Harry Potter e l’ultimo erede
Prologo
C’erano solo tre cose che Voldemort
bramava più di ogni altra.
La prima era il
potere assoluto su tutto il mondo magico e babbano, con la conseguente
distruzione di maghi-no e mezzosangue.
La seconda era la
morte di un irritante ragazzino di nome Harry Potter, il Prescelto del mondo
magico.
E la terza.. La
terza era la più misteriosa… Le prime due cose erano di dominio pubblico, ma
solo pochi erano a conoscenza dell’ entità di quest’ultima… Quasi nessuno del
perché gli occorresse…
E uno dei pochi che lo sapeva era ormai in condizione di non nuocere.
Quel fatidico giorno di sedici anni
prima cause impreviste gli avevano impedito di creare il suo settimo Horcrux.
Ma adesso che finalmente era libero, avrebbe potuto mettere in pratica il suo
progetto… Il Signore Oscuro non era solito lasciare
conti in sospeso…
Lord Voldemort avrebbe fatto
qualsiasi cosa per mettere le mani sull’ Ultimo.
Qualsiasi…
Qualsiasi… Qualsiasi…
Le voci
che sentiva si confusero tra loro, tramutandosi in un brusio, un vortice di
suoni inarticolati, fino a sbocciare in una nuova nota, diversa da quelle udite
finora, giovane e argentina come la luna che adesso vedeva risplendere nel
cielo nero...
-
Qualsiasi
cosa succeda io sarò qui con te, non temere…
Quella
frase riecheggiò nell’aria come se stesse respirando nell’acqua ancora per
qualche secondo, mentre le successive parole vibrarono lievemente insieme con
le immagini che le accompagnavano, per poi stabilizzarsi del tutto e rendergli
finalmente chiara la scena.
Una strada
buia, una strada di città, di città babbana. Una fila
di case buie, adornate da qualche cespuglio scuro. La luna piena alta nel
cielo, accerchiata da nubi grigie spruzzate dalla sua luce argentata, che le stavano attorno senza intaccare il suo splendore, come
sudditi attorno ad una regina.
E due
ragazzi. Camminavano con passo spedito, illuminati unicamente dal suo pallido
per quanto splendente riflesso.
Uno era
alto, quasi quanto lui. Non riusciva a vederlo bene, ma doveva avere i capelli
neri. L’altra era una bambina che arrivava a
sfiorargli la vita, chiaramente tremante:
-
Non
sono tranquilla, fratellone…- gemette, stringendosi di più al braccio del
ragazzo più grande- E’ così buio…
-
E’
notte, Prue…
La bimba
alzò il capo, indispettita da quell’atteggiamento così
superficiale:
-
LO
SO, che credi! Ma.. AH!- strillò, saltando addosso al
fratello, il quale, se la piccola fosse stata appena più pesante, si sarebbe
sicuramente sbilanciato all’indietro- C’è.. c’è qualcosa… Ho sentito dei rumori…
Il
ragazzo, ancora arpionato dalle sottili ma stranamente forti braccia della
sorellina, si voltò alla meglio verso il punto indicato.
Nulla.
Non che si
fosse aspettato di vedere qualcosa, però…
-
Beh…-
mormorò, cercando di far staccare le dita della piccola dalla sua giacca- In
fondo non è così strano si odano rumori insoliti..
Stanotte c’è la luna piena…- l’ultima frase l’aveva quasi sussurrata, con un
tono suadente e mistico che avrebbe fatto venire i brividi anche a persone più
coraggiose di Prudence.
-
E..eh..? Che vuoi dire..?- balbettò infatti la
piccina, staccandosi da lui.
Lui
sorrise con aria misteriosa, e mooolto poco rassicurante:
-
Beh.. sai… Chi lo sa… Potrebbe esserci un lupo mannaro nei
paraggi…- si abbassò su di lei- ..Magari un vampiro…- sussurrò, parlando contro
il suo collo.
-
Smettila,
non è divertente!- frignò Prudence, dandogli la borsa
che aveva a tracolla in testa.
Il ragazzo
si sollevò di scatto, e a giudicare da come si passò le dita fra i capelli, era piuttosto preoccupato dai danni che il colpo poteva aver
dato alla sua acconciatura abilmente spettinata con il gel. Eccone
un altro, gli venne da pensare.
-
Dai,
Prue-prue…- ridacchiò lui, non appena si fu rassicurato
sullo stato della sua capigliatura- Va’ tutto bene.. Ci sono io a proteggerti,
no..?
Prudence
sbuffò:
-
Non
chiamarmi con quel nomignolo ridicolo…- cominciò. Un grido risuonò nella notte,
facendola interrompere di botto- Mamma..?- balbettò
fiocamente, di colpo impaurita. Si voltò verso il fratello:-
Non.. non starà di nuovo…- pigolò, rivolta a lui.
Il ragazzo
sembrava per la prima volta in panico:
-
Andiamo!-
esclamò, afferrandola per un braccio e trascinandola
con sé nella direzione in cui provenivano le grida.
Corse
trainata dalla stretta ferrea del giovane moro per quelli che le parvero
secondi, poi, all’improvviso, il ragazzo si fermò di botto, tanto da rischiare
di lasciarla cadere a terra. Ondeggiò pericolosamente per
qualche attimo, poi alzò il viso. Le pupille le si
ridussero in due bottoncini d’angoscia, e spalancò le labbra…
-
…AH!!!
Due occhi
di giada si sgranarono nel buio.
Il giovane
a cui appartenevano rimase per qualche secondo
immobile, con il respiro affannoso, spiaccicato sul materasso troppo duro del
suo letto.
Le sue
mani annasparono sul tavolino e inforcarono gli occhiali. Qualche altro secondo
per realizzare che era nella sua stanza (che sarebbe
stata sua ancora per poco, a giudicare dalla sveglia sul comodino), che fra
poco (diciassette minuti, per l’esattezza) avrebbe compiuto diciassette anni,
sarebbe stato legittimamente maggiorenne e sarebbero venuto a prenderlo per
portarlo a Grimmauld Palace, dove sarebbe stato libero. Ci vollero tutti quei
secondi e tutte quelle argomentazioni, per convincerlo
che non si trovava in mezzo ad una strada sconosciuta, con una sorellina
urlante attaccata al braccio, e che suo padre non stava uccidendo sua madre.
Note dell’autrice:
Ciao a
tutti! ^.^
Ebbene sì…
Nonostante sia una follia, nonostante sia un suicidio, nonostante abbia un
sacco di fanfiction in corso, ho deciso di cominciare
a scrivere questa fanfic! ^__^
So che
troppi lavori uno sull’altro provocano guai, ritardi nell’aggiornamento e
pasticci vari, ma ho paura che se non butta su “carta” le mie idee quando le ho, queste finiranno per svanire com’è successo
per “Viaggio nei ricordi”, una fic finita ancora prima di iniziarla… =.=
Spero che questo prologo vi abbia incuriosito a sufficienza da spingervi a commentare, perchè se ricevo poche poche recensioni mentre trovo sull'indicatore che mi hanno già letto in 100.. beh, finirei per sentirmi un po' demotivata... =.=; Ho tante di quelle fic in corso che devo pur decidere a quali dare la priorità...
Spero di ricevere almeno 10 recensioni scritte in modo adeguato (la signorina s’è ringalluzzita per il boom di recensioni della sua ultima fic e sta sparando alto… -.-“ ndRei) (Chiudi il becco tu! Ho detto così perché sennò tutti mi riempioni di commentini tipo “carina” e basta e pensano di essersela cavata! >.< No-no! Nda), vabè, mi accontento anche di quelle semplici ma 10 (scritte da persone diverse, eh!) (uhm.. se sono lunghe e belle mi accontento anche di 6, va! V.V), così sono sicura che mi sentirò MOLTO motivata… ^.^;;
Ah,
dimenticavo! La fic riprende dalla fine del 6° libro, un po’ come se questo
fosse il 7°, per cui ci saranno tutti gli spoiler
possibili ed inimmaginabili.
Uhm.. e c’è anche una specie di cross-over con Beyblade,
l’anime. Diciamo che ho preso in prestito un
personaggio da lì (ma non vi dico ancora chi è… XP Anche se forse, se ci sono
dei fan di beyblade l’avranno già capito)… Siccome però è anche un po’ OOC,
almeno nel caso del personaggio in questione, la cosa non ha molta importanza..
In effetti, avrei potuto benissimo cambiargli il nome e nessuno se ne sarebbe
accorto, ma preferisco mantenergli il suo! ^.^
Ciao ciao!
Commentate, mi raccomando! ^___^