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Autore: Good Girl    17/01/2011    12 recensioni
Una raccolta di fluffy one shots, che vede come protagonisti Chuck e Blair. Distaccandosi dalla trama attuale del telefilm, la storia si ripropone di raccontare missing moments e divertenti aneddoti di quella che è una delle coppie migliori del telefilm (se non LA migliore), rivelando segreti e fatti riguardanti questi ultimi.
1. Ice Skating Is Not For Chuck
«"No." disse Chuck Bass deciso, osservando con timore ciò che gli si presentava davanti.
"Ohh, andiamo, Bass. Sarà divertente." replicò Blair, sorridendo, con una luce divertita negli occhi. Prese Chuck per mano, e cominciò ad incamminarsi, facendosi spazio tra la folla. Quella ragazza era in grado di distinguersi ovunque, di spiccare sempre tra la gente. Era per quello, forse, che tutti si facevano da parte per lasciarla passare?
"Illuminami: Come, di preciso, tutto questo potrebbe essere considerato divertente?" chiese Chuck, fermandosi ed alzando un sopracciglio.
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Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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AN: So che non avrei dovuto cominciare un'altra fanfiction, quando non sono nemmeno in grado di aggiornare con regolarità né "You Have Been Tagged" (che spero di riuscire a stendere presto, non appena avrò la possibilità di riguardare "Blair Waldorf Must Pie") né "Morning After Dark", ma avevo una voglia incredibile di pubblicare questa raccolta. Ho da parte parecchie storie, che vorrei tanto pubblicare, ma credo aspetterò.
Non so dove mi porterà questa fic, né tantomeno se la continuerò (: Vorrei solo sapere cosa ne pensate!

Things You Don't Know About Chuck and Blair

1
Ice Skating Is Not For Chuck


"No." disse Chuck Bass deciso, osservando con timore ciò che gli si presentava davanti.

Non avrebbe mai pensato che una disgrazia del genere potesse capitare a lui. O meglio, non avrebbe mai pensato di dover prender parte ad una cosa simile. Perché mettersi in ridicolo davanti a tutti? Cosa c'era di così tremendamente elettrizzante in tutto ciò? Nulla, ecco il punto. Ed era proprio grazie al suo ottimo istinto di sopravvivenza e alle sue eccellenti doti persuasive che era riuscito a convincere Blair Waldorf, la sua ragazza, anno dopo anno, a non infliggergli una pena di tale grandezza.
Chuck Bass era proprio un maestro nel persuadere la gente. Nessuno capiva mai come facesse. E nessuno era in grado di tenergli testa, persuadendolo a sua volta. Nessuno tranne Blair Waldorf, ovviamente. Chuck e Blair sembravano essere stati plasmati dalla stessa sostanza, contenente lo stesso gene della persuasione. Senza, poi, calcolare il concentrato di testardaggine; verrebbero fuori calcoli troppo lunghi e complessi, per la mia mente dalle scarse abilità matematiche.
Eppure, quella mattina, Chuck avrebbe dovuto prevedere l'incombente disgrazia. D'altronde, non poteva scamparla così impunemente ancora per molto. Blair era da un paio di inverni che lo pregava di portarla lì. E poi, avrebbe dovuto capire che gli sarebbe toccata una cosa simile dal "Vestiti comodo." di Blair, oppure dal fatto che la ragazza, per la prima volta dopo anni, aveva indossato in paio di jeans. Jeans? Blair Waldorf? Oh, no. Impossibile.

"Ohh, andiamo, Bass. Sarà divertente." replicò Blair, sorridendo, con una luce divertita negli occhi. Prese Chuck per mano, e cominciò ad incamminarsi, facendosi spazio tra la folla. Quella ragazza era in grado di distinguersi ovunque, di spiccare sempre tra la gente. Era per quello, forse, che tutti si facevano da parte per lasciarla passare?
"Illuminami: Come, di preciso, tutto questo potrebbe essere considerato divertente?" chiese Chuck, fermandosi ed alzando un sopracciglio.
Blair si voltò verso di lui e si mise una mano sul fianco, sospirando e chiudendo gli occhi.
"Me l'hai promesso." ricordò lei al ragazzo, sorridendo arrogantemente.
"Non ricordo nulla del genere."
"Oh, non è colpa mia se non hai una buona memoria. Per fortuna, la mia lo è ancora."
Sorrise dolcemente, con una nota ironica nel suo tono di voce.
"E quando avrei acconsentito a umiliarmi pubblicamente in un modo così poco di classe? Se proprio devo mettermi in imbarazzo, preferisco farlo con stile."
Blair roteò gli occhi, decisa a non lasciar perdere la questione. Sapeva che, alla fine, l'avrebbe vinta lei la battaglia.
"Me l'hai promesso l'altra sera, quando siamo arrivati nell'attico." disse lei.
"Quando, esattamente, se siamo stati impegnati per tutto il tempo, dalla limo alla camera da letto?"
"Prima di addormentarci, ovviamente."
"Vuoi forse dire durante?"
"Bé, non era proprio durante. Appena prima."
"Waldorf, lo sai che non ricordo nemmeno come mi chiamo prima di un orgasmo."
"Shhh!" disse Blair dandogli un colpo sul braccio.
"Cosa?"
"Ci sono dei bambini, qui! Evita di dire certe cose."
"Perché, pensi che vadano a chiedere ai loro genitori cosa sia un orgasmo?"
"Non dirlo ad alta voce!"
Chuck sbuffò, guardandosi attorno leggermente divertito. Amava Blair quando faceva finta di scandalizzarsi e lo rimproverava perché usava certi termini...
Una signora sulla sessantina, che teneva per mano un bambino di circa quattro anni, li stava guardando con un'espressione scioccata, scandalizzata, in volto. La prima ad accorgersene fu Blair che, per caso, aveva incontrato lo sguardo della signora.
Prese per mano Chuck, come per dirgli di rivolgere la sua attenzione in quel punto.
La donna era immobile, e continuava a fissarli.
Blair le sorrise, corrucciando le sopracciglia, come faceva quando doveva riparare ad una situazione imbarazzante.
"Scherzava." disse la ragazza annuendo e sorridendo, come per rassicurare la signora.
Quest'ultima assunse un'espressione disgustata e se ne andò via a mento alto, trascinando via il bambino perplesso con sé.
Blair, irritata per aver fatto una brutta figura, si voltò verso Chuck e lo guardò truce.
"Adesso me lo devi." disse soddisfatta.
Chuck sorrise, rispondendole "Non credo proprio." e voltandosi per allontanarsi da lì.
"Se non lo farai, non farò sesso con te per una settimana. Anzi, due." disse Blair, sapendo di aver vinto, ricattandolo con il sesso.
Il ragazzo fece per protestare, ma Blair lo interruppe subito. "E se protesti, la cosa si prolungherà per tre settimane. O forse più, dipende da quanto ti lamenterai."
Blair sorrise, con il suo solito sorriso da Queen B, e Chuck ricambiò.
"Come se tu fossi capace di resistere un mese senza soddisfare i tuoi... bisogni." disse Chuck avvicinandosi a Blair e sussurrandole soavemente quelle parole nell'orecchio.
Ci volle tutto l'autocontrollo possibile perché Blair potesse resistere e non baciarlo animatamente davanti a tutti. Chiuse gli occhi e inspirò un po' d'aria fresca, per raffreddare i bollenti spiriti, per spegnere le fiamme, per impedire alle scintille di scoppiettare, per... oh, insomma, ci siamo capiti.
"Chuck Bass, mi deludi se pensi che io non possa resistere. Al contrario, so bene che tu non sei famoso per la tua pazienza. Ed è davvero un vero peccato." disse lei, con un sorriso raggiante.
Chuck roteò gli occhi, sapendo bene che sì, quel round l'aveva vinto lei.
"Odio il pattinaggio sul ghiaccio." rispose il ragazzo.
"Non puoi saperlo, non l'hai mai provato." disse Blair, riprendendolo per mano e cominciando ad incamminarsi verso l'entrata della pista.
"E ci sarà un motivo, se non l'ho mai provato." disse Chuck ovvio.
"Cosa, Bass, hai paura?"
"Ti prego." disse lui alzando le sopracciglia, ridendo. "Chuck Bass ha paura di cose ben più grandi del sembrare un idiota sul ghiaccio."
"Ohh, non sembrerai un idiota. Anzi, scommetto sarai ancora più attraente del solito."
Blair si avvicinò ad una panchina di legno libera e si sedette, appoggiando una grossa borsa per terra e cominciando a togliersi gli stivali.
"Ci sono piccoli problemi pratici." disse Chuck avvicinandosi.
"Ovvero?" chiese lei sollevando gli occhi.
"Ovvero, non sono capace di pattinare."
"Ti aiuterò io. Altro?"
"Non ho i pattini. E non dire che prenderemo quelli da affittare. Mi rifiuto di indossare delle scarpe messe da altre diecimila persone prima di me. Non indosso roba usata."
Blair sorrise angelicamente. E, quando faceva così, Chuck sapeva che doveva prepararsi al peggio.
"Per caso, ieri mi sono trovata in un questo negozio dove vendono pattini. Sembravi così contento di venire a pattinare con me, quando te l'ho chiesto, che ho pensato subito 'perché non comprarteli?'."
Chuck sbuffò, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni. Blair prese la borsa e tirò fuori un paio di pattini evidentemente nuovi e li tese verso di lui.
"Non preoccuparti, è il tuo numero." disse facendogli l'occhiolino.
"Non sono vestito nel modo adatto." riattaccò il ragazzo.
"Ti avevo detto di vestirti comodo. Non è colpa mia se ti sei vestito così."
"Gucci è comodo. Altrimenti, mi sarei vestito Armani. O Ralph Lauren. Solo, Gucci non è comodo per pattinare, né, tantomeno, gli altri. Sai, non pensavo fosse questo lo scopo del mio ‘vestirmi comodo’. Indosso una polo al posto della camicia.” Disse lamentandosi.
“Bass, smettila. Ti prometto che sarà veloce e indolore.” Disse sorridendo, mentre finiva di aggiustarsi i pattini. “E poi, prometto che mi sdebiterò.”
Si avvicinò a lui e gli mise le braccia intorno al collo.
“Che ne dici di stasera?” chiese lei, dandogli un leggero bacio sulle labbra.
“Mhm, direi che sarebbe perfetto.”
Le loro labbra si sfiorarono, per poi cercarsi con fervore e avidità. Il primo ad interrompere, seppur controvoglia, il bacio fu Chuck, che disse “Facciamola finita in fretta.”
Blair rise e tornò a sedersi sulla panchina, in attesa che Chuck si cambiasse.
Il ragazzo si sedette sbuffando, cominciando a togliersi le scarpe e a lottare con i nastri dei pattini. Incapace di allacciare quelli che per lui sembravano essere più delle trappole mortali che dei pattini, fu costretto a farsi aiutare da Blair che, ovviamente, trovava il tutto molto divertente e non vedeva l’ora di raccontare l’episodio ad amici e parenti. A meno che non ci avesse pensato prima Gossip Girl. Cosa molto probabile.
Dopo qualche minuto, entrambi erano pronti. Fortunatamente, la panchina era vicina alla pista, e non ci volle molto ad entrambi per raggiungerla.
“Aspettami qui.” Disse Blair non appena mise piede sul ghiaccio.
“Dove vai?” chiese Chuck aggrappandosi immediatamente alle ringhiere, quasi terrorizzato.
“A lasciare la borsa nel deposito!” disse la ragazza ormai lontana, pattinando con sicurezza e grazia sulla superficie ghiacciata.
Chuck si guardò intorno, cercando di non star male alla vista di gente, adulti e bambini, che pattinavano velocemente davanti a lui. Non erano in molti, ma la sola vista lo faceva star male. Cercò di raddrizzarsi un poco, aiutandosi con la ringhiera. La sua incapacità di stare in equilibrio era piuttosto irritante. Blair arrivò poco dopo, sorridente e felice. Chuck le sorrise: se questo era quello che doveva fare per vederla sorridere in quel modo, allora si sarebbe persino iscritto alle Olimpiadi invernali di pattinaggio. Sperava, comunque, di non dover arrivare a così tanto per farla felice.
“Ok, pronto?” chiese lei.
“Vuoi una risposta sincera?” disse lui in tono ironico.
“Ohh, andiamo. Sarai perfetto. Come in ogni altra cosa che fai, d’altronde.”
“Io non ne sarei così sicuro.”
Blair gli tese una mano, e lui gliela prese con forza. L’idea di non tenere più la barriera con due mani lo terrorizzava.
“E’ facile, davvero, è quasi come camminare. Devi solo trovare l’equilibrio.”
“Sì, certo, facile.” disse lui, guardandola truce.
Si mossero di poco, con Chuck che si teneva prontamente avvinghiato alla barriera.
“Dammi anche l’altra mano.”
“Non ci penso nemmeno.”
“Chuck.”
“Blair.”
“Andiamo, non fare il bambino.”
“Se vuoi vedermi cadere, questo è il modo giusto.”
“Non cadrai, te lo prometto. Ci sono io a tenerti.”
“Ohh, allora sì che sono sollevato. 50 chili per un metro e 60.”
“Un metro e 65, per la cronaca.”
“E’ lo stesso.”
Blair gli tese l’altra mano. Lui le lanciò un paio di sguardi, per poi prendergliela e tenersi a lei.
“Oh, good boy. Adesso farai qualche passo verso di me, ok?”
Chuck chiuse gli occhi, non contento.
“Ohh, quanto sei in debito, Waldorf. Non ne hai idea.”
“Non vedo l’ora, Bass.” Disse lei sorridendo.
Ad un certo punto, cominciò a suonare il cellulare di Blair. Lei staccò subito le mani da Chuck, senza preavviso, per prendere il cellulare dalla tasca e si voltò per rispondere, sorridendo alla vista del nome sullo schermo.
“Hey, S!”
“B, come va il pattinaggio?”
“Non c’è male, direi.”
“Male?! Non c’è male?! Fa MALE, attualmente!” disse Chuck, che era appena scivolato a terra, con un’espressione di dolore dipinta sul volto.
“OMG, S, ti richiamo dopo!” disse Blair chiudendo subito la chiamata e mettendo via il telefono.
“Chuck, mi dispiace!” disse sinceramente dispiaciuta.
Gli tese le mani e lo aiutò a rialzarsi. Tuttavia, pesava troppo per lei e, in men che non si dica, si ritrovò sopra di lui, per terra. Scoppiarono a ridere come due bambini, trovando l'intera situazione ridicola.
La gente si era voltata a guardarli, sorridendo per la scena che offrivano i due ragazzi. Alcuni li riconobbero, altri no, ma sta di fatto che agli occhi di chiunque erano una giovane coppia, due persone perdutamente innamorate l’uno dell’altra.
Pattinarono per un’altra ora, ottenendo anche notevoli miglioramenti da parte di Chuck. Bé, forse l’aggettivo ‘notevole’ è fin troppo. In tutto, cadde circa una decina di volte, senza contare le tre volte in cui andò a scontrarsi con altre persone, incluso un bambino, facendolo piangere.
Una volta finito, Chuck, esausto e dolorante a causa delle cadute, convinse Blair a tornare subito a casa. Dopo una doccia bollente (con la quale Blair cominciò a sdebitarsi), cenarono tranquillamente e si misero a guardare un film. Avrebbero fatto altro, ma le attività in doccia erano state il colpo di grazia per Chuck. Il dolore, infatti, era persino aumentato. Dopo alcuni massaggi alla schiena e degli antinfiammatori, si sdraiò a letto e non si alzò fino alla sera successiva. Non senza mormorare, di tanto in tanto, un “Odio il pattinaggio.” o un “Quanto devi ancora sdebitarti, Waldorf! Quello era solo l’antipasto.”
 
E nonostante Chuck e i suoi incidenti sportivi, quello fu uno dei pomeriggi più divertenti che Blair abbia mai passato in vita sua, e non solo perché l’aveva passato con la persona che amava, ma anche perché aveva imparato una cosa riguardo Chuck Bass: Il pattinaggio non fa per lui.



Che ne dite? Vale la pena continuare con questa raccolta?
   
 
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