Lo aveva stretto forte a sč l'ultima volta, lo aveva scostato e lui gli aveva sorriso dolcemente, asciugandosi una lacrima.

Non poteva credere che fosse finita davvero, ma aveva fatto la sua scelta, e giusta o sbagliata non aveva intenzione di rimangiarsi quelle parole.

Alex non era forte abbastanza per opposi alla sua decisione, non aveva il coraggio di chiedergli di restare, non era abbastanza egoista da imporgli di rispettare i suoi sentimenti.

E lui, lui forse non lo amava abbastanza per trovare il coraggio di ribellarsi a quel miserabile paesino di provincia, per camminare con lui a testa alta, mano nella mano, per abbracciarlo e baciarlo sulle fredde panchine di via Sparano, quando il sole tramonta e le coppiette sorridono al loro futuro. Non c'era futuro per loro, non c'era mai stato.

Arthur era davvero sicuro questa volta, sarebbe tornato dalla sua ragazza e avrebbe fatto quello che la sua famiglia, la societą, quel fottuto mondo ipocrita  si aspettavano da lui, fanculo i suoi sentimenti, e quelli di Alex.

Aveva stretto la sua mano, e l'aveva lasciata cadere nel vuoto. Aveva sentito il lamento del suo cuore in frantumi. Si era voltato per andare via, per tornare alla realtą, ma Alex lo aveva fermato, e senza dire una parola gli aveva svelato tutto il suo amore nell'ultimo bacio.

Poi lo aveva lasciato ritornare alla sua vita. Ma quando la porta si era chiusa, Arthur aveva capito che la sua vita era rimasta dentro quella stanza.