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Autore: Chamomile    12/01/2011    7 recensioni
Era stata tutta colpa della McGranitt, non c’era alcun dubbio. Solo una fissata delle regole come lei era capace di mandare a quel paese la speranza di vincere la prossima partita con Serpeverde mettendo in punizione uno dei Battitori della sua Casa. Dunque, era tutta colpa sua se quella sera solo George Weasley si era presentato agli allenamenti di Quidditch. {George/Angelina} [Partecipante al Three Days Contest]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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                                       Pioggia e Fango

 

Era stata tutta colpa della McGranitt, non c’era alcun dubbio.
Perché se l’insegnante di Trasfigurazione non avesse deciso di dare una punizione a Fred proprio il giorno dell’allenamento, non sarebbe mai successo niente del genere.
In fondo era solo uno scherzetto innocente, quello. Trasfigurare Marcus Flitt in una teiera poteva capitare a chiunque.
Solo una fissata con le regole come Minerva McGranitt poteva prenderlo sul serio e arrabbiarsi in quel modo.
E solo lei era capace di mandare a quel paese la speranza di vincere la prossima partita con Serpeverde mettendo in punizione uno dei Battitori della sua Casa.
Dunque, era tutta colpa sua se quella sera solo George Weasley si era presentato agli allenamenti di Quidditch - e aveva avuto uno scambio di battute non molto cordiale con Angelina.
Non avevano mai litigato prima di allora.
Erano compagni da quanto? Sette anni? E in tutto quel tempo erano sempre stati ottimi amici, e i loro rapporti erano stati fatti di battute e risate.
Ma quell’anno era diventato tutto più complicato.
E anche se la Umbridge era un ottimo capro espiatorio, dentro di sé George sapeva che non era così semplice.
La vecchia rospa era un tormento, e di sicuro non c’era nulla al mondo che amasse tanto quanto mettere in difficoltà gli alunni di Grifondoro, inventando a tale proposito le regole più assurde pur di coglierli in fallo.
Ma per quanto potesse render loro la vita difficile, c’era dell’altro.
George sospirò e scosse il capo. Se l’era ripetuto un milione di volte, in quel periodo, e aveva fatto appello a tutte le sue facoltà, ma non era servito. Non riusciva a togliersi quel pensiero dalla testa.
E quel pomeriggio, mentre la squadra si allenava sotto la pioggia battente, era ritornato a fare capolino più prepotente che mai.
George Weasley, sei innamorato di Angelina.
No, non è vero - si difese, mentre colpiva con forza un Bolide, spedendolo dall’altro capo del campo.
“Bel colpo, George!”
George sorrise mentre le farfalle nel suo stomaco presero a svolazzare felici.
Visto?
Dacci un taglio.
Ma a che serve negarlo?
Dacci un taglio!
George non avrebbe saputo dire con precisione quando era cominciato, si era semplicemente ritrovato davanti al fatto compiuto.
Una sera, mentre ascoltava il respiro pesante di Fred che dormiva nel letto accanto, e cercava di fare lo stesso, Angelina era comparsa all’improvviso nei suoi pensieri.
Sulle prime si era stupito, e aveva tentato di mandarla via con una risata.
Ma lei si era impuntata, rifiutando di smuoversi di un passo.
Così, mentre alla sorpresa si era sostituita la confusione più totale, era cominciata una vera e propria battaglia tra di loro.
Da un lato George, rosso in faccia e sorpreso, cercava di scacciarla via con armi molto poco efficaci.
Del resto, quanta paura potevano incutere i pensieri formulati da un diciassettenne colto sul fatto?
Dall’altro Angelina Johnson, decisa e terribile come solo lei poteva essere, faceva a pezzi le deboli difese dell’avversario e anzi cominciava ad andare all’attacco.
Dalla sua parte, oltre ad una forza e un carattere non comuni, anche un sorriso da fare girare la testa.
Per cui, dopo quel breve tentativo di difesa, George era capitolato miseramente.
E tutte le sere - oltre che durante le ore di lezione, la pausa pranzo, i pomeriggi di “studio” e gli allenamenti - Angelina ritornava.
Dopo la prima volta non era più stata battagliera, e sul suo viso non era più comparsa l’espressione decisa che di solito sfoderava nei momenti più accesi di una partita.
Peggio.
Adesso andava a spasso tutta contenta nella sua mente indifesa, sorridendo e ancheggiando allegramente.
Ora, se l’originale avesse saputo che qualcuno poteva pensarla nell’atto di ancheggiare, soprattutto se quel qualcuno era suo amico da sette anni, probabilmente l’avrebbe mandato al San Mungo con una bella Maledizione.
Ma Angelina non era una Legilimante - almeno questo - per cui le probabilità che le passasse per la testa che la sua immagine ancheggiava allegramente nella mente di George Weasley erano irrilevanti e del tutto trascurabili.
Tuttavia, pur essendosi rassegnato alla presenza perenne di un’Angelina in miniatura che gli sorrideva in modo ipnotizzante nei momenti in cui avrebbe dovuto essere più lucido (ad esempio l’ultimo compito di Incantesimi, dove si era accorto all’ultimo secondo di aver riempito metà del foglio di pergamena con il suo nome), George non aveva alcuna intenzione di arrendersi al resto.
E il resto era il pensiero di essersi innamorato di lei.
Perché sì, distrarsi durante un compito in classe era fastidioso, ma non lui era mica Hermione Granger, e non gli importava più di tanto di prendere una D.
Essere innamorato di una ragazza che aveva considerato un’amica per tutto quel tempo, però, era un altro paio di maniche.
Significava avere un sacco di scocciature.
Prima di tutto dovere dissimulare, dato che non aveva in programma di farglielo mai sapere, a meno di non prendere un Bolide in testa e perdere l’uso della ragione.
Poi doveva riflettere e cercare di capire cosa esattamente era andato storto e aveva fatto in modo che cominciasse a pensare ad Angelina in quei termini.
E infine doveva decidere su cosa fare. Per non parlare del fatto che se Fred l’avesse scoperto l’avrebbe preso in giro per secoli.
Di fronte a delle prospettive così spaventose, George aveva agito da vero Weasley.
Era fuggito.
Per essere precisi aveva preso una decisione: quella di ignorare il problema e andare avanti nel modo più spensierato che poteva.
E che Angelina continuasse pure ad ancheggiare.

***

La pioggia batteva forte da quella mattina, e il freddo si era fatto pungente.
Le condizioni atmosferiche, per non parlare dell’assenza di un Battitore, avevano contribuito ad abbassare ancora di più l’umore della squadra.
L’unica nota positiva era George, che aveva lavorato per due nel tentativo di supplire all’assenza del gemello.
Harry aveva volato malissimo, quel pomeriggio. Era chiaro che l’influenza della Umbridge lo innervosiva troppo per permettergli di giocare come avrebbe potuto.
Ron continuava a sfoggiare un’aria da martire, e sembrava non avere intenzione di ignorare i cori di Weasley è il nostro re.
In generale la squadra dimostrava di non credere alla possibilità di vincere la prossima partita.
Angelina fischiò, segnalando la fine dell’allenamento.
“Bene, squadra, potete andare. E per favore, cercate di tirarvi su o i Serpeverde ci massacreranno sul serio.”
I Grifondoro smontarono dai manici di scopa e si diressero mogi verso il castello.
Ma un giocatore volò invece verso il Capitano.
“George, dimmi” fece Angelina con tono abbattuto. Adesso che la squadra non c’era poteva permetterselo.
George aprì e chiuse la bocca due volte, ma non articolò suono.
Avrebbe voluto dirle qualcosa che la tirasse su, ma non sapeva cosa.
Di solito con Fred metteva su una scena comica o sparava battute a raffica, ma senza il gemello si trovava impacciato.
Alzò le spalle “Volevo solo dirti che oggi è andata così, ma si tireranno su”.
Che cosa stupida da dire.
Angelina, però, sorrise debolmente “Grazie”.
E che sei bellissima anche con la divisa infangata e gocciolante.
No, questo no.
Scosse la testa per scacciare quel pensiero stupido.
Angelina e lui erano amici. Amici. Fine della storia.
“Dovevi dirmi qualcos’altro, per caso?”
George si accorse che Angelina lo stava scrutando curiosa.
Avvampò, ma scosse di nuovo la testa “No, niente. Scendiamo?”
“Ok”
Planarono lentamente e toccarono il terreno pieno di pozzanghere.
“Beh, allora ciao” disse lei, e gli diede una pacca sul braccio.
Poi mise la scopa in spalla e si diresse allo spogliatoio.
Ma un attimo dopo tornò a voltarsi “George? Tutto bene?” chiese dubbiosa.
In quel momento George si rese conto di essere rimasto impalato in mezzo al campo, mentre la pioggia scrosciante lo inzuppava fino all’osso.
Idiota.
“Sì, tutto bene” rispose, cercando di suonare naturale, mentre avrebbe dato qualunque cosa pur di potersi Smaterializzare all’istante.
“Bene” Angelina gli fece un cenno di saluto e si apprestò di nuovo a sparire nello spogliatoio, ma con sua grande sorpresa George corse verso di lei e la bloccò, prendendola per una manica.
Angelina spostò lo sguardo stupito dalla mano al viso dell’amico, e gli avrebbe anche chiesto che cosa voleva, se lui non l’avesse preceduta.
Un attimo dopo la stava baciando.
George la stava baciando.
Il gemello buono.
Lui.
Angelina si dimenticò della pioggia che la stava inzuppando, del freddo boia che la faceva tremare e impiegò i pochi neuroni che non erano andati in tilt per cercare di capire per quale ragione al mondo George Weasley la stesse baciando così, e soprattutto perché lei non gli aveva ancora tirato un pugno sul naso.
Ma era un lavoro troppo difficile per le condizioni in cui si trovava - a quanto pareva tutto quel freddo la rendeva stupida - perciò decise di lasciar perdere e di concentrarsi sulla mano che aveva sulla guancia, sul viso bagnato davanti a lei e sulle labbra che ancora si muovevano sulle sue.
Infine, le poche briciole di ragione sopravvissute presero il sopravvento, e cinque dita volarono sulla guancia di George, con il rumore di uno straccio bagnato.
“Ma sei diventato matto?” strillò la ragazza, e sembrava fuori di sé.
Perché non lo hai spinto via subito, stupida?
George si portò la mano alla guancia e non disse niente. Sapeva che Angelina era forte, ma quello schiaffo gli aveva fatto più male del previsto.
“Io …” cominciò incerto, ma non trovò il coraggio di continuare: Angelina era davvero arrabbiata.
George rimase a guardarla mentre prendeva fuoco.
Tu” ringhiò la ragazza, puntandogli l’indice contro “Se ti metto le mani addosso … “.
“Ma dai, in fondo era solo un bacetto” si difese George, riacquistando la parola, mentre le cose tornavano alla normalità. Vedendo però che l’amica stava cercando con mano incerta la bacchetta, cominciò a correre.
“Come hai osato, io ti ammazzo! …” gridò Angelina, e cominciò a corrergli dietro, tra le pozzanghere, mentre la pioggia scendeva a catinelle.

                                                                                                 ***

Spazio Autrice

Buonasera a tutti ^^ Questa storia è nata per un contest un po' folle, il Three Days Contest, ed è stata scritta in un pomeriggio (per la precisione, l'ultimo pomeriggio delle vacanze, quando avrei dovuto finire i compiti XD).
Erano secoli che volevo scrivere qualcosa sui gemelli, ma il tema Quidditch mi ha ispirato George, ed è venuta fuori questa shot. Ma prima o poi riuscirò ad avere il coraggio di scrivere su entrambi *convinta*
Spero che vi sia piaciuta, e che non sia una scemenza troppo colossale. Ditemi la vostra se vi va <3

Ecco il giudizio e il banner della giudicia Foxfeina!

Quattordicesima classificata

“Pioggia e fango”

Grammatica: 14,5/15
Stile e lessico: 9/10
Centralità del tema: 9/10
Caratterizzazione: 8,8/10
Originalità: 5/5
Gradimento personale: 3,5/5

Totale: 49,8/55


Giudizio

Grammatica quasi del tutto a posto, manca un congiuntivo :) Stile scorrevole e piacevole, alterni benissimo le descrizioni e i pensieri di George. Il tema, naturalmente, è piuttosto ben centrato. Hai invece perso qualche punto nella caratterizzazione, e ti spiego il perché. Sinceramente non sono in disaccordo con la tua idea che ti fa vedere George come il gemello “buono”. Sono piuttosto convinta che sia così, in fondo è Fred il “cervello”. Però in alcuni attimi mi è sembrato sin troppo buono! Forse avrei inserito un paio di battute in più, qualcosa di divertente. Giusto per rendere un po' meglio l'idea di chi sia il personaggio. A parte questo, carina e per nulla noiosa. Brava :)

 

  
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