Tornerò dal mare
cavalcando la foschia
fino al lume del tuo canto
che scioglierà le ombre del tuo velo.
E avremo primavere di rimpianti
da consolare,
quando farò del tuo germe
una certezza,
del tuo pianto le mie parole.
Diventeremo la paura
di un bimbo al primo passo,
di una madre l'attesa,
inevitabili follie tra le mani
criminali ingenui di ricordi.
Ed echi saremo alla deriva
come lame di riflessi
a graffiarci il viso,
ancorati ai porti senza nome
dove mi attendi
un giorno, domani