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Autore: visbs88    14/01/2011    5 recensioni
Kohaku ripensa ai suoi numerosi delitti passati.
Potrebbe contenere spoiler per chi non ha visto la fine dell'anime.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Delitto".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kohaku
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Inutile che io ripeta sempre le stesse cose, vero? Vero…
Chiedo solo perdono per questo bombardamento di shot.
Dedico questa qui a eien91, RikaRed, Alys93 e So97LoveEd per le recensioni a “Fathers”, e in particolare ad eien91 (che l’ha messa nelle preferite *.*) e a RikaRed che l’ha messa nelle ricordate *.* ragazze mie, come fate a sopportarmi tanto? Sono così in ritardo con tutto…
D’accordo… ora do il mio primo, vero tributo al povero Kohaku!
Buona lettura!
 
- Grazie mille, mastro Totosai!
Kohaku strinse felice la sua nuova arma. Una falce quasi più grande di lui, enormemente sviluppata. Un’arma degna di uno sterminatore di demoni.
Salutò il fabbro che l’aveva tanto gentilmente forgiata e volò via con Kirara, alla ricerca di qualche villaggio bisognoso di aiuto.
Voleva redimersi, dopo tutte le atrocità che aveva commesso, diventare un vero guerriero, degno di suo padre, di sua sorella e di tutti i suoi compagni.
Perché Kohaku non poteva dimenticare.
Ora viveva felice, Naraku era morto e la sua vita non era più legata al frammento della Sfera, scomparsa anch’essa, ma i ricordi lo perseguitavano, e sentiva più che mai il bisogno di compiere buone azioni per pagare il prezzo di tutto quel sangue.
Era sempre stato timido, non particolarmente coraggioso, dolce… tutte quelle esperienze l’avevano cambiato nel profondo.
Naraku l’aveva usato come un burattino per un lungo, orribile lasso di tempo che aveva vissuto per buona parte nell’oblio. Nessun ricordo, solo il volto di sua sorella che gli diceva qualcosa, anche se non sapeva cosa.
Sango. Quanto l’aveva fatta soffrire.
Il delitto di aver ucciso il proprio padre… gli sembrava di sentire ancora il sangue sulle proprie mani, e l’impressione di non riuscire a lavarlo via. Non ricordava nulla di quegli attimi… solo il dopo. Solo il viso sconvolto di Sango, che lo guardava senza capire. Solo i cadaveri per terra, che aveva guardato inizialmente senza comprendere il perché fossero morti. Solo il sangue sulla sua falce, e l’improvvisa consapevolezza di averli uccisi. Cosa aveva fatto, come aveva potuto… era sempre stato così debole, in fondo. Era sicuro che se fosse stata Sango ad essere posseduta, sarebbe riuscita ad opporre resistenza. Lei non avrebbe ucciso il padre. Invece lui, lui era debole, si era fatto soggiogare come uno stupido, ed aveva finito per essere una marionetta. Sarebbe stato molto meglio rimanere morto, perché aveva abbandonato la vita fra le braccia della sorella, sotto una pioggia di frecce sì, ma con Sango, con la consapevolezza che lei era vicina malgrado ciò che lui aveva appena commesso.
Lei era sempre vicina a lui.
Lei gli aveva impedito di uccidere Kagome. Pensò con un sorriso amaro al momento in cui aveva perfino minacciato la vita di Rin. Per fortuna, due delitti atroci erano stati sventati.
Due tra i molti.
Aveva aiutato la Squadra dei Sette nei suoi molteplici misfatti. Aveva consegnato lui la lettera al signore del castello, quello che li aveva fatti decapitare. Lui aveva gettato nello sgomento un intero borgo. E lui aveva sempre osservato senza far nulla quei mercenari sterminare soldati e persone innocenti. Anche se era uno sterminatore di demoni, non di uomini.
Come aveva potuto, malgrado fosse contro la sua volontà, uccidere tutte le guardie di quel castello in cui si era sentito come a casa, in mezzo ad una grande famiglia? Dopo essersi tanto impegnato a difendere tutti loro, a combattere contro quei dannati corvi succhia-sangue della principessa Abi, li aveva sterminati. Lui che avrebbe dovuto essere uno sterminatore di demoni, demoni, non di uomini. Aveva ucciso donne innocenti. Sango era arrivata in tempo per impedirgli di colpire anche quella bella e dolce principessa, ignara vittima dell’inganno di Naraku e del suo piano per proteggere il bambino, il suo cuore. Sango, che mai aveva trovato il coraggio di affrontarlo veramente, anche se avrebbe dovuto farlo.
Sango, che l’aveva salvato dai topi assassini liberati da Hakudoshi. In quel momento, aveva ripreso possesso della sua coscienza, ma non aveva potuto chiudere lo zaino e impedire ai topi di uscirne continuamente. E per causa sua interi villaggi erano stati devastati, persone orrendamente spolpate, campi distrutti, paesaggi deturpati. Aveva osservato, spiato a sua volta dai Saymiosho, senza poter fare nulla. Aveva visto la rabbia nello sguardo della sorella, quand’era intervenuta nel fermarlo. Tuttavia, aveva quasi dato la vita per salvare la sua.
Sango. Le doveva così tanto.
Ed ora che era vivo e libero, non riusciva a dimenticare. Andava in giro a uccidere demoni molesti sotto richiesta degli uomini, e nulla gli dava più soddisfazione di fare del bene.
Finalmente, era solo uno sterminatore di demoni, non di uomini.

 
Uhm, magari non sarà un granché originale, però un tributo a questo povero ragazzo dovevo scriverlo. Mi ha sempre fatto una pena immensa… sarebbe stato un bambino così dolce.
Ok, mi dileguo, nella speranza che voi possiate apprezzare!
Visbs88
   
 
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