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Autore: vannagio    15/01/2011    13 recensioni
Ogni volta che il vampiro pronunciava il termine “fanfiction”, ti sembrava di vederlo per davvero, quel paio di virgolette: saltellava sulla Sua lingua insieme alla “c” e la “t” di “fiction” e accarezzava le labbra di quella bocca dal sorriso cordialmente erotico, proprio come avrebbero voluto fare, al posto del suddetto paio di virgolette, moltissime rappresentanti del genere femminile.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Quando vannagio vaneggia!"



Aro e le Sue… "Fanwriter"




Gli era giunta voce per mano di un membro del Suo corpo di guardia - sarebbe stato più corretto dire che la voce gli era giunta attraverso la mano della guardia in questione - dell’esistenza di un sito web molto popolare in Italia. Tale sito raccoglieva un numero spropositato di racconti, che ragazze di ogni età scrivevano in onore delle loro opere preferite. Tali racconti venivano chiamati “fanfiction”.
Aro non si era mai considerato un vampiro nostalgico ma, sentendosi ancora molto legato all’inglese arcaico del caro, buon vecchio Chaucer, incontrava non poche difficoltà nell’articolare certi neologismi di dubbia eleganza e provenienza. Perciò, ogni volta che il vampiro pronunciava il termine “fanfiction”, ti sembrava di vederlo per davvero, quel paio di virgolette: saltellava sulla Sua lingua insieme alla “c” e la “t” di “fiction” e accarezzava le labbra di quella bocca dal sorriso cordialmente erotico, proprio come avrebbero voluto fare, al posto del suddetto paio di virgolette, moltissime rappresentanti del genere femminile.

Ma qui si corre il rischio di fuorviare l’attenzione verso particolarità anatomiche che - ahimè! - non abbiamo il tempo di analizzare con la dovuta concentrazione.
Stavo dicendo?

Tra le numerose sezioni presenti sul quel sito, dunque, ve ne era una dedicata alla Saga di Twilight.
Aro nutriva una certa insofferenza verso quell’opera e la sua autrice. Trovava oltraggioso, infatti, che venissero spese un numero infinito di parole, di metafore incredibilmente originali ed epiteti accuratamente ponderati - avete notato il fine sarcasmo, nevvero? - per due personaggi così poco interessanti, mentre altri erano stati così bellamente trascurati. E anche quando si dava loro un po’ di spazio, questi poveri e sfortunati individui diventavano fautori di gesta a dir poco inverosimili e inspiegabili. Lui, da cui Machiavelli aveva preso spunto. Lui, che aveva ispirato i più grandi artisti. Lui, il protettore notturno delle arti. Lui, che si comportava come uno stratega alle primissime armi? Aro non riusciva a darsi pace.
Aveva perfino accarezzato l’idea di esigere il risarcimento dei danni morali e fisici, poiché l’ultimo libro della sciagurata saga aveva leso enormemente la Sua immagine e quella dei Suoi fratelli. Per non parlare, poi, della Sua autorità!
Purtroppo si era visto momentaneamente costretto ad accantonare il progetto. Causa, ovvi motivi di segretezza.

E comunque, la vendetta è una pietanza che va servita fredda. Non è forse questo che si dice in giro?

Perciò, se questi erano i sentimenti che Egli provava nei confronti dell’opera originale, potete immaginare quale fosse il Suo pensiero riguardo alle… “fanfiction” a essa ispirate. Per mero scrupolo - perché Aro preferiva sempre verificare con i Suoi occhi prima di emettere una sentenza, una qualsiasi sentenza - prese in prestito “l’account” della già precedentemente citata guardia. E si collegò al sito.
Ovviamente, la prima impressione fu negativa. Terribilmente negativa. Con rammarico si rese conto che la quantità di racconti che avessero Lui come protagonista era davvero esigua, se confrontata alla caterva di Bella/Edward, Bella/Jacob, Jacob/Edward in circolazione. Sospirò pesantemente, amareggiato e segretamente ferito nel profondo. Si stava apprestando a chiudere la pagina, deciso a non ripetere mai più una simile esperienza, quando…
Dunque, qualcosa c’era!
Lì, sommerse da storie prive di “codice html”, celate da “AU” alquanto improbabili e “What if?” per niente credibili - anche qui le virgolette saltellavano allegramente in bella vista -, esistevano delle meravigliose “fanfiction” dedicate a Lui e alla Sua Volterra. E se Aro non fosse stato un vampiro, molto probabilmente non avrebbe creduto ai suoi occhi.
Ma che diamine! Da dove veniva tutta quell’incredulità? Lui era Aro! Ovvio che esistessero simili racconti. Come aveva potuto dubitarne, anche solo per qualche minuto? Il famoso libro - stesura di mano infernale - aveva compromesso anche la Sua autostima, oltre che la Sua autorità?

No. Ciò era decisamente impossibile.

Intanto, mentre una parte marginale del suo preziosissimo encefalo era impegnata in tali riflessioni, Aro si immerse nella lettura delle Sue “fanfiction”. Le autrici di quelle storie erano riuscite a scavare così a fondo, interpretare così alla lettera e immedesimarsi con così spudorata empatia, che per un brevissimo istante Aro credette di aver scovato nuovi gioielli per la sua collezione: solo degli esseri dotati di poteri sovraumani potevano scrivere di Aro con dovizia di particolari e, al contempo, indovinare con millimetrica precisione il Suo modo di ragionare.
E molte di quelle fanciulle, costatò Aro con grande compiacimento e soddisfazione, gli riconoscevano altresì il fascino e l’avvenenza che, giustamente, gli appartenevano e che invece, ingiustamente, erano stati taciuti nell’opera originale. Lo ammiravano, lo idolatravano, lo definivano unico, “mitico”, “sexy”, “figo” - Aro cominciava ad apprezzare tali neologismi moderni -, e chi più ne ha, più ne metta.
Fu così che il vampiro giunse a una dolce, inebriante ed eccitante conclusione.
Aro aveva delle… “fan”.
Le Sue “Fanwriter”.
E mentre le famigerate virgolette danzavano indisturbate sulle Sua lingua, un sorriso cordialmente erotico accese le Sue labbra.
Aro aveva appena deciso di sdebitarsi.



Improvvisamente, in diverse città italiane, i cellulari di alcune ragazze cominciarono a squillare.




_________________________




Se siete delle fanwriter che scrivono di Aro e di Volterra e il vostro cellulare ha appena cominciato a squillare? Non disperate! È solo Aro che vuole complimentarsi con voi.

Prima che qualcuno prenda in considerazione l’idea di linciarmi, sappiate che è stato Aro a dettare. Gianna era impegnata a preparare i documenti per chiedere il risarcimento dei danni alla Meyer, così ho dovuto scrivere io al suo posto. Che fatica!

Dedicata a Dragana, Ottonovetre e a tutte le fanwriter che sanno districarsi con innata facilità in quella selva oscura che è la mente di Aro.

Baci, vannagio.
   
 
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