Ciao a tutti ^.^
So che state aspettando (?) il seguito de “La gioventù di Davy Jones”… e magari anche le mie recensioni, e mi scuso per il ritardo madornale -.-
Ma ho voluto postare questa cosuccia, scritta per un altro sito ù.ù e la dedico a Fannysparrow, YemanjayOxum e lavaligiadeisogni per le recensioni a “La gioventù di Davy Jones”, a chirkin che l’ha messa nelle preferite e a Fannysparrow, lavaligiadeisogni e ThePiraterSDaughter per averla messa nelle seguite <3
Ok, vi lascio alla storia!
Buona lettura!
 
Era un anno, ormai, che Will Turner navigava trasportando le anime dei morti in mare da questo all’altro mondo. Cominciava a farci l’abitudine.
Dopo il primo tempo, nel quale era rimasto sconvolto nel vedere la moltitudine di uomini, donne, bambini, anziani che perdevano ogni giorno la vita in un naufragio o in una tempesta, era riuscito a superare l’orrore e a non pensare alla vita che era stata strappata dalle acque implacabili a quegli innocenti.
Stava iniziando a legare con quell’esistenza dannata. Sapere che gli si prospettava dinanzi un’eternità da trascorrere in quel modo non lo rasserenava, anzi, ma si era rassegnato al proprio destino.
E si stava quasi affezionando alla sua ciurma. La vicinanza di suo padre lo confortava, e la fedeltà dei suoi uomini lo faceva sentire bene.
Ma soprattutto, stava legando con la nave.
L’Olandese Volante. Quella carcassa, come amava definirlo, che era stata il legno di Davy Jones. Cominciava a comprendere i sentimenti, che prima trovava ridicoli, di Jack e Barbossa per la Perla Nera.
Non era solo il prestigio, quello che era in ballo tra i due. Era l’anima di una nave.
Si stava affezionando all’anima dell’Olandese. Era forse un po’ nera, la sua, macchiata dei delitti del passato, ma quando stava al timone, facendo scorrere le dita sul legno chiaro della ruota, non poteva fare a meno di rilassarsi. Sapeva che quella nave era stata il terrore di ogni marinaio che avesse percorso le acque del Mar dei Caraibi, che il suo nome veniva associato ancora a sangue, pericolo, morte, che era solo un traghetto per anime perdute. Ma l’idea di sapere che ogni giorno poteva arrivare all’orizzonte, era davvero un’idea meravigliosa. Con un sorrisetto, pensava che in fondo anche prima di diventare capitano era arrivato al Confine. Sapere però di avere la certezza di tornare indietro, ogni volta, era decisamente meglio di rischiare la vita per rubare una nave ad un uomo che probabilmente voleva strappargli l’amata.
Elizabeth. Era stato molte volte tentato di provare ad andare a prenderla. Magari, chissà, avrebbe potuto calare una scialuppa con i suoi uomini e mandarli a chiederle se voleva salire a bordo con lui. Ma aveva capito che ciò non era possibile, che avrebbe rischiato di far infuriare Calipso con un gesto tanto avventato. Avrebbe potuto togliergli Elizabeth per sempre.
E così, continuava ad arrivare ogni giorno all’orizzonte, e una parte di lui cominciava a gioirne. Era diventato un vero pirata, alla fin fine. Spesso il padre diceva di essere orgoglioso di lui.
La libertà… non era davvero libero, ma mentre solcava il mare pensava di esserlo, quando per brevi attimi dimenticava la propria situazione.
Anche quel giorno, era pronto per raggiungere l’orizzonte. Respirò l’odore del mare, e sorrise. Era legato a quella vita, ormai. Alla sua ciurma, alla libertà.
All’Olandese Volante.
 
Sì, avete capito bene XD tutti parlano dell’amore di Jack per la Perla… e io ho voluto creare un Will innamorato dell’Olandese ^.^ temo che sia impossibile, per uno come lui, che ha sangue di pirata nelle vene, non innamorarsi, alla fin fine, anche del mare e della propria nave, oltre che della donna che ha lasciato a terra.
Ok, fatemi sapere che ne pensate!
Visbs88