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Autore: Allegra Yep    11/01/2011    2 recensioni
Kaede è finalmente riuscito a coronare il suo sogno ed è in aereo alla volta dell'America: piangendo sfoglia un album di foto regalo di Akira, ricordando gli episodi importanti della loro vita assieme.
Scritta per la Maritombola.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akira Sendoh, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera!
Eccomi con la mia prima storia su Slam Dunk, sulla mia coppia preferita: Kaede/Akira. So che non è molto gettonata, ma pazienza... ci penserò io a scrivere su di loro! Questa è stata scritta per la Maritombola di Maridichallenge, sul prompt numero 75, corrispondente alla citazione scritta qua sotto... e con questa storia ho fatto terna! :D Buona lettura!

ANDARE VIA

"Ogni inizio infatti è solo un seguito, e il libro degli eventi è sempre aperto a metà."
(Wislawa Szymborska)

Leggendo queste parole, Kaede piange. Ovviamente nasconde le lacrime dietro un fazzoletto perchè non può permettere assolutamente che qualcuno lo veda in queste condizioni e pensi che sia una femminuccia che piange perchè ha paura di lasciare il Giappone e la mamma. Sorride fra le lacrime notando lo sforzo che Akira ci ha messo per scrivere la dedica con una bella calligrafia, totalmente diversa dagli scarabocchi incomprensibili che scrive di solito.
La frase sembra sminuire l'importanza dell'inizio che sta vivendo – finalmente l'America! - e probabilmente se fosse stata una qualunque altra persona a scriverla non si sarebbe fatto troppi problemi a tirargli un bel cartone dritto in faccia, però... però era stato Akira, pensa sospirando. È un modo per ricordargli di lui, di tutte le sfide in cui si sono affrontati e che l'hanno condotto fino a li.
Kaede si soffia il naso e si ranicchia sul sedile dell'aereo, tenendo l'album di foto in una mano e sistemando la coperta con l'altra. Accocolatosi bene apre inizia finalmente a sfogliare l'album di fotografie: è abbastanza certo che gli abbia fatto un simile regalo non per via della poeticità di questo, quanto perchè ben conscio di quanto sia incapace con computer ed affini. Ha solennemente promesso ad Akira che imparerà ad usare il computer almeno per fare le videochiamate, ma a meno che non trovi qualche anima pia disposto ad aiutarlo ha grossi dubbi sul mantenimento della promessa.
Dopo una foto del giorno del matrimonio dei suoi genitori ed un paio di lui da bambino, quando ancora non riusciva a stare in piedi, iniziano finalmente le foto della sua vita con Akira. La prima foto su cui si sofferma rappresenta loro due da piccoli, che si danno le spalle arrabbiati. Nell'angolo destro della foto si può già intravedere un pallone da mini-basket. Si conoscono quasi da sempre perchè le loro mamme li portavano a giocare nello stesso giardino del loro quartiere: quella foto è stata scattata proprio il primo giorno che si sono conosciuti. Lui aveva tre anni ed Akira quattro. Era primavera come si può vedere dagli alberi in fiore sullo sfondo. Non si ricordano esattamente come abbiamo iniziato a giocare assieme, ma quella foto è testimone di come abbiano finito: Kaede con un ginocchio sbucciato e Akira con gli occhi irritati per via del secchiello di sabbia che lui gli ha rovesciato addosso. Sono quelle piccole liti che ai bambini sembrano assolutamente importanti, e che alle mamme sembrano solo buffe: nemmeno quella voltaavevano capito la gravità della situazione, e quando erano andati a piagnucolare da loro si era limitate a fargli una foto con la macchina fotografica nuova e a rifilare una scapaccione ciascuno.
Nella seconda invece sono già agli ultimi anni delle elementari, alla finale del campionato scolastico cittadino. Era la prima volta che entrambe le loro squadre arrivavano a un simile risultato ed era stata una sfida davvero combatutta: se da una parte gli era dispiaciuto quando aveva perso (sua mamma si ricorda ancora che aveva rifiutato di spiccicare parola per due settimane), dall'altra era stato contento che avesse vinto Akira. Era pur sempre il suo ultimo anno. La foto è stata scattata poco prima dell'ultimo minuto di gioco, mentre loro due si stavano fronteggiando, totalmente concentrati sull'altro.
Fuori dal finestrino ora si vede solo azzurro, nemmeno una nuvola lo attraversa. Invece, un sacco di pensieri attraversano la sua mente, facendogli attorcigliare lo stomaco. Anche se quella volta e tante altre dopo aveva vinto Akira, alla fine, all'università, lui è riuscito a superarlo: nell' one on one è sempre stato il migliore, e da quando i suoi compagni di squadra sono riusciti a buttare il muro che aveva costruito fra se e le relazioni sociali, inevitabilmente è migliorato moltissimo. Ed è per questo che ora si trova lui su questo aereo diretto in America, il suo grande sogno. Ed Akira gli manca un sacco.
Sfoglia rapido le pagine dell'album, facendo scorrere davanti agli occhi movimenti della sua vita che ora – sospeso nel cielo – gli sembrano distanti ed irreali. Ci sono altre foto di partite, tante, ma anche qualcuna scattata a qualche festa dove Akira era riuscito a trascinarlo. Poi ci sono quelle fatte durante i vari ritiri dello Shohoku, probabilmente fornite da Ayako, nelle quali le sue barriere iniziavano già ad incrinarsi, grazie alla cocciutaggine del dohao. Stupida scimmia! Ma è in quelle scattate nell'appartamento che hanno condiviso negli ultimi due anni e alla sua università che sembra essere finalmente felice: non si limita più a sorridere timidamente, ma ride di cuore. Ride mentre lui e Akira fanno colazione, ride mentre segue una lezione di inglese, ride mentre fa canestro senza guardarlo nemmeno, ride mentre abbraccia Hiro, il suo migliore amico, ma ride anche legando la bicicletta e scartando i regali di Natale, ride al mare e quando è seduto su una coperta a fare picnic con alcuni compagni della sua squadra ed alcuni di Akira.
Gira la pagina dove è incollata una foto di lui ed Akira che si baciano sotto i fuochi d'artificio a Capodanno e resta spiazzato nel vedere una pagina bianca. Volta le altre e continua a trovare pagine vuote, anche se l'album è appena a metà... eppure non dubita che se avesse voluto, Akira avrebbe potuto trovare altre foto per raccontare i loro momenti passati insieme.
Torna a rileggere la frase sulla copertina, e finalmente capisce pienamente il messaggio che gli ha avuto lasciare. La sua vita è collegata inevitabilmente a quella dei suoi genitori e dei suoi antenati, e non può, non deve vedere la sua partenza come una fine, bensì come una continuazione. Se si chiudesse di nuovo in se stesso non riuscirebbe ad approdare ad alcun risultato, mentre, al contrario, deve cercare di vivere al meglio possibile la sua vita: nessuno gli impedirà di tornare in Giappone un giorno, dipenderà tutto dal suo volere.
Kaede si passa le mani sugli occhi, asciuga le lacrime. Si è lasciato andare per un attimo come una ragazzina, ma non è questo l'uomo che Akira ama: lui ama un ragazzo che è determinato, sicuro di sè e che, se ci tiene davvero, non si lascia sfuggire le persone che ama. E lui non lo farà, perchè Akira è troppo importante per lui: a partire da quella prima guerra di sabbia si è pian piano scavato un posto al suo fianco, lottando contro la sua testardaggine e la sua timidezza, e non vuole che scappi. Ora è il suo turno di lottare per tenere viva la loro relazione e impegnerà tutto se stesso per scrivere una degna continuazione della loro vita.

Grazie della lettura!
Allegra

  
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