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Autore: ClaireTheSnitch    14/01/2011    13 recensioni
Questa storia si è classificata QUARTA (a pari merito con bubi90) al Merry Christmas Contest indetto da BS. sul forum di EFP, vincendo il Premio Atmosfera.
Prima storia, per il mio primo contest.
L'ho scritta un sacco di tempo fa.
Prima storia - e molto probabilmente l'unica - sulla nuova generazione.
A voi il giudizio, miei implacabili lettori.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Rose Weasley, Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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NICKNAME SUL FORUM: ClaireTheSnitch       
NICKNAME SU EFP: ClaireTheSnitch
TITOLO DELLA FANFICTION: The Weasleys’ Tales
PERSONAGGI: famiglia Weasley, famiglia Potter, Teddy Lupin, Teddy/Victoire
GENERE SCELTO: Romantico, Sentimentale, Generale              
WARNINGS: one-shot
CITAZIONE SCELTA: 8.“Lo senti l’odore della neve? Io lo sento”.
NOTE PERSONALI:
Questa è in assoluto la mia prima storia che comprenda personaggi della nuova generazione. Quando mi è arrivata la mail con scritto ‘Rose Weasley’ stavo seriamente pensando di lasciarla stare, ma poi qualcosa si è attivato... e ho cominciato a ricamare una vicenda un po’ più complessa attorno ad altri personaggi, più vicina al mio stile.
Ho inserito comunque Rose - che trovo molto dolce - perché avevo bisogno di tutta la famiglia. Ho voluto dare una sensazione generale e a tocchi molto precisa del clima di calore a Natale, anche perché è quello che ho sempre vissuto e so cosa significa. Allo stesso tempo, ho aggiunto un tema che mi sta molto a cuore, quello della storia tra Victoire e Teddy e delle sensazioni di quest’ultimo, e il genere ‘Romantico’.
Quale periodo dell’anno è più adatto all’amore, se non il Natale?

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

THE WEASLEYS’ TALES
 

Quando il campanello trillò, il piccolo albero Babbano cominciò a ruotare su sé stesso e a cantare una carola, mentre la voce di Hermione gridò: -Alohomora!-
La porta si spalancò e un bambino dai capelli neri schizzò dentro casa, le braccia spalancate come delle ali e le piccole gambe che si muovevano freneticamente.
-Il Grifone è arrivato!- ululò, scivolando sul pavimento splendente e continuando la propria corsa slittando sulle ginocchia. -Tremate, mortali!-
-Ciao, James.- lo salutò Hermione, uscendo dalla cucina con un vassoio straripante di biscotti appena sfornati. -Per favore, non agitarti. Ho appena passato la cera.-
James sbuffò e prese un biscotto, spargendosi le briciole sulla sciarpa. -Sì, zia.-
-Ehi, Hermione! Buon Natale!- esclamò una voce familiare. Harry entrò, tenendo per mano la piccola Lily, e si precipitò ad abbracciare la sua amica di sempre.
-Buon Natale, Harry. Un attimo... perché Ginny è ancora fuori?-
Harry fece spallucce. -Sta cercando di convincere Al ad entrare. Sai com’è, dopo la storia di Babbo Natale...-
Hermione, sorridendo compassionevole, scosse la testa. -Lo so, Ron non avrebbe dovuto dirgli che non esiste.-
Il suddetto Ronald Weasley sbucò dalla porta della cucina, che si affacciava sul corridoio d’ingresso, e il suo volto s’illuminò alla vista di chi era appena arrivato.
-Harry!- ruggì, e corse a salutarlo.
-Non ci vediamo da due settimane!- protestò l’altro.
-Be’, sei mancato a tutti quanti.-
Con un rumore di piedi trascinati, Ginny riuscì finalmente ad entrare: Albus era appeso ad un lembo della sua sciarpa ma, quando la madre si avvicinò ad Hermione per salutarla, schizzò verso il fratello e rimase accanto a lui, fissando tutti in cagnesco.
In particolare Ron.
Hermione stava già raccontando le ultime novità a Ginny con quell’atteggiamento febbrile che ricordava molto il periodo in cui andavano ad Hogwarts.
-E tutti hanno deciso di andare in ferie la settimana prossima, quindi a me toccheranno diciotto, e dico diciotto, pazienti al giorno!- esclamò, pizzicando amorevolmente i rametti dell’albero di Natale. Erano spruzzati di neve finta, ma decorati con palline dorate che esplodevano in piccole luci fluorescenti e poi ritornavano al proprio posto.
Portavano l’inconfondibile marchio ‘Tiri Vispi Weasley’.
-Sì, mi hanno detto che al San Mungo succede questo genere di cose. Medimaghi un po’ matti, direi. Senza offesa.- Ginny rise. -Dove sono Rose e Hugo?-
Gli occhi di Hermione guizzarono di felicità al nome dei suoi figli. -In salotto con Arthur e Molly. Non vedono l’ora che cominci...-
-...il riassunto delle Storie Memorabili Weasley.- completò James, scocciato. -Possibile che dobbiamo ripeterle tutti gli anni? I nonni cominciano a diventare noiosi.-
-Ad ogni Natale c’è qualcuno che aggiunge una nuova storia. Anche tu sei metà Weasley, no?- disse Ginny, occhieggiando il vassoio di biscotti.
-Sì, ma non sono vecchio.-
-James!-
Lui ignorò la madre e continuò: -Almeno Teddy avrà portato la bacchetta. Possiamo fare qualcosa di divertente.-
-Teddy ha sedici anni. Non può ancora fare magie fuori dalla scuola.- lo informò Rose, unendosi al gruppo. Nonostante fosse più piccola rispetto a James, sapeva a menadito le regole di Hogwarts e  aveva un’impronta decisamente Granger. Escludendo la passione quasi viscerale per gli scherzi astuti e le battutine sottili.
-Ciao, Rose. Ti sei già sorbita una storia barbosa?- domandò James. Lily si avvicinò alla cugina e l’abbracciò con foga.
-Sì.- disse Rose, ricambiando la stretta. -C’è Teddy in salotto, insieme a Hugo. E allo zio George.-
Ron si rivolse a Ginny: -Ci sono anche Bill e Fleur. Rimangono per un paio di giorni qui da noi, poi partiranno per la Francia e passeranno il resto delle vacanze dai Delacour.-
-Non li vedo da settembre.- commentò lei, appendendo il cappotto all’ingresso e guidando i bambini lungo il corridoio, fino alla porta del salotto.
-Buon Natale a tutti!- esclamò il signor Weasley che, anche se non era vestito di rosso e non aveva una soffice barba bianca, aveva un’aria così gioviale e amorevole che sarebbe potuto sembrare Babbo Natale.
Se qualcuno ci avesse pensato in tempo, avrebbe fatto in modo che i bambini abbracciassero il nonno a turno, ma nessuno fu abbastanza tempestivo; i tre piccoli Potter, lasciati allo sbaraglio, si rivelarono un tornado di abbracci e sommersero il povero Arthur, che annaspò e poi si lasciò cadere sulla poltrona.
Alla signora Weasley toccò la stessa sorte circa trenta secondi dopo, mentre James e Al, stranamente, si misero in fila per abbracciare e baciare Victoire; era splendente nei suoi quindici anni e sorrideva con dolcezza, fascinosa come sua madre.
-Siete bellissimi.- sussurrò Molly, consegnando ad ognuno un maglione fatto a mano. Il salotto si riempì dell’odore di quei regali - che sapevano di nonna e di panettone - e si unì ad un profumo nuovo, di fratelli riuniti e di allegria dilagante.
-La cena sarà pronta tra poco.- annunciò Hermione, portando dalla cucina un ottimo odore di pollo al forno e di spezie. -Vado a prendere dei dolci. Cominciate pure con le storie.-
A quel segnale, tutta la famiglia prese posto: nessuno era davvero interessato al racconto, perché ormai chiunque avrebbe potuto recitarlo a memoria. Piuttosto, ciò che importava era stringersi attorno ad un fuoco, sfregare lana contro lana, fissarsi negli occhi e dire implicitamente ‘Questa l’ho già sentita, ma mi piace.’
-Ci voglio stare io vicino allo zio!- gridò Hugo, avvinghiandosi al braccio di George. Rose stava cercando di staccarlo, ma inutilmente: un bambino capriccioso si attacca come colla.
-Puoi sempre andare da tuo padre, Rosie.- la blandì lui, scompigliandole i capelli.
-Non se ne parla!-
Ron scoppiò a ridere. -Che grande considerazione hai di me, amore.-
-Papà! Dì a Hugo di spostarsi. Voglio stare con lo zio!-
-Be’, lo zio George ha anche un altro braccio.-
Rose s’illuminò. -Giusto!-
Detto fatto, trotterellò all’altro lato della poltrona e si sedette direttamente sull’avambraccio di George, che gemette sottovoce ma la lasciò fare.
 
Due sguardi saettarono l’uno verso l’altro.
Le loro labbra si incresparono in un sorriso e uno di loro arrossì. Si avvicinarono allo stipite della porta, lontani dagli altri, e finalmente poterono parlarsi.
-Non vedevo l’ora.- disse Victoire, mordendosi le labbra.
-Possiamo vederci anche a Hogwarts.- rispose Teddy, pensando ad un modo per poterle stringere la mano senza che qualcuno capisse.
-Già. Ma il Natale è...-
La ragazza fu costretta ad interrompersi; Ron passò tra di loro e si diresse dritto verso la cucina.
Teddy sollevò le sopracciglia e concluse: -...romantico?-
Lei rise. Aveva una voce meravigliosa. -Teddy, prendi il giubbotto. Andiamo fuori.-
-Ma nevica!-
-Appunto.-
Sentirono Hermione trafficare con una teglia, poi una risata soffocata da qualcosa che sembrava un biscotto - o un bacio - e un’altra risata. Sì, Ron doveva averla raggiunta.
Teddy aprì la porta e lasciò che Victoire sgattaiolasse fuori, snella e agile, per poi chiuderla alle spalle cercando di non essere troppo rumoroso. I loro piedi affondarono nella neve fresca con un tonfo sordo, piacevole, lasciando impronte piuttosto profonde per tutto il giardino.
-Hai un sopracciglio rosso.- lo avvertì Victoire.
Lui sobbalzò. -Oh, scusa. Mi sono concentrato troppo sul tuo... tuo cappotto.-
La ragazza si girò ed inspirò profondamente.
-Le storie Weasley sono sempre uguali.- sussurrò, stringendogli una mano con aria trasognata.
-Sono divertenti.-
-Ma sempre le stesse.-
-Oh, dai, non sono così male.-
Victoire sfiorò con le labbra la guancia di Teddy. -Sei così gentile.-
-Hai una famiglia bellissima.-
Il tono profondo e appassionato con cui lo disse colpì Victoire, che capì immediatamente quanto significato nascondessero quelle parole così semplici.
Famiglia.
Teddy non amava parlarne, affatto, ma Victoire sentiva che un giorno avrebbero dovuto farlo. Per il momento, si limitò a sospirare leggermente e ad abbracciarlo più forte.
-Lo senti l’odore della neve? Io lo sento.- mormorò, chiudendo gli occhi.
-No.-
-Che cosa?-
-Non ci riesco.- Teddy inspirò. Sembrava lottare contro sé stesso. -Questo Natale è l’ennesimo che passerò con... con una famiglia che non è la mia.-
-Noi siamo la tua famiglia. Sono sciocchezze.-
-Non. Chiamarle. Sciocchezze.- sbottò lui.
-Teddy...-
-Delle volte- cominciò, guardandosi i piedi, -...mi chiedo cosa avrebbero fatto i miei genitori. Se si sarebbero baciati anche loro in cucina come i tuoi zii. Se avrebbero mai... acceso un fuoco. E raccontato le storie della famiglia Lupin.-
-Oh, sono sicura che l’avrebbero fatto.-
Lui scosse la testa e rise amaramente. -No, non puoi saperlo, così come non posso io. Vorrei mia madre e mio padre, Victoire. Vorrei un Natale tutto mio.-
-Ogni Natale è tuo.-
Ma Teddy non ribatté, così lei si ritenne autorizzata a proseguire, agguerrita: -Questo Natale ti appartiene quanto appartiene a me, o ai miei cugini. Pensaci. Non è un nome a definire una famiglia. Io sono mezza francese, accidenti!-
-Non l’avevo notato.-
-Pensa alle cose che hai fatto gli anni passati. A quello che ti è piaciuto.-
Teddy ritrovò un po’ di allegria. -Biscotti al cioccolato.-
-Giusto.- proseguì Victoire, avvicinandosi di più. -I biscotti al cioccolato sono esattamente ciò che ti rende parte di noi.-
Si baciarono e Teddy sentì davvero il profumo della neve. Gelido, ma bello.
Misto al profumo d’arancia di Victoire.

 
 
 
 
 
 
 Ecco il giudizio di BS. che ringrazio infinitamente!!!!!!!
Insomma, non me l'aspettavo proprio! *___*
Neppure il premio!

 
 
 
 
 
 
4° CLASSIFICATA

ClaireTheSnitch- The Weasleys’ Tales

Lessico e Grammatica: 19.5/20
Originalità della storia: 17/20
Rispetto delle regole: 5/5
Caratterizzazione dei personaggi: 4.5/5
Giudizio personale: 8.5/10 ?
Punto bonus: 1
Totale: 55.5/60

COMMENTO
Questa storia è molto carina. Mi è piaciuta molto. Partendo dall’atmosfera decisamente natalizia (era proprio quello che cercavo, il Natale si sente molto anche se non hai usato descrizioni dettagliate per descriverlo) e finendo dalla spensieratezza che mi mette addosso.
I personaggi sono molto ben caratterizzati, sia quelli dell’attuale generazione che quelli della nuova generazione che io immagino esattamente così. L’unico che mi è sembrato un po’ diverso dalla mia idea è stato proprio Teddy, troppo triste e malinconico. Così come il fatto che Hermione si affaccendasse in cucina e non Molly, ecco, questa cosa mi ha lasciata un po’ perplessa.
Per il resto ho poco da ridire.
Lo stile è scorrevole e non ci sono errori grammaticali, fatta eccezione per un verbo (per cui purtroppo ho dovuto toglierti 0.5 punti alla voce “Lessico e Grammatica”).
La frase è ben inserita, così come il personaggio, che anche se non è il protagonista è comunque presente e si sente.


 
 
 

   
 
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