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Autore: remvsg    11/01/2011    6 recensioni
Vernon Dursley è un uomo concreto, ma quella che non è una notte di Halloween come tutte, e qualcosa cambierà
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vernon Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Prima di tutto grazie a te, che hai aperto questa pagina sapendo che il protagonista della storia è Vernon Dursley.
Poi grazie a Lily, Vogue e Fabi, che hanno avuto pietà di questa flash, scritta in un momento di totale delirio, dopo aver cestinato quasi 5 storie -una delle quali di lunghezza record per me-.
Infine, con devozione, dico grazie a Walnut, che ha betato successivamente la storia in modo impeccabile. Mai betaggio migliore si era avvicinato alle mie storie.





Quella notte col gatto strano, il bambino addormentato e la lettera



Vernon Dursley è un uomo concreto.
Sa che nulla si ottiene senza fatica. Lui, la vita, se l'è sudata.
Ha imparato quelli che sono i giusti valori: prima di tutto la famiglia, poi il lavoro per mantenerla; il resto solo bazzecole.


Ha trovato una moglie che condivide gli stessi principi, e dalla loro unione è nato un figlio sano e robusto.
Quella sera, però, qualcosa avrebbe inclinato per sempre il suo equilibrio.
Da quando è tornato dalla ferramenta ha notato uno strano gatto.

Gli occhi gialli fissano la vita all'interno della casa con impertinenza e severità.
Petunia non se n'è accorta, sembra immotivamente turbata da altro. Una sensazione, dice.

E' la notte di Halloween, tutta suggestione, sicuro.
Sta appunto guardando uno di quegl'insulsi film dell'orrore, quando suona il campanello.
 


Che impudenza!
Importunare brava gente anche a tarda notte!
L' ora del "dolcetto o scherzetto" è finita da un pezzo!
Forse qualche ragazzino prepotente, certo, chi altri?
Apre la porta di casa, lo sguardo pronto alla ramanzina, vestaglia e ciabatte prese al discount e moglie altrettanto infastidita al fianco.
 
Un bambino. E' solo un bambino.
Avrà un anno o poco più.
Dorme malgrado la vistosa cicatrice in mezzo alla fronte ancora rossa.
Insieme a lui una lettera indirizzata a loro, nient'altro. Nessun altro.

Prendi la lettera e leggi solo sciocchezze.
Chi sono questi Potter? e chi li avrebbe uccisi?
Goddric's Hallow? Non aveva mai sentito parlare di un posto simile in vita sua!
E soprattutto, perché diavolo dovrebbe tenere quel bambino? Suo nipote?!? Non aveva nipoti lui!
Petunia però non pensa sia una burla, glielo si legge in faccia.
Un accenno di lacrime negli occhi la tradisce. Lei qualcosa sa.


Prende il bambino ed entra in casa.
 
"Vernon, questo è il figlio di mia sorella"

Quando si erano fidanzati gli aveva rivelato di avere una sorella, una poco di buono; non erano in buoni rapporti. 
Forse era venuta al matrimonio, ma era stata allontanata; pensò fosse appena uscita da una casa di cura per drogati.

Con avidità rilegge la lettera, Vernon Dursley. Gli chiedono davvero di prendere in custodia quel bambino fino a quando non andrà a scuola, Hogwarts, dove gli insegneranno...no, ha bisogno degli occhiali, non può aver letto giusto.

"Mia sorella è...era...una strega"


"E' uno scherzo vero?!?"
 
"Quella spostata... non fa altro che crearmi problemi"
Petunia è ancora in piedi vicino alla porta, fissa il bambino che ha in braccio. Disprezzo e rimorso si impastano alle lacrime intrappolate nelle palpebre inferiori. 
No, evidentemente non era uno scherzo.
 
 
Vernon Dursley è un uomo di sani principi.
La vita ed il duro lavoro gli hanno insegnato fin da piccolo che alle favole non si crede, che la magia è una grande fesseria.
Solo gli sciocchi ci credono, e lui certamente non lo è.
Vernon Dursley ha anche maturato un certo attaccamento per ciò che si è guadagnato. Non ama essere considerato un tirchio, ma ciò non nega che non lo sia.

Adesso gli veniva chiesto di essere generoso e magnanimo con un estraneo. Di crescerlo come se fosse suo figlio. Senza contare che sua moglie gli aveva mentito per tutti quegli anni.
E nel peggiore dei modi, con l'odio che riempiva i capillari ben visibili sulle guance paffute, avrebbe dovuto ammettere che quella roba, la magia, esisteva.
 


Citazione e prompt scelti: “Mi ha costretto ad odiarlo perchè potessi ammettere che esisteva.” (Film: Fine di una storia) 
[Indecisione; Lettera; Melodia di violino] 
Introduzione: Vernon Dursley è un uomo concreto, ma quella che non è una notte di Halloween  come tutte, e qualcosa cambierà

6°Classificato: remvsg
 
Grammatica e sintassi: 8.4
Lessico e Stile: 8.9
Originalità: 10
Caratterizzazione dei personaggi: 15
Attinenza al prompt* e sviluppo della trama: 12
Gradimento personale: 9

Totale: 63.3

Lilyblack:
La grammatica zoppica su alcune imprecisioni verbali ed alcune dimenticanze sintattiche che, sicuramente conoscendoti, sono dovute a distrazione e probabilmente ad una mancata rilettura della storia. Problemi del genere non ne ho riscontrati nello stile e nel lessico che rispecchiano la tua abilità di drabblista, anche se questa non è una drabble, perché in poco spazio e con frasi non lunghe sei riuscita a dare un senso e una fluidità non indifferenti al tuo protagonista. Un protagonista assolutamente IC nella sua babbana ottusaggine, nel suo voler imperare sul mondo come fa, un po’, nella sua famiglia; lo sviluppo della trama mi piace, ma non riesco totalmente ad esprimermi sull’inserimento della citazione, perché ho come la sensazione che potevi fare meglio. Il mio gradimento è altissimo.
Vogue:
Per quanto riguarda la grammatica, hai commesso alcune sviste: in una frase, proprio all’inizio, passi dal presente al trapassato prossimo, per poi tornare a scrivere al presente; più avanti, hai dimenticato l’articolo davanti a ‘burla’, mentre verso la fine c’è un errore di battitura sulla parola ‘guadagnato’. Nulla che, insomma, non si potesse rilevare con una rilettura. 
Lo stile mi piace abbastanza, come sempre del resto. E mi piace soprattutto come tu sappia utilizzare frasi brevi senza comunque dare un senso di frammentarietà alla storia; il lessico è abbastanza buono, lineare. Niente di degno di nota, ma nemmeno niente di biasimevole. 
In merito all’originalità, nulla da dirti. Mi ha fatto piacere leggere di questo momento particolare, del rifiuto di Vernon nei confronti di qualcosa che non può controllare, e del suo tentativo di auto-convincersi che la magia non possa esistere. Cosa che lo rende peraltro assolutamente IC, oltre che ben caratterizzato, nonostante la brevità della storia.
La citazione... beh, il suo inserimento è controverso. Perché se da un lato avresti potuto darle maggiore rilevanza, vero è anche che il modo in cui si svolge l’intera storia pare puntare proprio a come l’odio ed il rifiuto di Vernon abbiano come il risultato il suo dover ammettere che la magia esiste, pur con la massima riluttanza. 
Insomma, si può dire che la storia mi è piaciuta. Onore al merito per aver scelto di parlare di un personaggio tanto messo in disparte, e spesso disprezzato, riuscendo comunque a dargli le sue ragioni e le sue giustificazioni. Brava. 
Fabi:
Ho trovato questa storia un po' difficile. 
Vernon è ben descritto, l'uomo sempliciotto e 'medio borghese' che si legge nel libro. Vive la sua routine semplice fatta di abitudini e di casa. 
Vive l'arrivo di Harry come un evento disturbante che non riesce ad accettare, vive la magia come qualcosa di insensato, quella 'roba lì', la chiama, in un modo che potrebbe tranquillamente rispecchiare il Vernon della Rowling.  Un uomo semplice. Che difende il territorio. 
Mi è piaciuto l'inserimento del gatto sospetto, l'ho trovato molto 'da Vernon', oltre che in tocco in più, che ha regalato anche originalità ed atmosfera. La storia è originale, hai scelto di svilupare un momento poco sfruttato, io credo di non aver mai letto storie che raccontano il suo punto di vista, nonostante sia un personaggio presente in tutti i libri, è quello, tra i Dursley, a risquotere meno simpatie. Il motivo è abbastanza chiaro, tutta la famiglia è un po' una caricatura anche nei libri, quindi è difficile concentrarsi su di lui, prenderlo sul serio.
Lo stile non è molto semplice da giudicare, l'ho trovato buono nel complesso, soprattutto nella parte finale, ma alcune frasi sono abbastanza confuse e costringono a una seconda lettura, secondo me manca anche qualche virgola. 
Veniamo agli elementi che ti abbiamo dato: la citazione non è inserita troppo bene, secondo me, trovo che il senso fosse molto diverso e non riesco proprio a far calzare la mia idea con la tua interpretazione. Non che non ci sia totalente, ma è rigirata, non si definisce a qualcuno, ma alla magia in sé, e non compare nel testo. L'indecisione e la lettera, invece, sono ben inseriti, la lettera in particolare ha una rilevanza, perché è come se fosse un personaggio all'interno della storia, l'arrivo di Harry coincide con il momento più forte.  Nel complesso la storia mi è piaciuta, ho apprezzato la tua scelta di trattare Vernon e soprattutto il modo in cui l'hai fatto.

 

 
   
 
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