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Autore: Amelyn    10/01/2011    2 recensioni
E se Furto Kid, ladro misterioso e gentiluomo, avesse un'assistente? Riusciranno Shinichi, ancora sotto le spoglie di Conan, ed Heiji a smascherare il braccio destro di Kid, e a catturarlo?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 –  L’assistente di Ladro Kid.
 

 
Sul tetto dell'agenzia investigativa Mori, una giovane ed esile figura osservava con dolcezza il panorama che le luci del quartiere regalavano.
I suoi lunghi capelli, fermati da un fermaglio di perle rosa, svolazzavano leggiadri, cullati da quella piacevole brezza soffiante nella notte e insieme ad essa, la gonna nel vestito, ondeggiava seguendo la stessa danza.
Un orologio lontano batté le due di notte, mentre sulla strada un taxi sostò per far scendere le tre persone a bordo.
Il piacevole accento di Osaka risuonò nell’aria silenziosa. ‘Non pensa anche lei Signor Kogoro che Seira sia una degna allieva di Ladro Kid?’
Il vocione del Detective Kogoro, rispose irritato. ‘Devo purtroppo concordare. Quella ragazza ha reso la vita impossibile a numerosi corpi dell’ordine, da Parigi fino a qui. Non ne bastava uno, no! Aspettate, vado a vedere se Ran ha lasciato le chiavi sotto il tappeto’.
Per un momento ritornò il silenzio, ma fu breve.
Heiji tornò a parlare. ‘Allora piccolo Detective, tu che ne pensi? Concordi con me e il tuo zietto?’ chiese, ridendo con fare scherzoso.
‘Kogoro ha ragione. Non uno ma due. Ora, mi toccherà dare la caccia a due ladri gentiluomini. Incredibile!’
La simpatica risata di Heiji risuonò.
‘Heiji per questa notte dormi nella mia camera, la prossima volta cercherò di trovarti una sistemazione più decente’ si scusò Kogoro, una volta averli raggiunti fuori.
‘Non si preoccupi Mori, è colpa mia che vi ho avvertiti all’ultimo minuto’.
‘Ma zietto… e io dove dormo?’ domandò Conan con voce innocente.
‘Con Ran. Svegliala e spiegale perché, vedrai che non farà storie’.
Ancora una volta la risata di Heiji risuonò nella stanza mentre il piccolo bambino divenne rosso in viso, fulminando Heiji con lo sguardo.
Le loro voci si fecero lontane, mentre la strana figura, sul tetto dell’agenzia, scomparve.
 
 
Conan entrò nella stanza di Ran, avvicinandosi alla figura che dormiva quieta sotto le coperte. Si mosse, girandosi verso di lui.
Si fermò ad osservarla.
Quanto era bella…la sua Ran.
Di uno splendore che non aveva mai visto. Ogni giorno diventa sempre più bella, rimanendo sempre la stessa.
Le sue sopracciglia si incurvarono, segnale che di lì a breve si sarebbe svegliata. Oh, se non l’avesse chiamato, sarebbe potuto rimanere tutta la notte a guardarla.
‘Conan…’ disse appena i suoi occhi ebbero messo a fuoco la minuscola figura che le stava davanti, ‘ tutto bene?’.
‘Heiji si ferma a dormire, quindi…’ non riusciva a finire la frase se pensava che doveva dormire nello stesso letto.
‘Dai, vieni’ e scostò le coperte perché si accomodasse accanto a lei.
Un po’ impacciato Conan entrò nel letto, percependo il calore del corpo di Ran vicino a lui.
‘Come sono andati i tuoi allenamenti?’
Uno sbadiglio. ‘Bene. Voi che avete fatto stasera?’
‘Lo zietto era stato invitato da Ladro Kid. Doveva rubare un’importante statuetta di cristallo. Lo sai che ha un’aiutante?’
Ran si svegliò dalla novità. ‘Davvero?’
‘Sì. Il suo nome è Seira. In Giappone si è vista poco, ma a quanto detto l’ispettore Megure circola accanto a lui ormai da un anno’.
‘Wow! Immagino che per voi giovani Detective sia una scocciatura!’
‘Decisamente’ scherzò Conan.
Ran rise.
A Shinichi piacque quella risata. Non rideva così da tempo.
La risata che aveva con lui.
Gli mancava.
Avrebbe voluto abbracciarla con le sue vere braccia, con il suo vero corpo.
‘Conan?’
Lo distolse dai suoi pensieri.
‘Si?’
‘Allora stasera vi ha dato del filo da torcere?’
‘Come fa sempre Ladro Kid! È scaltra, furba. Agile negli scatti e nei movimenti, deve essere una campionessa in atletica’.
‘Probabile’ aggiunse Ran, spostandosi a pancia in giù, poggiando la testa sulle braccia incrociate, ‘ma potrebbe essere eccellente solo su uno sport, non deve necessariamente essere ottima in tutti!’
‘Sì, certo, hai ragione’.
‘E com’è? Carina?’ scherzò Ran.
‘Suppongo di sì, ma era impossibile da vedere perché la maschera le copriva il viso. Se dovessi descriverla userei questa frase: “il viso della più bella fra le donne, e la mente del più deciso fra gli uomini".
Ran sorrise nel vedere quanto Conan somigliasse a Shinichi. Bé, in fondo erano parenti. ‘Se non sbaglio, Uno scandalo in Boemia, Sherlock Holmes, di Sir Arthur Conan Doyle, frase detta dal Re di Boemia per descrivere Irene Adler.’
Shinichi ne rimase alquanto sorpreso. ‘Esatto!’ esclamò con entusiasmo. ‘Comunque,’ disse, cambiando discorso, ‘come mai tutte queste domande Ran?’
‘Sono curiosa! Per colpa degli allenamenti non sono riuscita a vedere l’allieva di Ladro Kid!’ esclamò emozionata e allo stesso tempo delusa.
Shinichi sorrise. ‘Credo che di occasioni ce ne saranno ancora!’
‘Infatti! Conan, domani è domenica ti va se facciamo qualcosa di divertente?’
Il ragazzino sbadigliò. Il suo piccolo corpo richiedeva di riposare, ma stava troppo bene in compagnia di Ran. Parlare con lei gli aveva fatto dimenticare la loro spaventosa vicinanza.
‘Del tipo, cosa vorresti fare?’
‘Hmm, sai pensavo di fare un picnic oppure al Trop…’ rise debolmente per distrarre gli occhi lucidi, che Conan riuscì a vedere nonostante fosse buio e poco illuminato, ‘… o al mare, o in montagna. Sai per caso quanto si fermerà Heiji? Sennò potrebbe venire con noi. Sai, domani papà non viene per la sua partita di baseball, e poi… bè, sarà tanto sbronzo da addormentarsi sul divano, perciò saremo io e te’.
Lui e lei.
Soli.
Heiji doveva assolutamente partire l’indomani mattina!! Shinichi l’avrebbe costretto.
L’idea di poter passare una giornata interamente con Ran lo riempiva di gioia.
‘Credo parta subito’.
‘Ok’ disse sorridendo, ‘allora andremo solo noi due’.
‘Che bello!’
Si sorrisero.
‘Ora dormiamo. Devi essere molto stanco’ osservò Ran, dopo il terzo sbadiglio di Conan.
‘Va bene’ si arrese lui, trovando la sua posizione. ‘Buona notte Ran’ e le diede le spalle girandosi sul fianco sinistro.
Due esili braccia lo circondarono, avvolgendolo in una dolcezza e in un calore insostituibili. Era chiaro che non sarebbe riuscito ad addormentarsi a quel contatto.
I loro corpi erano troppo vicini… respirò a fondo perché mille erano i pensieri nella sua testa. Avrebbe voluto stringerla, baciarla… ma non così. Non nelle sembianze di Conan.
Sentiva la temperatura del suo corpo salire di gradi… in modo veloce. Assurdo cosa gli scatenasse la sua amica d’infanzia!
‘Buona notte Conan!’ e gli baciò il capo.
Non era per approfittare della situazione, ma un morso letale aveva ferito il suo cuore e aveva bisogno della vicinanza di Ran. Si girò sull’altro fianco e posò la sua testa nell’incavo della spalla della ragazza. Era perfetta!, aderiva come due pezzi di un puzzle.
Nonostante non potesse avvolgerla con le sue braccia, lei riuscì a capire il suo bisogno e strinse Conan a sé.
Quel contatto rianimò il suo cuore, ora decisamente più tranquillo, ma agitato dai suoi sentimenti. Il suo dolce profumo inebriò l’aria, regalandogli un senso di quiete profonda. Erano talmente vicini da essere lontani. Lontano, perché per lei Conan non era Shinichi, ma il semplice fratellino che c’era sempre quando lei ne aveva bisogno.
Lasciò che le sue braccia lo cullassero e visto il dolce viso della ragazza, Conan sprofondò in un sonno beato.
  
  
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