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Autore: fren    13/01/2011    8 recensioni
Doveva essere una flashfish, ma ho sforato di un centinaio di parole^^ Parla di un legame che non ha bisogno di parole, e di una notte in cui il sapore del miele assomiglia più a quello del peperoncino...XD LXG
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Honey Fic per tutte le LG del fandom, e per scusarmi se ogni tanto sparisco e non aggiorno le mie fic da secoli...L'ispirazione va e viene, e purtroppo questo è un periodo di secca >___<
Vi lascio questo brevissimo scritto, nella speranza che possa addolcire qualche momento della vostra giornata^^



Si intravedeva un lieve spicchio di luna dalla piccola finestra che illuminava debolmente le cucine della locanda, deserta a quell’ora, eccetto due figure che, silenziosamente, si erano impadronite di quello spazio incustodito per soddisfare bisogni che non potevano attendere il sorgere del sole.
La ragazza, dalla lunga chioma rossa, sedeva sul tavolo vestendo una leggera camicia da notte, le gambe incrociate, mentre sbocconcellava voracemente una fetta di pane imburrata e ricoperta di miele. Davanti a lei, seduto su uno sgabello, il suo biondo compagno di viaggio la osservava sorridendo, girandosi tra le dita un calice di vino.
Il cielo cominciava appena a schiarire, sporcando il blu della notte di una lieve sfumatura rosata.
Forse perché le ore appena trascorse erano state inebrianti, o forse perché, semplicemente, era ancora ubriaco di lei, Gourry pensò che non si sarebbe mai stancato di osservarla.
Lina si accorse del suo sguardo beato, e non poté fare a meno a sua volta di ricambiare con altrettanta tenerezza, aggiungendovi però un sorriso malizioso, allungando una gamba nuda fino a sfiorargli la guancia con il dorso del piede.
Nessuno dei due disse una parola quando Gourry si sollevò.
Lo sgabello stridette leggermente sul pavimento.
Le mani di Gourry si posarono sul tavolo al lato dei fianchi di Lina, mentre le gambe di lei gli sfioravano leggermente le anche.
I loro sguardi, incatenati l’uno all’altro, dicevano tutto.
Ci avevano lavorato degli anni per creare quel rapporto in cui le parole erano del tutto superflue.
Lina allungò la mano in cui conservava ancora un piccolo pezzo di pane con il miele verso le labbra di Gourry, ma quando il biondo spadaccino si sporse leggermente avanti pronto a ricevere quanto lei gli offriva, lei, lesta e dispettosa, sottrasse il gustoso boccone da sotto al suo naso per infilarlo nella propria bocca.
Gourry sospirò, divertito, mentre Lina masticava e sorrideva. Quando i loro sguardi tornarono a incrociarsi, tuttavia, la maga assunse un falso sguardo rammaricato, sporgendo in fuori il labbro inferiore, e allungò una mano a pizzicare dolcemente la guancia di Gourry tra il dorso dell’indice e del medio. Con l’altra mano cercò il vasetto del miele, e quando sentì l’appiccicosa consistenza del bordo, vi immerse l’indice, offrendolo nuovamente alle labbra di Gourry. Questa volta non si sottrasse alla sua bocca, e sentì le labbra dello spadaccino avvolgersi attorno al suo dito, succhiandolo leggermente, mentre il suo sguardo non abbandonava il proprio.
Un brivido la percorse da capo a piedi.
Quando la sua mano fu nuovamente libera Lina la allungò verso la nuca di Gourry, attirandolo verso di sé, catturando le sue labbra con le proprie, trascinandolo giù mentre si sdraiava sul tavolo, tra la farina e le forme di pane, i ravanelli e il vasetto di miele gocciolante.
Avvinghiò le gambe attorno al suo corpo, lasciando che le sue dita gli sollevassero la maglia sulla schiena, mentre le mani di Gourry scivolavano sulle sue cosce tese, su cui la sottile camicia da notte era scivolata ammassandosi intorno ai suoi fianchi. Le dita di Lina, sporche di miele e farina, lasciarono tracce bianche sulle guance di Gourry.
Le sue labbra sapevano di miele.
In pochi secondi, non ci fu più spazio fra i loro corpi.
I loro movimenti, da concitati, si fecero via via più lenti. Le loro labbra si sfioravano ad ogni respiro, ad ogni gemito soffocato.
Una piccola goccia di miele brillava ad un angolo della bocca di Lina. Gourry si chinò a baciarla.
“Io ti amo” sussurrò in quel momento Lina, contro le sue labbra, il respiro rotto, spezzato.
“Io ti amo”  le fece eco la voce di Gourry, altrettanto alterata, mentre l’aurora faceva capolino dalla finsetra.

  
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