B l o o d      W e d d i n g.

Guardava la vittima a pochi passi da lui.

Giaceva a terra pallida e morta con una cornice di sangue che completava quell'opera ,perfetta davanti ai suoi occhi.

Si trattava di una donna con una fede al dito ed era stato quello a spingere il Dio della Morte ad ucciderla; quella sera Grell aveva in progetto di celebrare il proprio matrimonio ed aveva bisogno di uno sposo.

Nel sangue che giaceva intorno ad Alesha c'erano delle ciocche di capelli, ciocche che lo Shinigami aveva accuratamente tagliato per far si che l'acconciatura della donna ricordasse quella del suo amato Demone. La camicetta che le aveva strappato poco dopo aver guardato il suo Cinematic Record giaceva ai piedi del Dio.
Lo spettacolo che si presentava davanti ai suoi occhi sarebbe stato ritenuto disgustoto da chiunque, ma a lui appariva come qualcosa di favoloso: i seni le erano stati asportati con un taglio netto procuratole con la motosega.Gli occhi della donna erano aperti ed assolutamente privi di una qualsiasi emozione.

Grell si chinò su di lei, facendo attenzione a non imbrattare il cappotto con il sangue. Infilò due dita nel petto squartato della donna e lasciò che s'impregnassero. Quando le estrasse ,rapidamente, le condusse sopra a quegli occhi inespressivi e lasciò che il sangue li macchiasse all'interno. L'iride verde della donna si dipinse di un rosso acceso.

Lo sposo era pronto.

Si sfilò il cappotto e lo lasciò cadere sul pavimento ,lontano, dove il sangue non l'avrebbe raggiunto, per poi distendersi al fianco del cadavere.

In quello stesso istante la cerimonia iniziò.

La musica,
gli invitati,
le parole del prete,
la complicità degli sposi:
mentre Grell teneva gli occhi chiusi poteva immaginare tutti quei piccoli dettagli.

Il momento fatidico arrivò, le parole tanto attese « Con il potere conferitomi vi dichiaro.. »

 

 

Un cane raggiunse il luogo forse attirato dal sangue.

La frase che aspettava di udire da quando la funzione era iniziata fu interrotta e Grell aprì immediatamente gli occhi.

Era inutile, neanche nei propri sogni raggiungeva il suo desiderio d'amore.

S'alzò dal terreno, la camicia bianca completamente macchiata di sangue, e lanciò un'ultima occhiata al cadavere mentre il cane abbaiava.

Estrasse dal taschino dei pantaloni una rosa rossa, rosa che aveva strappato da un cespuglio poco prima , rosa che avrebbe donato al proprio sposo alla fine del matrimonio.

La lasciò cadere sul corpo senza vita e sparì lasciandosi alle spalle quello spettacolo rivoltante.





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Ps: Questo capitolo credo sia quello che mi soddisfa di meno. [Soprattutto per la lunghezza. O meglio "CORTEZZA". ]
Purtroppo ho parecchie cosucce per la testa in questo periodo e non riesco
a concentrarmi a dovere.
Mi farò perdonare, giuro.
Grazie a tutti coloro che continuano a leggermi.
Un bacio.
Frenci.