Ormai mi diletto in questi brevi “
componimenti”, se posso avere l’ardire di definirli tali! Qui ho immaginato i
nostri piccioncini in un tentativo di contatto durante le vacanze, col metodo
degli specchietti di Sirius e James. Un bacio a
tutti!
Remains
Lei chiusa nel capanno malandato
dietro casa di sua nonna; Io sigillato nella mia camera sontuosa.
Non se ne rendeva neanche
conto, ma quando prendeva quel frammento di specchio e lo posizionava davanti a
sé per guardarvi all’interno, appariva
radiosa.
Io, dal mio canto, non
potevo far altro che osservare quelle due pozze marine, che , profonde, mi trascinavano a miglia di distanza dalla
mia camera e allo stesso tempo mi ancoravano alla terra più che mai, con la
sicurezza e l’emozione che m’infondevano.
Sensazioni puramente umane, ma
anche surreali per me.
Le sue lunghe ciglia scure,
che terminavano con un riflesso rossastro semplicemente irresistibile; quei
piccolissimi fiocchi di neve che ogni tanto facevano capolino tra di loro e le
inumidivano; quella pagliuzza turchese in un punto a destra delle sue iridi,
che avrei saputo indicare ad occhi chiusi; quel rossore nella parte superiore
delle palpebre e i minuti capillari violacei che le ricoprivano, decorandole.
Uno sguardo insostenibile per
me: troppo bello per poterlo ignorare, non potevo evitare di perdermici, di
affogarci.
Non sapevo più dov’ero.
Com’è che diceva quel poeta Babbano? Ah si: “ e naufragar m’è dolce in questo mar”.