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Autore: Fabi_    12/01/2011    7 recensioni
Una misteriosa lettera arriva alla Tana.
Chi sarà mai il mittente?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Percy, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Premetto che so di avere dei problemi con le commedie, io però continuo a provarci, forse prima o poi riuscirò a far ridere anch'io.

Questa storia si è classificata decima al contest 'flashfic&Movie Quotes di vogue, e ha vinto il premio 'best comedy', forse era l'unica? Mah...

Ringrazio la giudice e chiunque deciderà di leggere. I vostri commenti sono graditissimi.

Buona lettura^^.

 

 

-Nick autore: Fabi_
-Titolo:
-Personaggio assegnato: Fred Weasley
-Eventuali altri personaggi: Percy Weasley
-Rating: verde
-Genere: generale, commedia
-Avvertimenti: flashfic
-Citazione scelta: “Non usare quel tono con me! Te l’ho insegnato io!” (My Fair Lady; Professor
Higgins)
-Introduzione: Una lettera misteriosa arriva alla Tana.
-NdA: volevo ritirarmi piuttosto di mandarti questa cosa insensata, poi ho pensato: ok, l’ultima
volta ho vinto. Posso permettermi un ultimo posto per bilanciare il tutto. Non fa ridere. Lo so.
La lettera rosa.
Errol era entrato svolazzando, aveva sbattuto contro una sedia prima di arrivare ad appollaiarsi sul
tavolo.
Ancora intontito, il gufo cercava Percy nel salone, George gli strappò dal becco la busta.
“Una lettera rosa per Perce?”
“Sarà mica di una donna?”
“Impossibile, sarà avvelenata, sicuramente è da parte di un suo nemico”, i gemelli corsero verso la
stanza del fratello e cominciarono a bussare a raffica. La voce di Percy era seccata: “Andatevene, ho
da fare”.
“Perce, è tornato Errol, ma perché non hai usato il tuo gufo?” A quelle parole, sentirono il rumore di
una sedia che cadeva all’interno della stanza, Percy si precipitò fuori.
I fratelli erano in piedi di fronte a lui, un ghigno soddisfatto. Fece per prendere la lettera, ma loro lo
anticiparono: “Dì un po’, Perce, chi è che ti scrive lettere d’amore?”
“Già, è la Caporal o la Cooman?”
“La Mc Granitt è decisamente troppo intelligente, lei ama noi”, disse Fred ammiccando.
“Oh, sarà la Cooman, è l’unica abbastanza svitata”.
Fred e George presero a imitarlo, camminando avanti e indietro di fronte alla porta della sua stanza,
impettiti, con la testa e le sopracciglia alte.
George si schiarì la voce: “Oh, grande Percivald de Weasleys, desidera che le legga la missiva?”
“Oh, plebeo, dovresti sapere che il contenuto è personale”, lo scimmiottò Fred.
George s’inchinò, porgendo la busta al gemello: “Mi scusi, grande Percivald, pagherò per il mio
comportamento sconsiderato, la ringrazio per avermi concesso una risposta”.
Percy tremava di rabbia. Raccolse tutta la sua forza interiore, che già in passato era stata messa a
dura prova dai gemelli: “Ok, leggetela pure”, era riuscito a dire, rosso in volto.
“Ma come, non vuoi la busta? Niente scenate?”
“Oh, fate quello che volete, tanto a me non interessa”, disse con immenso sforzo.
“Perce, pensi che ci cascheremo?”
“Ora, se volete scusarmi, il principe torna nelle sue stanze”, Percy fece un inchino e arretrò verso la
porta, in una chiara imitazione di Fred.
I gemelli non intendevano leggere veramente la sua lettera, sapevano che era una cosa
personale: “Hey! Non usare quel tono con me, te l’ho insegnato io!” disse Fred puntando la lettera
contro il fratello, che la prese dalle sue mani ridendo.
Si richiuse nella sua camera e iniziò a leggerla.
I gemelli sorridevano fuori dalla stanza: “Che stia imparando?”
“No, ma noi lasciamo che creda di avere vinto”.
Di chi era la lettera? Questo è un segreto.

-Nick autore: Fabi_
-Personaggio assegnato: Fred Weasley

-Eventuali altri personaggi: Percy Weasley
-Rating: verde
-Genere: generale, commedia
-Avvertimenti: flashfic-
-Citazione scelta: “Non usare quel tono con me! Te l’ho insegnato io!” (My Fair Lady; ProfessorHiggins)
-Introduzione: Una lettera misteriosa arriva alla Tana.
-NdA: volevo ritirarmi piuttosto di mandarti questa cosa insensata, poi ho pensato: ok, posso permettermi un ultimo posto. Non fa ridere. Lo so.


La lettera rosa.

 
Errol era entrato svolazzando, aveva sbattuto contro una sedia prima di arrivare ad appollaiarsi sul tavolo. Ancora intontito, il gufo cercava Percy nel salone, George gli strappò dal becco la busta.

“Una lettera rosa per Perce?”

 “Sarà mica di una donna?”

“Impossibile, sarà avvelenata, sicuramente è da parte di un suo nemico”, i gemelli corsero verso la stanza del fratello e cominciarono a bussare a raffica.

La voce di Percy era seccata: “Andatevene, ho da fare”.

“Perce, è tornato Errol, ma perché non hai usato il tuo gufo?”

 A quelle parole, sentirono il rumore di una sedia che cadeva all’interno della stanza, Percy si precipitò fuori.

I fratelli erano in piedi di fronte a lui, un ghigno soddisfatto. Fece per prendere la lettera, ma loro lo anticiparono: “Dì un po’, Perce, chi è che ti scrive lettere d’amore?”

“Già, è la Caporal o la Cooman?”

“La Mc Granitt è decisamente troppo intelligente, lei ama noi”, disse Fred ammiccando.

“Oh, sarà la Cooman, è l’unica abbastanza svitata”.

Fred e George presero a imitarlo, camminando avanti e indietro di fronte alla porta della sua stanza, impettiti, con la testa e le sopracciglia alte.

George si schiarì la voce: “Oh, grande Percivald de Weasleys, desidera che le legga la missiva?”

“Oh, plebeo, dovresti sapere che il contenuto è personale”, lo scimmiottò Fred.

George s’inchinò, porgendo la busta al gemello: “Mi scusi, grande Percivald, pagherò per il mio comportamento sconsiderato, la ringrazio per avermi concesso una risposta”.

Percy tremava di rabbia. Raccolse tutta la sua forza interiore, che già in passato era stata messa a dura prova dai gemelli: “Ok, leggetela pure”, era riuscito a dire, rosso in volto.

“Ma come, non vuoi la busta? Niente scenate?”

“Oh, fate quello che volete, tanto a me non interessa”, disse con immenso sforzo.

“Perce, pensi che ci cascheremo?”

“Ora, se volete scusarmi, il principe torna nelle sue stanze”, Percy fece un inchino e arretrò verso la porta, in una chiara imitazione di Fred.

I gemelli non intendevano leggere veramente la sua lettera, sapevano che era una cosa personale: “Hey! Non usare quel tono con me, te l’ho insegnato io!” disse Fred puntando la lettera contro il fratello, che la prese dalle sue mani ridendo.

Si richiuse nella sua camera e iniziò a leggerla.

 

I gemelli sorridevano fuori dalla stanza: “Che stia imparando?”

“No, ma noi lasciamo che creda di avere vinto”.

 

Di chi era la lettera?

Questo è un segreto.

 

   
 
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