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Autore: Titania    10/01/2011    8 recensioni
(Big Bang Theory) Sheldon ha mai avuto una ragazza? E se sì, come sarebbe stata la loro storia? Ho pensato a questo mentre scrivevo ed ho usato anche le parole di una canzone dei Baustelle. Il protagonista che racconta la storia del suo primo amore. Spero che vi piaccia.
Ps: ho scoperto un errore madornale: ho scritto che Sheldon andava al liceo, ma nel canon a 16 anni era già laureato. Per questo c'è l'AU
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario...

 

ma che stupidaggine che sto facendo! Sto scrivendo una lettera ad una cosa inanimata, ma perché dovrei prendere quest'abitudine così idiota?

Io, con un quoziente intellettivo sopra la media, che faccio queste stupidaggini?

Poi perché dovrei? Se non voglio che qualcuno legga quello che scrivo... non dovrei scrivere queste cose!

Fatto sta che sto qui, con in mano la mia penna di Superman, davanti ad un quaderno con la copertina rigida di Lanterna Verde regalatomi da Penny per Natale (anche su questa festa avrei molto da dire, ma non è il luogo adatto) che probabilmente appena io sarò andato via ficcanaserà su quello che ho scritto. A questo punto posso indirizzare queste note a lei, non a qualcosa di inanimato ed inutile. Allora ricomincio:

Cara Penny,

O caro Leonard, o Howard, o Raji,

insomma caro chiunque leggerà queste righe. Cosa volete che scriva? Cosa volete sapere di me che ancora non sapete?

Forse qualcosa sulla mia vita privata? Se ho una ragazza? Ma per favore! Sono troppo impegnato per cimentarmi in un rapporto amoroso! E comunque non credo esista qualcuno che sia alla mia altezza!

Anche se... a ripensarci qualcuno tempo fa c'era...

 

Vivere non è possibile”
Lasciò un biglietto inutile
Prima di respirare il gas
Prima di collegarsi al caos
Era mia amica
Era una stronza
Aveva sedici anni appena

 

Ormai che vi ho lasciato la curiosità sarebbe crudele smettere di parlarne, quindi ora sedetevi e leggete la storia dell'amore perduto di Sheldon Cooper.

Era una ragazza del liceo, Evelyn. La prima della classe a fianco alla mia. Capelli neri ricci, occhi grandi e azzurri, un bel fisico... una ragazza molto bella che purtroppo non vedeva il suo quoziente intellettivo superiore come un dono ed ha deciso di disfarsene assieme alle sue funzioni vitali subito dopo il ballo. La migliore amica di un ragazzo con pochi amici.

Non ho pianto quando è morta … ok lo ammetto qualche lacrima è caduta, ma non ne ho fatto un dramma: ha preferito morire, è stata una sua scelta e non c'è nessuno da biasimare per questo.

Tornando al filo della trama, non ci siamo conosciuti con un “ciao” o “sei carino” , ma con un “è l'ultimo numero dell'Uomo Ragno, quello?”

capite? Una ragazza di quattordici anni che invece di gingillarsi con giornaletti che parlavano della popstar del momento, su come riempire la faccia di trucco o su come evitare gravidanze indesiderate durante il primo imbranatissimo coito, leggeva L'Uomo Ragno seduta su una panchina mentre la squadra di football le si allenava davanti! In quel momento ho pensato “caspita, ho trovato il Santo Graal!” Fatto sta che dopo il suo “Certo!” e il suo invito a sedermi, avevo scoperto che non era l'unico fumetto Marvel che leggeva, che sapeva tutto su supereroi e supercattivi, era un'esperta, qualcosa di raro da incontrare nelle ragazze di quell'età! Anzi, se dobbiamo essere sinceri, nelle ragazze di tutte le età! Quando glie lo feci notare disse che per questo non socializzava molto con le compagnie, a quel punto, non so perché, me ne uscii con una frase che mi ripeto ancora spesso davanti allo specchio la mattina: “non c'è niente di male ad essere diversi”. Quella bella ragazzina mi fece un sorriso con tutto l'apparecchio che poi si tolse una settimana dopo e tornò alla sua classe in un evidente stato di sollievo e felicità, stato in cui mi trovavo anch'io assieme ad una sudorazione fredda, le palpitazioni aumentate ed una difficoltà a respirare. Pensai di avere un attacco di panico ed aspettai che passò.


Vagamente psichedelica
La sua t-shirt all’epoca
Prima di perdersi nel punk
Prima di perdersi nel crack
Si mise insieme ad un nazista
Conosciuto in una rissa

E nonostante le bombe vicine e la fame
Malgrado le mine
Sul foglio lasciò parole nere di vita
“La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me”

 

Di ritorno dalla scuola mi chiese se volevo andare con lei nella piazza del mio quartiere, una zona di ritrovo tipica dei ragazzi di quella zona. Io accettai, per lo più perché non avevo voglia di tornare presto e sentire mia madre che mi riempiva di domande, poi se avesse saputo di Evelyn avrebbe iniziato a parlare di come le femmine hanno arti subdole che inducono al peccato. Il peccato non esiste, diamine, esistono le cose sbagliate che si fanno contro i propri principi, che poi appena fatte se hanno dei ripensamenti e dei rimorsi. Tuttavia, prendemmo un gelato insieme, e facemmo insieme i compiti di matematica e lì scoprii che amava la matematica quanto me e che era solo di un poco più lenta di me nei calcoli. Mi disse che sapeva di essere intelligente e sfruttava questa cosa al massimo, il quarto punto che avevamo in comune, di certo non era una coincidenza.

Col tempo diventammo migliori amici, uscivamo insieme molto spesso. Ci aiutavamo con i compiti e ci scambiavamo fumetti e figurine. E stranamente, mia madre appena saputo della sua esistenza si è saputa felice che io avessi finalmente un'amica con qualcosa in comune, ma sono sicuro che lei già mi vedesse davanti ad un altare, vestito da pinguino, che aspettavo una Evelyin vestita di bianco con un vestito pomposo che neanche la principessa Sissi si sarebbe potuta permettere.

Due mesi dopo che lei compì quindici anni, mi confidò di essersi lasciata con un giovane che seguiva la cultura punk che continuò a nominare “coglione” per tutto il tempo. Mi verrebbe da pensare che fosse stato davvero il suo nome se non sapessi che è un epiteto dispregiativo.

Quella sera, comunque, andammo insieme a vedere Batman Forever e lei durante il film si appoggiò al mio petto. Ebbi di nuovo quei sintomi simili ad un attacco di panico ma non mi sentii a disagio come la prima volta. Finito il film la riaccompagnai a casa e lei mi chiese di entrare, io accettai pensando di prendere della cioccolata calda... Bazinga! Credete davvero che io sia così ingenuo? Sapevo benissimo perché lei mi ha chiesto se volevo entrare!

So cosa vi starete chiedendo, ebbene sì, è stata lei la ragazza con cui ho avuto il primo, imbarazzante ed imbranato, coito.

Non scendo nei particolari, anche se so che vi piacerebbe, soprattutto ad Howard, ma certe cose preferisco lasciarle private, vi dico solo che è stato particolarmente piacevole...

Ma perché diamine vi sto dicendo questo? È storia passata, è andata, finita! Probabilmente il mio bisogno di sfogarmi su questa mia storia d'amore si è allargato di questi quindici anni, per la precisione quattordici anni e sei mesi, che alla prima occasione è balzata fuori dal mio inconscio nella voglia di scriverlo. Anche se probabilmente strapperò questi fogli e userò questo quaderno per un fine più alto. Forse.

 


Emotivamente instabile
Viziata ed insensibile
Il professore la bollò
Ed un caramba la incastrò
Durante un furto all’Esselunga
Pianse e non le piacque affatto

 

il giorno dopo l'amplesso la vidi fumare dell'erba, una cosa che non le avevo mai visto fare da quando la conoscevo! Un'abitudine che sicuramente aveva preso dal Coglione. Io gli feci notare che non era buono per una ragazza intelligente come lei usare droga, e lei mi ha risposto “solo perché ho un quoziente intellettivo sopra la media non vuol dire che devo essere perfetta in tutto” ho provato a dire gli effetti negativi della cannabis ma non ha voluto ascoltarmi, si è limitata ad alzare le spalle e a spegnere la cartina.

Le settimane che seguirono furono quelle del suo cambiamento, da ragazzina timida era diventata una sfrontata, che usava l'intelligenza giusto per studiare e fare i compiti, fece delle amicizie strane, che dicevano che io ero quello strano. Se dicevo che non mi piacevano mi diceva che dovevo farmi gli affari miei, che non ero suo padre e tutta quella roba. Un giorno fu proprio il padre a chiedermi di parlarle perché i suoi brillanti voti si erano trasformati in miseri sufficienze. Dopo una chiusura che durò circa un'ora si sfogò: non voleva più essere la ragazzina perfetta in tutto, non si sentiva più a suo agio e non era felice, io le dissi che era il destino di noi intelligentoni sentirsi a disagio, ma lei mi ha urlò che non ce la faceva più e si mise a piangere davanti a me.

Il giorno dopo la beccarono che taccheggiava un rossetto, aveva esagerato e lo sapeva e quando glie lo dissi mi diede un pugno. Non mi aveva mai picchiato da quando ci conoscevamo, e per la prima volta mi arrabbiai con lei quel giorno, anche se lei diceva che le dispiaceva, che non voleva … non era più la ragazza che avevo conosciuto, della mia Evelyn era solo un'ombra, e non potevo sopportare di vederla così. Quel giorno me ne andai. La salutai per l'ultima volta e fu l'ultima volta che la vidi.

Resistette una settimana, poi non ce la fece più sul serio e si fece aiutare dalla cucina a gas a scappare dai suoi problemi.

 

E nonostante le bombe alla televisione
Malgrado le mine
La penna sputò parole nere di vita
“La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me”
E nonostante sua madre impazzita e suo padre
Malgrado Belgrado, America e Bush
Con una bic profumata
Da attrice bruciata
“La guerra è finita”
Scrisse così.

 

Ecco qua, fine della storia. Niente di originale. Lui ama lei, sono amici, succede un casino e finisce in tragedia. Ho sofferto perché sono un essere umano nonostante tutto, la cosa che mi fa innervosire è che ci sono problemi peggiori al mondo di essere troppo intelligente per socializzare, doveva pensare a chi voleva bene, a sua madre che aveva dei problemi, a suo fratello o a suo padre … anche a me se mi considerava un po'. Non so se lei mi ha mai amato come l'amavo io, ma so che per me un po' di affetto lo provava. Forse era davvero un'insensibile come diceva lo psicologo scolastico, o forse provava un po' più degli altri.

Sapete, quando si è intelligenti sopra la media le prospettive sono diverse, a volte ci si diverte di più, ma si soffre o si ama di più degli altri. Sono convinta che se fosse stata “normale” sarebbe ancora qui, felice e spensierata, forse madre e moglie non mia, certo, ma di qualcuno che avrei invidiato a vita. Ma se fosse stata normale non sarebbe stata la mia Evelyn. Mi piace ricordarla come la ragazzina di quattordici anni che leggeva l'uomo ragno nella panchina del campo da football, la ragazza con cui ho goduto per primo, quella che aveva troppa paura della sua intelligenza per non farsi male. Voi sapete che non credo alle assurde teorie dell'aldilà a cui crede fermamente mia madre, ma se è da qualche parte e sottolineo se, mi auguro che si senta a suo agio e abbia trovato qualche amico migliore di me.

Ma tu guarda, non volevo scrivere niente ed ho riempito tre pagine. Roba da matti.

Ora sapete questo mio grande segreto, ma vi do un consiglio … fate finta di non saperlo e non parliamone più. Grazie.

   
 
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