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Autore: crystalemi    12/01/2011    4 recensioni
Ancora bloccato nel limbo che si crea fra il sonno e la veglia, percepisco con disarmante chiarezza che le tende del mio letto si spostano per far spazio ad un’entità indefinita.
[Fanfic partecipante al R/S Remix indetto da wolfstari_ita]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questa fanfic è stata scritta sulla base della fanfic "Domande e Risposte" di miki_tr in occasione di un iniziativa della community wolfstar_ita: il R/S Remix; perciò non si tratta di un plagio e l'autrice è perfettaente cosciente dell'esistenza di questa fanfic (ha indetto lei l'iniziativa). Con ciò, buona lettura a tutti ♥




Great Answer.




Ancora bloccato nel limbo che si crea fra il sonno e la veglia, percepisco con disarmante chiarezza che le tende del mio letto si spostano per far spazio ad un’entità indefinita. Istintivamente, vorrei svegliarmi del tutto, perché così non posso proprio difendermi, eppure un secondo istinto mi rassicura.
E’ una sensazione strana, ma finalmente riesco ad aprire gli occhi, giusto in tempo per vedere la punta di una ben nota bacchetta diventare una piccola lucciola.
- Remus?
Vorrei rispondere qualcosa di coerente, ma l’unica cosa che riesco a produrre con la voce ancora impastata dal sonno è un flebile – mmmm? – che in un diverso momento avrei cercato assolutamente di evitare.
Sono fottutamente distrutto e per quanto sia conscio che è una voce fin troppo nota non riesco a mettere a fuoco a chi appartenga. In realtà non vedo proprio nulla...
- Dormi?
La domanda mi scuote un po’, non tanto, ma abbastanza da farmi rendere conto che devo aver richiuso gli occhi, così mi affretto a riaprirli, scoprendo il volto di Sirius appena oltre il letto.
- Sirius?
Domando ancor prima di rendermene conto, ma il suo comportamento mi sta aiutando a scacciare il sonno.
Non vedo bene il suo volto, ma stringe la bacchetta ad intervalli regolari, quasi a volersi calmare.
- Ti ho svegliato? – mi chiede con un accenno di sorriso, mentre la luce della bacchetta diventa appena-appena più forte.
- No - mi mordo la lingua e mi correggo: - sì, che ci fai qui?
Sinceramente, non so se essere curioso o incazzato nero, visto che non ho mai chiesto molto, solo di essere lasciato in pace almeno la notte; però è anche vero che Sirius non mi ha mai svegliato prima d’ora. Non nel pieno della notte, almeno.
- Non volevo svegliarti. – mormora stupidamente. Certo, perché uno se ne va in giro a chissà che ora della notte a sparare lumos in faccia alla gente per puro sadismo. Che poi, seriamente, che ore sono?
Gli afferro la mano con la bacchetta e la uso per illuminare il quadrante dell’orologio da polso che lascio sempre di fianco al cuscino, ma ciò che vedo non mi piace per niente.
- Sono le tre di notte, Sirius. – esclamo irritato. Domani abbiamo anche pozioni, come se non bastasse.
Sirius, comunque, si limita a mordicchiarsi il labbro inferiore e a stritolare la povera bacchetta che di male non ne ha mai fatto, non volontariamente, per lo meno. Sbuffa piano due o tre volte prima di trovare qualche parola da mormorare, in pieno imbarazzo. E se non fossi così scazzato per la sveglia, probabilmente avrei anche perso tempo a pensare a quanto è tenero così.
- Lo so. E' solo...
Si mordicchia ancora un labbro e tace. Fissa per un po’ le sue stesse mani e, sebbene debbano essere passati pochissimi secondi, la mia pazienza fa crack.
- Spero che ci sia un buon motivo. - sbotto più duramente di quanto volessi e lo vedo sussultare, ma il coraggio sembra tornare presto, perché poi mi dice:
- Non riuscivo a dormire.
Sbuffo pesantemente e stringo le palpebre, portandomi due dita alla base del setto nasale. Prevedo mal di testa in mattinata.
- Io sì, invece.
E stavolta sbotto tanto duramente quanto volevo, perché, per Merlino, ho sonno e questa ha tutta l’aria di essere una delle sue trovate, oppure un suo capriccio, o il principio di uno scherzo. E davvero, sono disposto ad uccidere pur di poter dormire il resto della notte in santa pace.
Un silenzio denso e pastoso ci cade addosso, ma sono quasi sicuro che se in questo momento cadesse il baldacchino la coltre sarebbe meno tangibile di questo silenzio.
Tutto tace, sono pronto a rimettermi a dormire, nonostante Sirius sia ancora lì in piedi a due millimetri dal mio letto, ma eccolo che arriva strisciando come una lumaca fastidiosamente rapida ad istillarmi il dubbio, il rimorso: Il senso di colpa.
- Sirius? Che succede? – domando infine, tirandomi stancamente a sedere, senza far caso al lieve fastidio che ancora provo a tutte le articolazioni, ma sembra che sia una cosa importante se non lo lasciava dormire.
- Niente. - sbotta apparentemente indispettito, ma il lieve rossore (che ora percepisco perché la luce è molto più forte di prima) dice ben altro. Ho paura che sarà una cosa importante, seria e lunga.
- Dai, siediti. – mormoro, facendogli spazio sotto le coperte e lui subito, con un lieve fruscio scivola accanto a me, attaccando quasi subito le mie gambe con i suoi dannatissimi piedi gelidi, riempiendomi la schiena di brividi. Restiamo così per poco meno di un secondo, prima che io gli chieda con tono poco condiscendente:
- Allora?
Resta silenziosamente a guardarmi, poi il suo sguardo si sposta verso l’esterno e nota che James dorme nel letto accanto, così prontamente richiude la tenda per non disturbarlo con la luce. Sospira.
- Volevo chiederti una cosa. – mormora poi, rifiutandosi di guardarmi, giocando invece con il bordo delle mie lenzuola. Non l’ho mai visto così.
- Dimmi.
Quasi sussulta, forse arrossisce, sicuramente si blocca e resta impietrito. Davvero non lo capisco. E’ una strana specie di sogno assurdo? Non sono stato nemmeno scortese, che ho fatto ‘stavolta?!
- Io... No, è meglio di no. Torno a letto. – borbotta e fa per uscire dalle coperte. Gli prendo un polso e stringo appena un po’.
- Non dire sciocchezze. Ormai sono sveglio. - mormoro e poco ci manca che io frema per la curiosità.
- Non è niente di importante. – mi risponde senza nemmeno cercare di mascherare la bugia, come a farmi capire che ora è il momento di piazzare Sirius all’angolo per farsi dire cos’ha, cosa vuole.
- Come no. Hai una faccia seria. - replico quindi, con appena una punta di sarcasmo che non riesco proprio a trattenere.
- Sì, ma... è meglio se te la faccio un'altra volta. - distoglie lo sguardo, lo fa poggiare sulle coperte e riprende a giocherellare con l’orlo del lenzuolo. Quasi non ricordo nemmeno più che sono le tre di notte, sono irritato e stanco, fottutamente dolorante ad ogni movimento brusco: Sirius appare tenero, imbarazzato, ha sul viso un’espressione strana, sembra indeciso. E’ davvero una cosa così importante?
- Cosa? - gli chiedo, ora seriamente preoccupato e lui mi rivolge appena uno sguardo sfuggente, è paura quel sentimento che gli colora il volto? Ha paura di me?
- La domanda. - pigola e a quel suono si morde il labbro inferiore con rabbia, mi pare quasi di sentire i suoi pensieri, tutti tendenti verso il “Sirius Black non pigola” o qualcosa di veramente molto simile.
- Adesso sono curioso. - gli dico, andando a stringere debolmente il suo polso fra le mie dita. Ironicamente, mentre i suoi piedi gelidi mi torturano, ora sono le mie mani a bearsi del suo calore.
- Non è niente di importante. - sussurra rivolgendomi un altro sguardo veloce e sul suo volto sembra esserci una nota di senso di colpa. Perché tutti questi sentimenti, alle tre di notte, per di più?
- Invece è meglio che lo sia, visto che mi hai svegliato alle tre di notte. - sbotto fingendomi irritato, ma mantengo debole la presa sul suo polso, facendogli intuire che ci sono, qualsiasi problema abbia, non deve temere. Lui, però, continua a tacere per diversi secondi, facendo crescere dentro di me la preoccupazione, ora che i suoi capelli lunghi si sono definitivamente liberati dall’elastico molle che li tiene imprigionati la notte.
All’improvviso solleva il volto, mi fissa negli occhi, cercando in me la risposta ai suoi dubbi.
- Avanti, fammi questa domanda. - chiedo, tentando di incoraggiarlo, di fargli capire che non lo giudicherò. Certo, la parte pessima del mio animo spera che non mi stia per chiedere qualcosa a proposito dell’amore della sua vita, rivelandomi che c’è già qualcuno che si spartisce il cuore di Sirius con James. Questo farei davvero fatica a digerirlo, anche se un giorno dovrò farlo. Il più tardi possibile, per favore, Merlino.
- Sei sicuro? - mi chiede mentre la sua titubanza comincia a dissiparsi, lasciandomi davanti agli occhi Sirius, quello di sempre, solo mortalmente serio.
- Che male può farmi una domanda? - mormoro non più tanto convinto, visto che tutta questa serietà e questo miscuglio di sentimenti comincia seriamente a spaventarmi, ora che la domanda è vicinissima.
- Ok. - mormora piano. Poi succedono degli eventi strani – per me – perché Sirius si morde il labbro inferiore, quasi preso dall’ultimo rimorso, poi lo umetta assieme a quello superiore, come l’ho guardato fare così tante volte da averne perso il conto; districa il polso facilmente e si passa la mano fra i capelli, tirandoli dietro un orecchio, nonostante sia una cosa che potenzialmente odia con tutto se stesso. Quella mano, infine, scorre fino ai miei di capelli per posarsi con leggerezza sul mio collo. Sorride piano quando si accorge che sono un fascio di nervi, quando si rende conto che mi sta tenendo sulle spine in modo assurdo.
Alla fine, si sporge verso di me, mentre nel frattempo mi attira verso di lui con la mano strategicamente posata sul mio collo e capisco. Quello che sta per succedere, le sue paure, tutto. Per un brevissimo secondo riesco persino a gioire del suo fiato – che sa ancora delle spezie dell’arrosto che abbiamo trafugato dalle cucine qualche ora fa; poi sento la consistenza morbida delle sue labbra contro le mie e mi scappa un singhiozzo per la sorpresa, anche se ormai me l’aspettavo. Sirius si preme contro di me facendomi sentire sempre di più le sue labbra salate e il suo odore da letto, piano le sue labbra si muovono contro le mie e lui chiude gli occhi, senza osare approfittarsi della mia bocca semiaperta, forse per rispetto, forse per paura che gli tranci via la lingua per sbaglio. Sono troppo stupito per rispondere al bacio, ma chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi, di calmare il battito impazzito del mio cuore, di assaporare le sensazioni nuove che mi scorrono attraverso la schiena in mille piccoli brividi massaggiati via dalla sua mano.
Presto, prima ancora che io sia riuscito a decidere se voglio rispondere al bacio e potenzialmente rovinare per sempre la nostra amicizia per reclamare quella parte di cuore che spero di poter avere da qualche mese, lui interrompe il bacio. Respira lentamente e si allontana con molta calma, come se avesse a che fare con Moony, ma, probabilmente quando nota che ho gli occhi chiusi, si azzarda a far scorrere la mano che prima massaggiava il mio collo fino alla mia di mano. Me la accarezza per qualche secondo e mi limito ad apprezzare la sensazione in silenzio, con gli occhi chiusi. Quando la sua mano mi abbandona, riapro piano gli occhi. Lo fisso mentre guarda ostinatamente le nostre mani a pochi centimetri di distanza sul letto.
Mordicchio il labbro prima di dirglielo:
- Sirius, questo... non era una domanda.
- Invece sì. - replica sollevando lo sguardo verso di me, sul volto gli si dipinge una sicurezza ferrea, indistruttibile, che fa mancare al mio cuore un battito.
- Oh. - mormoro stupidamente, mentre per la prima volta mi rendo conto che Sirius mi ha baciato. Quella che è stata la mia fantasia segreta sembra essersi avverata, senza che nemmeno io tentassi di far qualcosa.
- Già, oh. - mi dice stizzito, irritato. So che è nervoso, ma non riesco a formulare una frase di senso compiuto, visto che ho un unico pensiero martellante in testa: Merlino, e adesso?
- Posso avere una risposta? - borbotta veramente nervoso, tanto che una mano scatta a tormentargli una ciocca mora, nemmeno fosse una ragazza. Questo almeno mi aiuta a riprendere il controllo sui miei pensieri e finalmente riesco seriamente a valutare la situazione: Sirius mi ha baciato quindi è, minimo, attratto da me (è una battuta particolarmente autoironica, per caso? Sirius attratto da me?), ma dall’altro lato c’è la nostra amicizia, ci sono i Marauders, ci sono le uniche persone, oltre ai miei genitori, che mi accettano a per quello che sono, pur conoscendo la verità. Però se ora dico a Sirius che non possiamo, brucerò non solo la mia unica possibilità ma pure la nostra amicizia, che però se ci mettessimo assieme-
- Ok, ho capito. Buonanotte Moony. - sbotta mentre sono ancora preso dai miei pensieri. Fa per alzarsi, e scorgo chiaramente una traccia mal celata di umiliazione.
- Aspetta. - quasi grido, la mia decisione che mi rimbomba nel petto e nel cervello, assordandomi. Lo fermo per un polso, anche se non si è ancora alzato ed ha solo scostato le coperte.
Lo bacio ed esulto intimamente quando lo sento accennare un sorriso sulle mie labbra.
Ha le labbra screpolate, mi accorgo all’improvviso, mentre la sua lingua scivola nel solco fra le mie di labbra, ed arriva ai denti – che io ho lavato – apro di poco la bocca e lui subito ci si infila dentro, allargandosi uno spazio tutto suo nel mio cavo orale. Cerco timidamente di rispondere, non essendo abituato per niente a dover ospitare una lingua. Con le ragazze, di solito, non permetto mai di spingersi fin nella mia bocca. Non mi piace, non voglio che sentano i denti più appuntiti, ma con Sirius è diverso: lui sa, non si farà certo domande sul perché ho i denti appuntiti, e mal che vada si limiterebbe a rispondersi che li limo. È abbastanza stupido da farlo, soprattutto per prendermi per il culo.
Ci stacchiamo lentamente, quasi a corto di fiato. Sirius afferra però la mia mano e comincia a disegnare cerchi di diverse circonferenze sul dorso.
- Remus, questa... - mormora decidendosi a stringermi la mano. Sorrido.
- E' una risposta, Sirius, una risposta alla tua domanda.
Mi guarda stupito per un secondo, poi si scioglie in un bellissimo sorriso.
- Una bella risposta.
- Una bella domanda. - replico mentre sento il brivido dell’avventura scorrermi attraverso. Sarà una bellissima avventura, come sarà splendido e tutto fuorché perfetto stare assieme.
- Remus, e adesso? - s’incupisce Sirius, cercando con gli occhi una risposta accettabile. Sorrido ancora e mi sporgo a baciarlo di nuovo. Questa volta lascio vagare la mia mano libera fra i suoi capelli e sento la sua sul mio petto, di nuovo sul collo, poi dietro la vita. Visito la sua bocca con la lingua e combattiamo un po’ per avere il predominio del bacio, una cosa che non avevo mai fatto con una ragazza, ma che sembra assolutamente giusta con Sirius.
- Capito la risposta? - gli chiedo con un sorriso forse troppo eccitato quando ci stacchiamo un po’ a corto di fiato.
- Ci stai prendendo gusto, ammettilo. - ridacchia e non trovo altro da fare che annuire stupidamente e far scorrere ancora i suoi capelli fra le mie dita, ottenendo così di impedire che gli cadano davanti agli occhi.
- Mi piacciono le tue domande. - ammetto, sperando che il ghigno malandrino sia al suo posto. Lo costringo a sdraiarsi accanto a me e tocco il suo naso con il mio, ci scambiamo ancora qualche bacio leggerissimo, ma soprattutto sorridiamo come due ebeti. Due perfetti e felici idioti.
Il sonno, comunque, mi pesa addosso ora che la mia testa è sul cuscino e che l’adrenalina ha cominciato a scorrere via, così proprio non riesco a trattenere lo sbadiglio che mi prende impreparato appena Sirius si scansa per stiracchiarsi. Mi vede e sbadiglia anche lui, perché si sa, lo sbadiglio è contagioso.
- Adesso hai sonno Sirius? - mormoro trattenendo una risata a stento, lui mi sorride e annuisce un - Sì. -
- Buonanotte, allora. - sussurro dandogli un bacio sulla guancia. Sirius sorride con il tipico sorriso malandrino da “Ho un’idea geniale per il prossimo scherzo di capodanno!” e mi tira vicino, baciandomi ancora.
Un bacio che diventa più profondo, più umido e più rumoroso quando sento che mi spinge sulla schiena e si alza sui gomiti per sovrastarmi. Gli allaccio entrambe le braccia dietro al collo e lo lascio fare, godendomi la sensazione del suo corpo che quasi aderisce al mio. Ci stacchiamo più volte di pochi millimetri e subito ci riavviciniamo, prolungando quel bacio per un bel po’, prima di rimanere davvero a corto di fiato.
Restiamo a fissarci negli occhi, tentando di ignorare i brividi e la voglia stessa di baciarci per tutto il resto della notte. Ma domani abbiamo Trasfigurazioni alle prime ore e non è proprio il caso di dormire in piedi.
- Sirius, buonanotte non è una domanda. - mormoro quando ho abbastanza fiato da esprimere quella piccola constatazione divertita.
- Infatti questa non era una risposta. - borbotta ancora ad occhi chiusi dal bacio, tornando a stendersi accanto a me.
- E che cos'era? - chiedo e mi accorgo di aver perso qualche passaggio nel discorso.
- Un bacio. - mi risponde distrattamente mentre si mette a palpare il letto in lungo e in largo verso il punto in cui crede di aver lasciato la bacchetta accesa, chiaramente mantenendo gli occhi chiusi.
- E qual è la differenza?- domando, senza sapere se essere divertito o confuso.
- Nessuna. Buonanotte, Remus. - mormora finendo per alzarsi, aprire gli occhi e afferrare la bacchetta con un gesto stizzito. Borbotta un Nox e decido che non mi interessa, ora che la stanchezza mi ricade addosso e le palpebre mi si chiudono da sole.






Vorrei avere più tempo per blaterare in modo insensato, ma sono in ansia per esami e verifiche, perciò mi limiterò a ringraziare miki_tr per la splendida fic che ha scritto - ci tengo anche a scusarmi ancora per il mio mostro - e la community wolfstar_ita per il R/S Remix e tutte le nuove fantastiche iniziative ♥

   
 
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