Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: VikyLeah    16/01/2011    2 recensioni
«Lei è destinata a diventare qualcosa di più di una semplice mutaforma. Lo scoprirete presto». Quando oltre al destino, c'è di più.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I miei 24 anni? I più belli!
Finalmente la mia vera natura si era liberata in me. Una lupa con i fiocchi. Il mio pelo era nero come la notte, più di quello di Sam. Ero leggermente più piccola degli altri, quasi come Leah. Ero orgogliosa di essere una metafora. I miei genitori avevano solo me, nessun maschio e papà era un po' deluso all'inizio ma ora era più felice di un bimbo a Natale. Il nostro era un branco unito. O meglio, si era riunito. Jacob, Leah, Seth, Embry e Quil erano tornati con Sam, me, Jared, Paul, Brady e Collin. Undici licantropi. Ero la più grande, Sam aveva lasciato il suo posto di Alfa a Jacob e Leah era sempre la sua Beta. Poi Seth e gli altri. Io ero l'ultima nella gerarchia ma essendo femmina avevo qualche vantaggio, come LeeLee. Eravamo diventate grandi amiche, e lei era meno acida e fredda grazie ad Embry. Erano fidanzati da 7 mesi. Io invece ero innamorata da quando era nato di… uno di loro. So che sembra strano, mi ero affezionata a lui ancora prima che venisse al mondo. Come sua mamma era affezionata a me. Poi ero stata la sua baby sitter quando io avevo all'incirca 14 anni e lui ne aveva 10. Un bambolotto! E lui si era affezionato a me subito. Ma ultimamente qualcosa era cambiato. In fondo eravamo tutti cresciuti, e non poteva restare tutto immutato. Purtroppo.
Un giorno, mentre ero di ronda con Seth, incontrammo una ragazza non umana. Ma neanche lupa, ne vampira. Una maga, aveva detto lei. La guardavo curiosa sempre sotto forma di lupa e Seth era tornato umano. La ragazza mi indicò. «Lei è Viky, vero?». Seth annuì e mi guardò.
Ora questa chi è? Pensai guardandola inclinando appena il capo. Non mi mossi mentre si avvicinava. Passò le dita tra il mio pelo nero. «Sei davvero una bella lupa. Per fortuna il tuo destino è migliore di questo», sorrise. Mi spaventai un po’, a dire il vero. Il mio destino migliore di così? Impossibile.
«Scusa… ma in che senso?», la voce di Seth era incerta.
«Lei è destinata a diventare qualcosa di più di una semplice mutaforma. Lo scoprirete presto», lo guardò seria e tornò ad accarezzarmi.
Questa è fuori del tutto, pensai e lei iniziò a ridere.
«Ragazza, sento i tuoi pensieri. Non sono pazza. E’ solo la verità», si rimise dritta.
«Mi presentate il resto del branco? Sono curiosa», sorrise a Seth. Mi guardò e alzò le spalle.
«Andiamo Viky. Io rimango umano», iniziò a camminare davanti a noi. Rimanevo leggermente indietro rispetto alla maga. Non mi fidavo molto.
Arrivammo a casa di Emily, erano tutti lì. Che caos. Tornai umana e mi vestii.
«Andiamo», dissi entrando in casa. «Ragazzi», salutai e mi sedetti al tavolo, accanto a Leah ed Embry.
Seth entrò con la maga. «Lei è… una nuova di queste parti», si sedette accanto a Brady sul divano e guardò Sam.
Tutti la guardarono. «Salve, ragazzi. Sono qua per Viky», mi indicò come se nulla fosse.
«Viky? E perché mai?», Jacob si alzò e si mise di fronte a lei.
Jake sta buono, pensai pronta a scattare. La maga mi guardò e sorrise, poi tornò a guardare Jacob.
«Jacob, giusto? Non è successo nulla di grave. Solo è arrivato il suo momento», alzò appena le spalle avvolte dalla stoffa nera del suo vestito lungo.
«Il suo momento? Non ti azzardare a toccarla!», ringhiò e l’afferrò per le braccia. Mi alzai e appoggiai la mano sulla sua.
«Sta calmo, Jake. Ha detto che ha un futuro migliore per me. Ma non chiedermi che vuole dire», guardai la maga.
«Lo vedrai presto. Devo solo capire se sei pronta. Ti starò a fianco per una settimana e vedrò», si sedette su una sedia come se fosse a casa sua.
«Aspettate… quindi Viky deve andarsene?», Jared incrociò le braccia sul petto nudo.
«Dipende. Questo lo deciderà lei, ma diciamo che un posto vale l’altro», la maga sorrise ancora. Non la smetteva mai di sorridere. Che nervi. Mi sedetti di nuovo e appoggiai la fronte sul tavolo.
Tutte a me, sbuffai appena.
Leah appoggiò una mano sulla mia spalla, «tutto ok?».
Annuii appena, «ho solo mal di testa».
«Magari vai a casa. Tanto la ronda tocca a Sam e Collin. Puoi riposare fino a domani», sorrise appena. Le piaceva essere Beta, in fondo.
«Va bene. Ci vediamo domani ragazzi. Scusate», mi alzai e me ne andai in fretta a casa.
Entrai in camera e trovai la maga, mi spaventai.
«Ma che caz… Come ci sei entrata?», mi sedetti sul letto.
«Sono una maga, Viky. Anzi, neanche ti ho detto come mi chiamo. Io sono Soana», inchinò appena il capo e tornò a guardarmi.
«Soana? Che nome strano… ma tutta questa storia è strana. Puoi dirmi qualcosa di più?», domandai stendendomi.
Stupido mal di testa, pensai e appoggiai un braccio sulla fronte.
Soana si avvicinò a me e con un dito toccò la mia fronte. PUFF. Non avevo più mal di testa. La guardai inarcando un sopracciglio.
«Fatto… non posso dirti nulla. Ordini dall’alto. Ma non avere paura», si sedette ai piedi del mio letto.
«Ehm, grazie. Beh, se è così… aspetterò. Scusa per Jacob. E’ molto impulsivo», sorrisi io, questa volta.
«Tranquilla. Li conosco. Come conosco te. Sono tutti bravi. Ah, finalmente Leah ed Embry stanno insieme eh? Non sai quanto ci speravo che si sbrigassero», rise.
Risi anch’io. Ecco come mai stavano insieme, era destino. Io ci credevo nel destino.
«Tu vivi la tua vita come sempre. Fai finta che non ci sono, sarò discreta e ti osserverò da lontano», guardò la mia stanza.
«Ti piace il giallo, vedo», ridacchiò.
Diventai un po’ rossa e annuii. Era un’ossessione per me. Ogni cosa gialla o tendente al giallo, era mia! Perfino le pareti, il letto, la scrivania e i cassetti erano gialli. Lenzuola comprese. Un sacco di magliette gialle e anche l’intimo! Ero malata. Ma avevo un’attrazione verso quel colore.
«E’ più forte di me», alzai le spalle e sentii la porta d’ingresso aprirsi.
«Mamma e papà», mi alzai e guardai Soana.
«Ci vediamo dopo», fece l’occhiolino e sparì in una nuvola di fumo.
Scossi la testa e scesi. «Ciao ma’, ciao pa’», baciai le loro guance e mi sedetti in cucina.
«Tutto bene?», papà troppo premuroso.
«Sì, papà. Tranquillo», sorrisi. Non andava tutto bene. Ma non potevo dirgli che c’era una maga che voleva cambiare la mia vita per non si sa quale motivo!
Guardai mamma che si metteva ai fornelli. Cucinava sempre. Anche a me piaceva cucinare ma non lo facevo spesso.
«Mamma, domani svegliami presto. Andiamo in spiaggia, alla James», presi una penna che era sul tavolo e iniziai a girarla tra le mani.
«Va bene tesoro. Ma stai attenta. La è piena di scogli», troppo apprensiva.
Sbuffai. «Non sono una bambina, mamma. Per favore», misi il broncio.
«Va bene. Basta che stai attenta», tornò a cucinare.
Ancora?! Lo faceva apposta, allora! Mi alzai e tornai in camera, chiusi a chiave la porta dietro di me e mi buttai a pancia in giù sul letto. Affondai il viso nel cuscino.
Quanto mi manchi, sospirai pensando a lui. Come facevo 23 ore su 24. In fondo lo avevo sempre intorno. Nel branco. Da Emily. In spiaggia. Ai falò. Da per tutto e questo accentuava il mio amore e la sua lontananza da me.
Mi girai sentendo un fruscio, di nuovo Soana.
«Che ti prende?», domandò guardandomi.
«Nulla», mentii.
«Non farmi leggere nella tua testa», si sedette vicino a me accarezzandomi i capelli.
«Problemi di cuore… Un ragazzo della riserva», alzai appena le palle.
«Forse so anche chi. Ma non preoccuparti. Tutto andrà bene», sorrise dolcemente.
«Ma come? Mi evita sempre. Fa di tutto per non parlarmi o starmi accanto. Non facciamo neanche più le ronde insieme», sospirai e inizia a giocare con una pellicina del mio dito.
«Anche Leah era sola… Ricordi? E ora è felice con il suo lupo. Non avere fretta. Se una cosa è destinata ad essere, sarà», mi diede un buffetto.
«Ok. Staremo a vedere», quasi la sfidai.
Tirò fuori un quaderno. Un diario. Era fatto di pelle e rilegato con del cotone. «Senti… scrivi qua, quando ti va. Serve per sfogo. Ma anche per far sì che i tuoi desideri più profondi e radicati nella tua anima si avverino. Non abusarne», mi porse il diario.
Lo aprii, sfiorai le pagine. Erano di cotone anche quelle con delle sottili righe.
«Grazie», mormorai e lo chiusi in un cassetto. Non avevo mai scritto un diario, non sapevo se avrei iniziato all’ora a farlo.
«Ti va di sapere qualcosa di me?», si alzò e si sedette sulla mia poltrona.
Annuii e mi sedetti a gambe incrociate sul letto.
«Bene… Sono nata al tempo dei draghi e maghi, cavalieri, e re. Sono diventata una maga potente grazie agli studio che ho fatto, di nascosto. A quei tempi venivi anche bruciata viva. Sono scappata in questo mondo che si è evoluto in fretta, mi sono adeguata ad ogni era. Poi ho deciso di unirmi ad un’altra stirpe di maghi. Così vivo nelle foreste con la mia gente, nascondendoci dagli umani. Un po’ come voi che proteggete il vostro segreto. Abbiamo cercato per tanto tempo una persona come te, che prendesse il posto della di colei che non c’è più. Abbiamo rischiato grosso, poi ti ho trovata. Da quando sei nata ti teniamo d’occhio. Per questo sei destinata ad essere altro», mi guardò seria.
«Oh… davvero? Spero di non dover combattere guerre. Già mi bastano i succhiasangue», feci una smorfia.
«Nessuna guerra, per ora. Dovrai solo svolgere il tuo compito e ciò che ti verrà richiesto», annuì.
Fantastico. Assoldata dai maghi, pensai scocciata.
«Guarda che so a cosa pensi», rise scuotendo la testa.
Ops. Me ne ero scordata. Alzai le spalle. «Scusa ma non è che tutti i giorni vengo a scoprire che mi aspetta altro».
«Hai ragione. Ma se fossi stata ancora umana forse non avresti compreso a fondo ciò che stava succedendo. Abbiamo dovuto aspettare».
«Certo. Non che ora lo comprenda del tutto», dissi guardandola.
Squillò il telefono, risposi.
«Pronto?».
«Viky… Disturbo?».
Il mio cuore accelerò la sua corsa. «N-no», balbettai.
Soana mi guardava.
«Ascolta… domani, ti passo a prendere con Seth. Prendo la macchina di mio padre. Gli altri ci raggiungono con le loro macchine».
«Certo. Quando vuoi», sorrisi tra me e me.
Soana rideva a bassa voce.
«Perfetto. Chi c’è con te?». Ops.
«Nessuno. Un’amica», mi morsi il labbro e guardai male Soana.
«Un’amica? Oh, allora metto giù. Ci vediamo domani», attaccò.
Misi giù il telefono e guardai la maga. «Grazie eh!», sbuffai e mi buttai stesa sul letto.
«Tranquilla. Sarò presto tuo», rise.
Poi scomparve nella nuvola di fumo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: VikyLeah