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Autore: elettra1991    12/01/2011    3 recensioni
Per la famiglia Weasley il Natale è sempre stato la festa della famiglia, da passare tradizionalmente tutti riuniti alla Tana. E anche questa volta, come tutti gli anni, Molly ed Arthur attendono con ansia il fatidico giorno per poter stare tutti insieme. Ma ora che figli e nipoti sono ormai adulti ed hanno ognuno la propria vita, avranno ancora voglia di fare ritorno alla "vecchia casa dei nonni", per passare con loro il Natale?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dominique si rigirò nel letto, avvolgendosi meglio nella coperta pesante. Allungò una mano alla sua destra, e nel sentire la piazza vuota aprì gli occhi.
La stanza era in penombra, piena di scatoloni e abiti ammassati alla bell'e meglio.
In fondo al materasso riconobbe i resti di ciò che indossava la sera prima, e che ormai giacevano lì dopo un rapido abbandono, frutto dell'intervento di mani calde e bramose.
La ragazza prese dal comodino la sveglia digitale. Segnava le nove e diciassette di Giovedì 22 Dicembre.
Proprio mentre si stava decidendo ad alzarsi, sentì la porta aprirsi con un cigolìo.
-Ti sei svegliata- sentì James sussurrare.
Un profumo di brioche calde e caffè si insinuò nella stanza, mentre il ragazzo le posava un piccolo vassoio accanto.
-E questa che cos'è?- sorrise Dominique, prendendo delicatamente tra le dita una rosa rossa a gambo lungo, infilata abilmente nel manico della tazzina del caffè in modo che non cadesse.
-Un piccolo omaggio- mormorò James, guardandola come se volesse leggerle dentro.
Dom arrossì, per quella che era probabilmente la prima volta in vita sua. Non era da lui fare cose così dolci...Di solito era il casinaro, quello che faceva gli scherzi, e prendeva in giro le ragazze.
Lei del resto era quella fredda, solitaria, indifferente a tutto e tutti. La prima Weasley nella storia ad essere smistata a Serpeverde.
Fortuna che Albus l'aveva presto raggiunta, così avevano smesso di considerarla la pecora nera della famiglia.
Passò una mano tra i capelli di James, sempre sparati da tutte le parti.
-Siamo dei pazzi- sussurrò, più a sè stessa che a lui.
-Non è vero- la contraddisse il ragazzo -Non facciamo nulla di male. Non c'è nulla di pazzo in tutto questo-
-Ma siamo cugini- gemette Dominique, lasciandosi cadere sui cuscini -Queste cose si facevano nel Medioevo-
-Nel Medioevo li obbligavano a sposarsi, è diverso...Io invece sono innamorato di te-
La biondina stava per ribattere, quando parve rendersi conto dell'enormità di quanto aveva appena detto James.
Si bloccò a guardarlo, aprendo e chiudendo la bocca senza riuscire a dire niente. Le mancava l'aria.
Lui la guardò di sottecchi, ridendo sotto ai baffi. Era troppo buffa.
E troppo bella.
Le prese il volto tra le mani, baciandola più e più volte. Si stese su di lei, facendo leva sui gomiti per non pesarle addosso.
-Tra mezz'ora arriva mia madre...Aveva promesso di aiutarmi a sistemare- lo fermò lei, a malincuore.
-Dille di passare più tardi- mugugnò lui, baciandole il collo.
-Non posso...Sai com'è quando ci si mette. E se ti trova qui succede un casino...E'una cosa da affrontare con calma-
James si alzò, protestando a mezza voce.
-Senti, non ho nessuna intenzione di stare senza di te. Non adesso- le disse ad un tratto.
-Nemmeno io- ammise Dominique.
Lo voleva per sè. Lo voleva come mai prima. E non poteva lasciarlo andare via.
-Partiamo- disse James.
-Cosa?-
-Andiamo via qualche giorno. Tu ed io.-
-Tu sei pazzo- sorrise Dom.
-Di te...lo capisci?- sbottò il ragazzo -Teniamoci questa cosa per noi. Sistema le cose con Fleur qui a casa, io vado a prendere le valigie, liquido in qualche modo i miei, e poi torno a prenderti-
Il cuore di Dominique lottava per uscirle dal petto.
-D'accordo. Ci sto!- udì la propria voce dire quelle parole, e capì che era quello che voleva, e nient'altro.
Un Natale sola con James, colui che da almeno due anni a quella parte popolava i suoi sogni.



Ronald Bilius Weasley da dieci minuti buoni stava facendo su e giù davanti al telefono.
Faceva due passi, e lo guardava. Poi ci posava sopra una mano e subito la ritraeva, per poi ricominciare a camminare.
-Per caso scotta la cornetta?- lo prese in giro Hermione, che passava di lì carica di abiti da mettere in valigia.
-Finiscila. Sto per fare la cosa più difficile di tutta la mia vita-
-E detto da uno che ha lottato contro Lord Voldemort....- ridacchiò la donna.
-Mia madre è peggio- sentenziò Ron, guardando il telefono con aria lugubre.
-Oh avanti..Chiamala ora, o lo farò io! Non è educato disdire all'ultimo momento.-
L'uomo fece un sospiro profondo, quindi compose il numero.
Al secondo squillo, però riattaccò.
-Non ce la posso fare- sbottò, di fronte allo sguardo interrogativo di sua moglie. -Vado a farmi una camomilla e poi riprovo-
Hermione alzò gli occhi al cielo, poi fece per seguirlo, ma il trillo del telefono la fermò.
-Pronto? Oh salve Signora Weasley...Si si, Ron doveva parlarle! Ora glielo passo!-
Sentendo quello che diceva, suo marito le corse davanti, pallidissimo.
-Come ha fatto a capire che ero io a chiamare?- chiese in un sussurro.
-Hanno l'avviso di chiamata, ricordi?- sbuffò Hermione, con un tono quasi impercettibile, mentre gli passava la cornetta.
-Ciao mamma! Tutto bene?- abbozzò Ron fingendosi allegro.
-Eh si certo..proprio a questo proposito volevo parlarti- tentò di dire, incespicando nelle parole -A Natale, dato che i ragazzi vorrebbero restare ad Hogwarts, io ed Hermione avremmo pensato di andare qualche giorno in vacanza solo noi due-
-Sicura che non sia un problema?- aggiunse qualche istante dopo -E' proprio un'idea dell'ultimo momento...e ci piacerebbe approfittarne, giusto per quest'anno. Perfetto, allora ti chiamo non appena torneremo! Saluta papà!-
-Come l'ha presa?- domandò preoccupata Hermione.
-Bene, mi sembra...o perlomeno ha cercato di capire-
-E' già qualcosa dai..- sospirò sua moglie -Ma mi sento in colpa lo stesso-
-Credevo avessimo già affrontato l'argomento- le ricordò Ron, accarezzandole il volto con dolcezza -Ci saranno i miei fratelli...Per un anno possiamo prenderci del tempo per noi senza pensare a niente?-
Hermione lo guardò per qualche istante, poi sorrise, coprendo le labbra del marito con le sue.



Fleur Delacour uscì dal piccolo appartamento della sua secondogenita dopo nemmeno un quarto d'ora di visita.
Dominique le era parsa strana, agitata..una cosa molto sospetta dato che lei era sempre controllata e tranquilla.
Fleur però non se ne preoccupò troppo, dato che nonostante tutto le era sembrata...felice. Quindi qualunque cosa potesse esserle successa non doveva essere niente di brutto.
Certo che con la storia del Natale...Dom aveva sempre adorato passare il Natale dai suoi nonni, e quell'anno aveva dato buca senza nemmeno troppe spiegazioni.
La donna si Smaterializzò con un sospiro e riapparve a Villa Conchiglia. Doveva ricordarsi che i suoi figli erano grandi...E che ormai erano in grado di decidere delle loro vite da soli.
-Victoire tesoro, che ci fai qui?- si sbalordì Fleur, vedendo la sua primogenita seduta sugli scalini pieni di neve davanti al portico.
-Dovrebbe arrivare anche Teddy a momenti- disse la ragazza, dando un bacio alla madre. -Papà quando torna?-
-Ha detto che faceva un salto a Diagon Alley se non sbaglio- spiegò Fleur, aprendo la porta di casa -Quindi tra poco sarà qui immagino.-
Fece entrare la figlia, in modo che si scaldasse davanti al camino acceso, quando arrivò anche Ted Lupin.
-E' permesso?- borbottò il ragazzo, insinuandosi nello spiraglio della porta che la Delacour stava per chiudergli in faccia.
-Oh Ted! Non ti avevo visto- esclamò -Vieni, entra pure-
-Finalmente!- sorrise Victoire, invitandolo a sedersi vicino a lei sul divano.
-Tuo padre non c'è?- domandò lui, nervoso, ricevendo in risposta un segno di diniego.
Fleur sorrise tra sè. Chissà cosa stavano tramando, e perchè gli interessava tanto sapere dove fosse Bill.
Proprio in quel momento, l'uomo rientrò. I capelli decisamente più corti di quando era giovane, la fronte un po' più stempiata, e lo stesso sguardo sveglio di suo figlio Louis.
Vedendoli tutti lì in salotto ad attenderlo, si bloccò sulla soglia.
-E' una riunione di famiglia?- chiese.
-No, caro- rispose sua moglie con un mezzo sorriso -Credo che i ragazzi ci vogliano dire qualcosa-
-Devo sedermi?- s'informò Bill, guardando la figlia.
-No papà, non è niente di drammatico- rise Victoire alzando gli occhi al cielo.
-Allora parla, per favore-
-Ecco...vedi- cominciò la ragazza, un po' titubante -Noi sappiamo quanto tu tenga al Natale in famiglia, e anche per noi è lo stesso, davvero. Solo che è il primo che passiamo da sposati, e siccome non siamo riusciti a fare un viaggio di nozze decente, e questo è l'unico periodo di vacanza...-
-Non se ne parla- sbottò suo padre, senza nemmeno lasciarla finire, tanto sapeva benissimo dove voleva andare a parare.
-Bill!- lo riprese Fleur, guardandolo storto.
-No- ripetè lui -Il Natale è la festa della famiglia...E' tradizione di andare dalla nonna! Avete presente quanto male ci rimarrà se le dite che non ci sarete?-
-Papà lo so- ritentò Victoire -Ma per quest'anno non casca il mondo...Ci saranno comunque Dominique e Louis-
-Veramente nemmeno Dom ci sarà- disse sua madre, con una vocina piccola piccola.
-Cosa?- si arrabbiò Bill -Adesso la chiamo e ci parlo io-
Stava già avanzando a grandi passi verso il telefono, quando Fleur gli si parò davanti.
-Tu non chiami proprio nessuno! I ragazzi sono grandi, e se per un anno vogliono fare qualcos'altro, non possiamo obbligarli a stare qui!-
Bill tacque, intuendo che la moglie aveva ragione.
Eppure lui non voleva passare il Natale senza almeno una parte della sua famiglia.
Guardò Victoire, poi Teddy. Considerò la cosa per qualche istante, poi si illuminò tutto.
-E se venissimo con voi?- domandò, con tono entusiasta.
-Cosa?- rantolò sua figlia, mentre Ted cominciava a tossire.
-Sì, una bella vacanzina solo noi quattro- gioì Bill, già immaginandosela -Vado ad avvisare il lavoro, poi domattina chiamo la nonna-
E si avviò in cucina quasi saltellando, mentre Fleur scuoteva la testa sconsolata all'indirizzo di Victoire, che si mise le mani sul volto, affranta.


Scusate il ritardo, ma venerdì ho un esame e non sono riuscita a postare prima!
Ringrazio martyfred e la Marchesina che hanno commentato...Grazie mille ragazze, se potessi vi farei un altarino, davvero!!! =) Alla prossima!!!
  
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