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Autore: Dea Elisa    17/01/2011    1 recensioni
Neve.
Tra mezz’ora è Natale ma non vi siete scambiati ancora gli auguri.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristiana Gandini, Riccardo Malosti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neve

29 dicembre 2009

 

 

Neve.

Nevica e fa freddo.

Ma non ci fai caso.

Lo vedi passare per il corridoio e non lo fermi, perché è inutile.

Inutile, se non è lui a vedere te.

 

Neve.

Non smette, e ti chiedi come farai ad andare a casa, con le strade in quella condizione.

 

Neve.

Ma non t’affascina più come quando eri piccina.

Quando costruivi insieme a tuo padre quel pupazzo di neve che assomigliava più ad una montagnola storta.

Ma ti divertivi.

 

Neve.

Chissà se anche a lui piace la neve come piaceva a te allora.

 

Neve.

Vedi uscire Giulia con un ombrello in mano.

E Sergio dietro di lei.

 

Neve.

Palumbo al cellulare.

Sorride mentre saluta Teresa.

 

Neve.

Quella Teresa che insieme a Rocco sistema le ultime cartelle sul bancone.

 

Neve.

Ecco Esther che se ne va a casa, accanto ad una Marina più felice del solito.

 

Neve.

Laura e Valerio nascosti da qualche parte.

A baciarsi clandestinamente prima della fine del turno.

 

Neve.

Continua, inossidabile, nella sua marcia verso il suolo.

 

Neve.

Tra mezz’ora è Natale ma non vi siete scambiati ancora gli auguri.

 

Neve.

Incollata alla finestra, segui i fiocchi immergersi nello strato già spesso sui marciapiedi.

“Che ci fai ancora qui?”

Ti volti, impaurita.

 

Lui.

Cappotto ancora sbottonato, faccia assonnata.

La faccia di qualcuno che se ne stava andando, ed era felice di farlo.

“Niente. Così.”

 

Si avvicina.

E di fianco a te guarda fuori dalla finestra.

“Ti piace la neve? Ti vedo così assorta. Manco fosse un uragano.”

“Se fosse stato un uragano, non saremmo qui a parlarne.”

Si zittisce subito, stupito dal tuo tono a metà tra l’irritato e l’esausto.

“Non tanto” rispondi alla prima domanda.

“A me sì. Sa di Natale.”

 

Strano.

Mai che abbiate opinioni divergenti.

 

Lo vedi guardare l’orologio.

Adesso dirà che è tardi.

Adesso dirà che dovrà andare a casa.

Adesso…

 

“Vuoi che ti porti a casa io?”

”E da dove viene tutto questo spirito altruistico?”

Non sa rispondere.

“È bella, la neve.”

 

Sì, sarà pure bella.

Però i soliti dieci minuti di tragitto per tornare a casa sono diventati venti.

“Buonanotte” gli dici in un sussurro. “E grazie del passaggio.”

“Prego. E buon Natale.”

“Già. Buon Natale.”

 

Non scendi.

Non ce la fai.

 

“Vuoi entrare?”

Potevi scendere e farla finita.

No, devi sempre cacciarti nei guai.

 

“E dove parcheggio?”

“Dove ti pare.”

Posi il capo al poggiatesta, osservando fuori dal finestrino quei luoghi che conosci a memoria.

Finite nel cortile interno, il cui parcheggio dovrebbe essere – dovrebbe – privato.

Ma chissenefrega, è Natale.

 

---

 

“Posso offrirti solo acqua.”

“L’acqua va benissimo.”

 

---

 

Soli.

Sul divano.

A guardare una televisione spenta.

“Se vuoi l’accendiamo” proponi, indicandola.

“No, meglio di no.”

 

---

 

“Ma... non è che disturbiamo Elena?”

“Elena. E chi l’ha vista. Secondo te passa la notte di Natale a casa?”

“No, infatti. Allora non è solo un vizio di Dario e Alessandro.”

 

---

 

“Tu come stai?”

“Come vuoi che stia?”

Lo guardi, aspettando una risposta che non verrà.

 

---

 

“Buonanotte, Cristiana.”

Solleva il cappotto lasciato in un angolo del divano.

“'Notte” fatichi a salutarlo.

 

---

 

Neve.

Doveva per forza nevicare.

Perché solo la neve poteva averlo permesso.

 

Un bacio.

Non uno di quelli che si danno per compassione, per amicizia, per gioco, per scherzo, per ricatto, perché sei l’ultima donna rimasta sulla terra.

Un bacio perché…

 

“Nevica. Ringrazia il cielo che nevica, non ho nessuna voglia di mettermi al volante, è Natale, sono stanco e tu sei l’unica persona con cui voglio passare questa notte.”

 

---

 

Neve.

Quella che prendi tra le mani per gettarla addosso a lui appena uscite di casa, con un sorriso in vena di scherzi.

“Vedo che la neve ti piace solo quando fa comodo a te” commenta aprendo la macchina.

“Oh. Senti chi parla, Malosti.”

 

Fine.











   
 
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