Questa one shot
ha partecipato al contest “Il Club Dei Duellanti – Secondo Turno” indetto da _fabi, V ogue e Lilyblack, classificandosi settima su otto partecipanti,
senza passare il turno. L’ho scritta in un brutto periodo, quindi non è il
massimo, anche se devo dire che la parte finale non mi dispiace :D Buona lettura :D
elyl
Autore: elyl
Personaggi principali: Lily Evans, James
Potter
Pairing:
JamesLily
Genere: Drammatico, Triste
Rating: Giallo
Avvertimenti: One
Shot
Citazione e prompt scelti:
Mai aveva sentito così chiaramente di poterlo amare, come ora che tutto l'amore
era vano. (Jane Austen,
‘Orgoglio e Pregiudizio’) Prompt: vacanze; candela;
sangue.
Introduzione:
E' il 31
Ottobre e James e Lily Potter sono costretti a rimanere segregati in casa. Chi
ne soffre di più è proprio James. Sembra una serata come tante, ma nessuno dei
due sa che sono le loro ultime ore di vita.
Note dell'autore: (non
obbligatoria): Non sapendo se i gufi gufano o tubano, ho cercato e
ho scoperto che i gufi bubulano. Non lo sapevo
ed ora lo so grazie a questa one
shot. Per aumentare l'effetto scegliere
qualche canzone distruttiva da mettere come sottofondo. Consigliate “Somewhere” e “Pale” dei
Within Temptation e “Shattered” dei Trading
Yesterday.
And
All Things Will End
Nel nero cielo
notturno la luna splendeva alta illuminando ogni cosa. Le strade di Godric's Hollow erano gremite di
bambini che indossavano i più svariati costumi, accompagnati dai genitori.
Dalla
finestra, James Potter li osservava invidioso andare di casa in casa a chiedere
dolcetti: avrebbe dato qualunque cosa pur di uscire e poter essere in mezzo a
quella folla insieme a suo figlio Harry.
“James?”
Lanciò
un'ultima occhiata alla via, sbuffò e si voltò verso sua moglie Lily.
“Sì?”
“Tutto bene?”
Gli domandò preoccupata mordendosi il labbro inferiore. Sapeva perfettamente
quanto suo marito desiderasse uscire e temeva che potesse compiere qualche
gesto azzardato ed incosciente.
“Sì,
benissimo.” Sospirò passandosi una mano tra i capelli.
“James, lo
sai: non puoi.” Disse con tono d'ammonimento, le mani sui fianchi.
“Lo so, lo so!” Esclamò stizzito allontanandosi dalla finestra. “Non
possiamo uscire, dobbiamo stare in casa, Voldemort qui, Voldemort lì.”
Calò il
silenzio e il suo sguardo si posò su una foto che lo ritraeva insieme a Sirius,
Remus e Peter, i suoi migliori amici.
La ragazza
sorrise intenerita, si avvicinò a lui e lo abbracciò stretto.
“Devi aver
pazienza, amore.”
“Lo so.” Il
ragazzo annuì, accarezzandole dolcemente la schiena. “E' che non mi
dispiacerebbe fare un giretto, tutto qui.” Si strinse nelle spalle. “Se solo
non avessi dato il mantello a Silente...” Lasciò la
frase in sospeso.
“Sarebbe
nascosto da qualche parte, lontano dalle tue grinfie.” Concluse
per lui con un gran sorriso pieno d'amore.
“Sei cattiva.” Incrociò le braccia al petto, imbronciato.
“No Jimmy, ti
amo: è diverso.” Ribatté posandogli una mano sul braccio e scoppiando a ridere.
Borbottò
qualcosa di insensato e si lasciò cadere sul divano.
La ragazza
scostò una ciocca di capelli dagli occhi, si sedette accanto a lui e lo
abbracciò. James la strinse a sé e la baciò sulla fronte mentre lei chiudeva
gli occhi ed appoggiava l'orecchio al suo petto,
sentendo il suo cuore battere.
“Dovremo
rimanere nascosti per sempre?” Domandò.
“Se devo farlo
per salvare Harry, sono disposta a restare chiusa qui dentro per sempre.”
Rispose senza esitazione.
Come se si
fosse sentito interpellato, il piccolo iniziò a strillare dal piano di sopra.
“Parli del
diavolo e spuntano le corna.” Scherzò James, liberandola dalla sua stretta.
“Fermo, vado
io.” Gli scoccò un rapido bacio. “Tu goditi il tuo bellissimo salotto e
fantastica sulle scorribande dei Malandrini.”
“Che
simpatica, la mia adorata mogliettina.” Le fece la linguaccia.
Lily sorrise,
si alzò e si fermò sulla soglia.
“James?”
“Sì?” La
guardò rigirando un cuscino tra le mani.
“Ti amo.”
Disse, provando una strana sensazione. Aveva come l'impressione che sarebbe
stata l'ultima volta che glielo avrebbe detto.
“Anche io, piccola.” Le sorrise.
Scosse il
capo, scacciò quei brutti pensieri e salì le scale. Era una sciocca, avrebbe
detto altri mille < ti amo > nella sua vita. Allora perché non riusciva a
scacciare quel peso dallo stomaco? Non aveva motivo di preoccuparsi, erano al
sicuro: Voldemort non poteva trovarli.
Entrò nella
stanza di Harry e lo vide in piedi nel suo lettino, aggrappato alle sbarre che
si agitava e strillava a squarcia gola.
“Ciao amore.”
Lo salutò battendo le mani.
Non appena la
vide, si lasciò cadere producendo un rumore sordo quando colpì il materasso con
il sederino ben protetto dal pannolino. Si prese un piedino con la manina e
l'altra se la portò alla bocca, iniziando a dondolarsi.
Lily sorrise e
lo prese in braccio.
“Allora
ometto, di che cosa ti lamenti?” Lo osservò attentamente, cercando di capire se
avesse sporcato o no il pannolino. “Non hai fatto cacca e non puoi aver fame.”
Gli scostò un ciuffo ribelle dalla fronte, degno erede di quello di James.
“Allora che cos'hai?” Gli chiese, iniziando a camminare avanti e indietro per
la stanza.
Iniziò a
canticchiare cullando il piccolo, stringendolo al petto. Harry appoggiò la
testolina alla sua spalla, gli occhi spalancati ed una
manina vicino alla boccuccia. Suo figlio era semplicemente bellissimo. Com'era
possibile che Voldemort lo volesse uccidere? Era solo un bambino. Viveva nel
terrore che potesse succedergli qualcosa e fu per quel motivo che, con James,
decise di nascondersi. Era disposta a passare il resto dei suoi giorni
segregata in quella casa se così facendo avrebbe salvato Harry.
Sorrise e lo
baciò sulla fronte: quella strana inquietudine che l'assillava
dal mattino non voleva abbandonarla.
All'improvviso
un rumore assordante la fece sobbalzare. Spalancò gli occhi ed
istintivamente strinse al petto Harry come per proteggerlo mentre il cuore
sembrava esploderle nel petto.
“James?”
Sussurrò rimanendo immobile.
Dopo quel
frastuono, la casa sembrava essere sprofondata nel silenzio.
“Lily!” Sentì
James urlare dai piedi delle scale. “E' lui! Prendi Harry e scappa.”
Strinse forte
il bambino, fece un passo in avanti e intravide James abbassarsi schivando per poco una maledizione.
“Scappa!” Urlò
nuovamente contrattaccando.
I suoi occhi
verdi si riempirono di lacrime, combattuta: mettere in salvo suo figlio o
correre in aiuto dell'uomo che amava?
Fece un
respiro profondo e, prima che potesse cambiare idea, si infilò
nella cameretta di Harry. Estrasse rapidamente la bacchetta e bloccò
magicamente la porta con la speranza di guadagnare tempo.
“Pensa Lily, pensa!” Si disse, cercando una via di fuga, ma il suo
cervello continuava a ripetere un unico nome: James.
Doveva scappare,
ad ogni costo, ma sapeva benissimo che non avevano scampo. Abbracciò Harry e lo
baciò ad occhi chiusi: aveva solo un anno e stava per
morire.
Il solo
pensiero la uccise: sentì il cuore fermarsi, il respiro mancarle e la testa
girare.
“Mi dispiace,
mi dispiace.” Sussurrò al piccolo che si stringeva a
lei, gli occhioni verdi uguali ai suoi spalancati.
Stava
crollando, lo sapeva. Tutta la paura che provava da quando Silente aveva detto loro della Profezia, la tensione, la rabbia e la
stanchezza sembravano essere esplose.
Chiuse gli
occhi e si sedette sulla sedia a dondolo in cui cullava sempre suo figlio per
farlo addormentare. Iniziò a canticchiare una dolce ninna nanna e lentamente il
bimbo scivolò nel sonno. Accarezzò la sua testolina e lo baciò.
Era incredibile
come tutto sembrasse tranquillo: dalla strada non arrivava alcun rumore, un
gufo bubulava e i rami degli alberi si muovevano
pigramente a causa della leggera brezza notturna. E nonostante quell'illusione
di pace esterna, all'interno della villetta si stava scatenando l'Inferno.
“Andrà tutto
bene.” Sussurrò a Harry. “Andrà tutto bene.”
Sentì le
lacrime scivolarle lungo le guance e il suo cuore accelerare, come se si stesse
ribellandp alla situazione, come a dire che non era
disposto a smettere di battere a soli ventun anni.
Sentì James
urlare, poi silenzio. Un silenzio che venne squarciato
da una risata malefica. Sapeva benissimo cosa significava: suo marito era
appena stato ucciso da Voldemort.
In un attimo
rivide tutta la loro storia: il primo incontro sull'Espresso per Hogwarts, i
continui battibecchi per futili motivi, la sua insistenza nel chiederle di
uscire, il suo cedere, il primo bacio, il primo < ti amo > sussurrato
timidamente e con voce incerta, la prima volta, il matrimonio, la vita di
coppia, il conoscersi giorno dopo giorno ed infine
lui, Harry.
James e Harry,
gli uomini della sua vita: mai aveva sentito chiaramente di poterli amare
come ora che tutto l'amore era vano.
Fece un
respiro profondo, si alzò e mise Harry nel suo lettino. Ignaro di ciò che stava
per succedere, dormiva beato. Gli accarezzò il viso, lo coprì con la sua
copertina e si piegò a baciarlo sulla fronte.
“Spero tu
dorma quando accada. Dicono che non fa male, ma spero tu
dorma, così davvero non sentirai nulla” Sussurrò piangendo. “Ti voglio
tanto bene, Harry.”
Lo guardò per
un'ultima volta, poi si voltò verso la porta ed
impugnò la bacchetta lasciandosi sfuggire un sorriso amaro. Aveva ventun anni e
stava per morire: doveva fare ancora tante cose, ma non le avrebbe mai fatte
per colpa di un vecchio pazzo. Niente più vacanze, niente più
cene a lume di candela: sarebbe morta senza alcun segno visibile
sulla sua pelle, senza perdere neanche una goccia di sangue. Era
questa la firma di Voldemort: uccidere senza lasciar segni sul corpo.
Sentì dei
rumori fuori dalla porta.
Sarebbe morta.
La serratura
scattò.
Il suo cuore
si sarebbe fermato.
La porta si
socchiuse e strinse la bacchetta.
Ma ciò non
significava che sarebbe morta senza combattere.
Voldemort
entrò nella stanza, la bacchetta sguainata ed un
sorriso perverso sulle labbra.
Sarebbe morta
per suo figlio. E morire per chi amava più della sua stessa vita
era un valido motivo per farlo.
GIUDIZIO:
7°Classificato: Elyl
Grammatica
e sintassi:9.4
Lessico e Stile:9
Originalità:8.4
Caratterizzazione dei personaggi:13.3
Attinenza al prompt* e sviluppo
della trama:13.6
Gradimento personale:8.3
Totale:62
Lilyblack:
Gramatica e sintassi, come in ogni tua storia, sono corrette se non per qualche
svista che non sto a segnalare, ma di cui ho dovuto
necessariamente tener conto nel dare il punteggio; stesso discorso potrei fare
per lo stile ed il lessico se tutta la storia fosse costituita dalla seconda
parte. La seconda parte costituisce per me una sorta di spartiacque, fra due
storie completamente diverse su più di un fronte e lo stile non fa alcuna
differenza. Non fanno differenza, purtroppo, anche gli IC, che sono sicuramente
ciò che mi ha toccato ‘negativamente’ di più. Non sono
veri e propri errori, ma quasi stereotipi che non mi sarei aspettata da te, quei Lily e James che emergono nei primi dialoghi, così
diversi da quelli più veri ed emozionanti della seconda parte della storia.
L’attinenza al prompt è qualcosa di
coerente all’atmosfera da te descritta e sicuramente è lo sviluppo
della trama che mi ha lasciata nel dubbio, se così si può dire. Tutto sommato è una storia molto carina e sarebbe ancora
migliore, se nella prima parte non ci fossero quei problemi che ti ho
sunnominato, che io vedo tali ma che per altri potrebbero non esserlo,
ovviamente la mia è un’opinione personale. Brava comunque ^^
Vogue:
Per quanto riguarda la grammatica, le uniche sviste ‘imputabili’ sono un
errore di battitura verso la fine della storia (‘ribellando’
) e ‘squarciagola’ scritto separatamente. Per il resto, non vi sono
altri errori.
Lo stile e il lessico sono altalenanti: per la precisione, ho trovato la
seconda parte più scorrevole e più curata rispetto alla prima, fattore
sicuramente dovuto ad un netto cambio di situazione,
cosa che ha influito anche sullo stesso registro utilizzato. La prima parte non
presenta particolari problemi di sorta, solo ho trovato curata assai meglio la
seconda.
La scena da te descritta non è sicuramente fra le più originali, dato che è stata più volte sfruttata nel fandom,
tuttavia non nego che l’introspezione finale presenti degli spunti interessanti
sugli ultimi pensieri di Lily poco prima di morire.
La caratterizzazione mi ha creato non pochi problemi. Perché se è vero
che Lily è ben approfondita nell’ultima fase, che i suoi pensieri e le sue
azioni sono coerenti con quanto sappiamo di lei, vero
è anche che all’inizio della storia il suo rapportarsi a James mi è parso
alquanto stereotipato: tuttavia, questo credo sia dovuto al tuo descrivere
l’uomo con una sorta di eccessiva puerilità, che a tratti fa storcere il naso.
È una questione di poche frasi, qualche sfumatura poco piacevole, quindi niente
di trascendentale.
Innegabile che la frase sia inserita e che il suo stesso inserimento sia
adatto al momento da te descritto; non mi è parso particolarmente fluido, ma va
detto che ha comunque senso che Lily in tale frangente si sia lasciata andare a
tali pensieri, a tale modo di vedere le cose.
Tutto sommato, devo dire che la storia mi è
piaciuta. Ribadisco che non mi ha fatta impazzire la
prima parte, in particolar modo la caratterizzazione di James, ma ribadisco che
si tratta di sfumature che non inficiano più di tanto il valore stesso della
storia che, seppur non perfetta, è certamente piacevole.
Fabi:
Questa
storia è terribile.
Non
in senso cattivo, anzi, semmai è l'opposto.
La
prima parte è serena, mostra una sera come tante a casa di una famiglia che sa
di essere in pericolo, ma che non vede questo pericolo
vicino, fuori dalla porta. James che guarda fuori dalla finestra, Lily lo
abbraccia. Viene da dirsi: 'Non stasera. Non accadrà stasera'. É proprio questa, secondo me, la parte più
interessante della tua storia, questa quiete e il senso d'inquietudine di Lily
si contrappongono.
Poi,
quando arriva Voldemort, finisce tutto. Lily ha un comportamento addirittura
troppo razionale, ma credo che sia dovuto al fatto che lei era abituata a
gestire le situazioni di stress, essendo un membro dell'ordine. Hai usato bene
i prompt 'vacanza' e
'candela'. Non ho trovato 'sangue', invece. La parola c'è, ma non è presente
nella storia il sangue. La frase, invece, è parte della narrazione, è parte di Lily. L'ho giudicata ben inserita.
Mi
è piaciuta. Mi hai lasciata commossa e scossa.
Hai descritto l'amore, hai descritto Lily. Molto
brava.
Dal
punto di vista grammaticale c'è qualche piccolo errore, ad esempio: 'spero tu dorma quando accada', io ho dovuto segnarlo come
errore verbale, ma credo fosse un errore di battitura. Lo stile è coinvolgente,
anche se ogni tanto avrei rallentato un po', aggiungendo qualche virgola e
rallentando qualche frase