza del luogo in cui si trovava. Durante la sua permanenza all’estero non aveva mai visto nulla di simile: centinaia di armature su piedistalli e altrettanti dipinti addormentati ornavano le pareti del castello.
   La sua guida imboccò velocemente un corridoio, e lei la imitò. 
   Improvvisamente, però, una voce risuonò nel silenzio più totale. 
 
Se di qua tu vuoi passare
il pedaggio devi pagare!
 
   « Pix! » gridò l'uomo « Vattene immediatamente! »
   Spiazzata, la ragazza decise di avvicinarsi alla fonte di quel suono. Svoltò in un corridoio, ma si bloccò all'istante, colpita dallo sguardo fulminante dell'uomo con la lanterna in mano.
   « Mastro Gazza desidera pagare il pegno? » esordì nuovamente la vocina, senza mostrarsi ai presenti « E sia! » 
Detto questo, un Poltergeist apparve da dietro un'armatura, e rovesciò sul capo dell’uomo una pesante sostanza verdognola con un odore nauseabondo.
In pochi secondi, quasi come fosse una reazione involontaria, la ragazza estrasse dalla tasca del mantello una lunga bacchetta  di noce, con cui ripulì la sua testa, mentre il Poltergeist di nome Pix si allontanava ridendo rumorosamente.
   « Questa era l’ultima goccia! Chiamerò il Barone Sanguinario e poi vedremo cosa accadrà! » sbraitò Mastro Gazza, rivolto al buio corridoio in cui era sparita la creatura.
   Senza neanche rivolgere uno sguardo alla ragazza che lo aveva aiutato, proseguì il suo percorso, mormorando imprecazioni incomprensibili. 
   Ad un certo punto, i due raggiunsero la fine di un corridoio fiocamente illuminato. Gazza si voltò alla sua sinistra, e si diresse due passi più avanti fino a raggiungere un alto gargoyle di pietra. 
   « Albus Severus » pronunciò, con aria solenne.
   All'istante, il gargoyle si mosse, e scoprì una lunga scala a chiocciola che saliva oltre il soffitto. L'uomo la indicò alla sua accompagnatrice, come per indurla ad avvicinarsi. 
Alcuni secondi dopo, la ragazza iniziò a salire, lasciandosi alle spalle lui e la sua lanterna.
   Poco distante da dove il percorso terminava, parecchi metri più in alto del punto di partenza, una porta ogivale sembrava portare in un altra stanza. Si avvicinò e scoprì che era socchiusa, mentre dall’interno dell’Ufficio provenivano delle voci.
   « Horace, anche se la mia nomina a Preside non è stata ancora ufficializzata, sento il dovere di fare quanto in mio potere perché la Scuola possa riaprire il più presto possibile » una voce di donna risuonò nel silenzio; fece una pausa, e poi proseguì « Ci conosciamo da tanto tempo e ho fiducia nel tuo giudizio; per questo vorrei chiederti un consiglio. Se diventerò la futura Preside di Hogwarts, avrò bisogno di un Vicepreside valido, e visto che tu non intendi accettare l'incarico e che io non riesco a persuaderti, non so a chi altri pensare »
   « Direi che Vitious potrebbe farlo al posto mio » ribatté asciutto l'uomo, senza alcuna intonazione nella voce.
La ragazza lo riconobbe solo allora. Con quei folti baffi da tricheco, non poteva che essere Horace Lumacorno, il professore di Pozioni della scuola.
   « Quindi, secondo te, Filius sarebbe un perfetto Vicepreside » continuò la donna, invisibile da dietro la porta d'ingresso dell'Ufficio.
   « Sicuramente. Non mi sembra ci sia un candidato più adatto »
   « A parte te, ovviamente. Non intendi neanche restare al castello? »
   Lumacorno emise un suono contrariato, ma dalla sua espressione visibile al chiaro di luna, sembrava molto soddisfatto di sé.
   « Non ci provare, Minerva! Non cederò neanche se mi costringessi con la migliore Convincipotens! »
   Cadde il silenzio. Ad un certo punto, la ragazza temette che dall'interno riuscissero a sentire i suoi respiri affannosi, così si pose una mano davanti alla bocca.
   « Hai già trovato validi sostituti per le cattedre scoperte? » chiese, poi, Lumacorno.
   « Come ti ho già detto, Hagrid è tuttora in Siberia. Spero che sia di ritorno entro un paio di giorni, altrimenti sarò obbligata a muovermi da sola. Albus ha sempre detto che trovare insegnanti al giorno d’oggi è una missione molto ardua e ora lo capisco pienamente »
   « Non assumere mai nessuno dall'interno del Ministero » disse solennemente una terza voce; sembrava essere un uomo, ma anche lui non era visibile dalla piccola fessura della porta socchiusa.
   « E ora, oltre a dover ancora trovare qualcuno che mi sostituisca con la cattedra di Trasfigurazione, si aggiunge anche il problema di Pozioni! » sbraitò nuovamente la donna di nome Minerva, visibilmente seccata.
   « Questo problema si può risolvere alla svelta» annunciò Lumacorno, un sorriso ebete sulla faccia.
   A quelle parole, la ragazza capì che non doveva più attendere nella penombra, così agitò la bacchetta e spalancò la porta.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Harry Potter Return