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Autore: bubi90    12/01/2011    2 recensioni
-Partecipante al Merry Christmas Contest di BS. e arrivata quarta. Vincitrice del Premio Originalità-
Un flash in uno dei Natali in casa Lovegood quando Luna era ancora una bambina...Certamente non una serata tranquilla vista la famiglia!
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Storia classificatasi quarta al Merry Christmas Costest di BS. Grazie alla giudiciA per il bellissimo giudizio che trovate sotto e per avermi assegnato anche il Premio Originalità

NICKNAME SUL FORUM: bubi90
NICKNAME SU EFP: bubi90
TITOLO DELLA FANFICTION: Oche, ghirlande e pozioni
PERSONAGGI: Luna Lovegood, Xenophilius Lovegood, Altro personaggio
GENERE SCELTO: Commedia, Fluff, Slace of life
WARNINGS: Flashfic (427 parole sul contaparole di Fiumi di parole)
FRASE SCELTA: Non sforzarti di capirlo, devi solo immaginarlo. (Luna Lovegood)
NOTE PERSONALI: È una piccola parentesi di vita, ambientata nell’infanzia di Luna, in uno dei Natali trascorsi in compagnia di entrambi i genitori. Una flashfic semplice, incentrata sulla stranezza, ma anche su alcuni lati “normali”, della famiglia più stramba del mondo magico!

Ah, il nome della madre di Luna – che non sono riuscita a trovare in giro – è tratto dal greco: Khymeia, infatti, significa fondere,  ed è da questo termine che nasce la parola alchimia. Essendo, da quel che si sa, la donna morta durante una sorta di esperimento, ho pensato a un nome del genere!


 

Oche, ghirlande e pozioni 

 

 

 

In una casa arrampicata sopra una collina, una famiglia festeggiava allegramente il Natale… 

“Cara, dove hai messo le susine dirigibili?” Urlò un uomo dalla cucina, mentre tentava di acciuffare un’anatra. 

“Non lo so Xenophilius, l’ultima volta erano sulla credenza. Rispose distrattamente una donna bionda, intenta ad addobbare l’albero natalizio con palle e ghirlande di ogni forma e dimensione. 

E nel trambusto generale, impegnata a mischiare fluidi non ben definiti, una bambina se ne stava allegramente seduta sull’unica poltrona libera del salotto. 

“Pozione, pozione” cantilenava la bimba di appena cinque anni, inserendo una volta un liquido rosso, una volta uno verde e così via, facendo uscire dalla boccetta un fumo poco rassicurante. 

Khymeia che sta succedendo? Arriva un odore strano…Ah, stupida oca!” Strillò l’uomo, prendendo finalmente in braccio l’anatra e venendo brutalmente pizzicato dal becco. 

Una cappa di fumo bianco stava lentamente entrando nella cucina di casa Lovegood, fissata da uno stranito Xenophilius. 

“Cara…” balbettò impaurito “che stai combinando?”  

La donna, ancora presa dalla posizione di tutti gli addobbi, non stava prestando la minima attenzione a ciò che accadeva alle sue spalle, molto più presa dai colori sgargianti e dalle sfumature delle ghirlande. 

Mmm? Addobbo l’albero…secondo te è meglio rosso o blu?” Domandò voltandosi, finalmente, e trovandosi immersa nella nebbia. 

“Ma che diavolo…?” 

Un tonfo sordo attirò l’attenzione di entrambi, costringendoli ad arrancare fino alla poltrona occupata, stranamente, dalla figlia. 

“Luna, tesoro, che è successo?” Chiesero preoccupati. 

“Che bello! Ha fatto bum!” Rise la bambina, coperta di pozione violacea dalla testa ai piedi e con i lunghi capelli biondi sparati verso l’alto. 

“Mamma, mamma! Hai visto?! Sono una pozionista!” Squittì divertita dall’espressione, seminascosta dal fumo, dei genitori. 

Khymeia tirò un sospiro di sollievo, mentre l’anatra sfuggiva alla presa dell’uomo, iniziando a correre di nuovo per tutta la stanza. 

La padrona di casa voltò lo sguardo ad osservare cosa le stava successo intorno: c’era fumo ovunque, la cucina sembrava un ring, l’albero pendeva tutto da un lato, sua figlia sembrava un folletto e suo marito inseguiva quella che continuava a definire oca, pur essendo un’anatra. 

Una risata cristallina addolcì l’aria, accompagnata dal battito delle mani della donna, ancora in piedi di fronte alla figlia. 

“Perché ridi mamma?” Domandò la piccola, aprendo ancora di più i suoi già sproporzionati occhi di ghiaccio. 

“Non sforzarti di capirlo, devi solo immaginarlo!” Intonò la donna tentando invano di riprendersi “Un giorno ti sarà tutto chiaro!” Concluse prendendola in braccio e dirigendosi al bagno. 

La casa era un disastro e i suoi abitanti anche peggio, ma Khymeia non avrebbe scambiato sua figlia Luna e suo marito Xenophilius con nessun altro al mondo.  

Poteva affermare che la noia, tra quelle mura, non entrava mai. 




 


 

Ecco il giudizio della cara BS. che ringrazio ancora infinitamente!!!!


4° CLASSIFICATA

Bubi90- Oche, ghirlande e pozioni

Lessico e Grammatica: 18/20
Originalità della storia: 19.5/20
Rispetto delle regole: 5/5
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Giudizio personale: 8/10
Punto bonus: 1
Totale: 55.5/60

COMMENTO
Ho trovato questa storia molto carina. Il lessico è scorrevole e rende piacevole la lettura. Non ci sono errori grammaticali, eccetto un paio di errori di distrazione che puoi facilmente correggere.
La storia è decisamente originale. Non ho mai letto nulla su questa famiglia, hai rappresentato una bella scenetta natalizia.
Per quanto riguarda il nome della mamma di Luna anche io ho provato a documentarmi ma non ho trovato nulla e il nome che tu hai scelto mi piace molto, lo trovo adatto.
Così come trovo adatto il modo in cui hai descritto i personaggi. Certo, della mamma non sappiamo nulla, ma avendo una famiglia così deve essere per forza un po’ folle anche lei motivo per cui penso tu abbia fatto una buona caratterizzazione di tutti e tre i personaggi.
Il punto bonus è tutto tuo, il personaggio c’è ed è rilevante.
Complimenti per questa storia.

 

   
 
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