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Autore: Kodomo    12/01/2011    6 recensioni
Salve ^^ udite udite :O questa volta mi presento con una storia un pochino pochino più lunghetta xD rimadisco che le storie lunghe non fanno per me :( vabbè a regà io c'è provo che devo fa xD o la và o la spacca v_v Buon proseguimento di serata v_v baci ^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noi due abbracciati fermi nella pioggia
Mentre tutti correvano al riparo

Secondo Platone, l'uomo una volta era perfetto...Come una mela...Bastava essere se stessi...
Non c'erano distinzioni tra uomo e donna, esistevano solo questi individui perfetti e felici.
Però un giorno Zeus, invidioso di questa eccellente perfezione, decide di "dividere" questi individui,
per generare forme di vita diverse...E da quel giorno l'uomo ha tentato di trovare la sua metà,
perché senza di lei si sentiva incompleto, infelice. Solo che per quanti tentativi facesse,
non riusciva mai a trovare la sua metà esatta, e non ce la fa tutt'ora,
poiché è impossibile trovare la propria metà e riconoscerla
.”

- che stronzata  – un uomo seduto al  tavolo di una locanda sorseggiava un boccale di birra,
aveva un mantello che copriva il corpo fino al viso con il cappuccio abbassato sulle spalle,
si  intravedevano i pettorali e tre katane portate alla vita che fuoriuscivano dal mantello,
capelli verdi,tre orecchini e uno sguardo posato sul boccale di birra.
- Non è una stronzata,è la verità  – una ragazza dai capelli castani lunghi fino alle spalle,
se ne stava appoggiata al davanzale del bar della locanda,parlava con un uomo,forse erano amici oppure eterni fidanzati.
- Voi donne,sempre cose così schiocche pensate  –  l’uomo seduto al tavolo si alzò e si avvicino al bar
- Non è una cosa schiocca,io ci credo . Per quanto l’uomo possa essere forte,avrà sempre un punto debole,e quel punto debole è la sua metà. –
-Sono tutte sciocchezze,conosco uomini che non hanno punti deboli-
- Ti sbagli,L’amore è qualcosa di ineguagliabile,non puoi sentirlo né prevederlo,viene e basta e non puoi fermarlo .
Non è una spada,ne un pugno,ne un coltello, ma fa più male di tutte queste cose . –
- Fa come credi,te lo ripeto per me sono tutte sciocchezze,toh ecco i soldi  - l’uomo si alzò il cappuccio e si diresse verso la porta
- Ma come,non bevi altro?  -
- No,devo cercare i miei amici  – E così andò via
Camminò e camminò cercando di ricordarsi la strada di ritorno alla nave,faceva freddo,nonostante era un periodo estivo,
le poche persone presenti in strada avevano lunghi mantelli e scappavano cercando di ritornare alle proprie abitazioni
per sfuggire alla tempesta che si stava per abbattere . Camminò lungo una strada illuminata dai pochi lampioni presenti
e si fermò di scatto vedendo una coppia di fidanzati. Ripensò alle parole di quella ragazza incontrata nella locanda..
Per quanto l’uomo possa essere forte,avrà sempre un punto debole,e quel punto debole è la sua metà ” . Scuotette 
 la testa in modo da scacciare via quei pensieri che non facevano parte di lui,e riprese a camminare.

- Ma dove diavolo sono finito,dannazione  –  si accorse che lungo la strada c’era un vicolo dal quale provenivano delle urla

Corse di scatto,e vide due ombre da lontano,dai movimenti probabilmente una doveva essere una ragazza.
Avvicinatosi c’era un uomo ,probabilmente sulla quarantina, aveva una mano sulla bocca della ragazza
e con l’altra cercava di esplorarne il corpo. Un corpo minuto e sottile,un seno prosperoso,capelli lunghi rossi,
oh si quella ragazza aveva qualcosa di vagamente familiare.
- Aiuto!Dannazione lasciami brutto bestione -  Cercava di dimenarsi con le gambe e le braccia cercando di colpire l’uomo
ma era nettamente più potente di lei. Le grida della ragazza lo distolsero dall’osservarla e corse subito in suo aiuto.
Ma non fece in tempo perché l’uomo la bloccò contro il muro,con una mano al collo. Gli si sbarrarono gli occhi riconoscendo la ragazza.
- Che diavolo vuoi ragazzino!sparisci -
- Non toccarla – sussurrò . L  ’uomo fini contro un muro.
Nami cadde a terra,era stremata e piangeva.
- Grazie. Grazie,davvero. Se non ci fossi stato tu.. - aveva ancora lo sguardo basso ma riconobbe le katane che portava l’uomo.
- Zoro! - si alzò di scatto e lo abbracciò,ripensò a quell’attimo di paura,e lo strinse ancora più forte,
quasi da non respirare più,d’un tratto leggere gocce di pioggia le bagnavano i capelli.

“Noi due abbracciati fermi nella pioggia
Mentre tutti correvano al riparo”

 

Pioveva,era meglio,pensò Nami,così le sue lacrime si sarebbero confuse con la pioggia. Si staccarono.
- Nami  - Le alzò il viso con una mano e con l’altra le asciugava le lacrime che le solcavano le guancie
- Zoro.Dio da quanto tempo.. - lo riabbracciò di nuovo. E pioveva ancora …

“Abbracciami se vuoi,questa
Mia stessa pioggia sporca..”

 

- che fai? -
- ti do il mio mantello,altrimenti se ti ammali dopo dai la colpa a me -
- Grazie . Ma non mi dire,sei cambiato allora -
- Eh? Cambiato? E perché? -
- Beh due anni fa non l’avresti mai fatto,Zoro -
- Ti sbagli,sono sempre lo stesso,lo fatto solo perché stavi tremando -
- Grazie per la compassione -
- Che fai? -
- Te lo ridò,non voglio farti pena -
- Ma andiamo Nami,scherzavo,dio sei diventata ancora più permalosa di prima -
- Taci -
- Ma è mai possibile che dobbiamo litigare anche quando ci rincontriamo dopo due anni? -
- Con te tutto è possibile -
- Vabbè,lasciamo stare -
Camminarono,per le strade buie,ormai era sera tardi . Non parlavano,si limitavano a guardarsi con la coda dell’occhio.

“Nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi,
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi”


 

- Allora,dimmi,sono il primo che hai incontrato? -

- Eh?..ah no!No no,ho incontrato Usop e Chopper -  Nami sorrideva,ed è come se in quel frangente di secondo la pioggia scomparve per Zoro.
- Ah e dove sono? E poi scusa perché non sei con loro? -
- Beh abbiamo trovato una locanda per passare la notte,vista la pioggia, e poi io avevo bisogno di fare due passi e cosi sono uscita -
Abbassò lo sguardo Nami,lui sempre vigile se ne accorse. Una,un’unica lacrima rigò il viso di Nami.
- Su muoviamoci!Saranno preoccupati per te! -
- Si hai ragione -
Arrivarono alla locanda.
- Nami,ma dove sei stata ci siamo preoccupati tantissimo -
Infatti  –
- Oh scusatemi è che..-
- È che ha incontrato me - Zoro intervenne,capì subito per Nami sarebbe stato atroce ricordare tutto
- Oddio. Zoro amico mio - Ecco il secondo abbraccio della serata.
- Zoro,come mi sei mancato - Ma che,il terzo!
- Occhei,ora basta lasciatemi  –
- No ci sei mancato troppo  –
Guardò Nami,rideva. Si perse in quel sorriso,capì che lei era forte,eh si perché rideva e non le importava più del passato .
Per un attimo ripensò alle parole della ragazza alla locanda “L’amore è qualcosa di ineguagliabile,non puoi sentirlo
né prevederlo,viene e basta e non puoi fermarlo
” .Erano tutte sciocchezze,ma le teneva ben salde nella testa,e non se ne spiegava il motivo.
- Ehi tu,liberami da questi due -
-  Mammia ma non vedi che gli sei mancato?sei sempre il solito -
- Si ma mi stanno uccidendo così!toglietevi di dosso -
- D’accordo,d’accordo. Non sai come sono felice di rivederti Zoro – Disse Usop con le lacrime agli occhi
- Bah,oh ma sei diventato davvero stupendo Usop –
- Davvero?Oh grazie,mi sono allenato molto in questi due anni cosa credi -
- Mah,stento a crederci. Però il nasone ti è rimasto-
- Ahah spiritoso! -
- Ahah dai scherzavo,anche io sono contento di vedervi ragazzi –
 
Ora era lei che guardava lui,rideva. Si era bello quando rideva,per un attimo dimenticò tutto
e per la testa le ronzava una frase ascoltata prima in una locanda “Nulla accade senza una ragione
 
 

To be continued

  
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