Harry quel giorno era di cattivo umore. Piton non aveva fatto altro, per tutta la lezione, che prenderlo in giro per le sue scarse capacità da pozionista, di quanto doveva essere deficiente, per aver scambiato la pelle di girilacco per foglie di mandragola.
‘’E’ inutile che ti ostini a continuare la pozione, Potter’’ disse compiaciuto il professore di Pozioni, avvolto nel suo mantello nero, quando passò accanto al calderone di Harry.
‘’I danni sono irreversibili e per oggi ti sei meritato un troll e dieci punti in meno alla tua Casa. Puoi anche andartene se vuoi.’’
Harry, tutto sudato per lo sforzo di mescolare trenta volte in senso antiorario, lo guardò malissimo. Prese, e, con scatto d’ira, gettò in malo modo tutti gli ingredienti rimanenti nella pozione e fece per andarsene.
KABOOOM!
La pozione esplose in faccia ad Harry, schizzi roventi gli finirono in faccia ed ebbe un capogiro. Poi, sentì il proprio corpo bruciare e allo stesso tempo essere scagliato in aria.
Si aspettò di finire contro una parete, o contro Piton, invece volò di parecchi metri, come se all’improvviso l’aula si fosse ingigantita!
Iniziò ad agitare mani e braccia, finchè non trovò un solido appiglio.
Ci si aggrappò con tutte le forze… ma cos’era? Sembrava una montagna, eppure era giallastra…
Finchè con orrore vide che…
‘’Tutti calmi! State calmi!’’ ululava Piton, mentre gli alunni urlavano o correvano via.
‘’Non è successo niente!’’
‘’Harry! Ma dov’è Harry!’’ urlò Hermione, notando che il suo amico era sparito.
‘’Signorina Granger, applichi il cervello quando serve!’’ sbottò Piton. All’esplosione si era ritratto, ma la pozione aveva comunque colpito le sue scarpe. Le ripulì con un colpo di bacchetta. ‘’La pozione che quel deficiente del suo amichetto del cuore ha fatto esplodere era una pozione rimpicciolente. Il suo amico Potter deve aver assunto le dimensioni di una formica…
Molto probabilmente sarà finito nella pozione bollente e sarà morto… la lezione è finita, uscite di qui!’’
Hermione aveva le lacrime agli occhi. ‘’Come può dire una cosa del genere? Dobbiamo farlo cercare! Harry? Harry? Dove sei?’’
‘’Signorina Granger, le ripeto, usi quel poco di cervello che ha! Se Potter è grande quanto una formica, e nel caso, molto improbabile direi, che sia ancora vivo, non potrebbe risponderle, la sua voce non la sentirebbe. E ora, fuori!’’ sputacchiò Piton, e tutti gli alunni corsero via impauriti. Piton non sembrava essere neanche un po’ dispiaciuto per la presunta morte di Piton, anzi, quando tutti furono andati via, esclamò ‘’Evvai! Potter è morto!’’
E improvvisò un balletto, inciampando nel suo stesso mantello.
Si ricompose subito e uscì dall’aula.
‘’Meno male che non mi ha visto nessuno’’ pensò tra se e se…
 
Harry si aggrappò meglio alla montagna gialla. Non doveva cadere. Probabilmente Piton l’avrebbe spiaccicato sotto un suo stivale. Non doveva muoversi. Piton avrebbe sentito un prurito al naso, l’avrebbe scoperto; o peggio, si sarebbe scaccolato, sporcandogli le scarpe di caccole!
Per fortuna, Piton, con l’apparato nasale che aveva, non era in grado di guardarsi la punta del naso. Molto bene. Ma ora, come sarebbe sceso di li?


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Spero vi sia piaciuta! Al prossimo capitolo!! XD