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Autore: DubheShadow    14/01/2011    0 recensioni
Quasi - quasi - una song-fic. Semplicemente, pensavo a una persona che tanto amo, e intanto ascoltavo la canzone dei Simple Plan "I Can Wait Forever". Poi la penna è corsa veloce sul quaderno, una di quelle poche volte in cui predilisco la carta alla più comoda tastiera di un computer.
Sono solo pensieri, frasi intrise d'amore, intristite da una forte nostalgia che si rende insostenibile nei primi giorni di distacco, e che poi diventa solo un dolore sordo in fondo al cuore, quanto tutto il resto ormai ha fatto l'abitudine a viverci senza.
Questa storia è nata come una One-Shot solitaria, ma poi Tuomas ha risposto. Perciò andrà avanti così, con me che scrivo le lettere secondo il punto di vista della donna, e lui secondo l'uomo.
"Mi sento come una margherita: m’ama, m’amerà ancora, davvero m’ama ancora? E intanto sfiorisco. Deliziosa, mi ritroverai che sarò solo un gambo! Un tuo bacio, solo uno, e sboccerò di nuovo. È una promessa."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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10/01/1823 – Lettera alla mia amata

Parigi.


Io posso aspettare. Per sempre, forse, per un secondo, due o magari anche tre, l'inseguire un filo rosso che imbroglia il nostro destino.

Ti scrivo che ora è sera, con macchie di luce come steli allungati sulla pergamena, muovo le dita e il pennino scivola, con la sua piuma, sono impigliati i nostri sogni. Oh, mia donna, c'è sempre la paura che essi s'infrangano per la strada.

Ora, il crepitare del fuoco, ch'abile dolor frammisto alle note più basse della tua mancanza, scalda queste lettere, forse troppo acute, algide, vigliacche.

Ora, avrei voglia di tirarmi indietro.

Ma ahimè, questo pensier che mi strugge, questo filo rosso che pian piano storno a me, e che un giorno all'altro, finirà. E tu, magari, tra le mie braccia, mi dirai ti amo.

"E... m'ama? M'amerà". Pizzicheremo assieme petali di margherita, per scoprirlo.

Tra poco, quest'arso crepuscolo, si laverà da solo, tingendosi in un corteo abbagliante di stelle, che fioco bisbiglia alla luna. E io, non son forse tra quelli? Non son forse, anch'io, a bisbigliare il mio rorido amore a te luna, alla più bella?

   
 
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